AZALEA (Rhododendron)
In estate, invece, questo bonsai va riparato dal sole per tutto il giorno, pena l’ingiallimento delle foglie e il deperimento generale della pianta, la quale non sopporta le alte temperature.
Oltre a proteggerlo dal caldo, per ricreare le condizioni di umidità necessarie a questa essenza, la si può sistemare in un sottovaso riempito di ghiaia mantenuta umida.
In autunno, ci si può regolare come in primavera, a meno che non ci troviamo in presenza di una stagione particolarmente calda; in questo caso conviene tenere ancora il bonsai ombreggiato, fino a quando il sole non abbia attenuato la sua intensità.
In inverno, nelle regioni del centro-sud si possono tenere le Azalee all’aperto, sempre in posizione semi-ombreggiata; mentre nelle regioni del nord, è opportuno ripararle dalle gelate collocandole in serra fredda, o almeno sotto una tettoia.
ANNAFFIATURA
Questa essenza predilige terreni freschi e umidi, perciò, bisogna fare attenzione a non far asciugare troppo il substrato, specialmente d’estate, per evitare i “colpi di secco” che possono provocare la morte del Bonsai; quindi, si deve annaffiare abbondantemente il terriccio appena inizia ad asciugarsi.
Un fattore di estrema importanza è la qualità dell’acqua d’irrigazione: l’Azalea appartiene a quel gruppo di piante cosiddette “acidofile”, le quali non sopportano la presenza di calcio nel terreno, perciò non è opportuno annaffiare questo bonsai con l’acqua del rubinetto, in genere ricca di calcio, bensì, con acqua piovana, distillata, oppure “addolcita” con un prodotto decalcificante.
L’Azalea è una essenza particolarmente vigorosa, perciò, occorre intervenire più volte, con la forbice lunga, al fine di mantenere la silhouette di questo bonsai, che altrimenti, nel giro di un paio di anni diventerebbe un cespuglio informe. Il periodo migliore per la potatura di mantenimento, corrisponde al momento della caduta dei fiori, in primavera. Dopo aver tolto quel che rimane dei fiori ormai secchi, si procede ad una potatura energica, per separare i palchi e compattare la vegetazione.
Effettuando la potatura, bisogna tener presente che l’Azalea tende a vegetare di più nella parte bassa, di conseguenza, occorre essere più decisi nel taglio dei rami inferiori e più delicati verso quelli superiori.
Quando si tagliano rami più grandi di 1/2 centimetro, medicare i tagli con il mastice o la pasta cicatrizzante.
L’azalea può essere rinvasata durante tutto il periodo invernale, fino alla primavera; però in questo modo si rischia di perdere la fioritura, perciò, come per la potatura, il periodo ideale per il rinvaso è dopo la fioritura, in aprile-maggio. L’operazione va effettuata ogni 2 anni (3-4 anni per gli esemplari più vecchi).
Una volta sfilato il bonsai dal vaso, con l’apposito rastrellino si “gratta” il pane di terra, pettinando le radici che a mano a mano fuoriescono. Dopo aver eliminato circa 1/3 del terriccio, utilizzando l'apposita forbice, vanno tagliate le radici in eccesso, ricordando di medicare con il mastice quelle più grandi. Il substrato migliore per questa essenza è la Kanuma, la quale può essere utilizzata da sola, o miscelata con un buon terriccio. Dopo il rinvaso, il bonsai va tenuto al riparo dal sole e dal vento per circa un mese, durante il quale non va concimato. Per velocizzare la ripresa vegetativa si può nebulizzare sulla chioma, ogni sette giorni, una soluzione di acqua e vitamina B (Sprintene).
CONCIMAZIONE
Per generare i suoi bellissimi fiori, l’Azalea necessita di un’alimentazione abbondante e costante nel tempo; perciò, subito dopo la fioritura il bonsai va concimato regolarmente, fino a ottobre, sospendendo la somministrazione di concime nel periodo caldo (luglio e la prima metà di agosto).
Utilizzare il concime specifico per Azalee, oppure un buon fertilizzante (tipo Biogold) associato ad un prodotto che mantenga stabile l’acidità del terreno (tipo, Acidificante pH5).
