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ottobre 05, 2007

In Giappone, il Ginepro è una delle piante più utilizzate nell’arte bonsai.

Il Juniperus è uno delle tre specie più utilizzate come piante da bonsai. Il Juniperus è un genere con più di 50 specie di conifere sempreverdi, piante che provengono dalle foreste e dalle colline di  tutto il mondo.

I Ginepri hanno due tipi di foglie: foglie aghiformi in età giovanile e foglie più grandi negli adulti. La gamma dei colori delle foglie varia dal color blu acciaio al verde sino al verde leggero, a volte con sfumature argento o oro.


La maggior parte delle specie di Juniperus è un classico bonsai per i Giapponesi
che li raccolgono nelle loro montagne e possono raggiungere l'età di 200 anni o più.

Il Ginepro infatti, è un Bonsai che permette di creare forme ardite e particolari, sconosciute alle altre essenze. Inoltre, la resistenza alle avversità climatiche e di coltivazione, la rendono una pianta facile da mantenere, senza il timore dei “colpi di secco” estivi, o delle forti gelate invernali.


In Giappone, il Ginepro è una delle piante più utilizzate nell’arte bonsai.


Esposizione.

Come per tutte le conifere (Pini, Cedri, Abeti, ecc.) è buona norma collocare il Ginepro a cielo aperto, in modo che la rugiada notturna inumidisca la chioma; se l’ambiente invece è coperto, si dovranno effettuare delle nebulizzazioni con acqua sulla vegetazione.



Un fattore importante, da tener presente per avere uno sviluppo sano e armonioso di questa pianta, e che l’ambiente sia luminoso e ben ventilato. In primavera, periodo in cui spunta la nuova vegetazione, è conveniente tenere il bonsai in pieno sole: un’adeguata illuminazione permette alla pianta di allignare con vigore, producendo rami robusti, scaglie (foglie) piccole, vegetazione compatta ed uniforme.

In estate, come per gli altri bonsai, è preferibile collocarlo in una posizione semiombreggiata, oppure, si può continuare a tenerlo esposto al sole, a patto di coprire i vasi per non far surriscaldare l’apparato radicale, il quale, a differenza della chioma, non sopporta il caldo; infatti, se la temperatura del terreno supera i 40 gradi, si rischia un blocco delle funzioni a livello delle radici, con il pericolo concreto di andare incontro ad un marciume radicale. In autunno, ci si può regolare come in primavera, esponendo il bonsai in pieno sole così da permettergli di vivere in salute il periodo vegetativo che, nelle regioni del centro-sud si protrae da settembre a novembre. In inverno, i Ginepri, possono essere tenuti tranquillamente all’esterno; avendo l’accortezza, se si vive nelle regioni del nord, di proteggere il vaso dalle gelate, poiché come già detto, la radice è la parte più sensibile agli sbalzi di temperatura.

Annaffiatura.

L’annaffiatura del Ginepro va eseguita con cura e spirito di osservazione: il terriccio va irrigato abbondantemente con un annaffiatoio provvisto di soffione a fori sottili, quando si presenta quasi asciutto, ripetendo l’operazione due o tre volte a distanza di qualche minuto, per fare in modo che il substrato assorba completamente l’acqua versata. Inoltre, come gia detto, sono molto salutari le spruzzature sulla chioma effettuate con un nebulizzatore, soprattutto se la pianta vive in un luogo coperto. Naturalmente, al fine di eliminare la schiavitù derivante dal dover nebulizzare spesso il bonsai, si può optare per la collocazione in un sottovaso riempito di ghiaia mantenuta umida.

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Potatura.

Come per la maggior parte dei bonsai, il periodo migliore per effettuare la potatura è l’inverno: stagione di riposo vegetativo. Inoltre, per far sì che la pianta si riprenda velocemente dal trauma della potatura, conviene effettuare l’operazione quando è ancora nel vaso da coltivazione, rimandando il trapianto nel vaso definitivo all’anno successivo.

L’operazione si effettua con la tronchese concava, evitando le potature drastiche, le quali, oltre ad indebolire il bonsai, possono provocare la crescita di foglie ad aghi, decisamente antiestetiche nei Ginepri a scaglie. La scelta delle branche da accorciare o da eliminare dipende dallo stile del bonsai; in ogni caso vanno eliminati i rami che sviluppano in senso verticale, quelli che si incrociano, o che crescono verso l’interno e quelli che nascono sotto la base di un’altro ramo; inoltre,in presenza di rami contrapposti o paralleli, uno dei due va tagliato. Dopo aver effettuato la potatura, ricordarsi di medicare i tagli con la pasta cicatrizzante.

