vasi, sottovasi, bonsai, hobby albicocco giapponese, prunus mume, bonsai, miniature, hobby, alberi Bonsai, specie, shohin, mame bonsai, stili, miniature, alberi esposizione, pinzatura, ficus, bonsai annaffiatura, potatura, ficus, bonsai defogliazione, concimazione, ficus, bonsai melograno, bonsai, alberi tag foto 9 bonsai, specie, olmo, ficus, melograno

aprile 30, 2012

Il "National Bonsai & Penjing Museum" di Washington.

National Bonsai penjing Museum3I capolavori naturali in miniatura che chiamiamo bonsai o penjing sono l’apice dell'abilità in materia di giardinaggio, e il National Bonsai & Penjing Museum di Washington ha una delle più grandi collezioni dell’ America del Nord di questi alberi senza tempo. L'arte giapponese del bonsai e il suo precursore, l'arte cinese del penjing, sono radicati nelle tradizioni della cultura asiatica. Il posizionamento dei rami della pianta, il suo stile e il vaso che la contiene, tutti concorrono a trasmettere un senso profondo di rappresentazione e rispetto per la natura. 

Il National Bonsai & Penjing Museum fu fondato quando gli appassionati di bonsai giapponesi della Nippon Bonsai Association donarono 53 bonsai e 6 suiseki al popolo degli Stati Uniti per commemorare nel 1976 il bicentenario della nascita degli Stati Uniti. La collezione è cresciuta costantemente con l'aggiunta di pezzi da maestri americani di bonsai, e di penjing dalla Cina. Oggi, 3 padiglioni ospitano circa 150 piante. Il Padiglione Internazionale è un punto focale che celebra la forme d'arte correlate del suiseki e dell’ikebana, uno stile giapponese dell’arte di comporre i fiori. Durante l'anno, si organizzano mostre che espongono il lavoro di appassionati locali del bonsai e pezzi della collezione permanente di speciale interesse stagionale, nell'ala Mostre Speciali del Padiglione.
National Bonsai penjing Museum
Il concetto di creare una collezione di bonsai e penjing internazionalmente famosi è stato concepito nel 1972 dall’ex Direttore dell’Arboreto, Dr. John Creech. Il Padiglione Giapponese fu costruito nel 1976 a seguito della donazione da parte della Nippon Bonsai Association del Giappone, ed è diventato la dimora di questi esemplari. La collezione si è accresciuta ancora nel 1986 con il dono di penjing cinesi da parte dei Dr. Yee-sun Wu e Shu-ying Lui. La costruzione del Padiglione Cinese del Dr. Yee-sun Wu riconosce questo importante dono e fornisce una sede dove queste opere possono essere correttamente valorizzate. La crescente popolarità del bonsai in Nord America è stata riconosciuta con la costruzione del Padiglione Nord Americano dedicato a John Naka. In esso risiede una delle collezioni più ampie e diversificate di bonsai creati da maestri in Nord America, tra cui Goshin, del Maestro americano John Naka, una spettacolare piantagione di ginepri in stile di bosco.
National Bonsai penjing Museum1
I giardini nel National Bonsai & Penjing Museum sono ben più di uno sfondo per i pezzi di bonsai e penjing esposti. Il giardino di ingresso di Ellen Gordon Allen si imprime nella mente del visitatore per il primo impatto che dà alla visita al Museo con i suoi pini lavorati nello stile giapponese. La passeggiata delle Criptomerie dona calma allo spirito, mentre si passeggia nell'ombra delle sue sempreverdi chiome. Il cortile superiore, con i suoi giochi d’acqua e l’esposizione dei bonsai accoglie i visitatori nel centro del Museo.
Quando si lascia il Padiglione Internazionale e l'ala dedicata alle mostre speciali, l'ingresso in stile di pagoda al Padiglione Cinese e la adiacente muraglia serpeggiante danno il senso dell’antichità delle origini del penjing ed del misticismo delle forme d'arte asiatica. 
 