APPLICAZIONE FILO
In primavera, sempre dopo la fioritura e la seguente potatura, si può applicare il filo di alluminio ramato sui rami da educare. Questa essenza, ha la corteccia molto delicata e i rami che si spezzano facilmente, perciò, è conveniente avvolgere del nastro isolante sul filo prima di applicarlo, inoltre, le curvature debbono essere effettuate gradualmente, piegando i rami un po’ per volta, a cadenza settimanale.
DIFESA DAI PARASSITI
Le patologie alle quali può andare incontro l’Azalea sono: Cocciniglia, Ragno Rosso e Fumaggine.
Una difesa efficace è rappresentata da trattamenti preventivi effettuati nella stagione calda (ogni 15 giorni) con Anticocciniglia, Kiros, e Fongys.
L’Albero delle rose (rhododendron) è il nome in latino di questo bonsai dal portamento elegante e dalla fioritura spettacolare.
Le specie esistenti sono centinaia, con variazioni notevoli di struttura e di colore dei fiori, ma tutte sono adatte alla coltivazione a bonsai.
Infatti, la splendida fioritura, le piccole foglie, il tronco rugoso con le radici di base (nebari) che si allargano a raggiera, sono qualità che permettono di realizzare in pochi anni, degli esemplari di notevole effetto. l
L'azalea non costituisce un genere a sé ma rientra nel genere dei rhododendron. Tale genere si divide in due gruppi: i rododendri, grandi arbusti sempreverdi o decidui, e le azalee, arbusti nani sempreverdi, a foglie verdi, oppure piccoli e decidui. F
ino a pochi anni fa si credeva erroneamente che fossero due specie distinte, ma in realtà sia azalee che rododendri fanno parte di un unico genere, quello dei Rhododendron appunto, che a sua volta fa parte della famiglia delle ericacee.
L'azalea non costituisce un genere a sé ma rientra nel genere dei rhododendron. Tale genere si divide in due gruppi: i rododendri, grandi arbusti sempreverdi o decidui, e le azalee, arbusti nani sempreverdi, a foglie verdi, oppure piccoli e decidui. F
ino a pochi anni fa si credeva erroneamente che fossero due specie distinte, ma in realtà sia azalee che rododendri fanno parte di un unico genere, quello dei Rhododendron appunto, che a sua volta fa parte della famiglia delle ericacee.
Nel posizionare l’Azalea tra i nostri bonsai, dobbiamo ricordare che l’habitat ideale per questo straordinario “generatore di fiori”, è il sottobosco; perciò si dovranno ricercare condizioni di ambiente leggermente umido, luce filtrata e buona ventilazione.
In primavera, periodo in cui spuntano le nuove foglie, è conveniente tenere l’Azalea esposta al sole del mattino: in modo da favorire la fioritura e permettere lo sviluppo di una vegetazione compatta.
In estate, invece, questo bonsai va riparato dal sole per tutto il giorno, pena l’ingiallimento delle foglie e il deperimento generale della pianta, la quale non sopporta le alte temperature.
Oltre a proteggerlo dal caldo, per ricreare le condizioni di umidità necessarie a questa essenza, la si può sistemare in un sottovaso riempito di ghiaia mantenuta umida.
In inverno, nelle regioni del centro-sud si possono tenere le Azalee all’aperto, sempre in posizione semi-ombreggiata; mentre nelle regioni del nord, è opportuno ripararle dalle gelate collocandole in serra fredda, o almeno sotto una tettoia.
ANNAFFIATURA
Questa essenza predilige terreni freschi e umidi, perciò, bisogna fare attenzione a non far asciugare troppo il substrato, specialmente d’estate, per evitare i “colpi di secco” che possono provocare la morte del Bonsai; quindi, si deve annaffiare abbondantemente il terriccio appena inizia ad asciugarsi.
Un fattore di estrema importanza è la qualità dell’acqua d’irrigazione: l’Azalea appartiene a quel gruppo di piante cosiddette “acidofile”, le quali non sopportano la presenza di calcio nel terreno, perciò non è opportuno annaffiare questo bonsai con l’acqua del rubinetto, in genere ricca di calcio, bensì, con acqua piovana, distillata, oppure “addolcita” con un prodotto decalcificante.
POTATURA
L’Azalea è una essenza particolarmente vigorosa, perciò, occorre intervenire più volte, con la forbice lunga, al fine di mantenere la silhouette di questo bonsai, che altrimenti, nel giro di un paio di anni diventerebbe un cespuglio informe. Il periodo migliore per la potatura di mantenimento, corrisponde al momento della caduta dei fiori, in primavera. Dopo aver tolto quel che rimane dei fiori ormai secchi, si procede ad una potatura energica, per separare i palchi e compattare la vegetazione.
