tag:blogger.com,1999:blog-90545032337000567402024-02-19T10:54:06.899+01:00Hobby BonsaiFausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comBlogger212125tag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-30033971451662147792022-08-07T03:26:00.001+02:002022-08-07T03:26:20.384+02:00Come creare un bonsai di ginepro passo dopo passo: Pulizia e potatura.<p><img alt="07.bonsaipiuvecchio.jpg" src="https://images.hive.blog/768x0/https://files.peakd.com/file/peakd-hive/greengalletti/7Acc6c9o-07.-bonsai-piu-vecchio.jpg" /></p> <p><a href="https://www.reddit.com/r/italy/comments/9vcg1c/il_bonsai_pi%C3%B9_antico_al_mondo_oltre_1000_anni_si/">Il Bonsai più antico del mondo (più di 1000 anni) si trova in Italia al Museo del Bonsai Crespi.</a></p> <p><a href="https://hive.blog/hive-169099/@greengalletti/saludo-a-toda-la-comunidad-argentina-de-hive-y-me-presento">Nel mio post di presentazione</a> nella <a href="https://hive.blog/trending/hive-169099">Comunità Argentina</a> di <a href="https://hive.blog/trending/hive">#HIVE ho</a> fatto riferimento al fatto che uno dei miei hobby preferiti con le piante era il bonsai.</p> <p>Il bonsai è una tecnica antica, un'arte a cui alcuni si abituano a vedere una pianta in miniatura al supermercato. Ma è molto di più.</p> <p>Dietro quella tecnica ci sono secoli di studio, di dedizione. È uno stile di vita nella cultura asiatica, non solo giapponese.</p> <p>È il dono della pazienza e della calma trasmessa nell'azione di cura e perfezionamento di una pianta.</p> <p>Tradotto letteralmente la parola bonsai è "natura in miniatura". Possono essere una o più piante.</p> <p>Ma l'essenza è quella.</p> <p>Una volta ho visto in una mostra in Italia la composizione di un bosco di bonsai in un vaso di 30 cm di diametro. Immagina di coltivare non una ma diverse piante in miniatura in quello spazio.</p> <p>In Giappone ci sono famiglie che trasmettono questo mestiere, mestiere o professione (ognuna usa il termine che preferisce) di generazione in generazione.</p> <p><img alt="07.-ginepro-prima.jpg" src="https://images.hive.blog/DQmend3e77KAn9gau28mKqrWsj5BoKhkMQyHpZv3MbCbJdj/07.-enebro-prima.jpg" /></p> <p><em>La pianta di ginepro quando ho iniziato a lavorarla come bonsai./ La pianta di ginepro quando ho iniziato a lavorarla come bonsai.</em></p> <p>Ho incontrato un maestro giapponese erede di un'intera generazione di artisti bonsai. Era un po' come il pronipote. Sto parlando di persone che per due secoli hanno tramandato non solo conoscenze ma anche piante. Quei bonsai che oggi compiono 200 anni.</p> <p>I miei bonsai sono modestamente molto più giovani. Ma sono loro. "Fatto a mano" come dicono i miei amici. Dal seme o dalla talea alla pianta in quanto tale.</p> <p>Il più vecchio ha poco meno di 10 anni.</p> <h5>Come creare un bonsai di ginepro.</h5> <p><img alt="07.-ginepro.JPG" src="https://images.hive.blog/DQmcnHrRUjcrWaQshtbxe5Dba5HKrEqKFCx1q9DafiJ82S6/07.-enebro.JPG" /></p> <p><a href="https://es.wikipedia.org/wiki/Juniperus_communis#/media/Archivo:Den_Italienske_Sti,_eneb%C3%A6r.JPG">Il ginepro è spesso usato in orticoltura e bonsai come ornamentale. / Il ginepro è spesso usato in orticoltura e bonsai come ornamentale.</a></p> <p>Il ginepro è una delle piante che meglio si adatta alla realizzazione di un bonsai.</p> <p>Ci sono un totale di circa 12 specie appartenenti al genere botanico Juniperus o Enebro.</p> <p>Come pianta in natura possiamo vedere che fiorisce in primavera e matura i suoi frutti nel secondo o terzo anno.</p> <p>Ciò consente alla stessa pianta di vedere frutti diversi con diversi stadi di maturazione.</p> <p>Il ginepro trova la sua origine nell'Asia orientale, in particolare in Giappone, Cina e Corea, paesi invece in cui il bonsai ha raggiunto livelli molto elevati.</p> <p>Allo stato naturale raggiunge normalmente un'altezza di 2-4 metri, anche se sono stati rinvenuti esemplari eccezionali fino a 10 metri di altezza.</p> <h5>Primi passi. / Primi passi.</h5> <p>Partiamo dal fatto di avere una pianta già sviluppata. Possiamo raggiungere questa condizione:</p> <ul> <li>Comprandolo.</li> <li>Semina e aspetta che cresca (è la tecnica che preferisco anche se è molto più lenta).</li> <li>Riproducendolo tagliando.</li> </ul> <p>Il primo passo è rimuovere il terriccio superficiale dal vaso o dal contenitore in cui lo abbiamo coltivato per vedere dove inizia a essere visto l'inizio delle radici.</p> <p><img alt="07.-Come-creare-un-bonsai-di-pulizia-di-ginepro.jpg" src="https://images.hive.blog/DQmUoCz1QrWeKxz5oMBTCSV1hqYAnN9aPkVP9iNs5oABX26/07.-Como-crear-un-bonsai-de-enebro-limpieza.jpg" /></p> <p>Solleva delicatamente la pianta dal vaso e raccogli il terreno con un bastoncino fino a quando la radice principale è chiaramente visibile.</p> <p><img alt="07.-Come-creare-un-ginepro-bonsai-cleaning-1.jpg" src="https://images.hive.blog/DQmcrz7giQbPax2mCL3k5jRWw8PaTQ8kagSDk2MRE4xSips/07.-Como-crear-un-bonsai-de-enebro-limpieza-1.jpg" /></p> <p>È imp</p> <p>ortante definire il profilo della pianta e vedere da quale posizione si inizia a lavorare con il tronco ei rami principali.</p> <p><img alt="07.-Come-creare-un-ginepro-bonsai-cleaning-3.jpg" src="https://images.hive.blog/DQmcn34bptFkeL6S6Te9yuVKwkvhgYDfYvwUfbja89LBPS9/07.-Como-crear-un-bonsai-de-enebro-limpieza-3.jpg" /></p> <p>Il passo successivo è rimuovere con cura i rami morti e i rametti più piccoli o che non presentano uno sviluppo vigoroso e vivace.</p> <p>Nelle immagini seguenti vedremo com'era la pianta prima della pulizia e com'è dopo averla fatta.</p> <p><img alt="07.-Come-creare-un-bonsai-di-ginepro-prima-di-pulire.jpg" src="https://images.hive.blog/DQmVQGQqGdjx7jrCecb1ramNt3dy7g4Q9zur9xvtnkTxPJt/07.-Como-crear-un-bonsai-de-enebro-antes-de-la-limpieza.jpg" /></p> <p><em>Prima della pulizia.</em></p> <p><img alt="07.-Come-creare-un-bonsai-di-ginepro-dopo-la-pulizia.jpg" src="https://images.hive.blog/DQmWhzxiv47ABTDmNr99MiSXdE2bEQQEGB1MkYdSgrQnBsx/07.-Como-crear-un-bonsai-de-enebro-despues-de-la-limpieza.jpg" /></p> <p><em>Dopo la pulizia.</em></p> <h5>Prossimo passo: la vera potatura.</h5> <p>Quello che abbiamo fatto nel passaggio precedente è stato pulire la pianta, non potarla.</p> <p>La vera potatura inizia ora.</p> <p>Se vogliamo creare un design più compatto, eliminiamo la punta della pianta.</p> <p>La potatura è considerata l'azione più difficile nella creazione di bonsai e quella a maggior rischio.</p> <p><img alt="07.-Come-creare-un-ginepro-bonsai-cleaning-3.jpg" src="https://images.hive.blog/DQmcn34bptFkeL6S6Te9yuVKwkvhgYDfYvwUfbja89LBPS9/07.-Como-crear-un-bonsai-de-enebro-limpieza-3.jpg" /></p> <p>Abbiamo rimosso alcuni dei rami inferiori per esporre al tronco un'area abbastanza ampia da permetterci di lavorare senza problemi.</p> <p><img alt="07.-Come-creare-un-bonsai-di-ginepro-rimozione-rami-inferiori.jpg" src="https://images.hive.blog/DQmbtjfwDgFKppBG9z823NVTRNZsTFzPgqaaU3M39Rdh42c/07.-Como-crear-un-bonsai-de-enebro-eliminacion-ramas-bajas.jpg" /></p> <p>Possiamo potare senza problemi, cioè senza causare danni alla pianta, fino al 33% di essa, cioè 1/3</p> <p>Come parte finale della potatura possiamo accorciare la punta per evitare che cresca troppo in alto.</p> <p><img alt="07.-Come-creare-un-bonsai-cut-tip.jpg" src="https://images.hive.blog/DQmQRQQ2kaLWeBgn1Ab58hLGb1xZSgHGkmhFyvCHCiuJuVg/07.-Como-crear-un-bonsai-de-enebro-corte-punta.jpg" /></p> <p>A questo punto la prima vera fase della realizzazione di un bonsai, ovvero la potatura, è terminata.</p> <p>Ci vediamo nel prossimo tutorial che tratterà dell'applicazione del filo o del cablaggio per bonsai come è noto nel gergo popolare.</p> <p> </p> <p>FONTE: <a title="https://hive.blog/hive-169099/@greengalletti/como-crear-un-bonsai-de-enebro-paso-a-paso-limpieza-y-poda-how-to-create-a-juniper-bonsai-step-by-step-cleaning-and-pruning-esp" href="https://hive.blog/hive-169099/@greengalletti/como-crear-un-bonsai-de-enebro-paso-a-paso-limpieza-y-poda-how-to-create-a-juniper-bonsai-step-by-step-cleaning-and-pruning-esp">https://hive.blog/hive-169099/@greengalletti/como-crear-un-bonsai-de-enebro-paso-a-paso-limpieza-y-poda-how-to-create-a-juniper-bonsai-step-by-step-cleaning-and-pruning-esp</a></p>Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-86774795015185193572022-08-04T02:15:00.001+02:002022-08-04T02:15:59.469+02:00Questi sono i vantaggi del bonsai, un'antica forma di coltivazione<p>Il bonsai è una disciplina ben nota. Consiste  nel coltivare alberi e arbusti in vaso  e controllarne le dimensioni per mezzo di tecniche come il trapianto, la potatura, il cablaggio o il clampaggio, in modo che rimangano molto più piccoli di quanto sarebbero in circostanze naturali. </p> <p>Furto di bonsai, un colpo emotivo più che economico per i suoi coltivatori <br /> Furto di bonsai, un colpo emotivo più che economico per i suoi coltivatori</p> <p><img src="https://translate.google.com/website?sl=es&tl=it&hl=it&client=webapp&u=https://static.eldiario.es/clip/46882a31-47f1-43d2-aa05-7748dad881bb_16-9-discover-aspect-ratio_default_0.jpg" /> <br /> Quello che non è così noto, almeno nel mondo occidentale, sono  i benefici che questa attività  può avere per la salute di chi la pratica. Nel mondo occidentale, questi benefici hanno cominciato a essere presi in considerazione non molto tempo fa. Uno  studio  condotto presso l'Università di Scienze della Vita e dell'Ambiente a Breslavia, in Polonia, nel 2008 ha caratterizzato questa "arte della miniaturizzazione" come una "disciplina speciale della conoscenza, connessa con la filosofia, la pittura, la scultura, l'architettura e il giardinaggio.</p> <p>Usos terapéuticos del bonsái <br /> Tali connessioni con altre attività artistiche hanno consentito lo sviluppo della cosiddetta  bonsai therapy, o bonsai therapy , sulla falsariga  dell'arteterapia ,  della musicoterapia  e di altri usi terapeutici delle pratiche creative. UN di scienziati cubani di alcuni anni fa ha evidenziato che la pratica del bonsai come terapia con gli  anziani ha dato risultati positivi in relazione alla "stimolazione della creatività, alla socializzazione e alla percezione dell'utilità" di queste persone.</p> <p>Oltre agli anziani, questa pratica è stata utilizzata anche in pazienti con problemi psichiatrici. In questo caso,  la terapia bonsai  è stata benefica sia cognitivamente che fisicamente, comportamentalmente ed emotivamente. D'altra parte,  un'indagine del 2017  -condotta da scienziati giapponesi- ha rilevato che l la mera contemplazione del bonsai riduce lo stress  e contribuisce a uno stato di rilassamento fisiologico e psicologico nei pazienti con lesione del midollo spinale (le cui conseguenze includono la perdita di movimento o di sensibilità) .</p> <p>Misure preventive e correttive <br /> Nel 2018, uno psicologo sudafricano ha pubblicato uno  studio  intitolato "Influence of Bonsai on Health and Wellbeing as a Untapped Resource". Il testo sottolinea che questa disciplina “integra il relax, il tempo libero e la terapia artistica  in un mezzo che può avere un valore personale, emotivo, commerciale e curativo".</p> <p>Questo documento sottolinea che la pratica del bonsai può essere "particolarmente utile come misura preventiva e riparativa" in contesti come ospedali psichiatrici, case di cura e orfanotrofi. Sottolinea che può avere applicazioni e vantaggi simili a quelli terapie assistite con animali , con il vantaggio di essere più facili e non implicare considerazioni etiche, come può succedere con gli animali domestici. Ed è anche conveniente, poiché le spese che rappresenta sono relativamente basse.</p> <p>Principali vantaggi del bonsai <br /> Sebbene gli studi si concentrino sugli anziani o sui pazienti con problemi di salute, i benefici di dedicarsi ai bonsai  raggiungono naturalmente anche le persone sane . Alcuni dei più importanti sono elencati di seguito.</p> <p>Rilassatevi e riducete lo stress . Come ogni compito che implica attenzione e concentrazione, permette di staccare dalla frenesia della vita quotidiana e di abbassare i livelli di stress e ansia, con i suoi conseguenti benefici per il sistema circolatorio, l'umore e il benessere generale. <br /> piacere estetico . Il suddetto rapporto tra bonsai e discipline come la pittura e la scultura fanno degli alberi e degli arbusti così coltivati delle vere e proprie opere d'arte. Per questo forniscono un doppio piacere estetico: da un lato, lavorando con loro, alla ricerca di donare loro la massima bellezza; dall'altro, il resto del tempo, quando fanno parte dell'arredo della casa. <br /> Aiuta a connetterti con la natura . Oltre alla sua bellezza, avere in casa bonsai o arbusti (proprio come le altre  piante d'appartamento ) è un modo di relazionarsi con la natura, che spesso si sente così distante quando si vive in città. E anche se ovviamente non è la stessa cosa che fare una  passeggiata in campagna  o fare un " bagno nel bosco ", contribuisce anche alla tranquillità e al benessere. <br /> Migliora la qualità dell'aria . È dimostrato che alcune piante  contribuiscono alla purificazione dell'aria  all'interno delle abitazioni, in quanto aiutano ad eliminare le tossine rilasciate dalle sostanze di uso domestico, come disinfettanti, insetticidi, deodoranti e vernici. È importante, sì, controllare la presenza di insetti e altri animali che potrebbero comparire proprio a causa della coltivazione dei bonsai. <br /> Stimola la percezione, la pazienza e la creatività . I tempi degli alberi e dei cespugli sono molto diversi dai tempi umani. Molte specie possono vivere centinaia di anni. Per questo motivo, i cambiamenti nello sviluppo di ogni esemplare possono richiedere settimane o mesi. La capacità di percepirli, così come la pazienza, si esercitano nella pratica del bonsai. E anche creatività, durante il processo di pianificazione quali misure devono essere attuate per garantire che ogni bonsai adotti la forma desiderata. <br /> Aumenta l'autostima . Come ogni attività che implichi l'apprendimento e la padronanza di determinate tecniche, ottenere i risultati desiderati è fonte di soddisfazione personale e maggiore fiducia in se stessi. <br /> Un grande impegno emotivo <br /> È chiaro che coltivare bonsai non è la stessa cosa che avere un cane o un gatto. Tuttavia, alberi e cespugli sono anche esseri viventi e molte persone hanno un legame emotivo molto forte con loro. E anche un bonsai  può essere un compagno di vita  (e anche di più vite). L'anno scorso, il furto di diversi bonsai da vivai intorno a Tokyo, incluso  un esemplare di 400 anni, ha fatto notizia . </p> <p>Nonostante il suo valore economico fosse stimato in più di 80.000 euro, per i suoi caregiver - una famiglia che lo aveva curato per più di vent'anni - la perdita ha rappresentato  un colpo particolarmente emotivo . "E' come se ci avessero tagliato le membra", dichiararono, dando pubbliche istruzioni ai ladri, per evitare che l'albero muoia.</p> <p>Questo è il punto d'affetto per un esemplare di bonsai, una tecnica le cui  origini risalgono alla Cina di due millenni fa , sebbene il suo sviluppo come arte sia avvenuto nei secoli successivi in Giappone. La parola  bonsai etimologicamente significa "pianta in una ciotola". Per i seguaci di questa disciplina, senza dubbio, ogni esemplare significa molto di più.</p>Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-11016219479371781252020-02-25T14:28:00.001+01:002020-02-25T14:32:58.844+01:00Come creare un bonsai passo dopo passo, da zero, partendo da un ramo o talea.<p>In due articoli precedenti avevo descritto i miei due hobby principali: da un lato <a href="https://translate.googleusercontent.com/translate_c?anno=0&depth=1&rurl=translate.google.com&sl=auto&sp=nmt4&tl=it&u=https://www.spanish-tribe.com/spanish/%40hugo1954/la-filatelia-un-hermoso-hobby-en-via-de-extincion&usg=ALkJrhj1LDH9SaDHL3Xd9GjfP77HUASogg"><strong>la filatelia</strong></a> e dall'altro <a href="https://translate.googleusercontent.com/translate_c?anno=0&depth=1&rurl=translate.google.com&sl=auto&sp=nmt4&tl=it&u=https://www.spanish-tribe.com/spanish/%40hugo1954/bonsai-un-arte-milenario-de-los-grandes-paisajes-a-las-plantas-individuales&usg=ALkJrhjyGYpUCJoCE3oYWq4GsZ7ViGKhLw"><strong>il bonsai</strong></a> .<p>Di entrambi aveva fatto una descrizione più o meno dettagliata (mai esaustiva perché l'argomento da sviluppare è molto vasto) ma almeno per avere un'idea di coloro che sono estranei all'argomento e per condividere preoccupazioni comuni sono quelli che sono più legati all'argomento.<p>Nell'articolo intitolato <a href="https://translate.googleusercontent.com/translate_c?anno=0&depth=1&rurl=translate.google.com&sl=auto&sp=nmt4&tl=it&u=https://www.spanish-tribe.com/spanish/%40hugo1954/bonsai-un-arte-milenario-de-los-grandes-paisajes-a-las-plantas-individuales&usg=ALkJrhjyGYpUCJoCE3oYWq4GsZ7ViGKhLw">Bonsai un'arte antica, dai grandi paesaggi alle singole piante.</a> Avevo promesso di mostrarti come è il bonsai che sto sviluppando da un po 'di tempo, in particolare quasi 10 anni fa (il bonsai è amico della pazienza, molta pazienza!)<p>E come promesso è debito, eccolo qui. L'ho raccolto quando era solo un ramo spezzato caduto da un pino in un fine settimana autunnale nell'Appennino centrale d'Italia e l'ho trapiantato in un contenitore per iniziare a mettere radici.<p>Quindi fece 12.000 km di viaggio in aereo per tornare nel mio paese natale (ma questa è un'altra storia). Per ora continuiamo con il bonsai e i suoi primi passi.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="mi-bonsai.jpg" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmNWf9DZWtE4mj51shBDe2ceaJkL9GmDgZvRsf7t2AYmZw/mi-bonsai.jpg"><p align="center"><em>La prima immagine del mio futuro bonsai, poche ore dopo aver raccolto il ramo.</em><p><br><p>Ecco come è stato presentato il ramo di <strong>pino selvatico</strong> raccolto e appena trapiantato, prima di iniziare a lavorare come un futuro bonsai.<p>È importante lasciarlo trapiantato per un anno per consentire il tempo di formazione delle radici.<p>L'altezza era di circa un metro, troppo alta per iniziare a sviluppare un bonsai e soprattutto per evidenziarne il tronco, che è il più importante.<p>Pertanto il primo passo è stato accorciarlo. Come puoi vedere, il taglio è all'altezza del terzo ramo dopo la seconda forcella. Questo è importante per dare stabilità al futuro bonsai. Il suo aspetto deve indicare, anche all'inizio, un equilibrio nella sua struttura.<p>D'altra parte questo modulo contribuirà in futuro a dargli una tazza nutrita e armoniosa.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="mi-bonsai-1.jpg" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmcahU5AuywRiPbwB3fEoxchkTPQyeV6gDS863EFnHmwhm/mi-bonsai-1.jpg"><p align="center"><em>Bonsai accorciato ad un'altezza di circa 50 cm</em><p><br><p>La foto seguente presenta un aspetto un po 'cupo, e tuttavia necessario per la formazione di bonsai.<p>Tutti i rami devono essere eliminati tranne uno, nel mio caso dei tre ho selezionato quello di mezzo perché quello più alto avrebbe sollevato troppo il bonsai e quello più basso si è avvicinato troppo al terreno.<p>L'unico che poteva generare una bella coppa era quello centrale. Per renderlo il più naturale possibile, ho iniziato a rimuovere la corteccia con un formon o una sgorbia con grande delicatezza e pazienza.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="mi-bonsai-1.jpg" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmVXn3uKwMCZUkUSGk3cyxMpxhGQqFTPVGTz2jboG67hZ9/mi-bonsai-1.jpg"><p align="center"><em>Le parti estreme dei rami tagliati sono state accuratamente accorciate per dargli un aspetto più naturale.</em><p><br><p>Poiché è una varietà di pino se lasciamo il tronco e sicuramente inizierà a emanare resina distorcendo tutto il lavoro svolto.<p>Pertanto la tecnica viene utilizzata per "bruciare" il tronco per evitarlo. Cioè, applica il fuoco all'intera parte "nuda" del tronco. In precedenza dovevamo applicare il liquido di Jin.<p>L'uso principale del liquido di Jin è lo sbiancamento e la protezione del legno morto sia nei ginepri e nei pini che in tutti i tipi di alberi.<p>In questo modo quella parte del tronco assumerà un colore grigiastro, molto simile a quello di tronchi e rami morti in natura.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="mi-bonsai-4.jpg" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmVjdLjf7kSh4PsbCUXZzVRdmK9TumCbz3T6bBdP2VTkHs/mi-bonsai-4.jpg"><p align="center"><em>Una torcia speciale a bassa potenza di fiamma viene utilizzata per bruciare il bagagliaio.</em><p>La tecnica di bruciare un bonsai con una fiamma ossidrica, sostanzialmente consiste in questo, bruciando il legno a cui abbiamo rimosso la corteccia con una fiamma ossidrica.<p>Questo viene fatto per invecchiare il legno più rapidamente, bruciando il legno con la torcia si asciuga più rapidamente, come è logico, ma per farlo bene deve essere fatto con cura e non bruciare troppo il legno, se non puoi solo bruciare il legno, se non l'intero albero.<p>Il prossimo passo è piegare il ramo per dargli una forma predeterminata. E per questo, il filo di rame viene generalmente utilizzato a causa della sua estrema manovrabilità. Ma il filo non viene applicato sul ramo nudo. In precedenza, doveva essere coperto per non ferirla.<p>Per proteggere la corteccia, di solito viene utilizzata la rafia (ci sono ventole che usano nastro di gomma o nastro adesivo) per proteggere la corteccia dell'albero mentre è cablata e quindi piegarla in modo più sicuro, in questo modo non viene danneggiata. La rafia deve essere in fibra naturale piatta e non intrecciata in corda.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="mi-bonsai-3.jpg" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmXK6SFRretnM5hMtRUPMFa2prLMRpZ1qT2Yx7KRByr4ok/mi-bonsai-3.jpg"><p align="center"><em>Il cablaggio è una tecnica fondamentale per modellare e modellare gli alberi dei bonsai.</em><p>Avvolgendo correttamente un filo di rame attorno ai rami dell'albero sarai in grado di piegare e posizionare i rami nel punto desiderato.</p><p>A seconda dello spessore del ramo, sarà necessario utilizzare un certo diametro del filo in modo che il ramo rimanga in posizione. Inoltre, ci vorranno alcuni mesi prima che i rami mantengano la loro nuova forma e rimangano in posizione dopo che il filo di rame è stato rimosso.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="mi-bonsai-5.jpg" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmcuvvxJJKiCbkq8Mss8juqw8gFS9SSRnQ66BX99hPV24j/mi-bonsai-5.jpg"><p align="center"><em>Nel mio caso, a parte la rafia, ho usato un cintra trasparente per dargli una maggiore resistenza ed evitare rotture quando piega il ramo.</em><p>E ora inizia la parte "artistica" del bonsai: cioè quale forma vogliamo dargli. Ho deciso di iniziare con alcuni colpi di scena. Avrei potuto cercare la forma di cerchi, spirali, ecc. Compattare la tazza in questo bonsai non sarà affatto facile e ho cercato di concentrare la vegetazione futura nel punto desiderato.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="mi-bonsai-6.jpg" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmWXuyFrU12aaTRJxkRQAt6bMLxJ4nkSiZbxNR7v4RmNqZ/mi-bonsai-6.jpg"><p align="center"><em>Due piccole parentesi graffe mi hanno aiutato a mantenere la filiale ferma e stabile nella sua nuova posizione</em><p>In questo panorama vediamo che i rami si stanno sviluppando abbastanza bene ma si allungano troppo in modo disordinato rendendo difficile la creazione della coppa.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="mi-bonsai-7.jpg" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmWXuyFrU12aaTRJxkRQAt6bMLxJ4nkSiZbxNR7v4RmNqZ/mi-bonsai-7.jpg"><p align="center"><em>Questa è una delle parti più difficili perché dobbiamo iniziare con la creazione definitiva della tazza per bonsai.</em><p>Ogni ramoscello deve essere girato nella giusta direzione per dare alla tazza la giusta simmetria. Applicare la rafia e cablarla.</p><p>Il filo di rame viene rimosso solo dopo aver verificato che la forma del ramo è stabile. Normalmente tra 6 mesi e un anno. Dipende dalle dimensioni del ramo e dal tipo di pianta.