1.- Come ottenere ogni anno una buona fioritura dei melograni.
Quest’articolo spiega come ottenere ogni anno una buona fioritura dei Melograni. Applicando le tecniche adeguate i risultati non tarderanno ad arrivare.
Famiglia: Punicaceae Genere: Punica
Specie: Punica granatum; Punica Protopunica
Punica granatum var. Nana
Punica granatum var. Nejikan
Il melograno (Zakuro, in giapponese) può raggiungere i 3-5 m d’altezza; si presenta eretto e molto ramificato, con rami un poco spinosi. I più giovani hanno la corteccia rossiccia e liscia, mentre nel tronco e nei rami vecchi la corteccia è grigio-cinerea e screpolata. In soggetti annosi, si nota un movimento di corteccia con andamento attorcigliato.
2.- L’olmo è sicuramente l’albero più utilizzato nella tecnica bonsai.
L’Olmo è sicuramente l’albero più utilizzato nella tecnica bonsai. Non esiste bonsaista che non abbia nella sua collezione, uno o più esemplari di questa bellissima essenza. I motivi della sua grande popolarità si possono spiegare con: la possibilità di vivere sia in casa, sia all’aperto,il portamento elegante e proporzionato, l’estrema facilità di coltivazione e la grande resistenza agli attacchi dei parassiti, sia animali, sia vegetali. Inoltre, la sua notevole adattabilità gli permette di sopravvivere alle intemperanze dei bonsaisti meno esperti, i quali trovano in questo bonsai il miglior banco di prova per saggiare le proprie capacità, allontanando il rischio di “lasciare morti sul campo”.
3.- Creare un bonsai da una pianta comune.
Intanto scegliamo una pianta adatta, qui’ una lista di piante che si prestano in modo facile a diventare bonsai:
azalea,cipresso,melograno,ficus,bosso,acero.
per i principianti e’ meglio scegliere le piante sopra elencate che sono meno delicate e facili da gestire.
Consiglio di scegliere gia’ piante formate, comprate in vivaio.
Scegliete con cura la pianta e scegliete piante non piu’ alte di 30 centimetri.
Procuriamoci un vaso da bonsai rettangolare,scegliendolo con questo metodo
4.- L’Acero palmato è sicuramente uno degli alberi più belli da coltivare come Bonsai.
L’Acero palmato è sicuramente uno degli alberi più belli da coltivare come Bonsai. Le foglie a cinque punte, che cambiano colore a seconda della stagione, conferiscono a questa pianta un fascino ed un’eleganza difficilmente riscontrabili in altre essenze. Le specie esistenti sono centinaia, con variazioni notevoli di forma, grandezza e colore ma, volendo descrivere solo quelle normalmente reperibili sul mercato, possiamo dividere gli Aceri palmati in tre categorie: Acer palmatum, Acer palm. rubrum, