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novembre 23, 2018

Il Ligustrum con il suo caratteristico fogliame, lo rende un soggetto ideale per la coltivazione a bonsai.

Il Ligustrum viene spesso utilizzato per le siepi, e può costituire un buon materiale per i Bonsai.

L'albero è molto forte e adatto per un Bonsaista principiante. Le specie più comuni di ligustro includono l’Olivello (foglie ovali), il Cinese, lo Japonicum, il Lucidum e il Vulgare (ligustro comune).

Se avete bisogno di identificare i vostri alberi, provate la nostra guida all’identificazione delle piante Bonsai.

Specie utilizzabili per produrre bonsai, parte prima.

Specie utilizzabili per produrre bonsai, seconda parte.

Specie vegetali utilizzati per produrre bonsai, terza parte.

Specie vegetali utilizzati per produrre bonsai, quarta e ultima parte.
Il Ligustrum è un'albero è molto forte e adatto per un Bonsaista principiante.

Il Ligustrum come bonsai.


Il suo caratteristico fogliame, piccolo e tondeggiante lo rende un soggetto ideale per la coltivazione a bonsai.



Quella proposta è una specie che cresce spontanea nel sud della Cina: il suo habitat naturale è caratterizzato da un clima caldo, pertanto nelle regioni temperate più fresche va coltivata come bonsai d’appartamento.

Gli stili a cui meglio si adatta sono: eretto, inclinato, su roccia, a due tronchi, a tronco multiplo.

Esposizione.


Nei lunghi mesi in cui rimane all’interno, occorre assicurargli una collocazione in posizione luminosa a meno di 1 metro dalla finestra, mantenendo la temperatura tra i 15° e i 23° C. Da maggio a settembre viene posto all'esterno in una posizione a mezzombra.

Annaffiatura.


L’annaffiatura ideale deve essere abbondante e regolare, facendo asciugare il terreno fra un annaffio e l’altro. Non ama i ristagni d’acqua, pertanto il drenaggio va tenuto sempre sotto controllo. In caso di eccesso d’acqua, le punte delle foglie diventano nere e gradualmente cadono. Deleteria risulta anche ovviamente la carenza d’acqua, che può essere considerata come una delle cause principali di moria del Ligustrum.

Terreno.


Il composto più adatto a questa specie è costituito da: 60% di akadama e 40% di terra pronta.

Rinvaso.


Il periodo ideale per trapiantare questa specie è la tarda primavera o l’inizio dell’estate; la frequenza deve essere di 2/3 anni. Durante il trapianto si elimina 1/3 della terra sulla parte esterna del ceppo, accorciando le radici troppo lunghe.

Potatura.


Nel corso della stagione vegetativa fino alla fine di agosto, i rami possono venir potati in qualsiasi momento.
Leggi anche: La specie di Larix maggiormente utilizzata per la coltivazione a bonsai è quella giapponese denominata kaempferi.
Se l’intervento deve essere effettuato su rami di grosso diametro, è consigliabile intervenire in primavera-estate, avendo però la cautela di porre mastice cicatrizzante sulle ferite, per evitare fuoriuscite di linfa.

Pinzatura.


Durante tutta la stagione vegetativa è necessaria una costante pinzatura della nuova crescita. Si procede sui germogli che hanno raggiunto le 5-6 coppie di foglie, cimandoli a due coppie.

Avvolgimento.


I rami ed i germogli lignificati possono essere avvolti senza problemi durante tutto l’anno. Per non rischiare però di segnare la corteccia, bisogna fare molta attenzione a rimuovere il filo tempestivamente prima che inizi ad inciderla.

Concimazione.


Alla ripresa vegetativa (marzo-aprile) concimare ogni 8-10 giorni abbinando il Concime Bonsan ad Azione Stimolante al Concime Liquido Organico Bonsan. Da aprile a settembre concimare ogni 8-10 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan oppure ogni 15-20 giorni con Bonsan Concime Solido Organico Aburukasu, evitando i mesi di luglio e agosto.
Il Ligustrum con il suo caratteristico fogliame, lo rende un soggetto ideale per la coltivazione a bonsai.Twitta
Da settembre a febbraio utilizzare ogni 15-20 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan. Si consiglia inoltre, in modo particolare, la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.