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="mi-bonsai-8.jpg" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQme7FpNM864WAPttrb84q9e4ngeqHaAYuKTKwRw1HQ5P9v/mi-bonsai-8.jpg"><p align="center"><em>Dare la forma di ogni ramoscello in modo delicato è essenziale per non sottoporre il bonsai a stress eccessivo.</em><p>E questo è il risultato finale.<p>La coppa deve ancora formarsi bene. Tieni presente che il pino è una pianta di crescita lentro.<p>In altre varietà di piante (ad esempio olmo o alberi da frutto per citarne due esempi) il bonsai si sviluppa più rapidamente.<p>La strada è ancora lunga e ardua. Ma la parte più difficile è fatta.<p>Ora non resta che mantenerlo e prendersene cura.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="mi-bonsai-9.jpg" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmTVa8LQkuvy9JGUNNtA4GVXj4DsJyL6FGdLmZVkS3Z6dr/mi-bonsai-9.jpg"><p align="center"><em>Il risultato finale è un bonsai alto 46 cm e un diametro alla base del tronco di 13 cm.</em><p><br><p>Questo stile di bonsai che sto sviluppando si chiama <strong>YAMADORI</strong> .<p>Tutte le foto sono di mia proprietà e sono state scattate con una fotocamera digitale con zoom Olympus Camedia C 220. La risoluzione non è la migliore perché è una macchina con solo 2 megapixel, che quasi non uso più. 10 anni fa era un piccolo gioiello. Il che ci dà un'idea di come la tecnologia viene aggiornata in questo settore.<p>Le procedure sono state eseguite a intervalli di tempo, motivo per cui nelle foto puoi vedere come, a poco a poco, il bonsai ha iniziato a svilupparsi ed espandersi con nuovi rami.<p>Che è un buon segno, in quanto dimostra il vigore delle radici.Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-87921459519208623412020-02-25T00:46:00.001+01:002020-02-25T00:52:41.683+01:00Come creare un bonsai passo dopo passo, da zero, partendo da un seme.<p>In un precedente articolo avevo spiegato come, a grandi linee, potremmo ottenere un bonsai da un ramo o da un taglio.<p>In tal caso potrebbe essere un ramo semplice (che dovremmo immediatamente trapiantare e riposare almeno all'anno per generare radici) o raccogliere un tronco normalmente sui pendii di montagne, colline o persino fiumi da cui deriva un ramo ma questo non si è completamente staccato dalla terra.<p>In questo caso abbiamo il vantaggio che alcune radici sono già state generate e quindi il processo di sviluppo è più veloce.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="19. como_hacer_un_bonsai_a_partir_de_una_semilla_2022_orig.jpg" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmeXw6KYTkpaMsVjyqo6E7oMyMD6ZsZ1at9wotkNnxwRPh/19.-como_hacer_un_bonsai_a_partir_de_una_semilla_2022_orig.jpg"><p><br><p>Oggi mi occuperò del processo più lento per realizzare un bonsai, ma in particolare quello che mi piace di più: a partire dal seme.<p><br><h2>Crea il bonsai dal seme.</h2><p>Perché dovresti chiedere?<p>Perché la pianta si svilupperà in modo armonico dall'inizio e tutti i suoi elementi verranno sviluppati in parallelo e allo stesso tempo: tronco, rami, radici.<p>Il nostro compito sarà di accorciare le radici di volta in volta per evitare che la pianta si sviluppi troppo e preservi l'estetica e i principi del bonsai.<p>Non avrà né più né meno valore di qualsiasi altro bonsai. Ma sarà il nostro lavoro dall'inizio alla fine.<p>I tempi saranno più lunghi, ma la crescita sarà ottimale, anche per la forma della struttura, ordinata e precisa.<p>Nell'articolo intitolato <a href="https://translate.googleusercontent.com/translate_c?anno=0&depth=1&rurl=translate.google.com&sl=auto&sp=nmt4&tl=it&u=https://www.spanish-tribe.com/spanish/%40hugo1954/bonsai-un-arte-milenario-de-los-grandes-paisajes-a-las-plantas-individuales&usg=ALkJrhjyGYpUCJoCE3oYWq4GsZ7ViGKhLw">Bonsai un'arte antica, dai grandi paesaggi alle singole piante.</a> Possiamo vedere bellissimi bonsai che hanno forme diverse. Non necessariamente quello di una pianta come siamo abituati a vedere. E se non sono quindi meno preziosi.<p><br><h3>I semi di bonsai dovrebbero essere piantati in primavera o in autunno.</h3><p>I semi di bonsai, come molti altri in natura, dovrebbero essere piantati in primavera o in autunno. Dobbiamo seminare in abbondanza perché non tutti i semi germineranno naturalmente.<p>I semi possono essere acquistati da un vivaio specializzato o raccolti dalla pianta che abbiamo già in nostro possesso. Importante: la terra che ospita la nuova pianta deve essere povera in nutrizione.<p>I semi dovrebbero essere sepolti e bagnati e la pianta dovrebbe essere mantenuta all'ombra fino a quando, nel tempo, inizia a germogliare e poi si trasforma in una pentola.<h3>Due esempi di bonsai: il melo e il faggio.</h3><p>Se vogliamo creare un albero bonsai che non troviamo in commercio o vogliamo vederlo crescere e svilupparsi fin dall'inizio come pianta, possiamo optare per l'alternativa del seme.<p>In questo articolo vedremo come vengono piantati i semi di un albero da frutto (in questo caso un albero di mele) e un albero comune, il faggio.<p>Il melo è una delle piante da frutto, di coltivazione domestica piuttosto diffusa, che si adatta meglio alla coltivazione dei bonsai.<p>Il faggio è un albero di lunga durata e a crescita lenta che può raggiungere i 35-40 metri di altezza, con un tronco dritto e non ramificato, e una corona ovale nel suo terzo superiore che si adatta perfettamente per l'uso come bonsai. È diffuso nell'Europa centrale mettendo in evidenza le foreste della Foresta Nera (Germania), la Foresta di Soignes e anche Sart-Tilman in Belgio e la Foresta di Irati a Navarra (Spagna). In America Latina è in <strong>Patagonia.</strong><p>In <strong>Argentina e Cile</strong> , ad esempio, le specie del genere ricevono nomi diversi attraverso la loro gamma e anche diverse specie diverse vengono chiamate allo stesso modo.<p>È importante notare che non tutti i semi di piante o arbusti sono adatti allo sviluppo di un bonsai.<p>Nel primo caso a portata di mano, vale a dire i semi di mela, è consigliabile separarli dalla polpa, qualcosa che può essere fatto bene nella mela e asciugato perfettamente.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="19. bonsai-semi-mele.png" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmX65Fi7aVM7Hx97apJCi6vhRsVSQULJ6oYTPx4VBJg8pJ/19.-bonsai-semi-mele.png"><p>Altri semi (in particolare gli alberi forestali che fioriscono in primavera e producono frutti in estate) sono ricoperti da uno strato legnoso che li protegge dalle intemperie e dalla durezza invernale, soprattutto quando i semi cadono a terra e rimangono nel terreno fino a La primavera successiva germogliano.<p>Esempi sono castagni, noci, mandorli e altre specie simili.<h3>Preparazione di semi e terreno.</h3><p>Prima di seminare questi semi dobbiamo simulare artificialmente l'inverno in modo che possano riposare in condizioni "naturali". Presumiamo di aver raccolto questi semi alla fine dell'estate raccogliendoli direttamente da terra.<p>In una bustina contenente sabbia e substrato di bonsai mettiamo i semi e mettiamo tutto in frigorifero per alcune settimane.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="19. bonsai-semi-faggio-1.png" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmZTBiLZaqjLsC95Ddt5WJ3ZCiVAqj3Qm5ypq2mdN2Zb4S/19.-bonsai-semi-faggio-1.png"><p>Trascorso questo periodo, rimuoviamo il sacchetto dal frigorifero e con una carta vetrata (quella fine usata per levigare il legno) levigiamo bene la corteccia per cercare di non essere così spessa e in questo modo viene facilitata la germinazione del seme (il caso per eccellenza è la noce).<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="19. bonsai-semi-faggio-2.png" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmcTQdRKAbjv1TpnAnoXtZV2C7ASzgzreXbmHGbSRWit6B/19.-bonsai-semi-faggio-2.png"><p>Possiamo anche fare alcuni buchi nella corteccia facendo attenzione a non "ferire" il seme all'interno.<p>Con un setaccio o un setaccio rimuoviamo le impurità che sono state lasciate in modo che i semi siano più puliti possibile, come vediamo nell'immagine.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="19. bonsai-semi-faggio-3.png" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmXJRt3D8pGsT2RNvEQ3s8MCdLLCswGzK2Ek2UfMGvHyPy/19.-bonsai-semi-faggio-3.png"><p>A questo punto siamo già all'inizio della primavera e con i semi già pronti e in grado di essere seminati. Mescolare in una pentola uguali quantità di sabbia e substrato per i bonsai. Seppelliamo i semi a una profondità ridotta - non più di un paio di centimetri - e annaffiamo regolarmente fino a quando le piante germinano completamente.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="19. bonsai-semi-faggio-4.png" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmb4T5H4wPvjuD5G6UzdknSWkeimbN3jhqLGyb8wHknqSP/19.-bonsai-semi-faggio-4.png"><p>Le seguenti immagini illustrano il processo di semina finale.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="19. bonsai-semi-faggio-5.png" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmZczEanuMiQRrC6ktcMCQhupze6t3YHHR6YuXx6Lh98QW/19.-bonsai-semi-faggio-5.png"><p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="19. bonsai-semi-faggio-6.png" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmX86tsP4crCZcepcrLyJy5mBfeZH2kuqt8v4FgneX51z9/19.-bonsai-semi-faggio-6.png"><p>È importante che il terreno all'interno del vaso non sia troppo compatto. Devi riordinarlo con le mani ma senza schiacciarlo troppo. Innaffia preferibilmente con un nebulizzatore d'acqua da giardino come mostrato nell'immagine.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="19. bonsai-semi-faggio-7.png" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmTfb2SPwuf8jfLPQEF4fqZ9VuZbEo55LTdDcvehne3CqG/19.-bonsai-semi-faggio-7.png"><p>Ho raccolto questi <strong>comuni</strong> semi di <strong>faggio</strong> nel mezzo dell'inverno italiano 2015 - gennaio - in una foresta ligure (in particolare nella Val Bormida) e li ho piantati un paio di mesi dopo (marzo) all'inizio della primavera.<h3>Il risultato</h3><p>Questo è il risultato della pianta di Haya (futuro bonsai) completata nel primo anno di vita.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="19. bonsai-piantina-faggio.png" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmY5SpfxBPG5HLpCxpvC2ksWGudvUR7asEPqKndfZdtzpq/19.-bonsai-piantina-faggio.png"><p>E questo è come appaiono oggi cinque (5) anni di vita.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" alt="19. bonsai-di-faggio_NG2.jpg" src="https://steemitimages.com/640x0/https://cdn.steemitimages.com/DQmQ6EKmaabcWRzcDEbrT5jpXZoVPj2Uoimza6pBKMUie4t/19.-bonsai-di-faggio_NG2.jpg"><h3>Lavoro finito?</h3><p>No. Niente affatto. Ora arriva il più divertente:<p>a) Dai la forma che vuoi ai bonsai, cioè personalizzala o, come dicono i bonsaisti, <strong>definisci il tuo stile</strong> .<p>b) Accorciare sistematicamente la radice per impedire la crescita della pianta, ma allo stesso tempo mantenere la sua forma.<p><strong>Alla prossima!</strong>Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-90843175480891687992019-10-30T22:51:00.000+01:002019-10-30T22:51:07.881+01:00Il Prunus mume è sicuramente una delle specie più amate per la sua fioritura e fruttificazione particolarmente generose.<p>Il Prunus mume, originario della Cina e della Corea, ma soprattutto diffuso in Giappone (dove è considerato un albero portafortuna), è sicuramente una delle specie più amate per la sua fioritura e fruttificazione particolarmente generose.</p><p><strong>Il Prunus mume come bonsai</strong><p>Il Prunus mume, originario della Cina e della Corea, ma soprattutto diffuso in Giappone (dove è considerato un albero portafortuna), è sicuramente una delle specie più amate per la sua fioritura e fruttificazione particolarmente generose. Fiorisce infatti abbondantemente già verso la fine dell'inverno e i suoi fiori leggeri creano uno splendido contrasto con il tronco rugoso e dal piacevole aspetto vetusto. Poiché trattasi di una specie che risponde bene alla potatura e vegeta vigorosamente, costituisce un materiale piuttosto semplice da formare, quindi è l'ideale anche per i principianti. La sua formazione come bonsai è estremamente gratificante non solo per la fioritura, ma anche per il fascino dell'aspetto d'insieme, il portamento e la distribuzione dei rami. In Oriente si trovano anche molte cultivar che non sono diffuse in Occidente. È adatto a tutti gli stili, eccetto l’eretto formale e quello a scopa.<p><img width="640" height="536" style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" src="https://www.bonsaiempire.com/images/top10/flowering/10-prunus-mume-japanese-apricot.jpg"><p><strong>Esposizione</strong><p>Predilige il pieno sole, avendo però l'accortezza di proteggere la pianta dai raggi diretti nei mesi estivi più caldi. Non presenta particolari problemi durante la stagione invernale, salvo necessitare di un'adeguata protezione in caso di gelate.<p><strong>Annaffiatura</strong><p>Ogni qualvolta lo strato superficiale del terreno appare asciutto, annaffiare abbondantemente. Attenzione a non spruzzare mai direttamente l'acqua sui fiori.<p><strong>Terreno</strong><p>Terra composta da: 60% akadama, 30% terra pronta e 10% pozzolana.<p><strong>Rinvaso</strong><p>Poiché trattasi di una specie molto vigorosa, quando giovane è necessario trapiantare tutti gli anni, solo negli esemplari più maturi si può portare la frequenza a ogni 2-3 anni. Il periodo ideale in cui intervenire è l'autunno, tra ottobre e novembre, subito dopo la caduta delle foglie. In questo momento è possibile anche potare le radici grosse. Si può trapiantare anche subito dopo la fioritura, questa alternativa però deve essere adottata solo in casi eccezionali come, ad esempio, la rottura del vaso, l'esigenza di presentare la pianta ad una mostra, ecc.<p><strong>Potatura</strong><p>Per questa specie è necessario distinguere due differenti tecniche di potatura, a seconda che l'albero sia in formazione o sia ben delineato e si desideri solo favorirne la fioritura. La potatura di formazione si effettua nell'arco della stagione vegetativa, in primavera, quando le gemme cominciano a gonfiarsi, mentre è assolutamente sconsigliato potare in inverno poiché si può andare incontro a ritiri di linfa. I risultati migliori si ottengono potando e lasciando solo due gemme, così si riescono a creare rami con curve interessanti. In questa fase è molto importante mantenere delle gemme da foglia, altrimenti si rischia di perdere il ramo. Se la base del ramo è ormai definita si torna a potare a fine luglio-inizio agosto. Una volta rifinita la ramificazione secondaria, la potatura sarà diretta all'ottenimento di fiori e frutti, cercando di favorire il maggior numero possibile di gemme da fiore. Questa specie fiorisce a fine inverno, ma comincia a formare le gemme in estate. Se la ramificazione è formata, si attende il termine della fioritura per potare l'eccesso di crescita dell'anno precedente, in cui si eliminano i fiori e si potano i rami a piacimento. Il taglio successivo viene praticato quando le gemme si saranno già differenziate; su questa specie il segnale si riscontra quando le foglie si arricciano. Le gemme da fiore, si distinguono da quelle da foglia poiché sono più grosse.<p><strong>Pinzatura</strong><p>Il Prunus mume necessita di una costante pinzatura. La cimatura va effettuata utilizzando le forbici, al termine della fioritura: ogni volta che un ramo presenta 4 foglie se ne lasciano solo 2, smettendo di pinzare all'inizio dell'estate. È indispensabile applicare questa tecnica nel periodo corretto poiché ritardandola, i germogli si svilupperebbero con internodi lunghi. Non conviene però, neanche pinzare troppo presto visto che le gemme da fiore non si formano su legno molto giovane. Terminato il periodo di pinzatura, si lascia che l'albero si sviluppi liberamente per formare le gemme da fiore.<p><strong>Avvolgimento</strong><p>È meglio evitare di applicare questa tecnica: si forma soprattutto con le potature.<p><strong>Concimazione</strong><p>Alla fine della fioritura, dopo la potatura, somministrare Concime Stimolante Bonsan più Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro per 2 volte ogni 15-20 giorni. Negli altri periodi utilizzare il Concime Organico Liquido Bonsan ogni 15 giorni fino ad ottobre, oppure Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro ogni 15-25 giorni, escludendo il periodo di luglio e agosto. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.<p><strong>Cure</strong><p>Se la pianta è coltivata come indicato, le fisiopatie che possono verificarsi, sono quasi insignificanti.Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-10149113765422720542019-10-24T23:50:00.000+02:002019-10-24T23:50:10.718+02:00In Giappone il Melograno, o Punica granatum, si coltiva come bonsai dall'inizio del secolo scorso.<p>In Giappone il <strong>Melograno</strong>, o Punica granatum, si coltiva come <strong>bonsai</strong> dall'inizio del secolo scorso.Risulta molto adatto per la modellatura a bonsai.<p><strong>Il Punica granatum come bonsai</strong><p>In Giappone il <strong>Melograno</strong>, o Punica granatum, si coltiva come <strong>bonsai</strong> dall'inizio del secolo scorso.Risulta molto adatto per la modellatura a bonsai: sopporta le potature drastiche e la pinzatura continua delle gemme, è facile da raccogliere, da far radicare ed inoltre possiede un grande vigore di crescita, oltre ad adattarsi molto bene al vaso. Applicando le tecniche bonsai, il Melograno assume caratteristiche molto affascinanti, soprattutto per quanto riguarda la sua ramificazione che diviene finissima, se si presta particolare attenzione alla potatura dei nuovi germogli. Il suo legno durissimo, permette di realizzare con grande successo dei jin. La fioritura ed i bellissimi frutti completano le qualità di quest'albero. Le sue peculiarità ne fanno anche una delle specie più adatte ad essere lavorate come shohin, per cui risulta particolarmente adeguata la varietà nana di questa pianta poiché presenta fiori e frutti di dimensioni ridotte.<p><img width="640" height="640" style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" src="https://www.crespibonsai.com/6384-superlarge_default/punica-granatum-51-cm.jpg"><p><strong>Esposizione</strong><p>Poiché ama molto il sole, trae il massimo beneficio dall'irradiazione diretta; l'ideale, comunque è che possa ricevere anche una buona ventilazione. È molto resistente anche al caldo estivo più intenso, ma soffre se sottoposto al freddo e soprattutto alle gelate invernali: ai primi abbassamenti di temperatura la pianta andrà protetta.<p><strong>Annaffiatura</strong><p>Il terreno in cui cresce il Melograno non deve rimanere costantemente umido, ma è fondamentale bagnarlo bene e abbondantemente: tra un'annaffiatura e l'altra la terra deve avere il tempo di asciugarsi.Vanno evitati gli eccessi di annaffio, altrimenti sulla pianta si manifesta una crescita lunga e debole con foglie gialle. Allo stesso modo anche le annaffiature scarse danneggiano seriamente lo sviluppo della pianta: le foglie si arricciano, seccandosi ai bordi, inoltre la fioritura viene compromessa.<p><strong>Terreno</strong><p>Il composto migliore da utilizzare è costituito da: 4/6 di akadama, 1/6 di terriccio, 1/6 di sabbia.<p><strong>Rinvaso</strong><p>La frequenza ideale per effettuare il trapianto di questa specie è ogni due/tre anni. Se si effettua il rinvaso una settimana dopo che la pianta ha vegetato, l'albero non andrà incontro ad alcun rischio. Si scelgano preferibilmente vasi piuttosto profondi e provvisti di molti e ampi fori al fine di un buon drenaggio.<p><strong>Potatura</strong><p>I due tipi di potatura che si praticano sul Melograno sono quella di formazione e quella di mantenimento. Con la prima si effettua il taglio di grossi rami all'inizio della primavera, momento in cui l'albero ha già vegetato, coprendo immediatamente le ferite con mastice cicatrizzante. La potatura di formazione va effettuata solo se è assolutamente necessaria, poiché il Melograno ha la forte tendenza al ritiro di linfa proprio sui tagli dei rami di grosse dimensioni. La potatura di mantenimento si applica soprattutto per eliminare l'eccesso di crescita prodotto durante tutto l'anno: rami che si incrociano, che crescono verso l'alto o il basso o che appaiono troppo lunghi. Il periodo migliore per eseguirla è la primavera o a metà autunno, in modo che i tagli abbiano il tempo di chiudersi prima del sopraggiungere dell'inverno.<p><strong>Pinzatura</strong><p>Per effettuare la pinzatura su questa specie, va considerato che il fiore appare alle estremità delle nuove vegetazioni, quindi se si interviene continuamente con le cimature non si otterranno i frutti, ma d’altra parte, se non si pinzasse, non si riuscirebbe a mantenere la silhouette dell’albero. Per pinzare correttamente il Melograno è bene far attenzione al suo ritmo di crescita come specie da fiore. È difficile che dai suoi fiori, che si sviluppano prima di giugno, si ottengano dei frutti, per questo motivo fino all'inizio dell'estate essi non saranno necessari e quindi ci si potrà occupare delle nuove crescite, pinzando allo scopo di formare nuovi rami. Dalla fine di maggio/primi di giugno i rami si lasceranno crescere: osservando quali portano la gemma da fiore all’estremità, si scelgono quelle che interessano al disegno dell’albero, pinzando le restanti.<p><strong>Avvolgimento</strong><p>In maggio-giugno si può applicare il filo poiché questo è il momento in cui la nuova crescita non è ancora totalmente lignificata e quindi i rami potranno essere curvati più facilmente, evitando il rischio di rotture. Su questa specie, essendo piuttosto delicata, l'avvolgimento va effettuato con la massima attenzione. Si consiglia di utilizzare filo di alluminio ramato. Quando si prevede di avvolgere un ramo di grosse dimensioni, è bene non annaffiare la pianta nei due giorni precedenti al lavoro.<p><strong>Concimazione</strong><p>Alla fine della fioritura, dopo la potatura, somministrare Concime Stimolante Bonsan unito a Concime Organico Liquido Bonsan per 3 volte ogni 8-10 giorni. Negli altri periodi utilizzare il Concime Organico Liquido Bonsan ogni 15 giorni fino ad ottobre, oppure Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro ogni 15-25 giorni, escludendo il periodo di luglio e agosto. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.<p><strong>Cure</strong><p>Nel momento della fioritura gli alberi sono maggiormente soggetti ad attacchi di parassiti, ma nella somministrazione dei prodotti insetticidi occorre avere cautela, altrimenti si rischia di ostacolare l'impollinazione naturale. Quindi è consigliabile applicare dei trattamenti di prevenzione, piuttosto che dover intervenire quando l'albero si trova nella fase di fioritura. Questa specie può essere soggetta soprattutto a mosca bianca e ragnetto rosso.Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-50344343369868998242019-10-16T23:40:00.000+02:002019-10-16T23:40:07.138+02:00Le varietà autoctone come il Pinus Thunbergii occupano il primo posto tra le specie più apprezzate come bonsai.<p>Le varietà autoctone occupano il primo posto tra le specie più apprezzate come bonsai. Si tratta di una pianta molto longeva che ha dimostrato di poter vivere, coltivata come bonsai, per centinaia di anni.<p><strong>Il Pinus thunbergii bonsai</strong><p>Le varietà autoctone occupano il primo posto tra le specie più apprezzate come bonsai. Si tratta di una pianta molto longeva che ha dimostrato di poter vivere, coltivata come bonsai, per centinaia di anni. Per molti appassionati ha costituito sicuramente il primo approccio all’arte bonsai. Sono diversi gli stili indicati per i Pini: bunjin, eretto formale e informale, inclinato, semi-cascata e cascata; si adatta comunque anche ad altre forme, che però a volte possono apparire meno naturali. Invecchiando, le peculiarità di questa pianta si accentuano: la corteccia fessurandosi, diventa sempre più interessante, la vegetazione si arricchisce definendo splendidi palchi, ecc. Grazie quindi alla tipica longevità, garantita anche dalla grande resistenza dei Pini nei confronti delle avversità climatiche e ambientali, esistono esemplari spettacolari che, soprattutto nella patria del bonsai, il Giappone, si tramandano di generazione in generazione, scrivendo una propria storia.