 
La passeggiata nel Giardino Giapponese prepara il visitatore alla formalità ed alla spiritualità che si incontrano nel Padiglione Giapponese che è dimora dei pezzi migliori e più antichi del Museo. Il giardino di Yamaguchi, caratterizzato da una varietà di piante native dell'America del Nord, riecheggia lo stile meno formale e la diversità di ispirazione caratteristici dei maestri americani che hanno contribuito con i loro pezzi al Padiglione Nord Americano. […] Il Conservatorio Tropicale di Haruo Kaneshiro è stato aggiunto per conservare esemplari bonsai delicati, come pure una serra per ospitare gli esemplari in fase di sviluppo. […]
National Bonsai penjing Museum2
Goshin: la sua storia.
Goshin è un bonsai creato da John Y. Naka. È una foresta composta da undici ginepri (Juniperus chinensis 'foemina'), i primi dei quali Naka iniziò a lavorare a bonsai nel 1948. Naka donò la sua opera alla National Bonsai Foundation nel 1984, per essere esposta all'United States National Arboretum; da allora, è lì esposta. Ogni albero rappresenta uno dei nipoti di Naka. 

Naka iniziò a lavorare con i primi due degli undici alberi che alla fine avrebbero costituito Goshin nel 1948; egli ha creato una composizione a "due-alberi" utilizzando due ginepri di uguale altezza. Nel 1953, Naka creò, durante una manifestazione per la sua scuola di bonsai, un ginepro in stile "eretto formale”. Più tardi, egli ha anche acquistato un albero più alto (destinato a diventare l'albero principale, più alto di Goshin), che è stato trapiantato in piena terra e gradualmente lavorato e formato; era pronto per essere esposto nel 1960.
Goshin ha preso la forma di un bosco per la prima volta verso il 1964. 

Ispirato ad una foresta di Cryptomeria japonica che si trova vicino ad un santuario in Giappone, Naka ha messo insieme per prima cosa quattro alberi che aveva già utilizzato in un’altra composizione di 1,2 metri di altezza. Egli presto ne aggiunse altri tre, per creare un bosco di sette bonsai. Naka dovette anche  variare il vaso per migliorare il drenaggio — la mancanza del quale aveva causato la morte di uno degli alberi e le sue ripetute sostituzioni. Al momento, Naka aveva sette nipoti, ognuno dei quali è stato rappresentato da un albero. Su impulso di colleghi artisti di bonsai, ha dato un nome alla sua composizione; l’ha chiamata "Goshin," che significa "protettore dello spirito", in riferimento al nome del Santuario che si trova nella foresta che l'ha ispirata. Dal 1973, Naka ebbe undici nipoti, e lui incrementò a undici il numero di piante di Goshin. 

Dopo la donazione, Naka tornò frequentemente a Washington per visionare e sorvegliare il mantenimento di Goshin, incluso il notevole lavoro che venne fatto nel 1999. Entro quell'anno, egli creò un altro bosco bonsai che è noto come Goshin due. Naka morì nel 2004, alla sua scomparsa un sito francese ha pubblicato quanto segue: "John Naka se ne è andato. Un soffio di stupore vaga tra i rami di Goshin."
Entrance_to_the_National_Bonsai_&_Penjing_Museum

Ricerca personalizzata

  
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:
CONTINUA A LEGGERE »

Goshin, un prezioso insegnamento dal passato.


"Mi sento onorato e fiero che il mio Goshin abbia trovato una casa permanente nella quale può essere ammirato da molte persone ed in particolare da coloro che si interessano alla cultura Bonsai. Come per molto altri miei Bonsai, dietro alla sua nascita c'è una storia, la creazione di Goshin ha richiesto molto, molto tempo e si è trattato quasi di una sfida. Goshin è composto da undici alberi, Alice ed io abbiamo undici nipoti. L'albero più piccolo è stato quello della mia prima dimostrazione. Proprio per il significato che ha per me ho voluto fare qualcosa di più, non l'ho venduto al momento opportuno, non me lo sono tenuto egoisticamente, ma l'ho offerto a tutti affinché tutti possano godere della sua vista. In altre parole, Goshin appartiene a tutti gli abitanti degli Stati Uniti come pure, agli abitanti di tutto il mondo. Non vi sono frontiere nel Bonsai, creare Bonsai è un appello universale, pace universale. La colomba della pace vola, dal palazzo all'umile dimora, dal ricco al povero; così fa lo spirito del Bonsai. Spero che questo incoraggi la futura generazione a guardare con orgoglio quest'arte vivente e conduca anche ad una fratellanza maggioren tra tutte le persone, ovunque esse siano". -
John Yoshio Naka
-->
John Yoshio Naka (16 agosto 1914 – 19 maggio 2004) è nato in Ft. Lupton, Colorado da una seconda generazione di giapponesi-americani, ma all’età di 8 anni si trasferì nel paese di origine dei genitori dove, a causa dell’influenza del nonno, studiò l’arte del bonsai.