Cure.


Afidi e cocciniglie sono gli agenti patogeni più temibili per il Ligustrum, contro i quali si interviene usando un insetticida sistemico alla comparsa dei primi sintomi.



Se la pianta viene curata adeguatamente, difficilmente subisce attacchi di insetti, acari o funghi.
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luglio 18, 2018

La specie di Larix maggiormente utilizzata per la coltivazione a bonsai è quella giapponese denominata kaempferi.

Il Larix come bonsai.

La specie maggiormente utilizzata per la coltivazione a bonsai è quella giapponese denominata kaempferi. Il suo impiego in arte bonsai si è ormai ampiamente diffuso anche nel nostro continente poiché questa pianta, rispetto alle nostre specie autoctone, ha una maggiore vigoria ed una conseguente notevole rapidità di crescita. È particolarmente apprezzata per l’educazione a bonsai sia per la sua naturale forma colonnare, che termina con il tipico apice conico, sia per le sue caratteristiche estetiche: i suoi germogli hanno un deciso colore rosso-violaceo, inoltre la tonalità grigio-verde delle sue foglie aghiformi fa apparire l’insieme di un caratteristico colore azzurrognolo; le piccole pigne sono sormontate da scaglie riflesse. Essendo una conifera a foglia caduca, in forma bonsai, alla caduta degli aghi, manifesta tutto il suo fascino mettendo in luce il suo tronco rugoso, squamato, dall’aspetto vetusto, con ramificazioni fini e internodi corti. Anche la vasta gamma di stili in cui è possibile formarlo, ossia tutti quelli generalmente utilizzati ad eccezione dello stile a scopa, costituisce un ulteriore stimolo per la coltivazione di questa specie a bonsai.

larix-decidua

Esposizione.

Il Larice cresce bene in zone fresche e ventilate. Ama particolarmente la luce del sole ad esclusione di quella intensa dell’estate: gli aghi bruciati dai raggi troppo intensi rappresentano l’inconveniente principale di coltivazione di questa specie. Come tutte le piante trae beneficio da una collocazione che ricrei le tipiche condizioni ambientali del suo habitat naturale: solo se sottoposto a climi freddi e secchi dà origine ad una chioma compatta e formata da aghi corti; se posto invece in ambienti caldi e umidi, gli aghi si presentano lunghi e deboli. Pur essendo un albero originario di zone a clima freddo, se posto in vaso, durante l’inverno, va garantita una certa protezione dell’apparato radicale dalle gelate, ad esempio coprendo il vaso con foglie, segatura o sfagno.

Annaffiatura.

In primavera e in estate deve essere abbondante. Poiché il Larice non ama i ristagni d’acqua, è necessario controllare il drenaggio costantemente, in modo che non si verifichi una marcescenza radicale. Durante l’inverno le somministrazioni vanno diradate facendo attenzione, però, che il terreno non si asciughi mai completamente.

Terreno.

Si raccomanda l’utilizzo di un terriccio ben drenato composto da 80% di akadama e 20% di ghiaia, facendo attenzione ad annaffiare frequentemente durante il periodo estivo.

Rinvaso.

Generalmente il trapianto va effettuato ogni 4-5 anni sugli esemplari maturi e almeno ogni 2-3 anni su quelli più giovani. Il periodo ideale è l’inizio della primavera non appena le gemme iniziano a gonfiarsi, effettuando una potatura delle grosse radici capillari e riducendole al massimo di un terzo.

Potatura.

Le potature di mantenimento e di formazione vanno effettuate esclusivamente in inverno, quando i rami sono spogli. In questa stagione è possibile anche lavorare la legna secca, che per il Larice costituisce una caratteristica propria della specie e al quale conferisce un fascino particolare. Si consiglia di non potare mai precipitosamente tutti i rami che non rientrano nella silhouette della pianta: come ogni conifera, questa specie, soprattutto negli esemplari maturi, dà luogo con difficoltà a nuove ramificazioni, quindi ci si potrebbe pentire di non avere più a disposizione rami in zone strategiche per il nuovo disegno della pianta.