<p><img width="426" height="640" style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" src="https://static.webshopapp.com/shops/032679/files/090136352/image.jpg"><p><strong>Esposizione</strong><p>I Pini amano posizioni soleggiate e ben ventilate, pertanto è consigliabile lasciarli costantemente all’esterno. Tuttavia, nel caso in cui i vasi siano di dimensioni molto contenute, conviene proteggerli dal vento proveniente dal nord in inverno, per evitare che la zolla geli. In estate se non si ha la possibilità di annaffiare con costanza nei momenti adeguati, può essere utile proteggerli collocandoli sotto una rete ombreggiante durante il giorno e riportandoli all’esterno ogni sera, in modo che possano godere della rugiada notturna.<p><strong>Annaffiatura</strong><p>In generale, queste piante sopportano piuttosto bene la siccità. Se si lascia asciugare adeguatamente la terra tra un’annaffiatura e l’altra, il fogliame assume un aspetto più compatto. Dall’inizio dell’estate fino all’autunno non bisogna trascurare la nebulizzazione degli aghi a fine giornata.<p><strong>Terreno</strong><p>Il composto ideale è costituito da akadama e sabbia grossolana, che riesce a garantire un drenaggio ottimale.<p><strong>Rinvaso</strong><p>Gli esemplari giovani si trapiantano circa ogni 3 anni, quelli più maturi ogni 5-7 anni. L’epoca più adatta è tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, quando le gemme sono gonfie, ma gli aghi non si sono ancora aperti. Dopo il rinvaso si bagna a fondo e si posiziona l’albero all’ombra, nebulizzando gli aghi due volte al giorno. Solo quando gli aghi saranno completamente aperti, si potrà abituare il Pino al sole.<p><strong>Potatura</strong><p>La potatura dei rami o dell’apice si esegue esclusivamente in inverno, quando l’albero è in dormienza e la pressione della linfa è minima, altrimenti la ferita comincerà a gemere resina, anche se protetta con pasta cicatrizzante. È consigliabile potare, lasciando un moncone, applicare pasta cicatrizzante ed eliminare il moncone l’anno successivo. La potatura di mantenimento consiste nella sostituzione degli apici: si tagliano i germogli troppo lunghi, sostituendoli con altri laterali più corti. Allo stesso tempo si eliminano i germogli che crescono direttamente verso il basso, e quelli che crescono in tutte le altre posizioni inopportune. È bene tener presente che i Pini mostrano una forte tendenza alla crescita apicale e l’unico modo per contenere questo sviluppo verticale, è favorire quello orizzontale.<p><strong>Pinzatura</strong><p>Il periodo migliore per pinzare le candele mature è intorno alla metà di giugno, momento in cui si eliminano completamente i germogli: subito quelli deboli e a distanza di due settimane quelli forti. Se dopo la pinzatura si formassero 3 o 4 germogli nello stesso punto, conviene sfoltire i più vigorosi, mantenendo quelli più deboli presenti nelle zone forti, mentre nelle zone deboli si interviene su quelli deboli, lasciando i più forti, per evitare che si verifichi un ingrossamento delle estremità dei rami.<p><strong>Avvolgimento</strong><p>L’epoca più adatta per questa pratica è l’inverno. I Pini consentono una piegatura di rami e tronco, impensabili in altre specie, purché vengano prese le dovute precauzioni. Poiché la legna è molto flessibile, è bene usare filo di spessore maggiore, rispetto a quello che sarebbe adatto per altre specie con dimensioni simili; viceversa il ramo modellato tornerebbe in pochi minuti nella posizione iniziale. Dopo l’avvolgimento si pone l’albero all’ombra, nebulizzando la ramificazione con acqua, un paio di volte al giorno.<p><strong>Concimazione</strong><p>Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.<p><strong>Cure</strong><p>Durante la stagione vegetativa i Pini possono subire attacchi da parte di parassiti, quali afidi e acari, che dovranno essere trattati immediatamente, utilizzando prodotti specifici. A scopo preventivo è utile nebulizzare la chioma in inverno, con del liquido jin, diluito in acqua (1:30).Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-17890903178761892002019-10-13T23:29:00.001+02:002019-10-13T23:29:51.412+02:00Il Podocarpues macrophyllia nonostante l'origine orientale, viene chiamato anche Pino dei buddisti.<p>Per le sue caratteristiche foglie strette e lunghe, che gli conferiscono un sapore decisamente mediterraneo, nonostante l'origine orientale, viene chiamato anche Pino dei buddisti.<p><strong>Il Podocarpus macrophylla come bonsai</strong><p>Per le sue caratteristiche foglie strette e lunghe, che gli conferiscono un sapore decisamente mediterraneo, nonostante l'origine orientale, viene chiamato anche Pino dei buddisti. È molto resistente e, se ben coltivato, fiorisce a fine agosto, dopodiché fruttifica. Grazie alla sua lenta crescita, come bonsai mantiene a lungo la forma conferitagli, richiedendo solo minimi interventi. Gli stili a cui meglio si adatta sono: eretto formale, inclinato, a due tronchi, a ceppaia, a zattera, a tronco multiplo e a gruppo.<p><img style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block;" src="https://www.crespibonsai.com/4127-medium_default/podocarpus-macrophylla-65-cm.jpg"><p><strong>Esposizione</strong><p>Nei mesi più freddi questa pianta deve essere riparata all’interno, in una zona molto luminosa, garantendole una temperatura tra i 10° ed i 21° C. Da maggio a settembre va posta all’esterno in un luogo soleggiato e ventilato.<p><strong>Annaffiatura</strong><p>Deve essere abbondante e regolare, in modo da mantenere il terreno sempre fresco. Bisogna evitare i ristagni di acqua e quindi curare particolarmente il drenaggio. Nel periodo invernale vaporizzare il fogliame. Se si utilizza acqua corrente, è particolarmente consigliabile l'uso del Decalcificante Bonsan per neutralizzarne i sali nocivi.<p><strong>Terreno</strong><p>Terra composta da: 60% akadama, 20% terra pronta e 20% pozzolana.<p><strong>Rinvaso</strong><p>Questa operazione va effettuata ogni 3-5 anni in primavera inoltrata.<p><strong>Potatura</strong><p>Si può effettuare la potatura dei rami in qualsiasi periodo dell’anno.<p><strong>Pinzatura</strong><p>Spuntare durante tutto il periodo vegetativo i germogli nuovi a 3-4 cm, eliminando anche le foglie che appaiono troppo grosse.<p><strong>Avvolgimento</strong><p>Il filo può essere applicato sui rami durante l’anno, mentre sui germogli nuovi solo quando sono lignificati. È bene rimuoverlo al massimo dopo due mesi, altrimenti si rischia di incidere la corteccia.<p><strong>Concimazione</strong><p>Alla ripresa vegetativa (marzo-aprile) concimare ogni 8-10 giorni abbinando il Concime Bonsan ad Azione Stimolante al Concime Liquido Organico Bonsan. Da aprile a settembre concimare ogni 8-10 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan oppure ogni 15-20 giorni con Bonsan Concime Solido Organico Aburukasu, evitando i mesi di luglio e agosto. Da settembre a febbraio utilizzare ogni 15-20 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.<p><strong>Cure</strong><p>È soggetto soprattutto a ragnetto rosso, cocciniglie, lumache e afidi.Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-88596268061814279062019-09-22T21:50:00.001+02:002019-09-22T22:28:04.966+02:00Il Pino è una pianta che ha dimostrato di poter vivere, come bonsai, per centinaia di anni. Sia per le varietà autoctone, sia per quelle di importazione i Pini bonsai occupano il primo posto tra le specie più apprezzate come bonsai.<br />
<br />
Si tratta di una pianta molto longeva che ha dimostrato di poter vivere, coltivata come bonsai, per centinaia di anni.<br />
<br />
Per molti appassionati ha costituito sicuramente il primo approccio all’arte bonsai.<br />
<br />
Le specie di pino più utilizzate e più facili da reperire come bonsai sono: Pinus thunbergii (Pino nero) e Pinus pentaphylla (Pino a cinque aghi). <br />
<br />
Senza ombra di dubbio i bonsai di pino, sono di gran lunga i bonsai più largamente apprezzati e coltivati, grazie anche al fatto che sono molto longevi e particolarmente resistenti alle condizioni climatiche.<br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEippGw9HVrKq9aj7sCS4X_F9IRVPDoZk8ORw0FU1yu_MsvophorMutfb3wnx5pLUBZseH6AS4YYqKvmmWpkl2loHj1z1mvNDKnYvgDIY_qxv3cBDC5j9w0dZhJd5VqGDrWF5wgleeCWzdg/s1600/Pinus+Pentaphylla..jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="625" data-original-width="640" height="624" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEippGw9HVrKq9aj7sCS4X_F9IRVPDoZk8ORw0FU1yu_MsvophorMutfb3wnx5pLUBZseH6AS4YYqKvmmWpkl2loHj1z1mvNDKnYvgDIY_qxv3cBDC5j9w0dZhJd5VqGDrWF5wgleeCWzdg/s640/Pinus+Pentaphylla..jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I pini bonsai occupano il primo posto tra le specie più apprezzate come bonsai.</td></tr>
</tbody></table><div class="mbtTOC2"><button>Argomenti del post: <span>[<a onclick="mbtToggle2()" id="Tog">hide</a>]</span></button> <br />
<div id="mbtTOC2"></div></div><h3>Pinus Pentaphylla tra le specie più apprezzate come bonsai.</h3>Sono diversi gli stili indicati per i Pini: bunjin, eretto formale e informale, inclinato, semi-cascata e cascata; si adatta comunque anche ad altre forme, che però a volte possono apparire meno naturali. Invecchiando le peculiarità di questa pianta si accentuano: la corteccia fessurandosi, diventa sempre più interessante, la vegetazione si arricchisce definendo splendidi palchi, ecc.<br />
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Grazie quindi alla tipica longevità, garantita anche dalla grande resistenza dei Pini nei confronti delle avversità climatiche e ambientali, esistono esemplari spettacolari che, soprattutto nella patria del bonsai, il Giappone, si tramandano di generazione in generazione, scrivendo una propria storia.<br />
<br />
<h4>Esposizione.</h4><br />
I <b>Pini </b>amano posizioni soleggiate e ben ventilate, pertanto è consigliabile lasciarli costantemente all’esterno. Tuttavia, nel caso in cui i vasi siano di dimensioni molto contenute, conviene proteggerli dal vento proveniente dal nord in inverno, per evitare che la zolla geli.<br />
<br />
In estate se non si ha la possibilità di annaffiare con costanza nei momenti adeguati, può essere utile proteggerli collocandoli sotto una rete ombreggiante durante il giorno e riportandoli all’esterno ogni sera, in modo che possano godere della rugiada notturna.<br />
<br />
<h4>Annaffiatura.</h4><br />
In generale, queste piante sopportano piuttosto bene la siccità. Se si lascia asciugare adeguatamente la terra tra un’annaffiatura e l’altra, il fogliame assume un aspetto più compatto.<br />
<br />
Dall’inizio dell’estate fino all’autunno non bisogna trascurare la nebulizzazione degli aghi a fine giornata.<br />
<br />
<h4>Terreno.</h4><br />
Il composto ideale è costituito da akadama e sabbia grossolana, che riesce a garantire un drenaggio ottimale.<br />
<br />
<h4>Rinvaso.</h4><br />
Gli esemplari giovani si trapiantano circa ogni 3 anni, quelli più maturi ogni 5-7 anni. L’epoca più adatta è tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, quando le gemme sono gonfie, ma gli aghi non si sono ancora aperti.<br />
<blockquote>Leggi anche: <a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2019/07/la-metasequoia-come-bonsai-fino-al.html">La Metasequoia come bonsai fino al secolo scorso era considerato estinto da due milioni di anni.</a></blockquote>Dopo il rinvaso si bagna a fondo e si posiziona l’albero all’ombra, nebulizzando gli aghi due volte al giorno.<br />
<br />
Solo quando gli aghi saranno completamente aperti, si potrà abituare il Pino al sole.<br />
<br />
<h4>Potatura.</h4><br />
La potatura dei rami o dell’apice si esegue esclusivamente in inverno, quando l’albero è in dormienza e la pressione della linfa è minima, altrimenti la ferita comincerà a gemere resina, anche se protetta con pasta cicatrizzante.<br />
<br />
È consigliabile potare, lasciando un moncone, applicare pasta cicatrizzante ed eliminare il moncone l’anno successivo.<br />
<br />
La potatura di mantenimento consiste nella sostituzione degli apici: si tagliano i germogli troppo lunghi, sostituendoli con altri laterali più corti.<br />
<br />
Allo stesso tempo si eliminano i germogli che crescono direttamente verso il basso, e quelli che crescono in tutte le altre posizioni inopportune.<br />
<br />
È bene tener presente che i Pini mostrano una forte tendenza alla crescita apicale e l’unico modo per contenere questo sviluppo verticale, è favorire quello orizzontale.<br />
<br />
<h4>Pinzatura.</h4><br />
Per quanto riguarda le nuove crescite, quando i germogli si allungano a forma di candela, verso aprile-maggio, è bene pinzarli in modo da equilibrare il loro vigore di crescita.<br />
<br />
Cimando con decisione le candele più lunghe e forti e pinzando leggermente o addirittura evitando di applicare questa operazione su quelle più deboli, si conferisce equilibrio allo sviluppo dell’albero.<br />
<br />
<h4>Avvolgimento.</h4><br />
L’epoca più adatta per questa pratica è l’inverno.<br />
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</script>I Pini consentono una piegatura di rami e tronco, impensabili in altre specie, purché vengano prese le dovute precauzioni.<br />
<br />
Poiché la legna è molto flessibile, è bene usare filo di spessore maggiore, rispetto a quello che sarebbe adatto per altre specie con dimensioni simili; viceversa il ramo modellato tornerebbe in pochi minuti nella posizione iniziale.<br />
<br />
Dopo l’avvolgimento si pone l’albero all’ombra, nebulizzando la ramificazione con acqua, un paio di volte al giorno.<br />
<br />
<h4>Concimazione.</h4><br />
Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan.<br />
<br />
Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro.<br />
<br />
Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan.<br />
<br />
Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.<br />
<br />
<h4>Cure.</h4><br />
Durante la stagione vegetativa i Pini possono subire attacchi da parte di parassiti, quali afidi e acari, che dovranno essere trattati immediatamente, utilizzando prodotti specifici.<br />
<blockquote>Leggi anche: <a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2019/07/lolea-europaea-e-entrato-nel-mondo-del.html">L'Olea europaea è entrato nel mondo del bonsai con le prime coltivazioni dell'anno 1970.</a></blockquote>A scopo preventivo è utile nebulizzare la chioma in inverno, con del liquido jin, diluito in acqua (1:30).<br />
<script>mbtTOC2();</script>Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-26496077340702918442019-08-30T23:46:00.000+02:002019-09-29T16:26:15.079+02:00La specie Picea Jezoensis si adatta perfettamente a tutti gli stili bonsai a tronco eretto.In arte <b>bonsai </b>la specie più apprezzata è la <b>Picea Jezoensis.</b><br />
<br />
La Picea si adatta perfettamente a tutti gli stili a tronco eretto, essendo la sua silhouette in natura quasi sempre conica.<br />
<br />
Le formazioni consigliabili sono quindi l’eretto formale ed informale.<br />
<br />
La specie Picea Jezoensis è particolarmente adatta anche per realizzare boschetti, visto che il suo tronco solitamente non presenta curve pronunciate.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4zQaq22_RCOmGBmE3cJ2kGX-nnuh4FgKClzjl0i2yYFqpS_jb3yZBOD4guwEdbArPiz5vSgH261iVA_BYGCbrZwH6LZK0blb6th7nMmzcW6kGySyHUx0t2ispveVWhRLRGweNjiq8h-o/s1600/picea-jezoensis.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="574" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4zQaq22_RCOmGBmE3cJ2kGX-nnuh4FgKClzjl0i2yYFqpS_jb3yZBOD4guwEdbArPiz5vSgH261iVA_BYGCbrZwH6LZK0blb6th7nMmzcW6kGySyHUx0t2ispveVWhRLRGweNjiq8h-o/s640/picea-jezoensis.jpg" width="574" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La Picea è una specie tipica delle zone fredde.</td></tr>
</tbody></table><div class="mbtTOC2"><button>Argomenti del post: <span>[<a onclick="mbtToggle2()" id="Tog">hide</a>]</span></button> <br />
<div id="mbtTOC2"></div></div><h3>In arte <b>bonsai </b>la specie più apprezzata è la <b>Picea Jezoensis.</b> </h3>Altre peculiarità importanti per l’educazione a bonsai, sono il suo fogliame minuto e la crescita rapida e vigorosa del tronco: caratteristiche che facilitano notevolmente la formazione e la modellatura.<br />
<h4><br />
<strong>Esposizione.</strong></h4>La Picea è una specie tipica delle zone fredde: ciò potrebbe far pensare che si tratti di una pianta molto robusta, ma in realtà non sopporta bene né il freddo, né il caldo e nemmeno il clima troppo secco.<br />
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</script><br />
Bisognerà far attenzione soprattutto all’inizio della primavera, momento in cui il clima cambia bruscamente ed è necessario adottare un controllo molto meticoloso, curando particolarmente l’annaffiatura e la nebulizzazione del fogliame.<br />
<br />
Poiché le sue radici hanno bisogno di suolo fresco, è meglio evitare di collocarla in pieno sole, scegliendo invece un luogo a mezzombra e arieggiato. Si evitino anche collocazioni in zone poco luminose. In inverno è necessario proteggerla dalle gelate intense e prolungate.<br />
<br />
<h4><strong>Annaffiatura.</strong></h4>Soprattutto nei mesi più caldi ama frequenti nebulizzazioni del fogliame.<br />
<br />
Per quanto riguarda le radici, si bagna a fondo la terra, lasciandola poi quasi seccare prima di irrigare nuovamente: in questo modo si riesce a fornire anche un’aerazione adeguata.<br />
<br />
<h4><strong>Terreno.</strong></h4>È necessario che il substrato sia poroso ed evitare che il contenitore possa inzupparsi, fornendogli un buon strato di drenaggio.<br />
<br />
Il composto più adatto a questa specie è costituito da: akadama 100% di granulometria medio/grossa.<br />
<br />
<h4><strong>Rinvaso.</strong></h4>Il trapianto si esegue in primavera ogni due-tre anni, quando le gemme cambiano colore, conservando sempre 1/3 della massa di terra originale, infatti è consigliabile non potare eccessivamente l’apparato radicale.<br />
<blockquote>Leggi anche: <a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2019/07/il-morus-e-coltivato-come-bonsai-da.html">Il Morus è coltivato come bonsai da secoli poiché le sue foglie sono la dieta base dei bachi da seta.</a></blockquote>Considerando che, anche in natura, le radici della Picea non sono molto profonde si possono utilizzare vasi piani; tuttavia in zone con estati calde e molto secche sono consigliabili contenitori profondi.<br />
<br />
<h4><strong>Potatura.</strong></h4>Dall’inizio dell’autunno alla fine dell’inverno i rami vanno potati e sfoltiti.<br />
<br />
Poiché la Picea ramifica abbondantemente e con facilità, si sfoltisce lasciando ramoscelli alterni con l'obiettivo di creare un profilo triangolare, ecco perché si cercherà di mantenere più lunghi i rami della base e più corti quelli dell’apice.<br />
<br />
<h4><strong>Pinzatura.</strong></h4>I germogli della Picea sono sottili, minuti e non crescono molto, pertanto anche se non si pinzassero, l’albero non perderebbe la forma, tuttavia la pinzatura è necessaria affinché i rami aumentino in densità. I germogli spuntano a forma arrotondata, ma il momento giusto per pinzarli è quando appaiono come piccole ghiande e raggiungono 1 o 2 cm di lunghezza.<br />
<br />
Se i germogli si sono sviluppati al punto di richiedere l’intervento con le forbici, anziché con le dita, significa che è già troppo tardi per pinzare. Si pinzano i germogli forti dell’apice e delle punte dei rami e solo leggermente quelli deboli delle zone interne e basse.<br />
<br />
Generalmente i germogli si pinzano dalla base, ma se l’albero non è abbastanza vigoroso si corre il rischio di far seccare l’intero ramo: bisognerà lasciar crescere le parti deboli senza pinzarle, per equilibrare il vigore dell’albero.<br />
<br />
È indispensabile applicare anche un’accurata selezione dei germogli: le zone troppo folte vanno alleggerite, lasciando solo 2 o 3 germogli in modo che arrivi sole ed aria all’interno dei rami.<br />
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<br />
Le gemme rivolte verso l’alto e quelle rivolte verso il basso vanno eliminate, preferendo le crescite orizzontali: trascurare questa operazione, significa trovarsi la stagione successiva con un ammasso confuso di nuovi germogli alle estremità dei rami.<br />
<br />
Dopo la selezione delle gemme e la pinzatura, l’albero produce una seconda, vigorosa, vegetazione che dovrà essere controllata soprattutto nelle zone forti.<br />
<br />
<h4><strong>Avvolgimento.</strong></h4>L’avvolgimento si applica in autunno. Ha un legno molto flessibile pertanto ai rami si può fare assumere qualsiasi forma.<br />
<br />
Considerando che la sua silhouette è generalmente triangolare, spesso è più comodo utilizzare tensori per abbassare la posizione dei rami; in questo modo si evita anche di schiacciare gli aghi con il filo.<br />
<br />
Si tenga presente che pur essendo l’avvolgimento una tecnica efficace di modellatura, con la Picea capita sovente che i rami tendano a rialzarsi quando si toglie il filo. Se ciò accadesse, occorre avvolgere nuovamente.<br />
<br />
Durante l’operazione di avvolgimento è importante vaporizzare spesso la pianta.<br />
<br />
<h4><strong>Concimazione.</strong></h4>Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan.<br />
<br />
Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro.<br />
<br />
Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan.<br />
<br />
Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.<br />
<br />
<h4><strong>Cure.</strong></h4>Le malattie che più frequentemente si manifestano sulla Picea sono quelle fungine, ma anche gli acari sono suoi acerrimi nemici: durante l’inverno è consigliabile applicare un paio di trattamenti preventivi con liquido jin in soluzione di 1:30.<br />
<blockquote>Leggi anche: <a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2019/09/sia-per-le-varieta-autoctone-sia-per.html">Il Pino è una pianta che ha dimostrato di poter vivere, come bonsai, per centinaia di anni.</a></blockquote>Se si manifestasse qualche attacco, utilizzare subito il rimedio appropriato, applicando almeno tre trattamenti a distanza di 10 giorni uno dall’altro.<br />
<script>mbtTOC2();</script>Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-10579555733280764282019-07-28T23:37:00.000+02:002019-09-29T16:25:30.084+02:00L'Olea europaea è entrato nel mondo del bonsai con le prime coltivazioni dell'anno 1970.Non è da molto tempo che l'Olivo è entrato nel mondo del bonsai: con le prime coltivazioni non si va più indietro del 1970. <br />
<br />
In ogni caso, si possono già fornire delle indicazioni per poter avere successo con questo tipo di pianta.<br />
<br />
Essere consapevoli delle reazioni di tale specie all'applicazione delle varie tecniche che l'arte bonsai comporta, è sicuramente l'aspetto più importante da tenere in considerazione.<br />
<br />
I rischi legati al clima sono molto alti, poiché essendo una specie da esterno è completamente esposta alle variazioni atmosferiche.<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6JD4OfljoK-8h9B54XBBM7u0c-zDk82WkrQtTeLOcaxkTLgIcr_s_pPmX8QdlJ0eHJUnF9tWDYmDPvVEPpj9ucPKfXG9rdgDYFGhMW4QLSO7zxrGTaKD_PGW3Y8IH7mGb44sugSVBlos/s1600/Olive_tree_Bonsai.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="454" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6JD4OfljoK-8h9B54XBBM7u0c-zDk82WkrQtTeLOcaxkTLgIcr_s_pPmX8QdlJ0eHJUnF9tWDYmDPvVEPpj9ucPKfXG9rdgDYFGhMW4QLSO7zxrGTaKD_PGW3Y8IH7mGb44sugSVBlos/s640/Olive_tree_Bonsai.jpg" width="454" /></a></div><div class="mbtTOC2"><button>Argomenti del post: <span>[<a onclick="mbtToggle2()" id="Tog">hide</a>]</span></button> <br />
<div id="mbtTOC2"></div></div><h3><strong>L'Olea europaea come bonsai.</strong></h3><strong><br />