Effettuando la potatura, bisogna tener presente che l’Azalea tende a vegetare di più nella parte bassa, di conseguenza, occorre essere più decisi nel taglio dei rami inferiori e più delicati verso quelli superiori.
Quando si tagliano rami più grandi di 1/2 centimetro, medicare i tagli con il mastice o la pasta cicatrizzante.
PINZATURA
Come gia detto, questo bonsai ha una crescita particolarmente vigorosa, con i germogli che spuntano e si allungano praticamente tutto l’anno; quindi, per evitare che la nuova vegetazione prenda il sopravvento rovinando l’estetica del bonsai, oltre la potatura, si dovranno operare 2 pinzature l’anno, da eseguire con la forbice per Azalee. Nel mese di marzo, vanno accorciati i germogli che spuntano attorno ai boccioli, poiché, se questi getti non vengono tagliati, sottraggono energia ai boccioli stessi, compromettendone la fioritura.
Come gia detto, questo bonsai ha una crescita particolarmente vigorosa, con i germogli che spuntano e si allungano praticamente tutto l’anno; quindi, per evitare che la nuova vegetazione prenda il sopravvento rovinando l’estetica del bonsai, oltre la potatura, si dovranno operare 2 pinzature l’anno, da eseguire con la forbice per Azalee. Nel mese di marzo, vanno accorciati i germogli che spuntano attorno ai boccioli, poiché, se questi getti non vengono tagliati, sottraggono energia ai boccioli stessi, compromettendone la fioritura.
Nel mese novembre, vanno accorciati i rami più fini che fuoriescono dai palchi, facendo attenzione a non eliminarli completamente, bensì, accorciandoli, in modo che possano produrre altre gemme. Inoltre, durante tutto il periodo vegetativo, vanno eliminati i rametti che spuntano copiosi dal tronco.
RINVASO
L’azalea può essere rinvasata durante tutto il periodo invernale, fino alla primavera; però in questo modo si rischia di perdere la fioritura, perciò, come per la potatura, il periodo ideale per il rinvaso è dopo la fioritura, in aprile-maggio. L’operazione va effettuata ogni 2 anni (3-4 anni per gli esemplari più vecchi).
Una volta sfilato il bonsai dal vaso, con l’apposito rastrellino si “gratta” il pane di terra, pettinando le radici che a mano a mano fuoriescono. Dopo aver eliminato circa 1/3 del terriccio, utilizzando l'apposita forbice, vanno tagliate le radici in eccesso, ricordando di medicare con il mastice quelle più grandi. Il substrato migliore per questa essenza è la Kanuma, la quale può essere utilizzata da sola, o miscelata con un buon terriccio. Dopo il rinvaso, il bonsai va tenuto al riparo dal sole e dal vento per circa un mese, durante il quale non va concimato. Per velocizzare la ripresa vegetativa si può nebulizzare sulla chioma, ogni sette giorni, una soluzione di acqua e vitamina B (Sprintene).
Per generare i suoi bellissimi fiori, l’Azalea necessita di un’alimentazione abbondante e costante nel tempo; perciò, subito dopo la fioritura il bonsai va concimato regolarmente, fino a ottobre, sospendendo la somministrazione di concime nel periodo caldo (luglio e la prima metà di agosto).
Utilizzare il concime specifico per Azalee, oppure un buon fertilizzante (tipo Biogold) associato ad un prodotto che mantenga stabile l’acidità del terreno (tipo, Acidificante pH5).
APPLICAZIONE FILO
In primavera, sempre dopo la fioritura e la seguente potatura, si può applicare il filo di alluminio ramato sui rami da educare. Questa essenza, ha la corteccia molto delicata e i rami che si spezzano facilmente, perciò, è conveniente avvolgere del nastro isolante sul filo prima di applicarlo, inoltre, le curvature debbono essere effettuate gradualmente, piegando i rami un po’ per volta, a cadenza settimanale.
DIFESA DAI PARASSITI
Le patologie alle quali può andare incontro l’Azalea sono: Cocciniglia, Ragno Rosso e Fumaggine.
Una difesa efficace è rappresentata da trattamenti preventivi effettuati nella stagione calda (ogni 15 giorni) con Anticocciniglia, Kiros, e Fongys.