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maggio 22, 2013

La semina (Misho) è la metodologia più corretta per aumentare al massimo le possibilità di germinazione delle sementi.

40_fotos_bonsai_html_78c62601La metodologia più corretta per aumentare al massimo le possibilità di germinazione delle sementi. Con un'ottica rivolta al mondo dei bonsai.

Iniziare la coltivazione di un bonsai partendo dal seme è certamente il metodo più lungo, tuttavia da più soddisfazione in quanto si vede nascere il proprio albero, crescere dall'inizio alla fine e inoltre permette di ottenere alberi molto robusti e vigorosi.

Una cosa da chiarire è che non esistono sementi speciali di alberi nani adatti alla formazione di bonsai, ma pressoché tutti i bonsai possono essere ottenuti dai comuni semi degli alberi.

Si possono ottenere bonsai molto belli sempre che si abbia la pazienza necessaria per attendere quel numero di anni di cui la pianta ha bisogno per assumere la sua forma caratteristica.

Questo tipo di coltivazione dà l'enorme piacere di godere fin dall'inizio dello sviluppo di piccoli alberi, che presenteranno ciascuno caratteristiche proprie, differenziandosi non solo gli uni dagli altri, ma anche dalla pianta madre, ed è un'esperienza molto bella quella di vedere come le piante così giovani siano duttili e disponibili a realizzare qualsiasi effetto si voglia ottenere da loro.

Comunque tenete ben presente che quando partite da seme, non state coltivando dei bonsai, ma state preparando del materiale vegetale che presumibilmente, dopo diversi anni, potrà essere educato a tale arte.
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maggio 21, 2013

Propagazione del bonsai per margotta, è il metodo più efficace per ottenere esemplari con tronchi di grandi dimensioni.

7fa81bd5E’ il metodo più efficace per ottenere bonsai con tronchi di grandi dimensioni e consiste nel far produrre nuove radici dalla parte di tronco o dal ramo che si intende utilizzare.

L'operazione si effettua prima della ripresa vegetativa (febbraio) per le specie europee, a primavera inoltrata (maggio) per le specie tropicali, quando si raggiungono le condizioni ottimali di luce, umidità e calore.

Scelto il punto che deve diventare la base del nuovo fusto, si effettua un'incisione profonda, circolare, lungo tutta la corteccia.


Sulla parte incisa viene applicata una buona quantità di torba di sfagno umida che viene trattenuta sulla lesione avvolgendola con una pellicola di plastica trasparente; questa permetterà il mantenimento di una situazione di elevata umidità che favorirà l'emissione, a partire dalle gemme di riserva, delle nuove radici.

Il tutto dovrà essere ricoperto con carta stagnola per garantire un ambiente buio. Ad intervalli regolari si dovrà asportare la stagnola per un controllo della crescita, facendo poi attenzione a ricostituire l'ambiente iniziale. Dopo un periodo variabile da 2 mesi per un Ficus a 2 - 3 anni per una conifera, si saranno prodotte delle radici avventizie sufficienti per poter sostenere la nuova pianta.


Si procederà allora alla divisione dei due esemplari e all'invasatura della nuova pianta.

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Propagazione del bonsai per talea.

2ceab3c1Scelto un ramo, va reciso in modo netto e collocato direttamente in vaso per radicare. 

Non tutte le specie possono dare successo con questa pratica.

Si possono distinguere talee legnose, ottenute da rami già lignificati, od erbacee, ottenute da parti ancora verdi, non lignificate.

Di solito queste ultime sono di più facile attecchimento mentre per le prime può essere utile far ricorso a sostanze ormonali stimolanti.


Prima di essere piantata la talea dovrà essere ripulita e dovranno essere lasciate poche foglie.

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Propagazione del bonsai per innesto, tecnica che si applica normalmente ad alberi dotati di un buon tronco.