Pinzatura.

La pinzatura dei nuovi germogli va eseguita costantemente durante tutta la stagione vegetativa, mantenendo 1-2 gemme nuove, ossia circa 2-3 cm di crescita. Per non correre alcun rischio è meglio eseguire l’intervento utilizzando solo le dita. Mentre si effettua la cimatura delle gemme è consigliabile eliminare anche gli eventuali getti avventizi che dovessero formarsi sul tronco.

Avvolgimento.

L’applicazione del filo, che va effettuata in inverno, è una costante che deve seguire tutta la vita del bonsai di Larice poiché il suo legno, essendo molto flessibile, perde in breve tempo la forma. Bisogna tener presente, però, che la corteccia di questa pianta è piuttosto delicata, di conseguenza il filo, al fine di non danneggiarla, dovrà essere rivestito con carta adesiva e avvolto facendo attenzione a non bloccare il passaggio della linfa.

Concimazione.

Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.

Cure.

Se si rispettano le necessità di questa pianta relative soprattutto a esposizione e annaffiatura, difficilmente si andrà incontro a problemi fitopatologici. È bene tener presente, però, che il Larice è soggetto ad alcune patologie: una delle più diffuse è rappresentata dall’attacco di afidi lanigeri, che può essere facilmente evitato attraverso un’adeguata disinfezione preventiva invernale-primaverile. Altri agenti che possono intaccare la salute di questa pianta sono acari e ragnetti rossi che colpiscono le foglie in primavera, mostrando i sintomi solo in estate: in questo caso occorre intervenire per tempo con prodotti chimici specifici. Le radici possono essere soggette ad attacchi fungini se il terreno non è ben drenato.

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luglio 09, 2018

Lo Juniperus rigida è divenuta una delle specie più ricercate ed apprezzate a livello bonsaistico.

Sicuramente nell’arte bonsai i Ginepri sono tra le piante maggiormente utilizzate: in Giappone e in Cina, lo Juniperus rigida e lo Juniperus chinensis, costituiscono addirittura gruppi a sé stanti nelle esposizioni e nelle collezioni e questo sia per il gran numero di esemplari esposti, sia per la bellezza che li distingue.

Anche nel nostro Paese sono particolarmente diffusi poiché, grazie alla loro adattabilità alle più svariate condizioni, sono piante ideali per la coltivazione a bonsai.

Rispondono bene a tutte le tecniche, in modo particolare a quelle legate alla lavorazione della legna secca con le quali gli alberi assumono un carattere forte e suggestivo.

A causa della loro lenta crescita i risultati della coltivazione affiorano col tempo, ma attenendosi alle regole di coltivazione e applicando correttamente le tecniche, si otterranno esemplari dalle qualità eccezionali.

juniperus-rigida


Originario di Cina, Giappone e Mongolia, ha caratteristiche diverse a seconda dell'età: nelle piante giovani le foglie sono aghiformi, lunghe, chiare e compatte; nelle piante adulte sono piccole e squamiformi. Sul tronco bruno rossastro la corteccia si sfalda facilmente. Le bacche sono blu-verdognole prima della maturazione, e brune quando maturano.

Sopporta bene sia il caldo che il freddo, e buona resistenza al gelo. Ama posizioni ariose e teme i luoghi poco ventilati. Fondamentale anche un ottimo drenaggio.

Spesso utilizzata come pianta ornamentale nei templi in Giappone e anche divenuta una delle specie più ricercate ed apprezzate a livello bonsaistico.

Esposizione.

La sua collocazione ideale, come facilmente intuibile, è esterna, in luogo ben ventilato e soleggiato. Va protetto unicamente dagli eccessi di calore e dal freddo molto intenso. Difficilmente queste piante presenteranno problemi dovuti alle condizioni atmosferiche, poiché in natura si sviluppano anche in zone particolarmente impervie, sottoposte alle più avverse condizioni climatiche, che anziché danneggiarle, ne esaltano il loro particolare carattere forte e maturo.


Annaffiatura.