</strong> Il suo punto debole è rappresentato dall’apparato vegetale, e considerando la facilità di emissione delle radici superficiali, un grave pericolo è costituito dalle gelate prolungate che possono addirittura portare alla morte dell’albero: è un aspetto, quest’ultimo, da tenere particolarmente in considerazione soprattutto quando si trapianta in vaso bonsai.<br />
<br />
<h4><strong>Esposizione.</strong></h4>Ama la coltivazione in pieno sole. In caso di poca luce produrrà una crescita allungata, con internodi distanziati ed inclinazione dei nuovi germogli verso la sorgente di luce.<br />
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<script>
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</script>Se il bonsai si trova molto vicino ad una parete, e le ore in cui riceve il sole sono ridotte, è bene girare il vaso affinché possa ricevere irradiazione solare da ogni lato e le punte dei rami non tendano a seguire la direzione della luce.<br />
<br />
L'Olivo necessita di protezione dalle gelate prolungate e tardive, oltre che dai venti secchi e caldi.<br />
<br />
Durante l’inverno, nelle zone in cui il clima è particolarmente rigido, è consigliabile collocarlo in una serra fredda o in un locale della casa poco riscaldato, posizionandolo molto vicino ad una finestra.<br />
<br />
<h4><strong>Annaffiatura.</strong></h4>Occorre annaffiare ogni qualvolta il terreno risulta asciutto al tatto. Durante la stagione estiva è bene nebulizzare spesso la chioma.<br />
<br />
Se all'Olivo non venisse garantita l'acqua di cui necessita, si produrrebbe il processo di disidratazione, che si manifesta con l'avvizzimento dei nuovi germogli e successiva caduta delle foglie.<br />
<br />
Anche un'eccessiva annaffiatura porta a conseguenze negative, i cui primi sintomi sono una crescita sproporzionata, con internodi molto distanziati e foglie grandi e flosce; in seguito appaiono macchie scure sui germogli e sulle foglie, con conseguente arresto della crescita.<br />
<br />
<h4><strong>Terreno.</strong></h4>Terra composta da: 100% akadama oppure da 50% di akadama mescolata ad altrettanta sabbia grossolana.<br />
<br />
<h4><strong>Rinvaso.</strong></h4>Sarà sufficiente effettuarlo ogni due o tre anni, all'inizio della primavera. Il momento ideale dipende sia dai fattori climatici, sia dalle caratteristiche proprie di ogni bonsai; comunque, nell'Olivo, l'arrivo della primavera si manifesta in modo evidente per il rigonfiamento dei germogli del ceppo e dell'apice.<br />
<blockquote>Leggi anche: <a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2019/07/in-arte-bonsai-la-specie-piu-apprezzata.html">La specie Picea Jezoensis si adatta perfettamente a tutti gli stili bonsai a tronco eretto.</a></blockquote>Se si tratta di un albero raccolto, il primo trapianto è quello che va effettuato con maggiore attenzione poiché, in questa occasione, va eliminata tutta la terra originale.<br />
<br />
Per quanto riguarda le radici, quelle attorcigliate, grosse e indesiderabili vanno potate, considerando che non è possibile eliminarne più di 1/3; la diminuzione dell’apparato radicale dovrà essere compensata da una conseguente potatura dei rami.<br />
<br />
Per i trapianti successivi, generalmente, si eliminerà sempre 1/3 del ceppo originale e si collocherà la pianta in un vaso perfettamente pulito e disinfettato, utilizzando ad esempio il prodotto Labiosan della linea Bonsan, come misura preventiva.<br />
<br />
I vasi più indicati per questa specie sono quelli in grès non smaltati, o smaltati con colori neutri e poco brillanti.<br />
<br />
<h4><strong>Potatura.</strong></h4>La potatura drastica o di formazione si effettua solo su materiale raccolto in natura o proveniente da vivaio, durante la stagione di stasi vegetativa; è la potatura più importante poiché è quella che forma il futuro bonsai.<br />
<br />
Potando in primavera o in estate, sebbene la ferita tenda a cicatrizzare più rapidamente, si corre il rischio di avere una nuova germogliazione con conseguente rigonfiamento della zona.<br />
<br />
La potatura di sfoltimento si esegue dopo la crescita primaverile ed autunnale.<br />
<br />
L'obiettivo è la creazione di palchi di vegetazione: si eliminano i germogli che crescono direttamente verso l'alto o il basso, cercando di ottenere una ramificazione alterna a destra e sinistra dei rami principali.<br />
<br />
I polloni presenti alla base del ceppo e i succhioni che nascono dai calli delle ferite vanno eliminati al più presto.<br />
<br />
<h4><strong>Pinzatura.</strong></h4>La pinzatura si effettua durante il periodo di crescita, accorciando i nuovi germogli quando presentano la lunghezza desiderata.<br />
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</script>Sugli esemplari molto giovani si cima nel momento in cui i rami da violacei assumono il colore del legno maturo, lasciando da una a tre paia di foglie: il taglio va effettuato dopo due foglie che presentano crescita orizzontale, a secondo dello sviluppo dei rami.<br />
<br />
Potando in questo modo, dalle ultime due foglie si svilupperanno solo due germogli.<br />
<br />
Sulle piante più mature si interviene quando il ramo è ancora verde e nella sua prima parte tende al violaceo, eliminando l'ultimo paio di foglie, i germogli e le foglie che crescono verso il basso.<br />
<br />
La pinzatura si effettua durante tutto il periodo di crescita ad eccezione del mese di agosto, ma non quando la temperatura scende al di sotto dei 10° C o supera i 40° C.<br />
<br />
<h4><strong>Avvolgimento.</strong></h4>Per l'avvolgimento dell'Olivo bisogna fare una distinzione tra esemplari molto giovani ed esemplari più maturi.<br />
<br />
Per quelli giovani, l'applicazione del filo non può essere effettuata fino al secondo o terzo anno.<br />
<br />
Superato questo periodo si avvolge con filo di alluminio ramato prima del riposo invernale; fino alla germogliazione primaverile non si interverrà in alcun modo, mentre successivamente occorrerà controllare la situazione tutte le settimane, procedendo immediatamente alla rimozione del filo non appena si notano i primi segni di incisione sulla corteccia.<br />
<br />
Alla fine della primavera è bene rimuovere il filo, se necessario.<br />
<br />
Nel caso invece di alberi più maturi, si avvolge ogni due-tre anni nei periodi di riposo, applicando il filo di rame sui rami vecchi, mentre per i germogli nuovi si utilizza filo di alluminio ramato nel momento in cui il colore del ramo da verde comincerà a diventare violaceo.<br />
<br />
Questo è il periodo di formazione della parte legnosa, quindi sarà breve il tempo impiegato dai rami per fissarsi nella posizione corretta, perciò bisognerà fare più attenzione affinché il filo non incida la corteccia.<br />
<br />
<h4><strong>Concimazione.</strong></h4>Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan.<br />
<br />
Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan.<br />
<br />
Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Naturale Organico Minerale con vitamine B al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.<br />
<br />
<h4><strong>Cure.</strong></h4>L'Olivo non solo è una specie longeva, ma possiede anche una buona resistenza alle malattie. Come bonsai però, difetti di coltivazione e lunghe permanenze in zone chiuse possono debilitare la pianta, che quindi diviene più vulnerabile alle malattie.<br />
<blockquote>Leggi anche: <a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2019/09/sia-per-le-varieta-autoctone-sia-per.html">Il Pino è una pianta che ha dimostrato di poter vivere, come bonsai, per centinaia di anni.</a></blockquote>Può essere colpito da cocciniglia, afidi, fumaggine e tripidi.<br />
<script>mbtTOC2();</script>Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-50620406665508929762019-07-27T23:37:00.001+02:002019-09-25T21:26:33.628+02:00Il Morus è coltivato come bonsai da secoli, le sue foglie sono la dieta base dei bachi da seta.Originario dell'Asia, viene coltivato da secoli poiché le sue foglie rappresentano la dieta base dei bachi da seta.<br />
<br />
È un albero di dimensioni contenute, molto robusto e longevo, caratterizzato da un'abbondante fruttificazione. <br />
<br />
I suoi frutti (more rosse e nere) maturano all'inizio dell'estate e sono piccoli, commestibili e deliziosamente proporzionati.<br />
<br />
Negli esemplari bonsai, il tronco robusto, la corteccia rugosa e le foglie dentate creano interessanti combinazioni di forme e strutture diverse. Gli stili a cui si adatta questa specie sono l’eretto, l’inclinato, il prostrato, a cascata, su roccia e a due tronchi.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii6tZvIHfQ5gshyQcgtT-aFenOlBONsDtPKPPrbuB-jNTbQwKE-NjgrIi7u80CI1CaPDMXIIEFO1X6Q_hxWiwFhk940AzXQds8CV5jFn9jRshk0oYe-bpVwrKCtOahoVurPV1L0JefP9s/s1600/morus.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="602" data-original-width="640" height="602" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEii6tZvIHfQ5gshyQcgtT-aFenOlBONsDtPKPPrbuB-jNTbQwKE-NjgrIi7u80CI1CaPDMXIIEFO1X6Q_hxWiwFhk940AzXQds8CV5jFn9jRshk0oYe-bpVwrKCtOahoVurPV1L0JefP9s/s640/morus.jpg" width="640" /></a></div><div class="mbtTOC2"><button>Argomenti del post: <span>[<a onclick="mbtToggle2()" id="Tog">hide</a>]</span></button> <br />
<div id="mbtTOC2"></div></div><h3><strong>Il Morus come bonsai.</strong></h3><strong><br />
</strong> È una specie che si coltiva senza difficoltà, ricavandone notevoli soddisfazioni.<br />
<br />
<h4><strong>Esposizione.</strong></h4>In estate posizionare all'ombra. Durante il resto dell'anno è preferibile il pieno sole, evitando però l'esposizione ai forti venti.<br />
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<h4><strong>Annaffiatura.</strong></h4>I Morus consumano acqua in abbondanza, quindi vanno annaffiati frequentemente, soprattutto in estate.<br />
<br />
<h4><strong>Terreno.</strong></h4>Terra composta da: 50% terra pronta, 40% akadama e 10% pozzolana.<br />
<br />
<h4><strong>Rinvaso.</strong></h4>Il trapianto si opera ogni anno o al massimo ogni due anni, all'inizio della primavera oppure in ottobre.<br />
<br />
<h4><strong>Potatura.</strong></h4>La potatura su questa specie si applica prima del risveglio vegetativo. Produce facilmente gemme sul tronco a seguito di potature aggressive, ma è importante proteggere i grossi tagli con pasta cicatrizzante, altrimenti la corteccia in prossimità del taglio tende a seccare.<br />
<blockquote>Leggi anche: <a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2019/07/in-arte-bonsai-la-specie-piu-apprezzata.html">La specie Picea Jezoensis si adatta perfettamente a tutti gli stili bonsai a tronco eretto.</a></blockquote>Per aumentare la ramificazione fine e frenare il vigore di crescita, risulta molto efficace la defogliazione, che va operata tra la fine di maggio e l'inizio di giugno, momento in cui la spinta alla crescita tende ad arrestarsi. Questa tecnica può essere adottata sia su alberi giovani, sia su esemplari maturi.<br />
<br />
<h4><strong>Pinzatura.</strong></h4>Il Morus ha uno sviluppo rapido e vigoroso, pertanto è importante operare correttamente la pinzatura, accorciando costantemente le nuove crescite a due foglie.<br />
<br />
<h4><strong>Avvolgimento.</strong></h4>Si ricorre all'applicazione del filo, solo quando è proprio necessario, in primavera ed estate, avendo l’accortezza di proteggerlo con la carta adesiva.<br />
<br />
<h4><strong>Concimazione.</strong></h4>Alla fine della fioritura, dopo la potatura, somministrare Concime Stimolante Bonsan unito a Concime Organico Liquido Bonsan per 3 volte ad intervalli di 8-10 giorni.<br />
<br />
Tale concimazione può essere sostituita da una somministrazione di Concime Stimolante Bonsan più Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro per 2 volte ogni 15-20 giorni.<br />
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Negli altri periodi utilizzare il Concime Organico Liquido Bonsan ogni 15 giorni fino ad ottobre, oppure Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro ogni 15-25 giorni, escludendo il periodo di luglio e agosto.<br />
<br />
Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.<br />
<br />
<h4><strong>Cure.</strong></h4>È soggetto soprattutto a cocciniglie.<br />
<blockquote>Leggi anche: <a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2019/07/lolea-europaea-e-entrato-nel-mondo-del.html">L'Olea europaea è entrato nel mondo del bonsai con le prime coltivazioni dell'anno 1970.</a></blockquote><script>mbtTOC2();</script>Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-7432500375461450422019-07-08T23:54:00.001+02:002019-09-26T23:30:58.056+02:00La Metasequoia come bonsai fino al secolo scorso era considerato estinto da due milioni di anni.Fino al secolo scorso, si conoscevano solamente i resti fossili di questo albero, considerato estinto da due milioni di anni. <br />
<br />
Poi nel 1945, in una remota regione della Cina, ne furono trovati degli esemplari giganteschi e da allora è iniziata la coltivazione di questa magnifica essenza, soprannominata Abete d'acqua.<br />
<br />
Come si può immaginare, l'appellativo nasce dal fatto che la Metasequoia predilige i luoghi umidi e acquitrinosi, dove cresce vigorosa fino a raggiungere i 40 metri d'altezza, producendo una enorme quantità di foglie composite, lunghe fino a 20 centimetri, a loro volta formate da foglioline contrapposte lunghe 2-3 cm.<br />
<br />
Pur appartenendo alla famiglia delle cupressacee, la Metasequoia è un albero spogliante e questo la rende particolarmente affascinante, per la vegetazione abbondante ma leggera e per la veste invernale, inusuale per una conifera.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuhSQhDoEWs7tdcX7FBKRV7OnaoVM6pQKec0EOTH13GwZQmQKLyjMWBIZjG2P15UQRGQ6EZagNjsaL76lyXcB5o-xkjaFfmVqNIyu4yxkqaY-ofKIq4gbguxykmj0xDmMD7PDfFMNcTm8/s1600/metasequoia.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="527" data-original-width="640" height="526" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuhSQhDoEWs7tdcX7FBKRV7OnaoVM6pQKec0EOTH13GwZQmQKLyjMWBIZjG2P15UQRGQ6EZagNjsaL76lyXcB5o-xkjaFfmVqNIyu4yxkqaY-ofKIq4gbguxykmj0xDmMD7PDfFMNcTm8/s640/metasequoia.jpeg" width="640" /></a></div><div class="mbtTOC2"><button>Argomenti del post: <span>[<a onclick="mbtToggle2()" id="Tog">hide</a>]</span></button> <br />
<div id="mbtTOC2"></div></div><h3>La Metasequoia come bonsai.</h3>Nella coltivazione a bonsai, si rivela una essenza di facile coltivazione e di grande soddisfazione, senza problemi di parassiti e senza bisogno di particolari interventi oltre la normale cimatura di inizio estate. <br />
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</script><br />
La configurazione nella quale esprime il massimo della sua bellezza è quella dello stile a bosco, ma può essere coltivata anche come pianta singola.<br />
<br />
<h4>Esposizione.</h4><br />
In primavera, il bonsai va collocato in pieno sole; questo permette di ottenere ciuffi di foglie compatti, con internodi corti e rami robusti. <br />
<br />
In estate, per evitare che il sole provochi la "sbiancatura" delle foglie, conviene tenerlo in posizione ombreggiata; inoltre, le irrigazioni devono essere costanti, in modo che il terreno non rimanga asciutto per più giorni.<br />
<br />
In autunno, ci si può regolare come in primavera, rimettendo il bonsai al sole. Una esposizione ben illuminata, permette al bonsai di vegetare ancora e di arrivare all’inverno in condizioni ottimali. <br />
<br />
In inverno, la Metasequoia non teme il gelo, perciò si può tenere tranquillamente all'aperto, anche nelle zone più fredde.<br />
<br />
<h4>Annaffiatura.</h4><blockquote>Leggi anche: <a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2019/07/in-arte-bonsai-la-specie-piu-apprezzata.html">L'Olea europaea è entrato nel mondo del bonsai con le prime coltivazioni dell'anno 1970.</a></blockquote>Le irrigazioni vanno effettuate frequentemente, appena il terreno inizia ad asciugarsi, per tutto il periodo vegetativo; mentre d'inverno, quando sono cadute le foglie, è sufficiente controllare ed eventualmente annaffiare il terreno ogni 10-15 giorni.<br />
<br />
<h4>Potatura.</h4><br />
La potatura di rami importanti va effettuata d'inverno quando il bonsai è spoglio; invece la cimatura dei nuovi germogli, che si sono allungati eccessivamente, fa fatta a maggio-giugno.<br />
<br />
<h4>Rinvaso.</h4><br />
Trattandosi di una specie particolamente vigorosa, gli esemplari giovani possono aver bisogno di essere rinvasati ogni anno, mentre quelli più "anziani" ogni 2-3 anni. In ogni caso, prima di procedere al trapianto, bisogna togliere il bonsai dal vaso e controllare se ce n’è veramente bisogno.<br />
<br />
Il periodo migliore per il rinvaso è quello invernale e si effettua riducendo l’apparato radicale di circa la metà. In caso di necessità si può anche operare a "radice nuda" cambiando completamente il terreno.<br />
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Il terriccio da usare al rinvaso deve avere un drenaggio non eccessivo, perciò, non è consigliabile utilizzare la terra Akadama, bensì un substrato contenente torba e sostanza organica (tipo Terriccio Pronto).<br />
<br />
<h4>Concimazione.</h4><br />
Le concimazioni devono essere costanti per tutto il periodo vegetativo (da marzo a settembre, interrompendole da luglio a metà-agosto). Si possono usare fertilizzanti a lenta cessione (tipo Biogold o Hanagokoro) una volta al mese, oppure un concime liquido ogni 10 giorni. <br />
<br />
<h4>Applicazione filo.</h4>Per orientare i rami nella direzione voluta, si utilizza il filo di alluminio ramato.<br />
<br />
L’avvolgimento può essere eseguito tutto l’anno, usando un filo dello spessore adeguato alla grandezza del ramo (in genere, 1/3 del diametro).<br />
<br />
I rametti piccoli posso essere avvolti solo quando hanno lignificato.<br />
<blockquote>Leggi anche: <a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2019/07/in-arte-bonsai-la-specie-piu-apprezzata.html">La specie Picea Jezoensis si adatta perfettamente a tutti gli stili bonsai a tronco eretto.</a></blockquote>Nella stagione vegetativa, controllare il filo ogni 15 gg. per evitare che il legno resti segnato.<br />
<br />
<h4>Difesa dai parassiti.</h4><br />
Questo bonsai normalmente non viene attaccato da parassiti, ma se vive assieme ad altre piante è conveniente estendere gli eventuali trattamenti antiparassitari anche alla Metasequoia.<br />
<script>mbtTOC2();</script>Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-39655116276046343662019-07-02T22:57:00.001+02:002019-09-27T23:03:37.818+02:00Le specie più utilizzate come bonsai sono il Malus evereste, sieboldii e il Malus halliana.Le specie più utilizzate nella coltivazione a bonsai sono il Malus evereste, sieboldii e il Malus halliana. <br />
<br />
Il secondo ha una caratteristica corteccia chiazzata, rami fini piuttosto rigidi di colore violaceo e fiorisce in primavera alle estremità dei rami.<br />
<br />
Fra le varie caratteristiche, è sicuramente la sua fine ramificazione a renderlo ideale come bonsai. <br />
<br />
Il terzo, il Malus halliana, fin dall’antichità in Cina era particolarmente amato come albero da fiore: anch’esso possiede una ramificazione fine ed ha una particolare corteccia liscia e grigia.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUvlAH0nlj0WDUSpWdtLMPZeVuZ8Nw4W3ueJmflTK1tvLtoE3S4CTDVmEx2zQxUzNGD2bBtnRRzQUDJ6gb1q6ER1sMqQXakcQifDUQ7BuUWhy4IBK1l1pixAQDjExuJS_aGczaoTpAnY0/s1600/malus-sp-zp-e-bonsai-17-years-pot.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="499" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUvlAH0nlj0WDUSpWdtLMPZeVuZ8Nw4W3ueJmflTK1tvLtoE3S4CTDVmEx2zQxUzNGD2bBtnRRzQUDJ6gb1q6ER1sMqQXakcQifDUQ7BuUWhy4IBK1l1pixAQDjExuJS_aGczaoTpAnY0/s640/malus-sp-zp-e-bonsai-17-years-pot.jpg" width="498" /></a></div><div class="mbtTOC2"><button>Argomenti del post: <span>[<a onclick="mbtToggle2()" id="Tog">hide</a>]</span></button> <br />
<div id="mbtTOC2"></div></div><h3><span style="font-weight: normal;">Il Malus come bonsai.</span></h3><h4><span style="font-weight: normal;">Uno dei vantaggi maggiori di queste specie ai fini della formazione a bonsai è la rapidità di crescita che permette di ottenere buoni esemplari in pochi anni. Gli stili a cui maggiormente si adattano sono l’eretto informale o inclinato.</span></h4><h4>Esposizione.</h4><br />
Come tutti gli alberi da frutto necessita di molta luce per dar luogo alla fioritura e alla fruttificazione.<br />
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Si espone, quindi, in pieno sole durante tutto l’anno, naturalmente ad esclusione dei mesi estivi più caldi, quando è consigliabile ripararlo sotto una rete ombreggiante al fine di evitare bruciature alle foglie.<br />
<br />
La protezione è utile anche in inverno nei periodi caratterizzati da forti gelate.<br />
<br />
<h4>Annaffiatura.</h4><br />
<br />
Ama acqua in abbondanza, in modo particolare dopo la fioritura, quando sta formando il frutto: in questa fase potrà essere necessario annaffiare anche 2-3 volte al giorno.<br />
<br />
Generalmente, per tutto il periodo vegetativo, le somministrazioni dovranno essere quotidiane.<br />
<br />
Durante la fioritura, bisognerà fare molta attenzione a non bagnare mai direttamente i fiori altrimenti non arrivano a fruttificare.<br />
<blockquote>Leggi anche: <a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2019/07/in-arte-bonsai-la-specie-piu-apprezzata.html">La specie Picea Jezoensis si adatta perfettamente a tutti gli stili bonsai a tronco eretto.</a></blockquote>È bene spruzzare periodicamente anche le foglie, poiché sono facilmente soggette a muffe.<br />
<br />
<h4>Terreno.</h4><br />
Per quanto riguarda il composto da utilizzare, si consiglia di mescolare 60% di akadama, 20% di terra pronta e 20% di sabbia di fiume.<br />
<br />
<h4>Rinvaso.</h4><br />
Lo stesso vigore che caratterizza la parte aerea di questa pianta, lo si ritrova ovviamente anche nell’apparato radicale.<br />
<br />
Questo rende necessario trapiantare gli esemplari giovani tutti gli anni, e quelli più maturi ogni due.<br />
<br />
I periodi in cui intervenire sono l’inizio dell’autunno o la primavera, prima del risveglio vegetativo: nel primo caso, l’anno successivo si potrà godere la fioritura, mentre rinvasando in primavera per quell’anno si dovrà rinunciare ai frutti.<br />
<br />
<h4>Potatura.</h4><br />
Durante il periodo di sviluppo si accorciano i nuovi rami, mentre nella fase di dormienza ci si dedica alla formazione della silhouette, potando a due o tre nodi.<br />
<br />
Come per tutte le piante da frutto, la scopo primario è riuscire ad ottenere le gemme da fiore.<br />
<br />
Queste si sviluppano da metà giugno a metà luglio sulle cime dei rami corti dell’anno precedente.<br />
<br />
I rami che rimangono corti formano un gruppo di foglie sulla cima, che diventeranno le gemme da fiore per l’anno seguente.<br />
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Quindi, se si vogliono ottenere i fiori è indispensabile riuscire ad avere molti rami corti, pertanto si interverrà con la potatura solo sui germogli lunghi. È meglio evitare potature troppo drastiche poiché, in tal caso, le gemme da fiore non si formano e l’anno seguente la fioritura non si manifesta.<br />
<br />
Per ovviare a questo inconveniente si lasciano allungare dei rami guida, detti “di sacrificio”.<br />
<br />
Concentrando il suo vigore su questi rami, l’albero sviluppa un gran numero di rametti corti che favoriranno la formazione di gemme da fiore.<br />
<br />
Dopo la formazione di queste gemme, nel mese di giugno, i rami troppo lunghi vanno accorciati, lasciando quattro o più foglie. I germogli della seconda vegetazione cresceranno in maniera stentata, ma la primavera successiva saranno carichi di fiori.<br />
<br />
<h4>Pinzatura.</h4><br />
Se l’albero produce frutti ogni anno, i rami forti tenderanno a diventare sempre più vigorosi, mentre quelli deboli, sempre più stentati.<br />
<br />
Per evitare questo inconveniente, ed equilibrare il vigore sull’intero albero, è importante intervenire con la defogliazione in modo da frenare l’energia di crescita delle parti più forti.<br />
<br />