4f7b7defL’innesto è una tecnica che si applica normalmente ad alberi dotati di un buon tronco ma con vegetazione scarsa o non interessante.

Viene allora asportata la chioma e sul tronco rimasto (portainnesto) vengono innestate una o più parti aeree di un altro individuo.

L'innesto può essere effettuato in vari modi.

Nella pratica si mettono a contatto le parti in moltiplicazione di due diversi individui e si tengono unite mediante legature fino a che i due individui formeranno un'unica struttura.


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maggio 20, 2013

I 10 articoli più cliccati nel mese di Aprile 2013.

1.- La potatura serve per dare al bonsai la forma desiderata.


La potatura serve per dare al bonsai la forma desiderata, definisce la struttura del bonsai, si eliminano i rami non necessari, o con dei difetti e si crea spazio tra foglie e rami per consentire a tutta la pianta di ricevere aria e luce.
Nella potatura di impostazione si lasciano dei rami non necessari per aumentare il vigore di alcune zone o per fare ingrossare il tronco.
Per equilibrare il vigore dei rami si potano i rami forti e si lasciano crescere quelli deboli, generalmente il vigore maggiore dei rami è verso l'apice e nei rami più alti, controllando le gemme in inverno si può determinare la zona più forte ( gemma grande più vigore, gemma piccola meno vigore).
Il periodo migliore per potare è l'autunno, dopo che cadono le foglie ( per le caducifoglie) oppure prima del risveglio in primavera.


2.- Il calendario dei lavori da fare per mantenere un bonsai: Aprile, Maggio e Giugno.

APRILE.
Periodo di grande ripresa vegetativa con ancora qualche rischio di gelate tardive, attenzione quindi a proteggere le specie da esterno più sensibili.
Sospendere le rinvasature delle piante decidue da metà aprile in avanti e quello delle conifere e delle sempreverdi dalla fine di questo mese.
Cominciare a fare margotte di conifere, e preparare talee di sempreverdi, usando la vegetazione dell'anno precedente.
Innaffiamento.
Attendere sempre che il terreno sia asciutto ma, poiché le piante iniziano a vegetare e le giornate assolate sono più frequenti, detto periodo si accorcerà sempre di più, fino ad arrivare al momento di innaffiare tutti i giorni. I Pini, i Ginepri e le conifere in genere vanno annaffiati di meno, che non vuol dire dare meno acqua, bensì dopo che il terreno si é asciugato conviene aspettare ancora un giorno o due prima di irrigare.


3.- L’olmo è sicuramente l’albero più utilizzato nella tecnica bonsai.

L’Olmo è sicuramente l’albero più utilizzato nella tecnica bonsai. Non esiste bonsaista che non abbia nella sua collezione, uno o più esemplari di questa bellissima essenza. I motivi della sua grande popolarità si possono spiegare con: la possibilità di vivere sia in casa, sia all’aperto,il portamento elegante e proporzionato, l’estrema facilità di coltivazione e la grande resistenza agli attacchi dei parassiti, sia animali, sia vegetali. Inoltre, la sua notevole adattabilità gli permette di sopravvivere alle intemperanze dei bonsaisti meno esperti, i quali trovano in questo bonsai il miglior banco di prova per saggiare le proprie capacità, allontanando il rischio di “lasciare morti sul campo”.

4.- Azalea, bonsai del portamento elegante e dalla fioritura spettacolare.

AZALEA (Rhododendron)
L’Albero delle rose (rhododendron) è il nome in latino di questo bonsai dal portamento elegante e dalla fioritura spettacolare.
Le specie esistenti sono centinaia, con variazioni notevoli di struttura e di colore dei fiori, ma tutte sono adatte alla coltivazione a bonsai.
Infatti, la splendida fioritura, le piccole foglie, il tronco rugoso con le radici di base (nebari) che si allargano a raggiera, sono qualità che permettono di realizzare in pochi anni, degli esemplari di notevole effetto. l
L'azalea non costituisce un genere a sé ma rientra nel genere dei rhododendron. Tale genere si divide in due gruppi: i rododendri, grandi arbusti sempreverdi o decidui, e le azalee, arbusti nani sempreverdi, a foglie verdi, oppure piccoli e decidui.