La terra deve rimanere sempre leggermente umida, evitando sia di annaffiare eccessivamente, sia di far mancare l’acqua. È utile applicare anche una vaporizzazione quotidiana sugli aghi e sui rami, preferibilmente nelle prime ore della giornata, o verso mezzogiorno in inverno. Attenzione a non lasciarsi ingannare dal fatto che in natura vivano in terreni quasi aridi, i Ginepri hanno sempre bisogno di una certa umidità per crescere in modo vigoroso.
Terreno

L’akadama può sicuramente essere considerata come il terriccio migliore per questa specie.


Rinvaso

L’epoca ideale per trapiantare i Ginepri è la metà primavera, nel momento in cui le gemme iniziano a gonfiarsi. Le piante giovani, in fase di crescita, si trapiantano ogni 2 anni, mentre quelle già formate ogni 4/5 anni. In entrambi i casi, durante la potatura delle radici bisogna intervenire con molta cura su quelle fini per non comprometterne il loro importantissimo sviluppo.


Potatura.

Bisogna distinguere due tipi di potatura: quella di formazione e quella di mantenimento. Nel primo caso la potatura serve per eliminare tutte le crescite indesiderate, per mantenere uno sviluppo ed un equilibrio armonico delle diverse parti, in base alla forma che si intende raggiungere. La potatura drastica dei rami primari si può effettuare durante i mesi di riposo vegetativo, soprattutto tra febbraio e marzo del terzo o quarto anno di vita della pianta. Alla potatura drastica è comunque sempre preferibile quella graduale e progressiva. La potatura di mantenimento di un Ginepro ben formato consiste essenzialmente nell’eliminare tutti i germogli che nascono sul tronco e nell’accorciare quelli sui rami principali. Quando si vuole ringiovanire una parte della pianta, si mantengono uno o più germogli nuovi.


Pinzatura.

I Ginepri vegetano continuamente dall’inizio della primavera fino all’autunno, pertanto bisogna pinzare durante tutta la stagione di crescita. Dirigendo il vigore dell’albero verso l’interno, si ottengono palchi folti di vegetazione in breve tempo. Per quanto riguarda i Ginepri ad aghi, si pinza tirando con la punta delle dita il cuore del nuovo germoglio quando si presenta a forma di pignetta.


Avvolgimento.

Il processo di formazione si completa mediante l’avvolgimento, che si effettua con filo di alluminio ramato o di rame (se si ha una certa esperienza), da applicare direttamente sulla corteccia se il ramo non è molto rigido; in caso contrario è meglio prevedere una protezione, avvolgendo prima la ramificazione, sui cui va applicato il filo, con della rafia inumidita. L’epoca adatta per questa operazione è l’inverno (da ottobre a febbraio). Il filo può essere lasciato anche per lungo tempo, ma va rimosso tempestivamente non appena comincia ad incidere la corteccia per evitare che poi si formino antiestetiche cicatrici.


Concimazione.

Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro.

Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.


Cure.

I Ginepri sono piante generalmente forti, non particolarmente soggette ad attacchi parassitari. Bisogna in ogni caso fare attenzione ad afidi, cocciniglia e ragnetto rosso, cercando di prevenire eventuali attacchi attraverso una collocazione ottimale (luminosa e ventilata) e con frequenti nebulizzazioni della vegetazione.


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maggio 24, 2018

GDPR ultima chiamata, ecco la guida agli adempimenti per la privacy e direttiva del Garante.

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Il GDPR è uno strumento legislativo che serve per uniformare la normativa privacy a livello europeo e sostituisce il decreto legislativo 196/2003. I soggetti tenuti ad adeguarsi sono i seguenti:

  1. Aziende e organizzazioni con base operativa in uno stato della UE

  2. Aziende e organizzazioni che operano in paese terzo ma che hanno clienti della UE.

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fonte: IpCeI

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gennaio 12, 2018

Hobby Bonsai: scopri i 10 articoli più letti del 2017

ANCHE NELLA COLTIVAZIONE A BONSAI, LA FORSYTHIA MANIFESTA COPIOSAMENTE LA SUA STUPENDA FIORITURA.