Pinzatura.

Per mantenere la silhouette del bonsai e tenere separati i vari palchi di vegetazione, si effettua la pinzatura. Questa tecnica si applica durante tutto il periodo vegetativo, che va da aprile a settembre, e si esegue con le mani; questo perché i bordi delle scaglie tagliate con le forbici, dopo qualche giorno diventerebbero marroni, rovinando l’estetica del bonsai.

L’operazione si effettua stringendo con l’indice e il pollice i ciuffi di vegetazione, quindi, utilizzando le stesse dita dell’altra mano, si rompe il ventaglio di scaglie che fuoriesce dal profilo. Come per la potatura, non bisogna effettuare una cimatura drastica, sia per non indebolire la pianta, sia per evitare lo sviluppo di foglie ad aghi.



Nel caso che, dopo la cimatura o la potatura, dovessero apparire gli aghi, non bisogna cedere alla tentazione di eliminarli perché se ne favorirebbe l’ulteriore sviluppo, ma conviene aspettare che il bonsai torni da sé al suo stato normale.

Rinvaso.

Il rinvaso del Ginepro va eseguito ogni 3 o 4 anni, operando con attenzione poiché questa essenza è molto delicata a livello delle radici. Come per la potatura, il periodo migliore per il rinvaso và da novembre a marzo. L’apparato radicale deve essere ridotto di 1/3 eliminando le radici grosse e viceversa, mantenendo le radici capillari, le quali vanno solo leggermente accorciate. L’intervento va realizzato nel minor tempo possibile, in un ambiente fresco e senza vento; questo per evitare il disseccamento dei capillari che, come gia detto, sono da preservare accuratamente. Il substrato deve avere un perfetto drenaggio, perciò, si può utilizzare la terra Akadama, o il Kiryu.

Ricordarsi di rinvasare solo piante in buona salute e, se l’inverno è particolarmente rigido, proteggere dal gelo i bonsai appena rinvasati. Per questa pianta il post-trapianto è particolarmente traumatico, perciò, è opportuno nebulizzare settimanalmente sulla chioma una soluzione di acqua e vitamina B: dopo 4 settimane si può sospendere la vitamina e, se ci troviamo in primavera, si può procedere alla concimazione.

In Giappone, il Ginepro è una delle piante più utilizzate nell’arte bonsai.Twitta

Concimazione.


Le concimazioni devono essere costanti per tutto il periodo vegetativo (marzo-giugno e metà agosto-metà ottobre). Fare attenzione a non esagerare con le dosi e usare preferibilmente fertilizzanti a lenta cessione (tipo Bio-Gold, Hanagokoro, ecc.)

Avvolgimento.


 Il filo di alluminio ramato (o di rame) si può applicare tutto l’anno; per orientare i rami si può avvolgere la nuda corteccia senza problemi, al contrario, se dobbiamo piegare fortemente un ramo o addirittura il tronco, è opportuno avvolgerlo preventivamente con della rafia. Quando si decide di applicare il filo, è consigliabile non annaffiare il bonsai il giorno precedente, in modo da avere rami più flessibili.

Difessa dai parassiti.


 I nemici più comuni del Ginepro sono gli Afidi, Acari e Cocciniglia. Un programma efficace di protezione può essere costituito da trattamenti preventivi effettuati a cadenza quindicinale, alternando il Kiros, con l’Anticocciniglia. Per difendere la pianta dal pericolosissimo fungo che attacca le radici, conosciuto con il nome di marciume radicale, sono sufficienti 3 o 4 trattamenti l’anno con l’Aliette. Infine, bisogna tener presente che i Ginepri esposti al sole, in inverno possono cambiare colore sembrando ammalati; questa variazione non va scambiata con una malattia delle foglie.
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A proposito dell'autore: Fausto Baccino

Un bonsai non è semplicemente una pianta. È una filosofia, un simbolo d’armonica condivisione con la natura. È un essere vivente sul quale vanno riversate tante attenzioni. Alcuni ritengono che per curarne uno sia necessario essere sereni con se stessi, in armonia con la natura.

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