5.- Come ottenere ogni anno una buona fioritura dei melograni.

Quest’articolo spiega come ottenere ogni anno una buona fioritura dei Melograni. Applicando le tecniche adeguate i risultati non tarderanno ad arrivare.
Famiglia: Punicaceae Genere: Punica
Specie: Punica granatum; Punica Protopunica
Punica granatum var. Nana
Punica granatum var. Nejikan
Il melograno (Zakuro, in giapponese) può raggiungere i 3-5 m d’altezza; si presenta eretto e molto ramificato, con rami un poco spinosi. I più giovani hanno la corteccia rossiccia e liscia, mentre nel tronco e nei rami vecchi la corteccia è grigio-cinerea e screpolata. In soggetti annosi, si nota un movimento di corteccia con andamento attorcigliato. Originario della Persia, fu introdotto nel Mediterraneo già nell'antichità; in Italia si può trovare, inselvatichito, al sud. E’ una pianta che s’incrocia molto facilmente, perciò esistono infinite varianti tra pianta e pianta, che tuttavia non devono essere considerate come varietà, salvo che non presentano caratteristiche stabili attraverso generazioni successive.

6.- L’Acero palmato è sicuramente uno degli alberi più belli da coltivare come Bonsai

L’Acero palmato è sicuramente uno degli alberi più belli da coltivare come Bonsai. Le foglie a cinque punte, che cambiano colore a seconda della stagione, conferiscono a questa pianta un fascino ed un’eleganza difficilmente riscontrabili in altre essenze.
Le specie esistenti sono centinaia, con variazioni notevoli di forma, grandezza e colore ma, volendo descrivere solo quelle normalmente reperibili sul mercato, possiamo dividere gli Aceri palmati in tre categorie: Acer palmatum, Acer palm. rubrum, Acer palm. deshojio.


7.- Il Ficus, classico bonsai da interno, riesce a vegetare bene in ambienti poco luminosi e richiede pochissime cure per vivere in salute.

Il genere Ficus appartiene alla famiglia delle Moraceae ed era già conosciuto ai tempi degli antichi romani, tanto che la propria denominazione affonda le sue radici etimologiche proprio in quel periodo storico.
Si compone di circa 600 specie, con il 90% di esse diffuse nelle regioni tropicali e subtropicali a clima caldo. Sono piante legnose dalle più svariate dimensioni che vanno dagli enormi Ficus benghalensis, alti alcune decine di metri fino ai piccoli rampicanti, quali i Ficus repens.
Il Ficus è composto da piante arboree o arbustive, talvolta quasi erbacee, sempre caratterizzate da un comune succo lattiginoso (il lattice) che fuoriesce quando vengono incisi il tronco o le foglie. Le foglie sono di molteplici tipi, alcune profondamente lobate, altre intere o a margini ondulati, altre ancora con pochi denti. Generalmente sono alterne e persistenti, raramente opposte, di consistenza piuttosto variabile, e differenti anche nella nervatura; fatto questo che facilita nella distinzione della specie.


8.- Come accorciare I tempi: In termini di tempo, il bonsai è lento

II ginepro comune (Junìperus communis) cresce sia in terreni acidi che calcarei. Questo soggetto ha una forma notevole ed è il tipico materiale che si può trovare in natura: la sua altezza di circa 1 metro e mezzo lo rende inadatto alla coltivazione bonsai.
In termini di tempo, il bonsai è lento: il pro­cedimento per creare un albero piacevole può richiedere decenni. Bisogna pensare in termini di anni e stagioru vegetative piuttosto che in mesi o giorni. In un certo senso, ciò è tipicamente orientale dal momento che in quella cultura tutti ac­cettano che certe cose semplicemente non possono essere fatte più in fretta.