POSTED BY: FAUSTO BACCINO - GIUGNO 23, 2016

Nei nostri climi, il primo arbusto ad annunciare il sopraggiungere della primavera è proprio la Forsythia. La sua famiglia di appartenenza è quella delle Oleaceae. Si tratta di un genere composto da quattro sole specie, che sono originarie della Cina, del Giappone e dell’Albania. La sua introduzione nel nostro Paese è cominciata intorno alla metà dell’Ottocento con la specie cinese. Il suo nome gli è stato conferito in onore di Mr Forsyth, vissuto tra il 1737 ed il 1804, che fu il direttore dei Giardini Reali di Kensington - Inghilterra. La Forsythia è una pianta popolarissima per le sue grandi...

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IL MEGLIO DI HOBBY BONSAI NEL MESE DI GENNAIO 2016.

POSTED BY: FAUSTO BACCINO - FEBBRAIO 04, 2016

1.- I giardini giapponesi sono contraddistinti da pochi elementi naturali. Giochi prospettici e trucchi visivi, in grado di creare l’illusione dell’ampiezza anche quando si dispone di uno spazio limitato, sono le caratteristiche peculiari del giardino giapponese. I giardini giapponesi non sono contraddistinti da scenografie spettacolari, ma da pochi elementi naturali, come la pietra, l’acqua, la ghiaia, accostati ad alberi ed arbusti sapientemente modellati. L’ Leggi il resto dell'articolo... » 2.- In Giappone l’esposizione del bonsai è una vera e propria arte. In Giappone l’esposizione del...

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IL MEGLIO DI HOBBY BONSAI NEL MESE DI DICEMBRE 2015.

POSTED BY: FAUSTO BACCINO - GENNAIO 09, 2016

1.- I giardini giapponesi sono contraddistinti da pochi elementi naturali. Giochi prospettici e trucchi visivi, in grado di creare l’illusione dell’ampiezza anche quando si dispone di uno spazio limitato, sono le caratteristiche peculiari del giardino giapponese. I giardini giapponesi non sono contraddistinti da scenografie spettacolari, ma da pochi elementi naturali, come la pietra, l’acqua, la ghiaia, accostati ad alberi ed arbusti sapientemente modellati. L’ Leggi il resto dell'articolo... » 2.- In Giappone l’esposizione del bonsai è una vera e propria arte. In Giappone l’esposizione del...

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I 5 BONSAI PIÙ VECCHI DEL MONDO.

POSTED BY: FAUSTO BACCINO - DICEMBRE 03, 2015

Gli alberi bonsai  possono crescere per migliaia di anni.   Anche il Bonsai, se ben conservato, può diventare molto vecchio.   Alcuni dei più antichi bonsai nel mondo hanno più di 800 anni; il risultato di molte generazioni di pazienza e duro lavoro.   Questo articolo elenca alcuni degli alberi più famosi e antichi, buon divertimento! ...

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IN ORIENTE, FIN DAI TEMPI ANTICHI, IL GINKGO È STATA UNA DELLE SPECIE PIÙ COLTIVATE A BONSAI.

POSTED BY: FAUSTO BACCINO - DICEMBRE 30, 2016

Il Ginkgo biloba come bonsai. In Oriente, fin dai tempi antichi, il Ginkgo è stata una delle specie più coltivate a bonsai, non solo per la sua bellezza, che si esprime in modo particolare attraverso i colori autunnali che lo rendono fortemente decorativo, ma anche per l’ottima rispondenza all'applicazione di tutte le tecniche bonsaistiche. Quest'ultimo aspetto determina l'interesse verso tale specie soprattutto da parte dei principianti. Come bonsai si cerca di riprodurre la sua caratteristica ramificazione espansa, che con l'età assume una conformazione più compatta, colonnare, attraverso...

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IL FRASSINO È UN DIFFUSO ALBERO NATIVO DI GRAN PARTE D'EUROPA DOVE CRESCE OLTRE I 30 METRI DI ALTEZZA.