Si defogliano i rami dell’apice e quelli più giovani, allo scopo di aumentare la ramificazione sottile. Come risposta, i rami vecchi producono subito germogli da fiore.<br />
<br />
È bene tener presente che per ottenere buoni risultati da questa operazione, bisognerà prendere le dovute precauzioni: accertarsi che l’albero goda di buona salute e provvedere, nei due mesi precedenti alla defogliazione, ad una concimazione abbondante dell’esemplare, evitando di utilizzare concimi ad alto contenuto di Azoto che provocherebbero un eccessivo ingrossamento delle foglie nuove; la fertilizzazione non sarà necessaria se la defogliazione sarà solo parziale.<br />
<br />
<h4>Avvolgimento.</h4><br />
Affinché l’albero porti a maturazione i frutti, pur mantenendo il proprio vigore, si interviene con l’avvolgimento dei nuovi rami.<br />
<br />
Tra la fine di maggio e l’inizio di giugno, prima che lignifichino, i nuovi rami vengono abbassati con il filo: in questo modo si frena la crescita e si favorisce lo sviluppo di un maggior numero di rametti corti.<br />
<blockquote>Leggi anche: <a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2019/09/sia-per-le-varieta-autoctone-sia-per.html">Il Pino è una pianta che ha dimostrato di poter vivere, come bonsai, per centinaia di anni.</a></blockquote>Si consiglia l’utilizzo di filo di alluminio ramato, da rimuovere dopo circa un mese dalla sua applicazione.<br />
<br />
<h4>Concimazione.</h4><br />
Alla fine della fioritura, dopo la potatura, somministrare Concime Stimolante Bonsan unito a Concime Organico Liquido Bonsan per 3 volte ad intervalli di 8-10 giorni.<br />
<br />
Tale concimazione può essere sostituita da una somministrazione di Concime Stimolante Bonsan più Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro per 2 volte ogni 15-20 giorni.<br />
<br />
Negli altri periodi utilizzare il Concime Organico Liquido Bonsan ogni 15 giorni fino ad ottobre, oppure Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro ogni 15-25 giorni, escludendo il periodo di luglio e agosto.<br />
<br />
Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. <br />
<br />
Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.<br />
<br />
<h4>Cure.</h4><br />
Batteri, funghi ed insetti sono problemi frequenti per i Meli.<br />
<br />
Si consiglia un trattamento preventivo mensile adatto agli alberi da frutto. In caso di deformazioni tumorali sulle radici, tagliare completamente la parte infetta e trattare con nematocida.<br />
<script>mbtTOC2();</script>Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-62514459956897757062019-01-22T12:32:00.001+01:002019-09-28T20:49:25.931+02:00La Top Ten degli articoli piú cliccati e votati su Hobby Bonsai nel 2018.Come tutti sanno i bonsai sono alberi in miniatura e rappresentano degli ottimi elementi decorativi per le nostre case. <br />
<br />
Scopriamo insieme quali sono tutte le curiosità che ruotano intorno a queste piccole e deliziose pianticine.<br />
<br />
Come possiamo vedere l’arte del bonsai è dinamica, si è evoluta nel tempo ed ha subìto influssi da altre culture, assumendo sempre nuovi significati e includendo nuove pratiche. <br />
<br />
Solo recentemente il bonsai ha fatto irruzione oltre i suoi confini asiatici, per arrivare anche in Occidente e in Italia.<br />
<br />
A differenza di come molti pensano, il bonsai non nasce geneticamente così piccolo. <br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6l6hbtg567xXvNus0FaBYl_BA0i7I_8s9ElV1L869BRwl8BcZYnV0rrjKWFVymr8GB7zb3393OtcJ8swiCG6fzgDTUsx_635E5ppFC3bqbw9kmgrSfpo4p7qicgIXgE5wnpI7kYYWAwA/s1600/popular-post-2018.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="640" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6l6hbtg567xXvNus0FaBYl_BA0i7I_8s9ElV1L869BRwl8BcZYnV0rrjKWFVymr8GB7zb3393OtcJ8swiCG6fzgDTUsx_635E5ppFC3bqbw9kmgrSfpo4p7qicgIXgE5wnpI7kYYWAwA/s640/popular-post-2018.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La Top Ten degli articoli piú cliccati e votati su Hobby Bonsai nel 2018.</td></tr>
</tbody></table><br />
Si tratta di una vera e propria arte di creare alberi in miniatura e per arrivare arrivare a questo risultato vanno impiegate delle tecniche che servono per limitare la crescita eccessiva della pianta, cosicché tutte le specie di alberi possono essere fatti crescere come bonsai. <br />
<blockquote>Leggi anche: <a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2019/09/sia-per-le-varieta-autoctone-sia-per.html">Il Pino è una pianta che ha dimostrato di poter vivere, come bonsai, per centinaia di anni.</a></blockquote>Si tratta di un processo di “creazione” cui corrisponde una vera e propria arte. <br />
<div class="mbtTOC2"><button>Argomenti del post: <span>[<a onclick="mbtToggle2()" id="Tog">hide</a>]</span></button> <br />
<div id="mbtTOC2"></div></div><h3>La Top Ten degli articoli piú cliccati nel 2018.</h3><div>Ecco gli articoli piú votati e visti dai nostri lettori durante l'anno 2018.</div><br />
<a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2018/11/il-ligustrum-con-il-suo-caratteristico.html"><br />
<img height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinm68VZWYiJhk6GqRKwKnwzGPfPeZ5ttkbcSNmKtUOUqb45YI6f4BxHTmbe0m6k-kHAIiGLCTSEHw6BD3LndCyu_prya9ISTIrR53qLuUNHTbzVinqG9P2kOKuL7Ah1s6DodX92_ipJR8/s72-c/ligustrum-bonsai.jpg" width="200" /></a><br />
<br />
<h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2018/11/il-ligustrum-con-il-suo-caratteristico.html">IL LIGUSTRUM CON IL SUO CARATTERISTICO FOGLIAME, LO RENDE UN SOGGETTO IDEALE PER LA COLTIVAZIONE A BONSAI.</a></h4>Il Ligustrum viene spesso utilizzato per le siepi, e può costituire un buon materiale per i Bonsai.L'albero è molto forte e adatto per un...<br />
<br />
<a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2018/07/la-specie-di-larix-maggiormente.html"><img height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYQGF1WQkwYpVKm7cYboERru7T5wickEvl_OJ6s121R4t9Vn6S09OFEzDaXJv47ksmA1yyCEN0WnqgCKtHLPrE0qHXlkVb209oJOl0FLAsRYSswGgNfJ-MRFeyY6Bw3Gt5TVjJnLwJshw/s72-c/larix-decidua_thumb%255B2%255D?imgmax=800" width="200" /></a><br />
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<h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2018/07/la-specie-di-larix-maggiormente.html">LA SPECIE DI LARIX MAGGIORMENTE UTILIZZATA PER LA COLTIVAZIONE A BONSAI È QUELLA GIAPPONESE DENOMINATA KAEMPFERI.</a></h4>Il Larix come bonsai.La specie maggiormente utilizzata per la coltivazione a bonsai è quella giapponese denominata kaempferi. Il suo...<br />
<br />
<a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2018/07/lo-juniperus-rigida-e-divenuta-una.html"><img height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmTSmqrucTRsextq6dGCz1UhziTZhbPvYuhprseSjEH6CRlDWmfvPOaHGk4c7n52CkuDiEJ6rn5bSjKpynw6Um-bGIy3hFEdySInSR0PE9zcb3Q546lC-vv2E348KEkslW2IzmZAQM1ZE/s72-c/juniperus-rigida_thumb%255B5%255D?imgmax=800" width="200" /></a><br />
<br />
<h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2018/07/lo-juniperus-rigida-e-divenuta-una.html">LO JUNIPERUS RIGIDA È DIVENUTA UNA DELLE SPECIE PIÙ RICERCATE ED APPREZZATE A LIVELLO BONSAISTICO.</a></h4>Sicuramente nell’arte bonsai i Ginepri sono tra le piante maggiormente utilizzate: in Giappone e in Cina, lo Juniperus rigida e lo...<br />
<a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2018/05/gdpr-ultima-chiamata-ecco-la-guida-agli.html"><img height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgldabQpcnox6MwPfrAoQ56RQTHyhppWyO_6fYmBGx6s74JFtaRhZDCvpchiu8R7ZEPbt4q0p-d0b1ohUshkV386XtDPd1CxJRYI5GAgnZ24Qm5XxdTrcwSbg2jjPsiEjb0g0auQTkdN3M/s72-c/gdpr-post-1170x611_thumb%255B2%255D?imgmax=800" width="200" /></a><br />
<br />
<h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2018/05/gdpr-ultima-chiamata-ecco-la-guida-agli.html">GDPR ULTIMA CHIAMATA, ECCO LA GUIDA AGLI ADEMPIMENTI PER LA PRIVACY E DIRETTIVA DEL GARANTE.</a></h4>Le seguenti informazioni sono a beneficio dei lettori che possono scegliere di navigare le pagine del sito, di prendere delle precauzioni...<br />
<br />
<a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2018/01/hobby-bonsai-scopri-i-10-articoli-piu.html"><img height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsyWW6Lwigbt5k35FVhvji1ibO8_UFbAypGqZw19J06O7iFjtvJdkh1s_9f7ErCYJu6_8DKVC4en_McP4jHHq3-b7-FwgIZrUoEdyEwmVzuVWmN81obKRqKO9nFxvrGWhyxpdkg9rGksA/s72-c/s600forsithia-bonsai_thumb%25255B2%25255D.jpg?imgmax=800" width="200" /></a><br />
<br />
<h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2018/01/hobby-bonsai-scopri-i-10-articoli-piu.html">HOBBY BONSAI: SCOPRI I 10 ARTICOLI PIÙ LETTI DEL 2017</a></h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2017/11/il-juniperus-chinensis-e-un-genere-di.html"><img height="200" src="https://lh3.googleusercontent.com/-4Ay6Kiocs3w/WhdGzEUvukI/AAAAAAAAIdc/8Y1RBnQqFWMhxGeiodtp3IOPMszzgbM2QCHMYCw/s72-c/juniperus-chinensis_thumb%255B2%255D?imgmax=800" width="200" /></a><br />
<br />
<h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2017/11/il-juniperus-chinensis-e-un-genere-di.html">IL JUNIPERUS CHINENSIS È UN GENERE DI ARBUSTI DI CONIFERE MOLTO POPOLARE COME BONSAI.</a></h4>Sicuramente nell’arte bonsai i Ginepri sono tra le piante maggiormente utilizzate: in Giappone e in Cina, lo Juniperus rigida e lo...<br />
<blockquote>Leggi anche: <a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2019/07/in-arte-bonsai-la-specie-piu-apprezzata.html">La specie Picea Jezoensis si adatta perfettamente a tutti gli stili bonsai a tronco eretto.</a></blockquote><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2017/08/il-lagerstroemia-come-bonsai.html"><img height="200" src="https://lh3.googleusercontent.com/-ywv6kGbncYg/WZ7KbN3OlLI/AAAAAAAAIQM/LApB0rDG5Ig8xV1MSZMMc-MgP_HjDtGQACHMYCw/s72-c/Lagerstroemia_thumb%255B2%255D?imgmax=800" width="200" /></a><br />
<h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2017/08/il-lagerstroemia-come-bonsai.html">IL LAGERSTROEMIA È UN PICCOLO ALBERO ABBASTANZA APPREZZATO COME PIANTA DA BONSAI.</a></h4>Piccolo albero dalla fioritura estiva, adatto anche ai piccoli giardini, la lagerstroemia è apprezzata principalmente per la sua fioritura...<br />
<br />
<a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2017/05/il-gelsomino-non-ha-ancora-avuto-quella.html"><img height="200" src="https://lh3.googleusercontent.com/-dCDUOPLK2xo/WS3AopVaRwI/AAAAAAAAIOg/CNS-ASMAA8IhEe6S6ZX0J8LuOMjgOAJXgCHM/s72-c/gelsomino_thumb%255B2%255D?imgmax=800" width="200" /></a><br />
<br />
<h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2017/05/il-gelsomino-non-ha-ancora-avuto-quella.html">IL GELSOMINO NON HA ANCORA AVUTO QUELLA AMPIA DIFFUSIONE CHE INVECE MERITEREBBE COME BONSAI.</a></h4>Il Jasminum nudiflorum come bonsai.Sebbene il Gelsomino non abbia alcuna controindicazione per essere educato a bonsai, e nonostante in...<br />
<br />
<a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2017/03/lagrifoglio-e-uno-degli-alberi-da.html"><img height="200" src="https://lh3.googleusercontent.com/-Yh6gt_s9fWE/WLmoqIv1I0I/AAAAAAAAIIg/r4Yb4hPBIyI/s72-c/agrifoglio_thumb%25255B2%25255D.jpg?imgmax=800" width="200" /></a><br />
<br />
<h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2017/03/lagrifoglio-e-uno-degli-alberi-da.html">L’AGRIFOGLIO È UNO DEGLI ALBERI DA FRUTTO PIÙ FACILI ED ELEGANTI DA FORMARE A BONSAI.</a></h4>L'Ilex come bonsai.L’Agrifoglio è uno degli alberi da frutto più facili ed eleganti da formare a bonsai. Essendo, come già accennato, una...<br />
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<a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2016/12/in-oriente-fin-dai-tempi-antichi-il.html"><img height="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjr4SG_ARDHDmymCVhhz-lVEjtJVNL-ayBScdV334lklg65fxszG70sQBkA1CGKVf6-5znQd01oSra8gXmsvWNMVpnNlKTBWBAtfaCRnHyCgdwdP-2NW0i_ToRQaV9_WLe-h3SnGdy03HQ/s72-c/Ginkgo-biloba.jpg" width="200" /></a><br />
<br />
<h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2016/12/in-oriente-fin-dai-tempi-antichi-il.html">IN ORIENTE, FIN DAI TEMPI ANTICHI, IL GINKGO È STATA UNA DELLE SPECIE PIÙ COLTIVATE A BONSAI.</a></h4>Il Ginkgo biloba come bonsai.In Oriente, fin dai tempi antichi, il Ginkgo è stata una delle specie più coltivate a bonsai, non solo per la...<br />
<script>mbtTOC2();</script>Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-48357027299245062602018-11-23T22:45:00.001+01:002018-11-24T00:34:41.554+01:00Il Ligustrum con il suo caratteristico fogliame, lo rende un soggetto ideale per la coltivazione a bonsai.Il <b>Ligustrum </b>viene spesso utilizzato per le siepi, e può costituire un buon materiale per i Bonsai.<br />
<br />
L'albero è molto forte e adatto per un Bonsaista principiante. Le specie più comuni di ligustro includono l’Olivello (foglie ovali), il Cinese, lo Japonicum, il Lucidum e il Vulgare (ligustro comune).<br />
<br />
Se avete bisogno di identificare i vostri alberi, provate la nostra guida all’identificazione delle piante Bonsai.<br />
<br />
<span style="color: purple;"><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2009/07/specie-utilizzabili-per-produrre-bonsai.html" target="_blank">Specie utilizzabili per produrre bonsai, parte prima</a>.</span><br />
<br />
<span style="color: purple;"><a href="http://specie%20vegetali%20utilizzati%20per%20produrre%20bonsai%2C%20terza%20partecoltivazione%20del%20bonsai%2C%20specie%20bonsai%20fausto%20baccino%200%EE%89%93%20768%EE%A3%B4%2031/08/09%20%20Specie%20vegetali%20utilizzati%20per%20produrre%20bonsai,%20quarta%20e%20ultima%20parteSpecie%20Bonsai%20Fausto%20Baccino%200%EE%89%93%203854%EE%A3%B4%2031/08/09%20%20Specie%20utilizzabili%20per%20produrre%20bonsai,%20seconda%20parteColtivazione%20del%20bonsai%20Modifica%20%7C%20Visualizza%20%7C%20Condividi%20%7C%20Elimina%20Fausto%20Baccino%200%EE%89%93%202047%EE%A3%B4%2015/07/09%20%20Specie%20utilizzabili%20per%20produrre%20bonsai,%20parte%20primaColtivazione%20del%20bonsai" target="_blank">Specie utilizzabili per produrre bonsai, seconda parte</a>.</span><br />
<br />
<span style="color: purple;"><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2009/08/specie-vegetali-utilizzati-per-produrre.html" target="_blank">Specie vegetali utilizzati per produrre bonsai, terza parte</a>.</span><br />
<br />
<span style="color: purple;"><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com/2009/08/specie-vegetali-utilizzati-per-produrre_31.html" target="_blank">Specie vegetali utilizzati per produrre bonsai, quarta e ultima parte</a>.</span><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinm68VZWYiJhk6GqRKwKnwzGPfPeZ5ttkbcSNmKtUOUqb45YI6f4BxHTmbe0m6k-kHAIiGLCTSEHw6BD3LndCyu_prya9ISTIrR53qLuUNHTbzVinqG9P2kOKuL7Ah1s6DodX92_ipJR8/s1600/ligustrum-bonsai.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="640" height="480" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEinm68VZWYiJhk6GqRKwKnwzGPfPeZ5ttkbcSNmKtUOUqb45YI6f4BxHTmbe0m6k-kHAIiGLCTSEHw6BD3LndCyu_prya9ISTIrR53qLuUNHTbzVinqG9P2kOKuL7Ah1s6DodX92_ipJR8/s640/ligustrum-bonsai.jpg" width="640" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Il Ligustrum è un'albero è molto forte e adatto per un Bonsaista principiante.</td></tr>
</tbody></table><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div><div class="mbtTOC2"><button>Contenuto del post: [<a href="https://www.blogger.com/null" id="Tog" onclick="mbtToggle2()">hide</a>]</button> <br />
<div id="mbtTOC2"></div></div><h3><b>Il Ligustrum come bonsai.</b></h3><br />
Il suo caratteristico fogliame, piccolo e tondeggiante lo rende un soggetto ideale per la coltivazione a bonsai.<br />
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</script><br />
Quella proposta è una specie che cresce spontanea nel sud della Cina: il suo habitat naturale è caratterizzato da un clima caldo, pertanto nelle regioni temperate più fresche va coltivata come bonsai d’appartamento.<br />
<br />
Gli stili a cui meglio si adatta sono: eretto, inclinato, su roccia, a due tronchi, a tronco multiplo.<br />
<br />
<h4><b>Esposizione.</b></h4><br />
Nei lunghi mesi in cui rimane all’interno, occorre assicurargli una collocazione in posizione luminosa a meno di 1 metro dalla finestra, mantenendo la temperatura tra i 15° e i 23° C. Da maggio a settembre viene posto all'esterno in una posizione a mezzombra.<br />
<br />
<h4><b>Annaffiatura.</b></h4><br />
L’annaffiatura ideale deve essere abbondante e regolare, facendo asciugare il terreno fra un annaffio e l’altro. Non ama i ristagni d’acqua, pertanto il drenaggio va tenuto sempre sotto controllo. In caso di eccesso d’acqua, le punte delle foglie diventano nere e gradualmente cadono. Deleteria risulta anche ovviamente la carenza d’acqua, che può essere considerata come una delle cause principali di moria del Ligustrum.<br />
<br />
<h4><b>Terreno.</b></h4><br />
Il composto più adatto a questa specie è costituito da: 60% di akadama e 40% di terra pronta.<br />
<br />
<h4><b>Rinvaso</b>.</h4><br />
Il periodo ideale per trapiantare questa specie è la tarda primavera o l’inizio dell’estate; la frequenza deve essere di 2/3 anni. Durante il trapianto si elimina 1/3 della terra sulla parte esterna del ceppo, accorciando le radici troppo lunghe.<br />
<br />
<h4><b>Potatura.</b></h4><br />
Nel corso della stagione vegetativa fino alla fine di agosto, i rami possono venir potati in qualsiasi momento.<br />
<blockquote>Leggi anche: <a href="http://stratoplot.com/4myb">La specie di Larix maggiormente utilizzata per la coltivazione a bonsai è quella giapponese denominata kaempferi</a>.</blockquote>Se l’intervento deve essere effettuato su rami di grosso diametro, è consigliabile intervenire in primavera-estate, avendo però la cautela di porre mastice cicatrizzante sulle ferite, per evitare fuoriuscite di linfa.<br />
<br />
<h4><b>Pinzatura.</b></h4><br />
Durante tutta la stagione vegetativa è necessaria una costante pinzatura della nuova crescita. Si procede sui germogli che hanno raggiunto le 5-6 coppie di foglie, cimandoli a due coppie.<br />
<br />
<h4><b>Avvolgimento.</b></h4><br />
I rami ed i germogli lignificati possono essere avvolti senza problemi durante tutto l’anno. Per non rischiare però di segnare la corteccia, bisogna fare molta attenzione a rimuovere il filo tempestivamente prima che inizi ad inciderla.<br />
<br />
<h4><b>Concimazione.</b></h4><br />
Alla ripresa vegetativa (marzo-aprile) concimare ogni 8-10 giorni abbinando il Concime Bonsan ad Azione Stimolante al Concime Liquido Organico Bonsan. Da aprile a settembre concimare ogni 8-10 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan oppure ogni 15-20 giorni con Bonsan Concime Solido Organico Aburukasu, evitando i mesi di luglio e agosto.<br />
<div class="tweet">Il Ligustrum con il suo caratteristico fogliame, lo rende un soggetto ideale per la coltivazione a bonsai.<a href="http://bit.ly/2TyuzOp">Twitta</a><br />
</div>Da settembre a febbraio utilizzare ogni 15-20 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan. Si consiglia inoltre, in modo particolare, la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.<br />
<br />
<h4><b>Cure.</b></h4><br />
Afidi e cocciniglie sono gli agenti patogeni più temibili per il Ligustrum, contro i quali si interviene usando un insetticida sistemico alla comparsa dei primi sintomi.<br />
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</script><br />
Se la pianta viene curata adeguatamente, difficilmente subisce attacchi di insetti, acari o funghi.<br />
<script>mbtTOC2();</script>Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-38037543514691272262018-07-18T18:12:00.001+02:002018-07-18T18:12:46.638+02:00La specie di Larix maggiormente utilizzata per la coltivazione a bonsai è quella giapponese denominata kaempferi.<p><strong>Il Larix come bonsai.</strong></p>
<p>La specie maggiormente utilizzata per la coltivazione a bonsai è quella giapponese denominata kaempferi. Il suo impiego in arte bonsai si è ormai ampiamente diffuso anche nel nostro continente poiché questa pianta, rispetto alle nostre specie autoctone, ha una maggiore vigoria ed una conseguente notevole rapidità di crescita. È particolarmente apprezzata per l’educazione a bonsai sia per la sua naturale forma colonnare, che termina con il tipico apice conico, sia per le sue caratteristiche estetiche: i suoi germogli hanno un deciso colore rosso-violaceo, inoltre la tonalità grigio-verde delle sue foglie aghiformi fa apparire l’insieme di un caratteristico colore azzurrognolo; le piccole pigne sono sormontate da scaglie riflesse. Essendo una conifera a foglia caduca, in forma bonsai, alla caduta degli aghi, manifesta tutto il suo fascino mettendo in luce il suo tronco rugoso, squamato, dall’aspetto vetusto, con ramificazioni fini e internodi corti. Anche la vasta gamma di stili in cui è possibile formarlo, ossia tutti quelli generalmente utilizzati ad eccezione dello stile a scopa, costituisce un ulteriore stimolo per la coltivazione di questa specie a bonsai.</p><p><a href="https://lh3.googleusercontent.com/-LsfPz8IPWjo/W09m9iwXAeI/AAAAAAAAI-0/h6dbcEhHhEIVrsK_DCuzyGFF-xFSGfWWQCHMYCw/s1600-h/larix-decidua%255B4%255D"><img width="605" height="640" title="larix-decidua" style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block; background-image: none;" alt="larix-decidua" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYQGF1WQkwYpVKm7cYboERru7T5wickEvl_OJ6s121R4t9Vn6S09OFEzDaXJv47ksmA1yyCEN0WnqgCKtHLPrE0qHXlkVb209oJOl0FLAsRYSswGgNfJ-MRFeyY6Bw3Gt5TVjJnLwJshw/?imgmax=800" border="0"></a></p><p><strong>
Esposizione.</strong></p>
<p>Il Larice cresce bene in zone fresche e ventilate. Ama particolarmente la luce del sole ad esclusione di quella intensa dell’estate: gli aghi bruciati dai raggi troppo intensi rappresentano l’inconveniente principale di coltivazione di questa specie. Come tutte le piante trae beneficio da una collocazione che ricrei le tipiche condizioni ambientali del suo habitat naturale: solo se sottoposto a climi freddi e secchi dà origine ad una chioma compatta e formata da aghi corti; se posto invece in ambienti caldi e umidi, gli aghi si presentano lunghi e deboli. Pur essendo un albero originario di zone a clima freddo, se posto in vaso, durante l’inverno, va garantita una certa protezione dell’apparato radicale dalle gelate, ad esempio coprendo il vaso con foglie, segatura o sfagno.</p><p><strong>
Annaffiatura.</strong></p>
<p>In primavera e in estate deve essere abbondante. Poiché il Larice non ama i ristagni d’acqua, è necessario controllare il drenaggio costantemente, in modo che non si verifichi una marcescenza radicale. Durante l’inverno le somministrazioni vanno diradate facendo attenzione, però, che il terreno non si asciughi mai completamente.</p><p><strong>
Terreno.</strong></p>
<p>Si raccomanda l’utilizzo di un terriccio ben drenato composto da 80% di akadama e 20% di ghiaia, facendo attenzione ad annaffiare frequentemente durante il periodo estivo.</p><p><strong>
Rinvaso.</strong></p>
<p>Generalmente il trapianto va effettuato ogni 4-5 anni sugli esemplari maturi e almeno ogni 2-3 anni su quelli più giovani. Il periodo ideale è l’inizio della primavera non appena le gemme iniziano a gonfiarsi, effettuando una potatura delle grosse radici capillari e riducendole al massimo di un terzo.</p><p><strong>
Potatura.</strong></p>
<p>Le potature di mantenimento e di formazione vanno effettuate esclusivamente in inverno, quando i rami sono spogli. In questa stagione è possibile anche lavorare la legna secca, che per il Larice costituisce una caratteristica propria della specie e al quale conferisce un fascino particolare. Si consiglia di non potare mai precipitosamente tutti i rami che non rientrano nella silhouette della pianta: come ogni conifera, questa specie, soprattutto negli esemplari maturi, dà luogo con difficoltà a nuove ramificazioni, quindi ci si potrebbe pentire di non avere più a disposizione rami in zone strategiche per il nuovo disegno della pianta.</p><p><strong>
Pinzatura.</strong></p>