9.- Bonsai è l'arte di creare miniature di alberi.

Bonsai è l'arte di creare miniature di alberi, coltivandoli per anni in un piccolo vaso.
Con questa particolare tecnica si guida infatti del materiale vegetale ad assumere forme e dimensioni volute, pur rispettandone completamente l'equilibrio vegetativo e funzionale.


La storia del bonsai.

Il termine "bonsai" è giapponese ed è costituito dai due ideogrammi 盆栽: il primo significa vassoiocontenitore (bon), mentre il secondo (sai) significa educare e, in senso lato, il coltivare.

10.- Quercia, simbolo di forza e maestosità.


La quercia, fin dall’antichità, è citata come simbolo di forza, di maestosità e di lunga vita.
In effetti, il bonsai di Quercia irradia una senzazione di potenza e vigoria, che poche altre piante riescono a trasmettere. Il tronco è robusto e squamato, i rami sono potenti e affusolati, mentre le foglie, alterne e dentate, possono resistere anche due anni prima di cadere; infine, la produzione delle ghiande evoca nell’osservatore dolci ricordi giovanili. Le specie di questa famiglia sono moltissime ( Farnia, Rovere, Cerro, Leccio, Sughera, ecc.) ma in questo capitolo parleremo della Roverella .
Questa pianta, che deve il suo nome (Quercus pubescens) alla microscopica peluria presente sulla pagina inferiore delle foglie, in natura vegeta benissimo sia nel caldo della Sicilia, sia nel freddo delle Alpi, fino ai 1500 metri di altitudine; sopporta i terreni calcarei e resiste molto bene alla siccità. Le doti di resistenza appena elencate, unite all’aspetto maestoso ed affascinante, anno permesso a
  
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Il calendario del perfetto bonsaista: Maggio.

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RINVASO
NO conifere
NO sempreverdi
NO caducifoglie SI se eseguo defogliazione totale o quasi totale
SI fiore/frutto (subito dopa la fioritura)
SI mediterranee/esotiche (a fine mese)
FILO
                                 NO per tutte.  Vedi Aprile
POTATURA e DEFOGLIAZIONE
SI conifere,ma leggera - NO apici - SI candele - SI pizzicatura germogli verdi
NO sempreverdi - SI pizzicatura gemme
SI caducifoglie,ma leggera - SI pizzicatura gemme - SI defogliazione parziale(a fine mese)
NO fiore/frutto
SI mediterranee/esotiche.Ficus a fine mese - SI defogliazione parziale a fine mese - SI pizzicatura gemme
Concimare prima e dopo - nebulizzare molto - eseguire in luna crescente.
Solo se piante in buona salute,scopo fitta ramificazione
CONCIMAZIONE
Per piante già formate: poco,raramente e senza azoto
Per piante in formazione: generosamente,ma con giudizio.
ANNAFFIATURA
Bagnare al mattino e sera (due volte)
Solo la sera se non si ha tempo
nebulizzare spesso le chiome sopra e sotto
PARASSITI
Vedi mesi precedenti.
Per combattere ragnetto rosso/cocciniglia/afidi,asportare meccanicamente con getti d'acqua vigorosi alla chioma delle piante.
Controllare presenza della cocciniglia (al caso usare olio bianco)
CURE
Tenere tutte in pieno sole (tranne le raccolte con poche radici)
Ruotare regolarmente
RACCOLTA
NO yamadori - ormai sono sveglie anche in alta montagna
SI talea - per molte essenze
SI margotta Momento ideale adesso e anche Giugno. Solo per caducifoglie e sempreverdi. Radicano in 2 mesi. Eseguire in luna calante. Usare sfagno in caramella o terra in vaso.
  
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Potatura del bonsai: 5 video guide.





  
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