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agosto 09, 2008

L’Acero tridente è un bonsai dalla forte “personalità”, dovuta all’aspetto solido e massiccio

ACERO TRIDENTE (Acer buergerianum)

DESCRIZIONE
L’Acero tridente è un bonsai dalla forte “personalità”, dovuta all’aspetto solido e massiccio, diverso dagli altri Aceri, caratterizzati da foglie delicate e tronchi esili. La sua forza, non solo apparente, si manifesta con un vigore vegetativo sorprendente, una grande resistenza alla siccità e ai parassiti, sia animali, sia vegetali.
Le sue foglie a tre lobi appuntiti, in primavera non sono appariscenti come quelle dei “cugini” palmati, ma in autunno assumono una colorazione veramente scenografica, dal giallo-arancio al rosso, creando una macchia di colore ineguagliabile.
In una collezione che si rispetti, non può mancare un esemplare di questo Acero, possente, generoso e affascinante.


ESPOSIZIONE
In primavera, come per tutti i bonsai, è conveniente tenerlo in pieno sole: questo permette al bonsai di vegetare con vigore, producendo rami robusti e soprattutto foglie piccole e dal colore acceso.
In estate, quando il caldo si fa intenso, il bonsai va collocato all’ombra, altrimenti le foglie si rovinerebbero sotto i raggi del sole cocente.
In autunno, ci si può regolare come in primavera, rimettendo il bonsai al sole. Una esposizione ben illuminata, permette al bonsai di vegetare ancora e di “dipingere” le foglie con toni di rosso e di giallo più intensi.
In inverno, l’Acero tridente non ha particolari problemi col freddo; quindi, nelle regioni del centro-sud, si può tenere all’aperto, in pieno sole; nelle regioni del nord, lo si può riparare dalle gelate collocandolo in serra fredda, o almeno sotto una tettoia.


ANNAFFIATURA
A differenza degli altri Aceri, il tridente sopporta meglio eventuali carenze d’acqua; perciò, si dovrà operare come con la generalità dei bonsai, annaffiando abbondantemente il terriccio solo quando è asciutto.
L’annaffiatura andrà effettuata ogni 2-3 giorni in primavera, mentre, d’estate anche tutti i giorni.
Per allungare gli intervalli di annaffiatura, si può collocare il bonsai sopra un sottovaso riempito di ghiaia mantenuta umida, questa sistemazione si rivela utile anche per evitare le infestazioni estive di ragno rosso.

POTATURA
Come per la maggioranza dei bonsai, il periodo migliore per effettuare la potatura è l’inverno: in questa stagione, infatti, l’Acero è senza foglie e si può vedere chiaramente la struttura della pianta, inoltre, la stasi vegetativa evita pericolose perdite di linfa dai tagli effettuati. Soprattutto se il bonsai viene rinvasato, è opportuno effettuare un’adeguata potatura che compensi l’accorciamento delle radici. La scelta delle branche da accorciare o da eliminare dipende dallo stile del Bonsai, in ogni caso vanno eliminati quei rami che sviluppano in senso verticale, quelli che si incrociano e, avendo l’Acero le gemme in coppia, vanno asportati i rami contrapposti.
Quando si tagliano rami più grandi di 1/2 centimetro, medicare i tagli con il mastice o la pasta cicatrizzante.


PINZATURA
Per ottenere una silhouette compatta ed aggraziata, in primavera si “pinzano” i nuovi germogli; l’operazione si effettua con il defogliatore, accorciando i rametti appena spuntati, dopo il primo o il secondo internodo. A seconda della vigoria dell’esemplare, può essere necessario ripetere la pinzatura più volte durante l’anno; l’importante è di non farlo continuamente, ma far passare un paio di mesi tra una pinzatura e l’altra.


DEFOGLIAZIONE
Per ridurre la grandezza delle foglie, a fine maggio si può effettuare la defogliazione. Questa operazione si effettua con il defogliatore, eliminando tutte le foglie del Bonsai, lasciando solo il picciolo attaccato al ramo. Dopo pochi giorni, la pianta produce nuove foglioline, più piccole delle precedenti, che rendono il bonsai proporzionato e armonioso. La defogliazione è una tecnica che necessita di molta energia, quindi, ricordarsi di effettuarla esclusivamente su piante giovani e in perfetto stato di salute, poiché un bonsai molto vecchio, oppure sofferente, potrebbe non riuscire a riprendere la vegetazione.

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RINVASO
Come per la potatura, il periodo migliore per il rinvaso và dalla caduta delle foglie (novembre) fino al rigonfiamento delle gemme (marzo) prima che spuntino le nuove foglie. L’apparato radicale deve essere ridotto di 1/3 e, se necessario, lo si può liberare completamente dal vecchio terriccio, lavorando “a radice nuda”.
Il substrato deve avere un buon drenaggio e deve essere ricco di sostanza organica (tipo Terriccio Pronto) in alternativa si può utilizzare la terra Akadama, ma in questo caso, occorre annaffiare più spesso d’estate.
Ricordarsi di rinvasare solo piante in buona salute e, se l’inverno è particolarmente rigido, proteggere dal gelo i bonsai appena rinvasati.


CONCIMAZIONE
L’Acero tridente è un bonsai particolarmente “vorace”, quindi, le concimazioni devono essere costanti per tutto il periodo vegetativo (marzo-giugno e metà agosto-metà ottobre). Si possono usare fertilizzanti a lenta cessione (tipo Biogold o Hanagokoro) tre volte l’anno, oppure liquidi (es. Bonsai Liquido o Pokon Bonsai) ogni 10-15 giorni.
In autunno, conviene somministrare un concime con un’alta percentuale di fosforo e di potassio (es, Polvere Solubile NPK 14-20-26) per irrobustire i tessuti vegetali e prepararli all’inverno.

APPLICAZIONE FILO
A causa dei suoi rami particolarmente rigidi, che si spezzano facilmente, in genere si cerca di modellare l’Acero tridente più con la potatura che con l’avvolgimento.
Volendo utilizzare il filo, è conveniente applicarlo in primavera, quando la linfa scorre nei rami e li rende più elastici. Ricordarsi di avvolgere il filo con una angolazione di 45° (se le spire sono troppo ravvicinate, il filo non tiene) partire avvolgendo i rami più grossi e arrivando ai più sottili.


DIFESA DAI PARASSITI
Le patologie alle quali può andare incontro l’Acero tridente sono: Afidi, in primavera; Ragno Rosso, in estate; Oidio (mal bianco) in autunno.
Una difesa efficace è rappresentata da trattamenti preventivi effettuati ogni 10-15 giorni, con Kiros (primavera ed estate) e Fongys, in autunno.


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A proposito dell'autore: Fausto Baccino

Un bonsai non è semplicemente una pianta. È una filosofia, un simbolo d’armonica condivisione con la natura. È un essere vivente sul quale vanno riversate tante attenzioni. Alcuni ritengono che per curarne uno sia necessario essere sereni con se stessi, in armonia con la natura.

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