<p>La pinzatura dei nuovi germogli va eseguita costantemente durante tutta la stagione vegetativa, mantenendo 1-2 gemme nuove, ossia circa 2-3 cm di crescita. Per non correre alcun rischio è meglio eseguire l’intervento utilizzando solo le dita. Mentre si effettua la cimatura delle gemme è consigliabile eliminare anche gli eventuali getti avventizi che dovessero formarsi sul tronco.</p><p><strong>
Avvolgimento.</strong></p>
<p>L’applicazione del filo, che va effettuata in inverno, è una costante che deve seguire tutta la vita del bonsai di Larice poiché il suo legno, essendo molto flessibile, perde in breve tempo la forma. Bisogna tener presente, però, che la corteccia di questa pianta è piuttosto delicata, di conseguenza il filo, al fine di non danneggiarla, dovrà essere rivestito con carta adesiva e avvolto facendo attenzione a non bloccare il passaggio della linfa.</p><p><strong>
Concimazione.</strong></p>
<p>Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.</p><p><strong>
Cure.</strong></p>
<p>Se si rispettano le necessità di questa pianta relative soprattutto a esposizione e annaffiatura, difficilmente si andrà incontro a problemi fitopatologici. È bene tener presente, però, che il Larice è soggetto ad alcune patologie: una delle più diffuse è rappresentata dall’attacco di afidi lanigeri, che può essere facilmente evitato attraverso un’adeguata disinfezione preventiva invernale-primaverile. Altri agenti che possono intaccare la salute di questa pianta sono acari e ragnetti rossi che colpiscono le foglie in primavera, mostrando i sintomi solo in estate: in questo caso occorre intervenire per tempo con prodotti chimici specifici. Le radici possono essere soggette ad attacchi fungini se il terreno non è ben drenato.</p>Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-51200909089633715742018-07-09T19:50:00.001+02:002018-07-09T19:50:01.575+02:00Lo Juniperus rigida è divenuta una delle specie più ricercate ed apprezzate a livello bonsaistico.<p>Sicuramente nell’arte bonsai i Ginepri sono tra le piante maggiormente utilizzate: in Giappone e in Cina, lo Juniperus rigida e lo Juniperus chinensis, costituiscono addirittura gruppi a sé stanti nelle esposizioni e nelle collezioni e questo sia per il gran numero di esemplari esposti, sia per la bellezza che li distingue. </p><p>Anche nel nostro Paese sono particolarmente diffusi poiché, grazie alla loro adattabilità alle più svariate condizioni, sono piante ideali per la coltivazione a bonsai. </p><p>Rispondono bene a tutte le tecniche, in modo particolare a quelle legate alla lavorazione della legna secca con le quali gli alberi assumono un carattere forte e suggestivo. </p><p>A causa della loro lenta crescita i risultati della coltivazione affiorano col tempo, ma attenendosi alle regole di coltivazione e applicando correttamente le tecniche, si otterranno esemplari dalle qualità eccezionali.</p><p><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgIyrkUwrOTDbgIkJJU1MinOP73lid6YVDv8yx5VE810opgz18Zn7nj8Fbv6-0EbzabIxzohedEokoWi5lAhEWR5iToyvo6z8tdFmlXpJ8yOdr2i8NiPG4giqg9YXUHWeEXt8hcZQWZhbc/s1600-h/juniperus-rigida%255B9%255D"><img width="640" height="427" title="juniperus-rigida" style="margin-right: auto; margin-left: auto; float: none; display: block; background-image: none;" alt="juniperus-rigida" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmTSmqrucTRsextq6dGCz1UhziTZhbPvYuhprseSjEH6CRlDWmfvPOaHGk4c7n52CkuDiEJ6rn5bSjKpynw6Um-bGIy3hFEdySInSR0PE9zcb3Q546lC-vv2E348KEkslW2IzmZAQM1ZE/?imgmax=800" border="0"></a></p><p><br>
</p><p>Originario di Cina, Giappone e Mongolia, ha caratteristiche diverse a seconda dell'età: nelle piante giovani le foglie sono aghiformi, lunghe, chiare e compatte; nelle piante adulte sono piccole e squamiformi. Sul tronco bruno rossastro la corteccia si sfalda facilmente. Le bacche sono blu-verdognole prima della maturazione, e brune quando maturano.</p>
<p>Sopporta bene sia il caldo che il freddo, e buona resistenza al gelo. Ama posizioni ariose e teme i luoghi poco ventilati. Fondamentale anche un ottimo drenaggio.</p><p><script async src="//pagead2.googlesyndication.com/pagead/js/adsbygoogle.js"></script> <ins class="adsbygoogle"
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</script></p><p>Spesso utilizzata come pianta ornamentale nei templi in Giappone e anche divenuta una delle specie più ricercate ed apprezzate a livello bonsaistico.</p><p>Esposizione.</p>
<p>La sua collocazione ideale, come facilmente intuibile, è esterna, in luogo ben ventilato e soleggiato. Va protetto unicamente dagli eccessi di calore e dal freddo molto intenso. Difficilmente queste piante presenteranno problemi dovuti alle condizioni atmosferiche, poiché in natura si sviluppano anche in zone particolarmente impervie, sottoposte alle più avverse condizioni climatiche, che anziché danneggiarle, ne esaltano il loro particolare carattere forte e maturo.</p><p><br>
Annaffiatura.</p>
<p>La terra deve rimanere sempre leggermente umida, evitando sia di annaffiare eccessivamente, sia di far mancare l’acqua. È utile applicare anche una vaporizzazione quotidiana sugli aghi e sui rami, preferibilmente nelle prime ore della giornata, o verso mezzogiorno in inverno. Attenzione a non lasciarsi ingannare dal fatto che in natura vivano in terreni quasi aridi, i Ginepri hanno sempre bisogno di una certa umidità per crescere in modo vigoroso.<br>
Terreno</p>
<p>L’akadama può sicuramente essere considerata come il terriccio migliore per questa specie.</p><p><br>
Rinvaso</p>
<p>L’epoca ideale per trapiantare i Ginepri è la metà primavera, nel momento in cui le gemme iniziano a gonfiarsi. Le piante giovani, in fase di crescita, si trapiantano ogni 2 anni, mentre quelle già formate ogni 4/5 anni. In entrambi i casi, durante la potatura delle radici bisogna intervenire con molta cura su quelle fini per non comprometterne il loro importantissimo sviluppo.</p><p><br>
Potatura.</p>
<p>Bisogna distinguere due tipi di potatura: quella di formazione e quella di mantenimento. Nel primo caso la potatura serve per eliminare tutte le crescite indesiderate, per mantenere uno sviluppo ed un equilibrio armonico delle diverse parti, in base alla forma che si intende raggiungere. La potatura drastica dei rami primari si può effettuare durante i mesi di riposo vegetativo, soprattutto tra febbraio e marzo del terzo o quarto anno di vita della pianta. Alla potatura drastica è comunque sempre preferibile quella graduale e progressiva. La potatura di mantenimento di un Ginepro ben formato consiste essenzialmente nell’eliminare tutti i germogli che nascono sul tronco e nell’accorciare quelli sui rami principali. Quando si vuole ringiovanire una parte della pianta, si mantengono uno o più germogli nuovi.</p><p><br>
Pinzatura.</p>
<p>I Ginepri vegetano continuamente dall’inizio della primavera fino all’autunno, pertanto bisogna pinzare durante tutta la stagione di crescita. Dirigendo il vigore dell’albero verso l’interno, si ottengono palchi folti di vegetazione in breve tempo. Per quanto riguarda i Ginepri ad aghi, si pinza tirando con la punta delle dita il cuore del nuovo germoglio quando si presenta a forma di pignetta.</p><p><br>
Avvolgimento.</p>
<p>Il processo di formazione si completa mediante l’avvolgimento, che si effettua con filo di alluminio ramato o di rame (se si ha una certa esperienza), da applicare direttamente sulla corteccia se il ramo non è molto rigido; in caso contrario è meglio prevedere una protezione, avvolgendo prima la ramificazione, sui cui va applicato il filo, con della rafia inumidita. L’epoca adatta per questa operazione è l’inverno (da ottobre a febbraio). Il filo può essere lasciato anche per lungo tempo, ma va rimosso tempestivamente non appena comincia ad incidere la corteccia per evitare che poi si formino antiestetiche cicatrici.</p><p><br>
Concimazione.</p>
<p>Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. </p><p><script async src="//pagead2.googlesyndication.com/pagead/js/adsbygoogle.js"></script> <ins class="adsbygoogle"
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</script></p><p>Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.</p><p><br>
Cure.</p>
<p>I Ginepri sono piante generalmente forti, non particolarmente soggette ad attacchi parassitari. Bisogna in ogni caso fare attenzione ad afidi, cocciniglia e ragnetto rosso, cercando di prevenire eventuali attacchi attraverso una collocazione ottimale (luminosa e ventilata) e con frequenti nebulizzazioni della vegetazione.</p><br><div align="center"><i>Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:</i></div><div style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><a href="http://feeds.feedburner.com/HobbyBonsai" target="_blank"><img width="400" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSrXizC5NFm4n8EuOHsSIwKJ7kOsiFemjdD1gFzo1D0W0Ox3HcILKCz-vKbiF0qSlp9OuMC2b1DKF7U1OayORXKhqJKJ8PlPCmOPnBWHasoPV_Dq8lJv6Waiz43PGEA6dqtz__qWsGcI8/s400/icon-feed-rss.jpg" border="0"></a></div></div><span class="wlWriterPreserve" id="preservecc293e30dc1046a3bd0a279ac856a1e4">
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</span>Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-72146125328721055982018-05-24T12:41:00.001+02:002018-05-24T12:46:16.554+02:00GDPR ultima chiamata, ecco la guida agli adempimenti per la privacy e direttiva del Garante.<p>Le seguenti informazioni sono a beneficio dei lettori che possono scegliere di navigare le pagine del sito, di prendere delle precauzioni per consultarne i contenuti o di lasciarlo. 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Deve contenere <b>l'informativa breve, il link alla informativa estesa e il bottone per dare il consenso all'utilizzo dei cookie di profilazione</b>.<p>È consentito che venga usato un <strong>cookie tecnico</strong> che <b>tenga conto del consenso dell'utente,</b> in modo che questi non abbia a dover nuovamente esprimere il consenso in una visita successiva al sito. Invece nella <strong>informativa estesa</strong> (questa stessa pagina), si devono illustrare le c<b>aratteristiche dei cookie installati anche da terze parti.</b> Si devono altresì indicare all'utente, le modalità con cui <strong>navigare nel sito senza che vengano tracciate le sue preferenze</strong> con la possibilità di <strong>navigazione in incognito</strong> e con la <strong>cancellazione di singoli cookie</strong>.<h3>COOKIE UTILIZZATI IN QUESTO SITO.</h3><p>In questo sito vengono utilizzati i seguenti cookie:<p><strong>1) Cookie propri del sito -</strong> <strong>www.ideepercomputeredinternet.com</strong> usa i<strong> </strong>cookie per memorizzare le informazioni sulle preferenze dei visitatori e sulle pagine visitate dall'utente e per personalizzare il contenuto della pagina web in base al tipo di browser utilizzato e in funzione delle altre informazioni che il browser invia. La piattaforma<strong> Blogger</strong> utilizza altri cookie che ricadono nella trattazione più ampia dei cookie di <strong>Google.</strong><p><strong>2) Cookie di Google Adsense</strong> - Per migliorare l'esperienza utente e offrire annunci più pertinenti,<strong> Adsense</strong>, la piattaforma pubblicitaria di <strong>Google</strong> utilizza dei<strong> <a href="https://support.google.com/adsense/answer/7549925?hl=it">cookie</a></strong><strong></strong> con<strong> </strong><a href="https://policies.google.com/technologies/types?hl=it"><strong>diverse tipologie</strong></a> che l'utente potrà o meno accettare, configurando le impostazioni del proprio <strong>account Google</strong>. Maggiori informazioni si possono trovare nella <a href="https://policies.google.com/technologies/ads?hl=it"><strong>pagina di Google</strong></a>. La possibilità di <strong>disattivazione degli annunci personalizzati</strong> sarà illustrata nella sezione più sotto su <strong>Pubblicità e personalizzazione degli annunci</strong>.<p><strong>3) Cookie di Facebook</strong> - Questo sito ha implementato dei plugin di<strong> Facebook</strong> che permettono al social network di avere informazioni sui navigatori. Maggiori info si trovano nella<strong> </strong><a href="https://www.facebook.com/policies/cookies/"><strong>pagina dei cookie di Facebook</strong></a>.<p><strong>4) Cookie di Google+</strong> - Lo script <strong>plusone.js</strong> <strong>di Google+</strong>può trattare i dati personali secondo le linee guida della <a href="https://policies.google.com/privacy?hl=it"><strong>Privacy Policy</strong></a> comune a tutti i servizi di Google. <p><strong>5) Twitter</strong> - anche <strong>Twitter </strong>può trattare i dati personali secondo le linee guida della sua <a href="https://help.twitter.com/it/rules-and-policies/twitter-cookies"><strong>Privacy Policy</strong></a><p><strong>6) Pinterest</strong> - anche <strong>Pinterest </strong>può trattare i dati personali secondo le linee guida della sua <a href="https://help.pinterest.com/en/articles/personalization-and-data"><strong>Privacy policy</strong></a><p><strong>7) Linkedin</strong> - anche<strong> Linkedin</strong> può trattare i dati personali secondo le linee guida della sua<strong></strong><a href="https://www.linkedin.com/legal/cookie-policy"><strong>Cookie Policy</strong></a><p><strong>8) Instagram</strong> - anche Instagram può trattare i dati personali secondo le linee guida della sua <a href="https://help.instagram.com/1896641480634370"><strong>Cookie Policy</strong></a>.<h6>GOOGLE ANALYTICS E ANONIMIZZAZIONE DEI DATI</h6><p>Questo sito utilizza <strong>Google Analytics</strong> e i suoi cookie che sono considerati <b>tecnici se utilizzati solo a fini di ottimizzazione</b> e se gli<b> IP degli utenti sono mantenuti anonimi</b>. Ricordiamo che i dati vengono usati solo per avere i <b>dati delle pagine più visitate, del numero di visitatori, i dati aggregati delle visite per sistema operativo, per browser, </b>ecc. Gli <a href="https://www.ideepercomputeredinternet.com/2015/05/google-analytics-cookie-analitici-tecnici-anonimi-id.html"><strong>IP di Google Analytics sono stati anonimizzati</strong></a><strong>.</strong> Questi parametri vengono archiviati nei<b> <a href="https://www.google.com/analytics/learn/privacy.html?hl=it">server di Google</a></b><b></b> che ne disciplina la <strong>Privacy</strong> secondo le <a href="https://policies.google.com/privacy/update?hl=it"><strong>linee guida</strong></a> degli altri servizi.<p>Nella proprietà di<strong> GA</strong> relativa a questo sito è stata impostata una durata di <strong>14 mesi</strong> per il mantenimento della archiviazione dei dati, che comunque sono stati <strong>anonimizzati e aggregati ai soli fini statistici</strong>.<strong> Google Analytics</strong> può essere <strong>disattivata</strong> con un<strong> </strong><a href="https://tools.google.com/dlpage/gaoptout?hl=it"><strong>componente aggiuntivo</strong></a>disponibile per<strong> Internet Explorer, Google Chrome, Mozilla Firefox, Apple Safari e Opera. </strong>Viene disattivato lo script che rileva le visite.<h6>CANCELLAZIONE DEI COOKIE</h6><p>I browser permettono una <strong>cancellazione dei cookie</strong> generalizzata, o specifica per ogni dominio che sia stato visitato non in modalità riservata. Si può seguire <a href="https://www.ideepercomputeredinternet.com/2012/10/cookie-browser-chrome-firefox-ie-eliminare.html"><strong>questa guida</strong></a> per cancellare i cookie dai vari browser.<h3>NAVIGAZIONE ANONIMA</h3><p>Tutti i browser consentono la <strong>Navigazione Anonima o In Incognito o in Private Browsing</strong>.<ol><li><p>Ulteriori informazioni sulla disabilitazione dei cookie su <a href="https://support.mozilla.org/it/kb/Attivare%20e%20disattivare%20i%20cookie"><strong>Firefox</strong></a><strong>, </strong><a href="https://support.mozilla.org/en-US/kb/enable-and-disable-cookies-website-preferences"><strong>in inglese</strong></a><strong>.</strong></p><li><p>Ulteriori informazioni sulla disabilitazione dei cookie su <a href="https://policies.google.com/technologies/managing?hl=it"><strong>Chrome</strong></a><strong>, </strong><a href="https://support.google.com/chrome/answer/95647?hl=en"><strong>in inglese</strong></a></p><li><p>Ulteriori informazioni sulla disabilitazione dei cookie su<strong> </strong><a href="https://support.microsoft.com/it-it/help/17442/windows-internet-explorer-delete-manage-cookies"><strong>Internet Explorer</strong></a><strong>, </strong><a href="https://support.microsoft.com/en-us/help/17442/windows-internet-explorer-delete-manage-cookies"><strong>in inglese</strong></a></p><li><p>Ulteriori informazioni sulla disabilitazione dei cookie su<strong> </strong><a href="https://support.apple.com/it-it/HT201265"><strong>Safari</strong></a><strong> , </strong><a href="https://support.apple.com/kb/PH17191?&locale=en_US"><strong>in inglese</strong></a></p><li><p>Ulteriori informazioni sulla disabilitazione dei cookie su <a href="http://help.opera.com/Mac/12.10/it/cookies.html"><strong>Opera</strong></a><strong>, </strong><a href="http://help.opera.com/Mac/12.10/en/cookies.html"><strong>in inglese</strong></a><strong>.</strong></p></li></ol><h3>COSA È IL GDPR.</h3><p>Il 25 Maggio 2018 entra in vigore il <strong>GDPR</strong>, acronimo di <strong>General Data Protection Regulation</strong>, emanato dalla <strong>Unione Europea</strong> il<strong> 27 Aprile del 2016</strong> e valido per tutti i soggetti dell'Unione o che operano nella UE senza bisogna di alcuna ratifica da parte dei singoli stati.<p>Il <strong>GDPR</strong> è uno strumento legislativo che serve per <strong>uniformare la normativa privacy a livello europeo</strong> e sostituisce il <strong>decreto legislativo 196/2003</strong>. I soggetti tenuti ad adeguarsi sono i seguenti:<ol><li><p>Aziende e organizzazioni con base operativa in uno stato della UE</p><li><p>Aziende e organizzazioni che operano in paese terzo ma che hanno clienti della UE.</p></li></ol><p>L'obiettivo è quello di accrescere il livello di fiducia degli europei nei confronti di tutti i soggetti, privati o pubblici, che lavorano quotidianamente con le loro <strong>informazioni personali, sensibili o riservate</strong>. Le eventuali multe ai trasgressori per la <b>non conformità al GDPR </b>non saranno immediate. Si inizierà con <strong>un avvertimento, poi con un rimprovero, quindi con una sospensione dell'elaborazione dei dati</strong>, e in caso di <strong>violazione continuata</strong> della norma, solo allora <strong>potrebbero arrivare le multe</strong>.<p>Il primo obbligo è quello di dotarsi di una<strong> Privacy Policy,</strong> ovvero di un documento che illustra <strong>in che modo vengono trattati i dati privati. </strong>Queste informazioni devono essere aggiornate e contenere:<ol><li><p>la finalità del trattamento dei dati</p><li><p>la modalità di questo trattamento</p><li><p>i soggetti di terze parti che archiviano, controllano e usano questi dati tramite applicazioni o tecnologie installate nei siti come possono essere Google, Facebook e altri player del settore</p><li><p>i diritti del navigatore</p><li><p>Le generalità del titolare del trattamento dei dati ovvero l'amministratore del sito.</p></li></ol><p>Ci deve essere una <strong>base giuridica</strong> per il trattamento dei dati personali e la presenza di un <strong>consenso dato dall'utente</strong> a una o più finalità di questo trattamento dei dati.<h3>PRIVACY DI GOOGLE E DI FACEBOOK.</h3><p><strong>Google</strong> è il più grande player internet con<strong> Facebook</strong> e insieme sono i maggiori depositari del trattamento dei dati degli utenti che visitano i vari siti. <strong>Google</strong> ha pubblicato una guida molte estesa e dettagliata sulla sua<strong> </strong><a href="https://policies.google.com/privacy?hl=it"><strong>Policy Privacy</strong></a> e una sua<strong> </strong><a href="https://policies.google.com/privacy/update?hl=it"><strong>versione aggiornata</strong></a> in funzione del <strong>GDPR</strong>. La gestione della nostra privacy si effettua principalmente accedendo al nostro<strong></strong><a href="https://myaccount.google.com/"><strong>account personale</strong></a> su<strong> Google</strong>. Segnatamente nella sezione<strong> </strong><a href="https://myaccount.google.com/privacy"><strong>Privacy</strong></a>, possiamo controllare quello che<strong> Google </strong>conosce sul nostro conto e il registro delle nostre attività.<p>In <a href="https://myaccount.google.com/activitycontrols"><strong>Gestione Attività</strong></a> possiamo scegliere le attività che possono essere <strong>salvate nel nostro account</strong> <strong>Google</strong>. Può essere salvata o meno la<strong> Cronologia</strong> della navigazione su <strong>Chrome</strong> e sui siti e le app che ne utilizzano servizi. Si clicca su<strong> 1) Gestisci Cronologia</strong> per prendere visione dell'attività su <strong>Chrome, Android</strong> o altro dispositivo. Si clicca su <strong>Cambia impostazione</strong> e si sposta il cursore per impedire a <strong>Google</strong> di tenere nota della nostra attività.<p>Visualizzando l'area de<strong> 2) <a href="https://myactivity.google.com/myactivity">La mia attività</a></strong><strong></strong> si può visualizzare <strong>l'attività recente</strong> e eventualmente <strong>eliminarla</strong>. Ci sono dei cursori o controlli<strong> On/Off</strong> per gestire la cronologia delle <strong>posizioni, le attività web e app</strong>, la cronologia delle ricerche <strong>YouTube </strong>e altro ancora, su tutti i dispositivi su cui ci siamo loggati con il nostro account.<p>In questo contesto è particolarmente rilevante il <a href="https://myaccount.google.com/privacycheckup"><strong>Controllo della Privacy</strong></a>. Si va su <strong>Inizia ora</strong> per personalizzare la nostra esperienza su <strong>Google.</strong> La prima schermata riguarda le <strong>Attività Web e App</strong> e si visualizzerà l'informazione se questa impostazione sia attiva o meno. <strong>Google </strong>memorizza le ricerche e altre attività svolte da loggati. Memorizza pure attività quali le<strong> app che si utilizzano, la cronologia di Chrome e i siti visitati sul Web</strong>. Questa impostazione consente a <strong>Google </strong>di dare più velocemente i risultati completando automaticamente le ricerche, nonché di offrire esperienze più efficienti in<strong> Maps, nell'assistente e in altri servizi Google</strong>.<p>Si possono avere informazioni più dettagliate dalla pagina di istruzioni sulla <a href="https://support.google.com/websearch/answer/54068?p=web_app_activity&hl=it&visit_id=1-636624886235818016-2151885696&rd=1"><strong>Attività di ricerca</strong></a>. Per modificare le impostazioni si clicca su<strong> Gestisci l'attività Web e App -> Cambia impostazione.</strong><p>Le norme seguite da <strong>Facebook </strong>in relazione alla tutela della <strong>privacy </strong>sono sintetizzate nella <a href="https://www.facebook.com/business/gdpr"><strong>pagina dedicata a GDPR</strong></a><strong>.</strong> I principi a cui si ispira<strong> Facebook</strong> sono quelli di <strong>trasparenza, controllo e affidabilità</strong>.<h6>PUBBLICITÀ E PERSONALIZZAZIONE DEGLI ANNUNCI ADSENSE</h6><p>In questo sito vengono mostrati gli annunci della piattaforma<strong> </strong><a href="https://www.google.com/intl/it_it/adsense/start/"><strong>Google Adsense</strong></a>. Con questa piattaforma si possono <strong>gestire o disattivare gli annunci</strong> con lo strumento <a href="https://www.blog.google/topics/safety-security/greater-control-new-features-your-ads-settings/"><strong>Impostazioni Annunci e Disattiva Annunci</strong></a>. Si apre la pagina<strong> <a href="https://adssettings.google.com/authenticated">Personalizzazione degli annunci</a></strong><strong></strong>, per controllare le informazioni utilizzate da<strong> Google</strong> per mostrarci<strong>annunci più pertinenti</strong> quando si naviga per esempio sulla <strong>Ricerca Google </strong>o su<strong> Youtube</strong>. Possiamo mettere o meno la spunta su <strong>Utilizza anche i dati e l'attività dell'account Google, </strong>per<strong> personalizzare gli annunci</strong>nei siti web e nelle app che lavorano come collaboratori esterni di<strong> Google.