Tornò negli Stati Uniti vicino a Boulder, in Colorado nel 1935, e poi alla fine del 1946 si stabilì a Los Angeles, California. Nella contea di Orange, Naka, insieme a quattro amici, fondò un club bonsai nel novembre del 1950, che oggi è conosciuto come la California Bonsai Society. Divenne una figura molto importante per l’arte bonsai americana negli anni 1950-’60. Naka fu una forza trainante nella diffusione e dell’apprezzamento e della pratica dell’arte bonsai in occidente e altrove.

Naka viaggiò e insegnò ampiamente in tutto il mondo, in conferenze e club, ma rifiutò di tenere lezioni in Giappone (dove il bonsai era stato altamente sviluppato nel corso dei secoli), dicendo: “Vogliono che che io insegni, ma dico loro che sarebbe come cercare di predicare al Buddha”.

Le sue principali pubblicazioni furono due libri, intitolati Bonsai Techniques e Bonsai Techniques II, testi che sono venerati come delle bibbie della tecnica bonsai occidentale da molti artisti. Questi libri sono tradotti in francese, tedesco, italiano e spagnolo. Ha contribuito ad articoli, prefazioni e fotografie per numerose riviste specializzate e libri.
Nel 1985, l’imperatore del Giappone Hirohito ha elargito a Naka il premio più prestigioso per un cittadino non-giapponese, la Quinta Classe dell’Ordine del sol levante.

Una raccolta di Nina S. Ragle con 287 proverbi presentati sia in giapponese che in inglese da Naka, Even Monkeys Fall Out of Trees, venne pubblicata nel 1987. (Il titolo si riferisce al fatto che anche un maestro bonsai può fare un errore).

Fu direttore e fondatore della World Friendship Bonsai Federation (WBFF) e un co-firmatario della Constitution of the Latin-American Bonsai Federation (LABF). Fu consigliere onorario della National Bonsai Foundation. Naka fu scelto nel 1992 come uno dei tredici premiati per ricevere un National Heritage Fellowship, fu il primo artista bonsai a ricevere questo prestigioso premio. Quando ricevette il premio disse, “E ‘un inizio ma non una fine. Una gemma oggi diverrà un ramo domani”.

Altre sue citazioni:
“Bonsai non è il risultato: quello verrà dopo. L’importante è il godimendo di cioè che si fa adesso”,
“Ci devono essere dietro filosofia, botanica, arte, e qualità umana per essere un bonsai”,
“Il bonsai non sei tu che stai lavorando sull’albero; devi avere l’albero che lavora dentro di te”
“Lascia che ci sia spazio tra ti tuoi rami in modo che gli uccelli possano volarci attraverso”.

Tra tutte le opere di Naka, la composizione più riconoscibile è Goshin, che significa “protettore dello spirito”. E ‘un gruppo di undici Juniperus foemina, ognuno dei quali rappresenta uno dei nipoti di Naka. Il bonsai può essere visto in mostra al National Arboretum di Washington.

Circa un mese prima di morire, Naka donò il suo primo bonsai, un Cipresso di Montezuma (Taxodium mucronatum), al National Bonsai and Penjing Museum.

Nel maggio 2005, una raccolta di oltre 80 dei suoi disegni di come immaginava il futuro sviluppo di diversi alberi dei partecipanti ai suoi workshop, venne pubblicato come John Naka’s Sketchbook, a cura di Jack Billet e Cheryl Manning.

Goshin,_September_15,_2007

Ricerca personalizzata

-->  
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:
CONTINUA A LEGGERE »

aprile 29, 2012

La Mecca del provetto bonsaista.

Attenzione!!! La visione di questi video nuoce gravemente alla salute.
Il primo sintomo della malattia è quello di un impulso smodato ed acuto di recarsi in aeroporto ed acquistare un biglietto di sola andata per il Giappone.