POSTED BY: FAUSTO BACCINO - DICEMBRE 30, 2016

Il Fraxinus come bonsai. Questa pianta dal portamento slanciato è caratterizzata dal tronco dritto e cilindrico e dalla rigogliosa chioma ovale. Il Frassino è molto apprezzato in tutte le stagioni per la sua bella corteccia che assume un piacevole aspetto vetusto anche in esemplari non particolarmente vecchi. Gli stili a cui meglio si adatta sono l’eretto, l’inclinato, quello a due tronchi e a tronco multiplo. Esposizione. Questa specie durante i mesi invernali va collocata all'interno. È possibile farla sopravvivere anche con la sola luce artificiale, utilizzando però le lampade specifiche...

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IL GELSOMINO NON HA ANCORA AVUTO QUELLA AMPIA DIFFUSIONE CHE INVECE MERITEREBBE COME BONSAI.

POSTED BY: FAUSTO BACCINO - MAGGIO 30, 2017

Il Jasminum nudiflorum come bonsai. Sebbene il Gelsomino non abbia alcuna controindicazione per essere educato a bonsai, e nonostante in climi temperati possa dare grandi soddisfazioni nella coltivazione, non ha ancora avuto quella ampia diffusione che invece meriterebbe viste le sue straordinarie qualità. Fra le specie più adatte per essere impiegate in arte bonsai vi è quella giapponese dal fiore giallo: il Jasminum nudiflorum, meglio conosciuto come Gelsomino d’inverno. Altre specie particolarmente appropriate allo scopo sono il Jasminum polyanthum a fiore bianco e il Jasminum primulinum...

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L’AGRIFOGLIO È UNO DEGLI ALBERI DA FRUTTO PIÙ FACILI ED ELEGANTI DA FORMARE A BONSAI.

POSTED BY: FAUSTO BACCINO - MARZO 03, 2017

L'Ilex come bonsai. L’Agrifoglio è uno degli alberi da frutto più facili ed eleganti da formare a bonsai. Essendo, come già accennato, una specie dioica, i fiori maschili e femminili compaiono su piante diverse: gli alberi che portano i fiori maschili sono caratterizzati da una maggiore delicatezza dei fiori e della ramificazione, ma solo quelli femminili producono il frutto. Altro pregio di questa specie è la spettacolare fioritura e l’adattabilità a tutti gli stili bonsai, rendendola una pianta particolarmente apprezzata da numerosi appassionati. Le varietà più utilizzate sono l’Ilex crenata,...

IL JUNIPERUS CHINENSIS È UN GENERE DI ARBUSTI DI CONIFERE MOLTO POPOLARE COME BONSAI.

POSTED BY: FAUSTO BACCINO - NOVEMBRE 23, 2017

Sicuramente nell’arte bonsai i Ginepri sono tra le piante maggiormente utilizzate: in Giappone e in Cina, lo Juniperus rigida e lo Juniperus chinensis, costituiscono addirittura gruppi a sé stanti nelle esposizioni e nelle collezioni e questo sia per il gran numero di esemplari esposti, sia per la bellezza che li distingue. Anche nel nostro Paese sono particolarmente diffusi poiché, grazie alla loro adattabilità alle più svariate condizioni, sono piante ideali per la coltivazione a bonsai. Rispondono bene a tutte le tecniche, in modo particolare a quelle legate alla lavorazione della legna secca...

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IL LAGERSTROEMIA È UN PICCOLO ALBERO ABBASTANZA APPREZZATO COME PIANTA DA BONSAI.

POSTED BY: FAUSTO BACCINO - AGOSTO 24, 2017

Piccolo albero dalla fioritura estiva, adatto anche ai piccoli giardini, la lagerstroemia è apprezzata principalmente per la sua fioritura e per il suo ottimo portamento. In questo tipo di coltivazione oltre che per la fioritura, la pianta è interessante per la decorativa corteccia che si stacca in lunghe strisce, scoprendo un tronco grigio con zone rosa e marrone. Questa qualità corticale è apprezzabile per tutto l’anno e il suo momento migliore è l’inverno, quando la maggior parte degli altri bonsai fioriferi non offrono particolari attrattive. Viene modellata soprattutto negli stili eretto,...

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