I capolavori naturali in miniatura che chiamiamo bonsai o penjing sono l’apice dell'abilità in materia di giardinaggio, e il National Bonsai & Penjing Museum di Washington ha una delle più grandi collezioni dell’ America del Nord di questi alberi senza tempo. L'arte giapponese del bonsai e il suo precursore, l'arte cinese del penjing, sono radicati nelle tradizioni della cultura asiatica. Il posizionamento dei rami della pianta, il suo stile e il vaso che la contiene, tutti concorrono a trasmettere un senso profondo di rappresentazione e rispetto per la natura.
Il National Bonsai & Penjing Museum fu fondato quando gli appassionati di bonsai giapponesi della Nippon Bonsai Association donarono 53 bonsai e 6 suiseki al popolo degli Stati Uniti per commemorare nel 1976 il bicentenario della nascita degli Stati Uniti. La collezione è cresciuta costantemente con l'aggiunta di pezzi da maestri americani di bonsai, e di penjing dalla Cina. Oggi, 3 padiglioni ospitano circa 150 piante. Il Padiglione Internazionale è un punto focale che celebra la forme d'arte correlate del suiseki e dell’ikebana, uno stile giapponese dell’arte di comporre i fiori. Durante l'anno, si organizzano mostre che espongono il lavoro di appassionati locali del bonsai e pezzi della collezione permanente di speciale interesse stagionale, nell'ala Mostre Speciali del Padiglione.
Il concetto di creare una collezione di bonsai e penjing internazionalmente famosi è stato concepito nel 1972 dall’ex Direttore dell’Arboreto, Dr. John Creech. Il Padiglione Giapponese fu costruito nel 1976 a seguito della donazione da parte della Nippon Bonsai Association del Giappone, ed è diventato la dimora di questi esemplari. La collezione si è accresciuta ancora nel 1986 con il dono di penjing cinesi da parte dei Dr. Yee-sun Wu e Shu-ying Lui. La costruzione del Padiglione Cinese del Dr. Yee-sun Wu riconosce questo importante dono e fornisce una sede dove queste opere possono essere correttamente valorizzate. La crescente popolarità del bonsai in Nord America è stata riconosciuta con la costruzione del Padiglione Nord Americano dedicato a John Naka. In esso risiede una delle collezioni più ampie e diversificate di bonsai creati da maestri in Nord America, tra cui Goshin, del Maestro americano John Naka, una spettacolare piantagione di ginepri in stile di bosco.
I giardini nel National Bonsai & Penjing Museum sono ben più di uno sfondo per i pezzi di bonsai e penjing esposti. Il giardino di ingresso di Ellen Gordon Allen si imprime nella mente del visitatore per il primo impatto che dà alla visita al Museo con i suoi pini lavorati nello stile giapponese. La passeggiata delle Criptomerie dona calma allo spirito, mentre si passeggia nell'ombra delle sue sempreverdi chiome. Il cortile superiore, con i suoi giochi d’acqua e l’esposizione dei bonsai accoglie i visitatori nel centro del Museo.
Quando si lascia il Padiglione Internazionale e l'ala dedicata alle mostre speciali, l'ingresso in stile di pagoda al Padiglione Cinese e la adiacente muraglia serpeggiante danno il senso dell’antichità delle origini del penjing ed del misticismo delle forme d'arte asiatica.
La passeggiata nel Giardino Giapponese prepara il visitatore alla formalità ed alla spiritualità che si incontrano nel Padiglione Giapponese che è dimora dei pezzi migliori e più antichi del Museo. Il giardino di Yamaguchi, caratterizzato da una varietà di piante native dell'America del Nord, riecheggia lo stile meno formale e la diversità di ispirazione caratteristici dei maestri americani che hanno contribuito con i loro pezzi al Padiglione Nord Americano. […] Il Conservatorio Tropicale di Haruo Kaneshiro è stato aggiunto per conservare esemplari bonsai delicati, come pure una serra per ospitare gli esemplari in fase di sviluppo. […]
Goshin: la sua storia.
Goshin è un bonsai creato da John Y. Naka. È una foresta composta da undici ginepri (Juniperus chinensis 'foemina'), i primi dei quali Naka iniziò a lavorare a bonsai nel 1948. Naka donò la sua opera alla National Bonsai Foundation nel 1984, per essere esposta all'United States National Arboretum; da allora, è lì esposta. Ogni albero rappresenta uno dei nipoti di Naka.
Naka iniziò a lavorare con i primi due degli undici alberi che alla fine avrebbero costituito Goshin nel 1948; egli ha creato una composizione a "due-alberi" utilizzando due ginepri di uguale altezza. Nel 1953, Naka creò, durante una manifestazione per la sua scuola di bonsai, un ginepro in stile "eretto formale”. Più tardi, egli ha anche acquistato un albero più alto (destinato a diventare l'albero principale, più alto di Goshin), che è stato trapiantato in piena terra e gradualmente lavorato e formato; era pronto per essere esposto nel 1960.
Goshin ha preso la forma di un bosco per la prima volta verso il 1964.
Ispirato ad una foresta di Cryptomeria japonica che si trova vicino ad un santuario in Giappone, Naka ha messo insieme per prima cosa quattro alberi che aveva già utilizzato in un’altra composizione di 1,2 metri di altezza. Egli presto ne aggiunse altri tre, per creare un bosco di sette bonsai. Naka dovette anche variare il vaso per migliorare il drenaggio — la mancanza del quale aveva causato la morte di uno degli alberi e le sue ripetute sostituzioni. Al momento, Naka aveva sette nipoti, ognuno dei quali è stato rappresentato da un albero. Su impulso di colleghi artisti di bonsai, ha dato un nome alla sua composizione; l’ha chiamata "Goshin," che significa "protettore dello spirito", in riferimento al nome del Santuario che si trova nella foresta che l'ha ispirata. Dal 1973, Naka ebbe undici nipoti, e lui incrementò a undici il numero di piante di Goshin.
Dopo la donazione, Naka tornò frequentemente a Washington per visionare e sorvegliare il mantenimento di Goshin, incluso il notevole lavoro che venne fatto nel 1999. Entro quell'anno, egli creò un altro bosco bonsai che è noto come Goshin due. Naka morì nel 2004, alla sua scomparsa un sito francese ha pubblicato quanto segue: "John Naka se ne è andato. Un soffio di stupore vaga tra i rami di Goshin."
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