Ricerca personalizzata

  
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:
CONTINUA A LEGGERE »

Arcobonsai 2012 rassegna internazionale dedicata al mondo del bonsai.

XXVII ARCOBONSAI
XVI CONGRESSO UBI
XIV ARCOFIORI
Arco : Casinò Municipale – Viale delle Palme – Piazzale Segantini – Piazza Canoniche

Ven. 4 Maggio
09,00
Apertura delle registrazioni
09,00 – 12,00
Predisposizione delle mostre e degli spazi commerciali
09,00 – 12,00
UBI 2012: Accettazione Migliori Bonsai & Suiseki
14,00 - 17,00
Dimostrazione di Karim Alfaro – Vincitrice del Concorso UBI Talento Italiano 2012
16,00 – 17,00
Tavola rotonda con i Coordinamenti
18,00
Apertura ufficiale del Congresso UBI e presentazione del direttivo UBI alle autorità locali
18,30
Apertura ufficiale di: ArcoFiori, delle mostre e delle mostre mercato
20,30
Cena di benvenuto presso la Sala “Bonsai” del Palace Hotel Città di Arco

Sab. 5 Maggio
09,00
Registrazioni
09,00
Apertura al pubblico e delegati delle mostre e mostre mercato
09,00 – 13,00
XI° Trofeo Arcobonsai (1° fase) – Dimostrazione a concorso tra 15 Istruttori Italiani
09,30 – 14,30
Selezione “Talento UBI 2012”
10,00 – 12,00
Dimostrazione pratica di realizzazione di un vaso bonsai da parte di Tiberio Gracco
11,00
Relazione scientifica dott. Marchesini
15,00 – 18,00
Dimostrazione pratica di realizzazione di un vaso bonsai da parte di Tiberio Gracco
15,00 – 19,00
XI° Trofeo Arcobonsai (2° fase) – Dimostrazione a concorso tra 15 Istruttori Italiani
15,30 - 16,00
Presentazione del libro “Piante spontanee, shitakusa e kusamono. Descrizione, habitat e utilizzo nei tokonoma” a cura dell’autrice Silvia Orsi.
16,00 – 19,00
Progettazione piante dei Convegnisti a cura degli Istruttori IBS Adriano Bonini a Carlo Cipollini
15,00 – 19,00
Tour alla scoperta del Trentino
17,00 - 18,00
Tavola rotonda con i responsabili dei forum bonsai
18,00
Relazione scientifica pro. Poli
20,00
Serata “B & B & B - Birra, Bonsai e … Baraonda“Nel corso della serata assegnazione dei premi agli espositori di bonsai e suiseki a cura dell’UBI

Dom. 6 Maggio
09,00
Apertura al pubblico e delegati delle mostre e mostre mercato
09,00 – 10,00
Relazione scientifica prof. Bragazzi
09,30 - 15,00
XI° Trofeo Arcobonsai – Dimostrazione a concorso tra 15 Club
(pausa pranzo facoltativa)
10,00 – 12,00
Assemblea generale dell’UBI
14,00 – 17,00
Suiseki-parliamo insieme di esposizione con suiban a cura di Luciana Queirolo e Marino Nikpal
15,00 – 16,00
Incontro Direttivo UBI con i Presidenti dei Club e dei Coordinamenti
18,00
Cerimonia di chiusura

Verranno organizzate visite guidate al Centro Storico di Arco con ingresso al Castello

Inoltre gli ambiti premi:Trofeo “Città di Arco-Memorial Emilio Parolari” a giudizio del pubblico per le piante in mostra Trofeo "Memorial Costantino Franchi" per la migliore pianta realizzata con essenza autoctonaPremio “Io difendo l’ulivo"ed i riconoscimenti dell’ UBI, dell'AIAS, del Collegio Nazionale Istruttori (I.B.S.) e del Bonsai Club International (B.C.I) ai migliori bonsai e suisekiDurante il Convegno saranno attivi i punti di ristorazione del “Villaggio del Gusto” che proporranno i piatti tipici trentini, il “Villaggio dei Sapori Trentini” con i prodotti tipici derivanti dall’agricoltura e dall’allevamento,(olio, vino, asparagi, frutta, miele, formaggi e salumi, farine, ecc.) la Mostra mercato di ArcoFiori con i prodotti del florovivaismo locale