</strong><p>Più in basso ci viene mostrato un <strong>elenco degli argomenti</strong> che ci potrebbero interessare. Se ne troviamo qualcuno che invece non incontra i nostri gusti, clicchiamo sulla crocetta per inserirlo nella sezione<strong> Argomenti che non interessano. </strong>Ancora più in basso, viene mostrato il nostro profilo, ovvero sesso e fascia di età. Si possono visualizzare <strong>annunci personalizzati</strong>secondo le nostre preferenze anche quando <strong>non siamo loggati con Google, </strong>con un apposito plugin per <a href="https://chrome.google.com/webstore/detail/iba-opt-out-by-google/gbiekjoijknlhijdjbaadobpkdhmoebb"><strong>Chrome</strong></a>, per<strong> </strong><a href="https://dl-ssl.google.com/optoutplugin/google-optout-plugin.xpi?"><strong>Firefox</strong></a> e per<strong> </strong><a href="https://tools.google.com/dlpage/optoutplugin/eula.html?"><strong>Internet Explorer</strong></a>.<p><strong>Google</strong> è solo una delle <strong>più di 100</strong> reti pubblicitarie che mostrano annunci personalizzati. Si può disattivare la <strong>personalizzazione degli annunci</strong> di<strong> Google</strong> o di qualsiasi altra rete pubblicitaria nella pagina <a href="http://www.youronlinechoices.com/it/le-tue-scelte"><strong>Le tue scelte</strong></a>. Si possono <strong>attivare gli annunci personalizzati per tutte le società</strong> oppure farlo <strong>singolarmente </strong>con i controlli <strong>On/Off</strong>. Nei prossimi mesi <strong>Google</strong> renderà più semplici e comprensibili queste opzioni e, a partire dal <strong>25 Maggio 2018,</strong> entrerà in vigore una nuova<strong> <a href="https://www.google.com/about/company/consentstaging.html">Politica di consenso degli utenti appartenenti alla UE</a></strong><strong></strong>.<h3>COMMENTI SUL SITO.</h3><p>Chi commenta su questo sito lo potrà fare solo da <strong>loggato con Google.</strong> Deve quindi essere consapevole che il suo <strong>username</strong> resterà<strong> inserito nella pagina web e sarà cliccabile</strong>. Potrà portare al<strong> Profilo di Blogger</strong> o a quello di <strong>Google+</strong> a seconda della impostazione che si è scelta. Verrà inserito <strong>sopra al modulo dei commenti</strong> un link che riporta a <strong>questa sezione della Policy Privacy</strong>.<p>Gli utenti possono eliminare i commenti che hanno inserito. Per una eliminazione definitiva possono rivolgersi all'amministratore del sito. Gli estremi dell'account saranno memorizzati per facilitare commenti successivi.<h3>MODULO DI CONTATTO.</h3><p>Chi apre la pagina del <a href="https://www.ideepercomputeredinternet.com/p/modulo-per-contattarmi.html"><strong>modulo di contatto</strong></a> per scrivere un commento, salverà nel proprio browser <strong>username, indirizzo email e indirizzo del proprio sito web</strong> di riferimento. Questo serve per compilare automaticamente il modulo nelle occasioni successive. Per gestire i contatti con i lettori, utilizzo il servizio<strong> 123ContactForm</strong>.<p>I lettori che apriranno la pagina del form, potranno consultare la pagina della <a href="https://www.123formbuilder.com/terms-of-service-may-2018.html"><strong>Privacy di 123ContactForm</strong></a>. I dati di chi invia messaggi, vengono conservati nel mio account su tale servizio. A richiesta di chi ha inviato il messaggio, posso cancellarne tutti i dati che riguardano nome utente, indirizzo email, URL del sito e corpo del messaggio.<h3>NEWSLETTER.</h3><p>I lettori di questo sito possono iscriversi alla <strong>Newsletter</strong> inserendo il loro <strong>indirizzo email</strong>nell'apposito modulo inserito nel footer del sito. L'indirizzo di <strong>posta elettronica</strong> rimarrà nei server di<strong> Feedburner di Google</strong>.<p>I lettori potranno <strong>verificare il proprio indirizzo email</strong> e potranno <strong>cancellarsi dalla newsletter</strong> in qualunque momento cliccando sul bottone <strong>Unsubscribe</strong> presente in calce alla email della newsletter. Nel testo della verifica della sottoscrizione, i lettori verranno informati che la loro email finirà nell'elenco della <strong>mailing-list</strong> della newsletter. Se un lettore non riuscisse a cancellarsi può rivolgersi all'amministratore del sito che lo farà d'ufficio.<p align="right">fonte:<strong> <a href="https://www.ideepercomputeredinternet.com/p/politica-dei-cookie.html" target="_blank">IpCeI</a></strong>Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-52960316376997748322018-01-12T21:50:00.001+01:002018-01-12T21:50:53.588+01:00Hobby Bonsai: scopri i 10 articoli più letti del 2017<p><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2016/06/anche-nella-coltivazione-bonsai-la.html"><img width="610" height="332" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsyWW6Lwigbt5k35FVhvji1ibO8_UFbAypGqZw19J06O7iFjtvJdkh1s_9f7ErCYJu6_8DKVC4en_McP4jHHq3-b7-FwgIZrUoEdyEwmVzuVWmN81obKRqKO9nFxvrGWhyxpdkg9rGksA/?imgmax=800"></a><h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2016/06/anche-nella-coltivazione-bonsai-la.html">ANCHE NELLA COLTIVAZIONE A BONSAI, LA FORSYTHIA MANIFESTA COPIOSAMENTE LA SUA STUPENDA FIORITURA.</a></h4>POSTED BY: FAUSTO BACCINO - GIUGNO 23, 2016<p>Nei nostri climi, il primo arbusto ad annunciare il sopraggiungere della primavera è proprio la Forsythia. La sua famiglia di appartenenza è quella delle Oleaceae. Si tratta di un genere composto da quattro sole specie, che sono originarie della Cina, del Giappone e dell’Albania. La sua introduzione nel nostro Paese è cominciata intorno alla metà dell’Ottocento con la specie cinese. Il suo nome gli è stato conferito in onore di Mr Forsyth, vissuto tra il 1737 ed il 1804, che fu il direttore dei Giardini Reali di Kensington - Inghilterra. La Forsythia è una pianta popolarissima per le sue grandi...<p><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2016/06/anche-nella-coltivazione-bonsai-la.html">CONTINUA A LEGGERE »</a><p><a name="2468045512934212876"></a><p><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2016/02/il-meglio-di-hobby-bonsai-nel-mese-di.html"><img width="610" height="332" src="https://lh3.googleusercontent.com/-vHEJ82Kuvag/Ve3SnhP-mII/AAAAAAAAGfs/VCKIUok3T0o/s600Giardini_giapponesi_thumb%25255B2%25255D.jpg?imgmax=800"></a><h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2016/02/il-meglio-di-hobby-bonsai-nel-mese-di.html">IL MEGLIO DI HOBBY BONSAI NEL MESE DI GENNAIO 2016.</a></h4>POSTED BY: FAUSTO BACCINO - FEBBRAIO 04, 2016<p>1.- I giardini giapponesi sono contraddistinti da pochi elementi naturali. Giochi prospettici e trucchi visivi, in grado di creare l’illusione dell’ampiezza anche quando si dispone di uno spazio limitato, sono le caratteristiche peculiari del giardino giapponese. I giardini giapponesi non sono contraddistinti da scenografie spettacolari, ma da pochi elementi naturali, come la pietra, l’acqua, la ghiaia, accostati ad alberi ed arbusti sapientemente modellati. L’ Leggi il resto dell'articolo... » 2.- In Giappone l’esposizione del bonsai è una vera e propria arte. In Giappone l’esposizione del...<p><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2016/02/il-meglio-di-hobby-bonsai-nel-mese-di.html">CONTINUA A LEGGERE »</a><p><a name="1038198853250088412"></a><p><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2016/01/il-meglio-di-hobby-bonsai-nel-mese-di.html"><img width="610" height="332" src="https://lh3.googleusercontent.com/-vHEJ82Kuvag/Ve3SnhP-mII/AAAAAAAAGfs/VCKIUok3T0o/s600Giardini_giapponesi_thumb%25255B2%25255D.jpg?imgmax=800"></a><h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2016/01/il-meglio-di-hobby-bonsai-nel-mese-di.html">IL MEGLIO DI HOBBY BONSAI NEL MESE DI DICEMBRE 2015.</a></h4>POSTED BY: FAUSTO BACCINO - GENNAIO 09, 2016<p>1.- I giardini giapponesi sono contraddistinti da pochi elementi naturali. Giochi prospettici e trucchi visivi, in grado di creare l’illusione dell’ampiezza anche quando si dispone di uno spazio limitato, sono le caratteristiche peculiari del giardino giapponese. I giardini giapponesi non sono contraddistinti da scenografie spettacolari, ma da pochi elementi naturali, come la pietra, l’acqua, la ghiaia, accostati ad alberi ed arbusti sapientemente modellati. L’ Leggi il resto dell'articolo... » 2.- In Giappone l’esposizione del bonsai è una vera e propria arte. In Giappone l’esposizione del...<p><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2016/01/il-meglio-di-hobby-bonsai-nel-mese-di.html">CONTINUA A LEGGERE »</a><p><a name="1888349722316560239"></a><p><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2015/12/i-5-bonsai-piu-vecchi-del-mondo.html"><img width="610" height="332" src="https://lh3.googleusercontent.com/-_IR4pB7Eh-U/VmBty7F5DZI/AAAAAAAAG6s/I8oq6ztdpxA/s600ficus-bonsai-crespi_thumb%25255B2%25255D.jpg?imgmax=800"></a><h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2015/12/i-5-bonsai-piu-vecchi-del-mondo.html">I 5 BONSAI PIÙ VECCHI DEL MONDO.</a></h4>POSTED BY: FAUSTO BACCINO - DICEMBRE 03, 2015<p>Gli alberi bonsai possono crescere per migliaia di anni. Anche il Bonsai, se ben conservato, può diventare molto vecchio. Alcuni dei più antichi bonsai nel mondo hanno più di 800 anni; il risultato di molte generazioni di pazienza e duro lavoro. Questo articolo elenca alcuni degli alberi più famosi e antichi, buon divertimento! ...<p><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2015/12/i-5-bonsai-piu-vecchi-del-mondo.html">CONTINUA A LEGGERE »</a><h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2016/12/in-oriente-fin-dai-tempi-antichi-il.html">IN ORIENTE, FIN DAI TEMPI ANTICHI, IL GINKGO È STATA UNA DELLE SPECIE PIÙ COLTIVATE A BONSAI.</a></h4>POSTED BY: FAUSTO BACCINO - DICEMBRE 30, 2016<p>Il Ginkgo biloba come bonsai. In Oriente, fin dai tempi antichi, il Ginkgo è stata una delle specie più coltivate a bonsai, non solo per la sua bellezza, che si esprime in modo particolare attraverso i colori autunnali che lo rendono fortemente decorativo, ma anche per l’ottima rispondenza all'applicazione di tutte le tecniche bonsaistiche. Quest'ultimo aspetto determina l'interesse verso tale specie soprattutto da parte dei principianti. Come bonsai si cerca di riprodurre la sua caratteristica ramificazione espansa, che con l'età assume una conformazione più compatta, colonnare, attraverso...<p><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2016/12/in-oriente-fin-dai-tempi-antichi-il.html">CONTINUA A LEGGERE »</a><p><a name="6938873128665899904"></a><p><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2016/12/il-frassino-e-un-diffuso-albero-nativo.html"><img width="610" height="332" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJInoU77xlKSTyI3_jLC80lrWvz1Ddbpn_egEIYwfvcIyWCLDVvz7KWG3FRUxIHPLgc98O_r_i3g0hLyuKEX6I4wsHSSV3wT-bANoZoNtH1QrEuli5RUFuUEbZvAIRxna_NsnSxjGjPb8/"></a><h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2016/12/il-frassino-e-un-diffuso-albero-nativo.html">IL FRASSINO È UN DIFFUSO ALBERO NATIVO DI GRAN PARTE D'EUROPA DOVE CRESCE OLTRE I 30 METRI DI ALTEZZA.</a></h4>POSTED BY: FAUSTO BACCINO - DICEMBRE 30, 2016<p>Il Fraxinus come bonsai. Questa pianta dal portamento slanciato è caratterizzata dal tronco dritto e cilindrico e dalla rigogliosa chioma ovale. Il Frassino è molto apprezzato in tutte le stagioni per la sua bella corteccia che assume un piacevole aspetto vetusto anche in esemplari non particolarmente vecchi. Gli stili a cui meglio si adatta sono l’eretto, l’inclinato, quello a due tronchi e a tronco multiplo. Esposizione. Questa specie durante i mesi invernali va collocata all'interno. È possibile farla sopravvivere anche con la sola luce artificiale, utilizzando però le lampade specifiche...<p><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2016/12/il-frassino-e-un-diffuso-albero-nativo.html">CONTINUA A LEGGERE »</a><p><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2017/05/il-gelsomino-non-ha-ancora-avuto-quella.html"><img width="610" height="332" src="https://lh3.googleusercontent.com/-dCDUOPLK2xo/WS3AopVaRwI/AAAAAAAAIOg/CNS-ASMAA8IhEe6S6ZX0J8LuOMjgOAJXgCHM/s600gelsomino_thumb%255B2%255D?imgmax=800"></a><h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2017/05/il-gelsomino-non-ha-ancora-avuto-quella.html">IL GELSOMINO NON HA ANCORA AVUTO QUELLA AMPIA DIFFUSIONE CHE INVECE MERITEREBBE COME BONSAI.</a></h4>POSTED BY: FAUSTO BACCINO - MAGGIO 30, 2017<p>Il Jasminum nudiflorum come bonsai. Sebbene il Gelsomino non abbia alcuna controindicazione per essere educato a bonsai, e nonostante in climi temperati possa dare grandi soddisfazioni nella coltivazione, non ha ancora avuto quella ampia diffusione che invece meriterebbe viste le sue straordinarie qualità. Fra le specie più adatte per essere impiegate in arte bonsai vi è quella giapponese dal fiore giallo: il Jasminum nudiflorum, meglio conosciuto come Gelsomino d’inverno. Altre specie particolarmente appropriate allo scopo sono il Jasminum polyanthum a fiore bianco e il Jasminum primulinum...<p><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2017/05/il-gelsomino-non-ha-ancora-avuto-quella.html">CONTINUA A LEGGERE »</a><p><a name="361963103408621839"></a><p><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2017/03/lagrifoglio-e-uno-degli-alberi-da.html"><img width="610" height="332" src="https://lh3.googleusercontent.com/-Yh6gt_s9fWE/WLmoqIv1I0I/AAAAAAAAIIg/r4Yb4hPBIyI/s600agrifoglio_thumb%25255B2%25255D.jpg?imgmax=800"></a><h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2017/03/lagrifoglio-e-uno-degli-alberi-da.html">L’AGRIFOGLIO È UNO DEGLI ALBERI DA FRUTTO PIÙ FACILI ED ELEGANTI DA FORMARE A BONSAI.</a></h4>POSTED BY: FAUSTO BACCINO - MARZO 03, 2017<p>L'Ilex come bonsai. L’Agrifoglio è uno degli alberi da frutto più facili ed eleganti da formare a bonsai. Essendo, come già accennato, una specie dioica, i fiori maschili e femminili compaiono su piante diverse: gli alberi che portano i fiori maschili sono caratterizzati da una maggiore delicatezza dei fiori e della ramificazione, ma solo quelli femminili producono il frutto. Altro pregio di questa specie è la spettacolare fioritura e l’adattabilità a tutti gli stili bonsai, rendendola una pianta particolarmente apprezzata da numerosi appassionati. Le varietà più utilizzate sono l’Ilex crenata,...<p><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2017/11/il-juniperus-chinensis-e-un-genere-di.html"><img width="610" height="332" src="https://lh3.googleusercontent.com/-4Ay6Kiocs3w/WhdGzEUvukI/AAAAAAAAIdc/8Y1RBnQqFWMhxGeiodtp3IOPMszzgbM2QCHMYCw/s600juniperus-chinensis_thumb%255B2%255D?imgmax=800"></a><h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2017/11/il-juniperus-chinensis-e-un-genere-di.html">IL JUNIPERUS CHINENSIS È UN GENERE DI ARBUSTI DI CONIFERE MOLTO POPOLARE COME BONSAI.</a></h4>POSTED BY: FAUSTO BACCINO - NOVEMBRE 23, 2017<p>Sicuramente nell’arte bonsai i Ginepri sono tra le piante maggiormente utilizzate: in Giappone e in Cina, lo Juniperus rigida e lo Juniperus chinensis, costituiscono addirittura gruppi a sé stanti nelle esposizioni e nelle collezioni e questo sia per il gran numero di esemplari esposti, sia per la bellezza che li distingue. Anche nel nostro Paese sono particolarmente diffusi poiché, grazie alla loro adattabilità alle più svariate condizioni, sono piante ideali per la coltivazione a bonsai. Rispondono bene a tutte le tecniche, in modo particolare a quelle legate alla lavorazione della legna secca...<p><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2017/11/il-juniperus-chinensis-e-un-genere-di.html">CONTINUA A LEGGERE »</a><p><a name="7446331108132427682"></a><p><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2017/08/il-lagerstroemia-come-bonsai.html"><img width="610" height="332" src="https://lh3.googleusercontent.com/-ywv6kGbncYg/WZ7KbN3OlLI/AAAAAAAAIQM/LApB0rDG5Ig8xV1MSZMMc-MgP_HjDtGQACHMYCw/s600Lagerstroemia_thumb%255B2%255D?imgmax=800"></a><h4><a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2017/08/il-lagerstroemia-come-bonsai.html">IL LAGERSTROEMIA È UN PICCOLO ALBERO ABBASTANZA APPREZZATO COME PIANTA DA BONSAI.</a></h4>POSTED BY: FAUSTO BACCINO - AGOSTO 24, 2017<p>Piccolo albero dalla fioritura estiva, adatto anche ai piccoli giardini, la lagerstroemia è apprezzata principalmente per la sua fioritura e per il suo ottimo portamento. In questo tipo di coltivazione oltre che per la fioritura, la pianta è interessante per la decorativa corteccia che si stacca in lunghe strisce, scoprendo un tronco grigio con zone rosa e marrone. Questa qualità corticale è apprezzabile per tutto l’anno e il suo momento migliore è l’inverno, quando la maggior parte degli altri bonsai fioriferi non offrono particolari attrattive. Viene modellata soprattutto negli stili eretto,...Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-30380985374561720442017-11-23T23:08:00.001+01:002017-11-24T14:21:38.312+01:00Il Juniperus chinensis è un genere di arbusti di conifere molto popolare come Bonsai.Sicuramente nell’arte bonsai i Ginepri sono tra le piante maggiormente utilizzate: in Giappone e in Cina, lo Juniperus rigida e lo Juniperus chinensis, costituiscono addirittura gruppi a sé stanti nelle esposizioni e nelle collezioni e questo sia per il gran numero di esemplari esposti, sia per la bellezza che li distingue.<br />
<br />
Anche nel nostro Paese sono particolarmente diffusi poiché, grazie alla loro adattabilità alle più svariate condizioni, sono piante ideali per la coltivazione a bonsai. Rispondono bene a tutte le tecniche, in modo particolare a quelle legate alla lavorazione della legna secca con le quali gli alberi assumono un carattere forte e suggestivo.<br />
<br />
A causa della loro lenta crescita i risultati della coltivazione affiorano col tempo, ma attenendosi alle regole di coltivazione e applicando correttamente le tecniche, si otterranno esemplari dalle qualità eccezionali.<br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEis3Kn_rzHEaJz09tuR-RHRjyV3ptjV7MQbiTmqBq0i6zEksj76fEx7Xyru504estM7bGGPu_Sj15gZR5QjnSqISuLQr3kypAoHXcwAGlnyJ7M3m2BONR7Nc5iaURvrx30poQIjpLWtzog/s1600-h/juniperus-chinensis%255B4%255D"><img alt="juniperus-chinensis" border="0" height="469" src="https://lh3.googleusercontent.com/-4Ay6Kiocs3w/WhdGzEUvukI/AAAAAAAAIdc/8Y1RBnQqFWMhxGeiodtp3IOPMszzgbM2QCHMYCw/juniperus-chinensis_thumb%255B2%255D?imgmax=800" style="background-image: none; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" title="juniperus-chinensis" width="640" /></a><br />
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<div id="mbtTOC2"></div></div><h3>I Ginepri tra i bonsai pié utilizzati.</h3><br />
<h4>Esposizione.</h4>La sua collocazione ideale, come facilmente intuibile, è esterna, in luogo ben ventilato e soleggiato.<br />
<blockquote>Leggi anche: <a href="http://hobbybonsai.blogspot.com/2017/08/il-lagerstroemia-come-bonsai.html">Il Lagerstroemia è un piccolo albero abbastanza apprezzato come pianta da bonsai</a>.</blockquote>Va protetto unicamente dagli eccessi di calore e dal freddo molto intenso. Difficilmente queste piante presenteranno problemi dovuti alle condizioni atmosferiche, poiché in natura si sviluppano anche in zone particolarmente impervie, sottoposte alle più avverse condizioni climatiche, che anziché danneggiarle, ne esaltano il loro particolare carattere forte e maturo.<br />
<h4>Annaffiatura.</h4><br />
La terra deve rimanere sempre leggermente umida, evitando sia di annaffiare eccessivamente, sia di far mancare l’acqua. È utile applicare anche una vaporizzazione quotidiana sugli aghi e sui rami, preferibilmente nelle prime ore della giornata, o verso mezzogiorno in inverno.<br />
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Attenzione a non lasciarsi ingannare dal fatto che in natura vivano in terreni quasi aridi, i Ginepri hanno sempre bisogno di una certa umidità per crescere in modo vigoroso.<br />
<h4>Terreno.</h4><br />
L’akadama può sicuramente essere considerata come il terriccio migliore per questa specie.<br />
<h4>Rinvaso.</h4><br />
L’epoca ideale per trapiantare i Ginepri è la metà primavera, nel momento in cui le gemme iniziano a gonfiarsi. Le piante giovani, in fase di crescita, si trapiantano ogni 2 anni, mentre quelle già formate ogni 4/5 anni. In entrambi i casi, durante la potatura delle radici bisogna intervenire con molta cura su quelle fini per non comprometterne il loro importantissimo sviluppo.<br />
<h4>Potatura.</h4><br />
Bisogna distinguere due tipi di potatura: quella di formazione e quella di mantenimento. Nel primo caso la potatura serve per eliminare tutte le crescite indesiderate, per mantenere uno sviluppo ed un equilibrio armonico delle diverse parti, in base alla forma che si intende raggiungere. La potatura drastica dei rami primari si può effettuare durante i mesi di riposo vegetativo, soprattutto tra febbraio e marzo del terzo o quarto anno di vita della pianta.<br />
<br />
Alla potatura drastica è comunque sempre preferibile quella graduale e progressiva. La potatura di mantenimento di un Ginepro ben formato consiste essenzialmente nell’eliminare tutti i germogli che nascono sul tronco e nell’accorciare quelli sui rami principali. Quando si vuole ringiovanire una parte della pianta, si mantengono uno o più germogli nuovi.<br />
<h4>Pinzatura.</h4><br />
I Ginepri vegetano continuamente dall’inizio della primavera fino all’autunno, pertanto bisogna pinzare durante tutta la stagione di crescita. Si prende tra le dita ciascun ciuffetto di vegetazione e si spezzano delicatamente le scaglie nuove che fuoriescono dal profilo a forma di ventaglio. Questa pinzatura favorisce lo sviluppo di germogli laterali, per cui occorrerà ripetere varie volte la stessa operazione. Dirigendo il vigore dell’albero verso l’interno, si ottengono palchi folti di vegetazione in breve tempo.<br />
<div class="tweet">Il Juniperus chinensis è un genere di arbusti di conifere molto popolare come Bonsai.<a href="https://goo.gl/3sZDda">Twitta</a><br />
</div>A seguito delle potature drastiche del fogliame o dell’avvolgimento, l’albero può produrre foglie a forma di ago. L’albero recupererà la sua forma naturale, se non si interviene eliminando questi germogli ad aghi, quindi si seguirà il normale ritmo di coltivazione, fino a che non riappariranno germogli a forma di scaglie.<br />
<h4>Avvolgimento.</h4><br />
Il processo di formazione si completa mediante l’avvolgimento, che si effettua con filo di alluminio ramato o di rame (se si ha una certa esperienza), da applicare direttamente sulla corteccia se il ramo non è molto rigido; in caso contrario è meglio prevedere una protezione, avvolgendo prima la ramificazione, sui cui va applicato il filo, con della rafia inumidita.<br />
<br />
L’epoca adatta per questa operazione è l’inverno (da ottobre a febbraio). Il filo può essere lasciato anche per lungo tempo, ma va rimosso tempestivamente non appena comincia ad incidere la corteccia per evitare che poi si formino antiestetiche cicatrici.<br />
<h4>Concimazione.</h4><br />
Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro.<br />
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Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.<br />
<h4>Patologie.</h4><br />
I Ginepri sono piante generalmente forti, non particolarmente soggette ad attacchi parassitari.<br />
<br />
Bisogna in ogni caso fare attenzione ad afidi, cocciniglia e ragnetto rosso, cercando di prevenire eventuali attacchi attraverso una collocazione ottimale (luminosa e ventilata) e con frequenti nebulizzazioni della vegetazione.<br />
<div align="center"><i>Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:</i></div><div style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><a href="http://feeds.feedburner.com/HobbyBonsai" target="_blank"><img border="0" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSrXizC5NFm4n8EuOHsSIwKJ7kOsiFemjdD1gFzo1D0W0Ox3HcILKCz-vKbiF0qSlp9OuMC2b1DKF7U1OayORXKhqJKJ8PlPCmOPnBWHasoPV_Dq8lJv6Waiz43PGEA6dqtz__qWsGcI8/s400/icon-feed-rss.jpg" width="400" /></a></div></div><script>mbtTOC2();</script>Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-74463311081324276822017-08-24T14:45:00.001+02:002017-11-24T14:51:42.441+01:00Il Lagerstroemia è un piccolo albero abbastanza apprezzato come pianta da bonsai.Piccolo albero dalla fioritura estiva, adatto anche ai piccoli giardini, la lagerstroemia è apprezzata principalmente per la sua fioritura e per il suo ottimo portamento.<br />
