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agosto 30, 2019

La specie Picea Jezoensis si adatta perfettamente a tutti gli stili bonsai a tronco eretto.

In arte bonsai la specie più apprezzata è la Picea Jezoensis.

La Picea si adatta perfettamente a tutti gli stili a tronco eretto, essendo la sua silhouette in natura quasi sempre conica.

Le formazioni consigliabili sono quindi l’eretto formale ed informale.

La specie Picea Jezoensis è particolarmente adatta anche per realizzare boschetti, visto che il suo tronco solitamente non presenta curve pronunciate.

La Picea è una specie tipica delle zone fredde.

In arte bonsai la specie più apprezzata è la Picea Jezoensis. 

Altre peculiarità importanti per l’educazione a bonsai, sono il suo fogliame minuto e la crescita rapida e vigorosa del tronco: caratteristiche che facilitano notevolmente la formazione e la modellatura.


Esposizione.

La Picea è una specie tipica delle zone fredde: ciò potrebbe far pensare che si tratti di una pianta molto robusta, ma in realtà non sopporta bene né il freddo, né il caldo e nemmeno il clima troppo secco.



Bisognerà far attenzione soprattutto all’inizio della primavera, momento in cui il clima cambia bruscamente ed è necessario adottare un controllo molto meticoloso, curando particolarmente l’annaffiatura e la nebulizzazione del fogliame.

Poiché le sue radici hanno bisogno di suolo fresco, è meglio evitare di collocarla in pieno sole, scegliendo invece un luogo a mezzombra e arieggiato. Si evitino anche collocazioni in zone poco luminose. In inverno è necessario proteggerla dalle gelate intense e prolungate.

Annaffiatura.

Soprattutto nei mesi più caldi ama frequenti nebulizzazioni del fogliame.

Per quanto riguarda le radici, si bagna a fondo la terra, lasciandola poi quasi seccare prima di irrigare nuovamente: in questo modo si riesce a fornire anche un’aerazione adeguata.

Terreno.

È necessario che il substrato sia poroso ed evitare che il contenitore possa inzupparsi, fornendogli un buon strato di drenaggio.

Il composto più adatto a questa specie è costituito da: akadama 100% di granulometria medio/grossa.

Rinvaso.

Il trapianto si esegue in primavera ogni due-tre anni, quando le gemme cambiano colore, conservando sempre 1/3 della massa di terra originale, infatti è consigliabile non potare eccessivamente l’apparato radicale.
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Considerando che, anche in natura, le radici della Picea non sono molto profonde si possono utilizzare vasi piani; tuttavia in zone con estati calde e molto secche sono consigliabili contenitori profondi.

Potatura.

Dall’inizio dell’autunno alla fine dell’inverno i rami vanno potati e sfoltiti.

Poiché la Picea ramifica abbondantemente e con facilità, si sfoltisce lasciando ramoscelli alterni con l'obiettivo di creare un profilo triangolare, ecco perché si cercherà di mantenere più lunghi i rami della base e più corti quelli dell’apice.

Pinzatura.

I germogli della Picea sono sottili, minuti e non crescono molto, pertanto anche se non si pinzassero, l’albero non perderebbe la forma, tuttavia la pinzatura è necessaria affinché i rami aumentino in densità. I germogli spuntano a forma arrotondata, ma il momento giusto per pinzarli è quando appaiono come piccole ghiande e raggiungono 1 o 2 cm di lunghezza.

Se i germogli si sono sviluppati al punto di richiedere l’intervento con le forbici, anziché con le dita, significa che è già troppo tardi per pinzare. Si pinzano i germogli forti dell’apice e delle punte dei rami e solo leggermente quelli deboli delle zone interne e basse.

Generalmente i germogli si pinzano dalla base, ma se l’albero non è abbastanza vigoroso si corre il rischio di far seccare l’intero ramo: bisognerà lasciar crescere le parti deboli senza pinzarle, per equilibrare il vigore dell’albero.

È indispensabile applicare anche un’accurata selezione dei germogli: le zone troppo folte vanno alleggerite, lasciando solo 2 o 3 germogli in modo che arrivi sole ed aria all’interno dei rami.




Le gemme rivolte verso l’alto e quelle rivolte verso il basso vanno eliminate, preferendo le crescite orizzontali: trascurare questa operazione, significa trovarsi la stagione successiva con un ammasso confuso di nuovi germogli alle estremità dei rami.

Dopo la selezione delle gemme e la pinzatura, l’albero produce una seconda, vigorosa, vegetazione che dovrà essere controllata soprattutto nelle zone forti.

Avvolgimento.

L’avvolgimento si applica in autunno. Ha un legno molto flessibile pertanto ai rami si può fare assumere qualsiasi forma.

Considerando che la sua silhouette è generalmente triangolare, spesso è più comodo utilizzare tensori per abbassare la posizione dei rami; in questo modo si evita anche di schiacciare gli aghi con il filo.

Si tenga presente che pur essendo l’avvolgimento una tecnica efficace di modellatura, con la Picea capita sovente che i rami tendano a rialzarsi quando si toglie il filo. Se ciò accadesse, occorre avvolgere nuovamente.

Durante l’operazione di avvolgimento è importante vaporizzare spesso la pianta.

Concimazione.

Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan.

Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro.

Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan.

Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.

Cure.

Le malattie che più frequentemente si manifestano sulla Picea sono quelle fungine, ma anche gli acari sono suoi acerrimi nemici: durante l’inverno è consigliabile applicare un paio di trattamenti preventivi con liquido jin in soluzione di 1:30.
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Se si manifestasse qualche attacco, utilizzare subito il rimedio appropriato, applicando almeno tre trattamenti a distanza di 10 giorni uno dall’altro.

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A proposito dell'autore: Fausto Baccino

Un bonsai non è semplicemente una pianta. È una filosofia, un simbolo d’armonica condivisione con la natura. È un essere vivente sul quale vanno riversate tante attenzioni. Alcuni ritengono che per curarne uno sia necessario essere sereni con se stessi, in armonia con la natura.

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