Scarica il documento per l'iscrizione on-line del tuo esemplare: preiscrizione.pdf

Ricerca personalizzata

 
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:
CONTINUA A LEGGERE »

aprile 28, 2012

Il Giardino Museo Bonsai della Serenità si estende su un’area di mille metri quadrati circa.

museo_bonsai_della_serenitaArmando Dal Col è uno dei padri fondatori fra i più famosi cultori e creatori italiani di Bonsai della prima generazione, il quale utilizza prevalentemente specie autoctone della flora italiana ed europea, spaziando il suo interesse anche per alcune specie giapponesi e del florovivaismo internazionale. Ha attribuito un nome giapponese al suo giardino: “SEI WA BONSAI EN”, letteralmente, Giardino Bonsai della Serenità.

Nel Gennaio del 1998, trasferitosi definitivamente da Belluno a Tarzo, -suo paese natale- il Giardino è ora chiamato “GIARDINO MUSEO BONSAI DELLA SERENITA’” com’era nelle sue aspirazioni.

Da vero pioniere, ha iniziato la sua passione per gli alberi in miniatura nella lontana primavera del 1963 dopo essersi trasferito da LONGARONE a Belluno iniziando con un pesco da frutto. Il destino l’ha così salvato dall’immane catastrofe del VAJONT avvenuta il 9 Ottobre dello stesso anno, le cui acque avevano cancellato il paese di Longarone insieme ai suoi genitori, ad una sorella e ad un nipotino.

Il suo approccio con il Bonsai era dovuto probabilmente al suo DNA per il suo carattere romantico; da ragazzo, infatti, gli piaceva ammirare gli alberi fioriti in primavera, ed allungando un braccio vedeva l’albero proiettarsi sul palmo della sua mano. E fu così che gli nacque l’idea di creare un albero in miniatura che potesse vivere in una ciotola da ammirare fra le mani.

Ha attinto le sue conoscenze dalla natura che lo circonda, la Natura, infatti, è stata il suo vero Maestro. All’epoca ignorava l’esistenza del Bonsai che apprese, casualmente, tre anni dopo, leggendo un articolo riguardo alla prima Euroflora del 1966 che si tiene a Genova ogni cinque anni. In quella prima grande occasione ci furono dei giapponesi che esposero degli “Alberi in miniatura coltivati nei vasi”, ma non geneticamente tali, bensì creati artisticamente dall’uomo!
 museo_bonsai_della_serenita1

Il nome del Giardino Museo Bonsai della Serenità ha sicuramente fatto il giro del mondo e molte sono le persone che l’hanno visitato, sia pure in modo virtuale, ma anche dal vero. E’ un nome facile da ricordare, forse un po’ meno quello del suo creatore: Armando Dal Col.

Il Giardino Museo Bonsai della Serenità si estende su un’area di mille metri quadrati circa, compreso una parte della collina ed è stato progettato affinché la sua fruizione fosse allargata non ai soli appassionati, ma a un pubblico più vasto, perché il giardino sia un veicolo educativo per chi non possiede la cultura del verde. Lo scopo è quello di preservare quanto è stato creato in questi decenni, affinché anche le generazioni future possano ammirare questi capolavori naturali viventi.

Il museo Bonsai è visitabile tutti i giorni e qui, più che altrove, si possono ammirare le centinaia di opere create da Armando in più di quarant’anni di incessante ricerca evolutiva, molte delle quali sono state pluripremiate in Giappone dalla Nippon Bonsai Association, la massima autorità mondiale di Bonsai la quale, già nel lontano 1982 gli ha dedicato una pagina nella loro rivista “BONSAI SHUNJU” e, nel 1986 gli ha rilasciato il diploma ufficiale di merito di “Istruttore maestro” dell’arte Bonsai grazie alle sue creazioni, come il famoso “Faggio Patriarca” classificatosi al primo posto al concorso internazionale nel 1986. Ma innumerevoli riconoscimenti e primi premi li ha avuti anche in campo nazionale come la famosa TARGA ORO UBI 2003 rilasciatagli dall’UNIONE BONSAISTI ITALIANI (UBI) per i suoi meriti nella diffusione dell’Arte Bonsai amatoriale in Italia, e per il suo quarantennale alla carriera nel bonsaismo.