<br />
In questo tipo di coltivazione oltre che per la fioritura, la pianta è interessante per la decorativa corteccia che si stacca in lunghe strisce, scoprendo un tronco grigio con zone rosa e marrone. <br />
<br />
Questa qualità corticale è apprezzabile per tutto l’anno e il suo momento migliore è l’inverno, quando la maggior parte degli altri bonsai fioriferi non offrono particolari attrattive. <br />
<br />
Viene modellata soprattutto negli stili eretto, inclinato, prostrato e sulla roccia.<br />
<a href="https://lh3.googleusercontent.com/-rIIV2fpK2vU/WZ7KVThuqsI/AAAAAAAAIQI/7QUIN8j5fEchCwuRJQakU8nGUzrCWXd-gCHMYCw/s1600-h/Lagerstroemia%255B4%255D"><img alt="Lagerstroemia" border="0" height="480" src="https://lh3.googleusercontent.com/-ywv6kGbncYg/WZ7KbN3OlLI/AAAAAAAAIQM/LApB0rDG5Ig8xV1MSZMMc-MgP_HjDtGQACHMYCw/Lagerstroemia_thumb%255B2%255D?imgmax=800" style="background-image: none; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" title="Lagerstroemia" width="640" /></a><br />
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<div id="mbtTOC2"></div></div><h3>Il Lagerstroemia è abbastanza apprezzato come pianta da bonsai.</h3>Le specie di lagestroemia sono circa ottanta, ne esistono anche di molto più imponenti, come L. speciosa, che raggiunge i 20-25 metri di altezza, ma teme leggermente il freddo; L. nana è invece un piccolo arbusto, che raggiunge i 50-90 cm di altezza.<br />
<div class="tweet">Il Lagerstroemia è un piccolo albero abbastanza apprezzato come pianta da bonsai.<a href="https://goo.gl/KjLpQa">Twitta</a></div><h4>Esposizione.</h4>All’esterno in posizione a mezzombra; si deve fare attenzione in inverno che non sia sottoposta a gelate.<br />
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Una combinazione di elevate temperature e scarsa illuminazione produce una crescita troppo allungata e tenera: è consigliabile crearle un microambiente fresco.<br />
<br />
<h4>Annaffiatura.</h4>Deve essere quotidiana dall’inizio della primavera all’autunno. Meno frequente durante la dormienza, controllando però periodicamente il terreno per non lasciarlo inaridire.<br />
<br />
<h4>Terreno.</h4>Il composto più adatto a questa specie è costituito da: Akadama 25%, terra pronta 50% e sabbia 25%.<br />
<br />
<h4>Rinvaso.</h4>Ogni due anni, in primavera, prima della ripresa vegetativa.<br />
<br />
<h4>Potatura.</h4>Va effettuata la potatura dei rami nell’arco dell’intero anno; quando presenta 6 foglie, si riduce a 2. In autunno, dopo che è avvenuta la fioritura, potare drasticamente.<br />
<br />
<h4>Pinzatura.</h4>Dopo aver lasciato sviluppare la nuova crescita fino a tarda primavera, si procede ad accorciare ciascun germoglio.<br />
<br />
<h4>Avvolgimento.</h4>Può essere educata con il filo tutto l’anno, eccetto durante la fioritura.<br />
<br />
<h4>Concimazione.</h4>Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan.<br />
<br />
Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro.<br />
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Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.<br />
<br />
<h4>Cure.</h4>È soggetta soprattutto agli afidi.<br />
<div align="center"><i>Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:</i></div><div style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><a href="http://feeds.feedburner.com/HobbyBonsai" target="_blank"><img border="0" height="188" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjSrXizC5NFm4n8EuOHsSIwKJ7kOsiFemjdD1gFzo1D0W0Ox3HcILKCz-vKbiF0qSlp9OuMC2b1DKF7U1OayORXKhqJKJ8PlPCmOPnBWHasoPV_Dq8lJv6Waiz43PGEA6dqtz__qWsGcI8/s400/icon-feed-rss.jpg" width="400" /></a></div></div><script>mbtTOC2();</script>Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-46752222652098406402017-05-30T20:57:00.001+02:002017-05-30T21:03:16.392+02:00Il Gelsomino non ha ancora avuto quella ampia diffusione che invece meriterebbe come bonsai.<b>Il Jasminum nudiflorum come bonsai.</b><br />
<br />
Sebbene il Gelsomino non abbia alcuna controindicazione per essere educato a bonsai, e nonostante in climi temperati possa dare grandi soddisfazioni nella coltivazione, non ha ancora avuto quella ampia diffusione che invece meriterebbe viste le sue straordinarie qualità. Fra le specie più adatte per essere impiegate in arte bonsai vi è quella giapponese dal fiore giallo: il Jasminum nudiflorum, meglio conosciuto come Gelsomino d’inverno.<br />
<br />
Altre specie particolarmente appropriate allo scopo sono il Jasminum polyanthum a fiore bianco e il Jasminum primulinum a fiore giallo. Si tratta di piante forti che con poche, semplici, cure possono essere coltivate con successo. Proprio per la facilità di coltivazione è una pianta consigliata anche ai principianti, soprattutto considerando il veloce conseguimento di buoni risultati, garantiti dalla sua vigorosità. Gli stili a cui maggiormente si adatta sono l’eretto, il prostrato, il doppio tronco, il tronco multiplo, senza dimenticare anche la possibilità di creare con questa specie splendide composizioni su roccia.<br />
<a href="https://lh3.googleusercontent.com/-nE9Q7SbuuuI/WS3AneBb68I/AAAAAAAAIOc/niV5pg4ROfkEbOnXf9hY0Cgg5twz2j3BACHM/s1600-h/gelsomino%255B4%255D"><img alt="gelsomino" border="0" height="480" src="https://lh3.googleusercontent.com/-dCDUOPLK2xo/WS3AopVaRwI/AAAAAAAAIOg/CNS-ASMAA8IhEe6S6ZX0J8LuOMjgOAJXgCHM/gelsomino_thumb%255B2%255D?imgmax=800" style="background-image: none; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto;" title="gelsomino" width="640" /></a><br />
<b>Esposizione.</b><br />
Come già accennato, si tratta di una specie che si sviluppa spontaneamente nei climi temperati e caldi e pertanto ama una posizione soleggiata durante tutto l’anno; solo nei mesi estivi più caldi è meglio collocarla a mezz’ombra per evitare sgradevoli bruciature alle foglie. In inverno, invece, dal momento in cui la temperatura scende sotto i 3-5° C, il Gelsomino andrà riparato in un ambiente fresco, privo di riscaldamento, come un ingresso o un sottoscala. Si eviti di esporlo anche a venti molto forti.<br />
<b><br /></b>
<b>Annaffiatura.</b><br />
Non necessita di annaffiature particolarmente frequenti. Per il Gelsomino vale senz’altro la regola generale di bagnare solo quando il terreno risulta asciutto; ovviamente si dovrà annaffiare maggiormente durante il periodo estivo, momento in cui può essere necessario intervenire anche due volte al giorno. Si tratta comunque di una pianta che tollera molto bene anche la siccità, pertanto se capita di trascurare l’annaffiatura, non ne risente particolarmente. Si eviti invece di annaffiare in modo eccessivo poiché, se l’acqua ristagna nel vaso, crea molti più problemi a livello radicale rispetto a una sua temporanea mancanza..<br />
<br />
<b>Terreno.</b><br />
Il composto più adatto a questa specie è costituito da: 80% di akadama e 20% di terriccio universale.<br />
<br />
<b>Rinvaso.</b><br />
Essendo una specie particolarmente vigorosa, va rinvasata spesso intervenendo annualmente o al massimo ogni due anni. I periodi ideali in cui applicare il trapianto sono la primavera, dopo la fioritura, o la fine di settembre, dopo la caduta delle foglie. Per frenare la sua grande vigoria, durante il trapianto è consigliabile effettuare un’energica potatura del ceppo radicale che si presenterà certamente composto da un fitto intreccio di radici fini.<br />
<blockquote class="tr_bq">
Leggi anche: <a href="http://hobbybonsai.blogspot.com/2017/03/lagrifoglio-e-uno-degli-alberi-da.html" target="_blank">l’Agrifoglio è uno degli alberi da frutto più facili ed eleganti da formare a bonsai</a>.</blockquote>
<b>Potatura.</b><br />
Considerando che il difetto principale del Gelsomino è la sua naturale tendenza al ritiro della linfa, è bene evitare di tagliare rami molto grossi. Nel caso in cui fosse necessario effettuare potature drastiche, bisogna intervenire con attrezzi ben disinfettati, ponendo immediatamente mastice cicatrizzante sulle ferite. Per la potatura di formazione si interviene tra la fine di giugno e l’inizio di luglio, tagliando i rami dell’anno, lasciando 1-3 nodi.<br />
<br />
La scelta dei rami da tagliare si effettua in base alla forma che si vuole conferire alla pianta e al vigore di ciascun ramo; i rami che appaiono particolarmente deboli non andranno potati anche se sono antiestetici. Avendo una crescita molto rapida, bisognerà tollerare in alcuni periodi la presenza di rami cascanti, poiché, potando più di due volte l’anno, si va incontro al ritiro di linfa. Più la pianta è adulta, più potare è pericoloso e quindi si applicherà in questo caso solo una potatura di sfoltimento, ponderando attentamente le operazioni aggressive indispensabili. È evidente quindi che se si vogliono ottenere bonsai di Gelsomino di un certo livello è necessario partire da materiale giovane.<br />
<br />
<b>Pinzatura.</b><br />
Dopo la fioritura, si tolgono i fiori appassiti con le dita e si tagliano i rami che presentano gemme da fiore, mentre vengono mantenuti i rami con le gemme da foglia. Alla base dei rami, spuntano nuovi germogli con una certa frequenza, che occorre togliere immediatamente, altrimenti si rischia di pregiudicare il vigore dei rami già formati. In maggio/giugno si frena la crescita dei rami lunghi, pinzando al secondo/terzo nodo. Sulla vegetazione successiva si formeranno le nuove gemme da fiore. Si tenga presente che se si pinza in luglio, l’albero difficilmente produrrà gemme da fiore.<br />
Avvolgimento<br />
Il Gelsomino ha rami piuttosto fragili, soprattutto quelli più vecchi, che non sarà assolutamente possibile educare con il filo. In ogni caso, dopo la fioritura, si possono avvolgere i rami giovani, lasciando il filo solo per un periodo di circa due mesi, ossia esclusivamente il tempo necessario per far assumere al ramo la forma desiderata. Per non incidere la corteccia, è meglio ricoprire il filo con nastro adesivo, ponendolo sul ramo fino a 2/3 della lunghezza, lasciando quindi libera l’ultima porzione poiché troppo fragile.<br />
<br />
<b>Concimazione.</b><br />
Fino a che non cominciano a crescere vigorosamente i nuovi germogli, non bisogna assolutamente concimare. È necessario invece fertilizzare dalla fine della fioritura fino a tarda estate, 3-4 volte al mese con concime organico liquido. A settembre e ottobre si continuerà a concimare, utilizzando però concime organico a lenta cessione, tipo Hanagokoro, una volta al mese. Durante l’inverno le somministrazioni di concime vanno sospese.<br />
<br />
<b>Cure.</b><br />
Le patologie che più frequentemente interessano questa specie sono afidi, bruchi e cocciniglie. All’insorgere di tali malattie si interviene utilizzando un insetticida sistemico, effettuando almeno tre interventi a distanza di dieci giorni uno dall’altro. Se il drenaggio del terreno non è adeguato, le radici possono essere soggette ad attacchi fungini: in tal caso occorre ridurre le annaffiature ed utilizzare immediatamente un fungicida a largo spettro.<br />
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Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-3619631034086218392017-03-03T18:29:00.001+01:002017-03-04T12:51:51.438+01:00L’Agrifoglio è uno degli alberi da frutto più facili ed eleganti da formare a bonsai.<b>L'Ilex come bonsai.</b><br />
<b><br /></b>
L’Agrifoglio è uno degli alberi da frutto più facili ed eleganti da formare a bonsai. <br />
Essendo, come già accennato, una specie dioica, i fiori maschili e femminili compaiono su piante diverse: gli alberi che portano i fiori maschili sono caratterizzati da una maggiore delicatezza dei fiori e della ramificazione, ma solo quelli femminili producono il frutto. <br />
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Altro pregio di questa specie è la spettacolare fioritura e l’adattabilità a tutti gli stili bonsai, rendendola una pianta particolarmente apprezzata da numerosi appassionati. Le varietà più utilizzate sono l’Ilex crenata, l’Agrifoglio del Giappone che presenta foglie e rami fini e l’Ilex serrata, con sottili foglie oblunghe che assomigliano più a quelle del Ciliegio o del Melo che a quelle lucide e spinose del classico sempreverde.<br />
<b><br /></b>
<b>Esposizione.</b><br />
Trattandosi di una specie tropicale, ma molto tollerante anche verso le temperature rigide, può essere tranquillamente posta all’esterno durante tutto l’anno, purché vengano protette le radici nei periodi più rigidi dell’inverno e preservato il fogliame dai venti gelidi. Non ci sono problemi, invece, a lasciar esposto l’Ilex anche agli intensi raggi solari dell’estate. <br />
<a href="https://lh3.googleusercontent.com/-ct6DCI_gnOg/WLmopMIi9UI/AAAAAAAAIIc/FLbzIrfHeME/s1600-h/agrifoglio%25255B4%25255D.jpg"><img alt="agrifoglio" border="0" height="640" src="https://lh3.googleusercontent.com/-Yh6gt_s9fWE/WLmoqIv1I0I/AAAAAAAAIIg/r4Yb4hPBIyI/agrifoglio_thumb%25255B2%25255D.jpg?imgmax=800" style="background-image: none; border-bottom: 0px; border-left: 0px; border-right: 0px; border-top: 0px; display: block; float: none; margin-left: auto; margin-right: auto; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 0px;" title="agrifoglio" width="640" /></a><br />
Solo le giovani piantine vanno protette nei momenti più caldi della giornata, arrivando però gradualmente ad abituarle anche a queste particolari condizioni. Considerando che per poter godere appieno della fruttificazione è assolutamente indispensabile evitare che si verifichi la perdita precoce dei fiori, che in tal caso non potrebbero essere impollinati e quindi fecondati, nei giorni di forte vento o pioggia intensa, l’Agrifoglio va protetto anche semplicemente ponendolo sotto al banco di appoggio, poiché questi fenomeni atmosferici possono danneggiare i petali o far cadere i fiori.<br />
<br />
<b>Annaffiatura.</b><br />
Necessita di abbondante acqua, quindi bisogna riporre particolare attenzione nell’annaffiatura, soprattutto una volta formatisi i frutti, poiché se l’acqua viene a mancare, le bacche cadono o perdono colore e anche le foglie appassiscono. L’insufficienza d’acqua, inoltre, rende più lenta la maturazione dei germogli, causando anche uno sviluppo irregolare delle gemme da fiore, quindi, bisogna assicurarsi che il terreno rimanga sempre umido o meglio non asciughi mai completamente fra un’annaffiatura e l’altra. Mentre si bagna non si deve dirigere il getto d’acqua direttamente sui fiori, ma va indirizzato esclusivamente al substrato poiché, come la pioggia battente, il flusso d’acqua potrebbe danneggiare o far cadere i fiori, a scapito della fruttificazione.<br />
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Leggi anche: <a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2016/12/il-frassino-e-un-diffuso-albero-nativo.html" target="_blank">Il Frassino è un diffuso albero nativo di gran parte d'Europa dove cresce oltre i 30 metri di altezza.</a></blockquote>
<b>Terreno.</b><br />
Il composto ideale per questa specie è costituito da 50% di akadama, 30% di terriccio e 20% di pozzolana o lapillo vulcanico.<br />
<b><br /></b>
<b>Rinvaso.</b><br />
Effettuare il rinvaso con una certa frequenza apporta grandi benefici all’Agrifoglio. Fino al suo decimo anno di vita è opportuno trapiantare ogni anno all’inizio della primavera, in quanto le radici sono fini e molto vigorose e di conseguenza arrivano a saturare il vaso in una sola stagione di crescita, rendendo difficile una corretta annaffiatura. Superato questo periodo, si potrà intervenire ad anni alterni.<br />
<br />
<b>Potatura.</b><br />
Generalmente si pota in tardo autunno-inizio inverno, dopo aver ammirato l’albero ricoperto di bacche, mantenendo 2-3 gemme, oppure in primavera, tagliando al secondo-terzo nodo i rami che sono stati lasciati allungare ai fini della fruttificazione. Riuscire a mantenere la forma dell’albero, comunque, non è difficile, in quanto le gemme da fiore non si formano sui germogli ma sui rami dell’anno precedente, per cui si può potare senza rischiare di compromettere la fioritura. Trattandosi di una specie vigorosa, la potatura deve essere mirata anche al mantenimento di un buon equilibrio, quindi i germogli dell’apice vanno costantemente accorciati in maniera consistente, così come le estremità dei rami più forti. La potatura di formazione si applica a fine autunno-inizio inverno.<br />
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<br />
<b>Pinzatura.</b><br />
Un’adeguata pinzatura garantisce una crescita compatta. È importante che venga effettuata con tempismo, per cui, non appena l’albero comincia a germogliare, si cimeranno i germogli che si sviluppano in posizioni indesiderate, a favore dei restanti che si lasceranno allungare fino al raggiungimento della misura ideale per la formazione.<br />
<b><br /></b>
<b>Avvolgimento.</b><br />
Per modellare questa pianta risulta efficace anche l’avvolgimento, purché praticato nel periodo adeguato: fra la fine di maggio e l’inizio di giugno. Poiché presenta una corteccia molto sensibile, esso va applicato con estrema attenzione e possibilmente rivestendolo il filo con nastro adesivo. Il filo andrà poi rimosso al più presto non appena inizia ad incidere la corteccia. Se non si vogliono correre rischi, in alternativa al filo si possono usare pesi e tiranti.<br />
<br />
<b>Concimazione.</b><br />
Un difetto comune nella coltivazione dell’Agrifoglio è l’eccesso di concime. Questa pianta è piuttosto vigorosa e resistente e pertanto non necessita di grandi dosi di fertilizzante. Si consiglia di usare soprattutto concime in pastiglie tipo hanagokoro dalla primavera all’autunno, evitando i mesi più caldi.<br />
<br />
<b>Cure.</b><br />
È soggetto soprattutto a bruchi, microlepidotteri e minatori. Il periodo in cui è più probabile che venga attaccata da questi parassiti è la primavera, quando comincia a vegetare. Un metodo efficace per evitare che questo si verifichi, consiste nell’effettuare trattamenti preventivi. Se la patologia si è manifestata, è necessario intervenire con un prodotto specifico, applicando almeno tre trattamenti a distanza di 10 giorni uno dall’altro.<br />
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Fausto Baccinohttp://www.blogger.com/profile/13314843039663038410noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-9054503233700056740.post-62876246281760430812016-12-30T20:51:00.001+01:002017-03-04T12:51:59.318+01:00In Oriente, fin dai tempi antichi, il Ginkgo è stata una delle specie più coltivate a bonsai.<strong>Il Ginkgo biloba come bonsai.</strong><br />
<strong><br /></strong>
In Oriente, fin dai tempi antichi, il <b>Ginkgo </b>è stata una delle specie più coltivate a bonsai, non solo per la sua bellezza, che si esprime in modo particolare attraverso i colori autunnali che lo rendono fortemente decorativo, ma anche per l’ottima rispondenza all'applicazione di tutte le tecniche bonsaistiche.<br />
<br />
Quest'ultimo aspetto determina l'interesse verso tale specie soprattutto da parte dei principianti. Come bonsai si cerca di riprodurre la sua caratteristica ramificazione espansa, che con l'età assume una conformazione più compatta, colonnare, attraverso una potatura mirata. Gli stili a cui meglio si adatta il Ginkgo sono l’eretto informale e il tronco multiplo; bisogna però tener presente che a causa delle dimensioni delle foglie (piuttosto grandi) e della ramificazione, non è indicata la creazione di bonsai di piccole dimensioni. <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjr4SG_ARDHDmymCVhhz-lVEjtJVNL-ayBScdV334lklg65fxszG70sQBkA1CGKVf6-5znQd01oSra8gXmsvWNMVpnNlKTBWBAtfaCRnHyCgdwdP-2NW0i_ToRQaV9_WLe-h3SnGdy03HQ/s1600/Ginkgo-biloba.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjr4SG_ARDHDmymCVhhz-lVEjtJVNL-ayBScdV334lklg65fxszG70sQBkA1CGKVf6-5znQd01oSra8gXmsvWNMVpnNlKTBWBAtfaCRnHyCgdwdP-2NW0i_ToRQaV9_WLe-h3SnGdy03HQ/s640/Ginkgo-biloba.jpg" width="480" /></a></div>
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<strong>Esposizione </strong> <br />
L'esposizione più favorevole ad un buon sviluppo di questa specie è quella in pieno sole. Regola che viene infranta solo nel caso degli esemplari più giovani, per i quali è invece meglio una collocazione che garantisca una parziale protezione dai raggi diretti nei periodi in cui le temperature sono più elevate. Durante l'inverno, al verificarsi delle prime gelate occorre ripararlo, tenendo presente che andranno soprattutto salvaguardate le radici poiché esse trattengono molta umidità. <br />
<br />
<strong>Annaffiatura </strong> <br />
È soprattutto durante la stagione vegetativa che il Ginkgo necessita di frequenti annaffiature. In inverno bisognerà invece diminuire particolarmente la somministrazione d’acqua, poiché come già visto, le radici tendono a trattenere l’acqua e quindi se troppo bagnate, potrebbero venire facilmente colpite dal gelo. Un segnale a cui far riferimento al fine di comprendere l'esigenza d’acqua del Ginkgo, è lo stato delle foglie: se si nota che esse pendono flaccide, significa che la pianta sta soffrendo a causa della disidratazione, sarà quindi necessario intervenire immediatamente con un'abbondante annaffiatura. <br />
<blockquote class="tr_bq">
Leggi anche: <a href="https://hobbybonsai.blogspot.com.ar/2016/12/il-frassino-e-un-diffuso-albero-nativo.html" target="_blank">Il Frassino è un diffuso albero nativo di gran parte d'Europa dove cresce oltre i 30 metri di altezza.</a></blockquote>
<strong>Terreno </strong> <br />
Il composto più adatto a questa specie è costituito da: akadama 70%, sabbia 20% e terra pronta 10%. <br />
<br />
<strong>Rinvaso </strong> <br />
Finché l'albero è giovane (fino circa ai 10 anni), va trapiantato ogni anno, successivamente, una volta raggiunta la sua formazione, ogni 3 anni. Il periodo migliore per operare questo intervento è la primavera. Al termine del rinvaso è molto importante garantire alla pianta un'abbondante annaffiatura. <br />
<br />
<strong>Potatura </strong> <br />
Mentre si sta effettuando il rinvaso, all'inizio della primavera, si provvede a tagliare i rami non necessari e quelli che appaiono troppo cresciuti, allo scopo di migliorare la silhouette del bonsai, potando alla prima o seconda foglia. È molto importante seguire tale procedura costantemente, in modo da poter mantenere la tipica struttura di questa pianta, caratterizzata da una ramificazione espansa. Così facendo, col tempo il Ginkgo assumerà una gradevole forma compatta, inoltre le dimensioni delle foglie si ridurranno leggermente. <br />
<br />
<strong>Pinzatura</strong> <br />
La pinzatura su questa specie si effettua due volte nel corso dell'anno: la prima intervenendo sui germogli nuovi e teneri, posti all'apice, in primavera, in modo che successivamente la pianta produca germogli con internodi corti e proporzionati. La seconda si effettua sui germogli maturi in autunno, accertandosi però che siano presenti delle gemme dormienti retrostanti. <br />
<br />
<strong>Avvolgimento </strong> <br />
Tenendo presente che è sempre preferibile educare la pianta mediante la potatura, nel caso in cui si abbia la necessità di modellare alcuni rami attraverso l'avvolgimento, è possibile intervenire solo durante il mese di giugno, poiché in questo momento la crescita non è ancora totalmente lignificata, e quindi i rami possono essere modellati senza correre il rischio di rotture. Il tipo di filo che si consiglia di utilizzare è quello di alluminio ramato, facendo attenzione a rimuoverlo tempestivamente prima che cominci ad incidere la corteccia. <br />
<br />
<strong>Concimazione </strong> <br />
Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan. <br />
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<strong>Cure</strong> <br />
Il Ginkgo è una pianta piuttosto forte, resistente alla maggior parte delle malattie. <br />
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