I suoi libri: BONSAI E SUISEKI, BONSAI L’EVOLUZIONE, BONSAI DELLA FLORA ITALICA, e BONSAI TECNICHE SOFISTICATE hanno avuto il plauso fra gli appassionati di Bonsai, e non solo in Italia.

La sua fama incontrastata è cresciuta grazie anche -e soprattutto- alla preziosa collaborazione della moglie Haina, conosciuta in uno dei suoi viaggi in Estremo Oriente, divenuta discepola appassionata e silenziosa, dotata di talento e di un grande entusiasmo ed intenso amore per la Natura.

Il visitatore che si reca a visitare il Giardino Museo Bonsai della Serenità sito nel centro storico del comune di Tarzo, nella Marca Trevigiana a Ovest fra Vittorio Veneto e Conegliano, rimane “catturato” dalle bellezze dei vigneti lungo la “Strada del vino bianco del famoso Prosecco” e, dell’incantevole valle con i laghi e le colline che circondano Tarzo, trovandosi nello stesso tempo fra due mondi. Il 1°, immerso nel caotico mondo frenetico del giorno d’oggi, mentre nel 2° gli sembrerà di tuffarsi indietro nel tempo, immerso in un’atmosfera particolarmente suggestiva. I Bonsai, non semplicemente esposti, a fila sui bancali, o appoggiati su dei tronchi, o negli spazi faticosamente ricavati sulla collina, ma inglobati nel verde quasi fossero un tutt’uno, divengono così un luogo di riflessione, di meditazione, di ricreazione, di diletto.

Grazie alla magia dei suoi silenzi, il visitatore nel lento fluire delle stagioni avrà l’opportunità di vivere l’atmosfera rarefatta intrisa di filosofia Zen, presente nel Giardino Bonsai della serenità, e gioire del contrasto tra un piccolo angolo orientaleggiante e lo sfondo delle Dolomiti Bellunesi, contrasto che è anche rapporto dialettico tra i due scenari. A chiunque desideri vivere le piacevoli sensazioni che il Giardino Bonsai suscita, Armando e Haina sono ben lieti di aprire le loro porte ai visitatori.
Ricerca personalizzata

 
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:
CONTINUA A LEGGERE »

Misure bonsai: la classificazione delle differenti misure di un Bonsai viene considerata come metodo base.

5c3dc52eLa classificazione delle differenti misure di un Bonsai viene considerata come metodo base; l'altezza non comprende il vaso. 
L'altezza di un Bonsai nei vari stili andrà misurata partendo dalla base del tronco: seguendo una linea perpendicolare, si arriverà all'apice superiore della pianta, sia esso vitale o trasformato in Jin. 
Una regola diversa va usata per il bonsai stile Kengai, che verrà misurato dall'apice superiore a quello inferiore.

 In Giappone la classificazione delle dimensioni è oggetto di contestazione fra i Maestri orientali, alcuni distinguono le taglie dei Bonsai in tre categorie, altri in cinque. 
Noi abbiamo accettata quella suggerita da Mr. Higuchi Takeshi
Ohgata Bonsai (Grande)
- da 70.1 cm a 120 cm (normalmente Max 100 cm)
Ohgata Bonsai (Grande)
Chugata-bonsai (Media)

- Chuhin o Hyojun (media maggiore): da 35.1 cm a 70.0 cm
- Kifu (media minore): da 20.1 cm a 35.0 cm

 
Chugata-bonsai
Shohin-bonsai (Piccolo) Definito da "All Japan Shohin-Bonsai Association (AJSBA)"
- Shohin (piccolo): da 10.1 cm a 20.0 cm
- Mini
(più piccolo): da 7.1 cm a 10.0 cm

- Mame
(come seme): meno 7.0 cm

Shohin-bonsai 

Ricerca personalizzata

 
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:
CONTINUA A LEGGERE »

I miei preferiti su Instagram

Hobby Bonsai in Facebook

My Ping in TotalPing.com
Segnala Feed Aggregatore Blog Italiani Subscribe using FreeMyFeed follow us in feedly

Hobby Bonsai in Twitter

Hobby Bonsai in Pinterest

Copyright © Hobby Bonsai™

Blogger Templates By Templatezy & Copy Blogger Themes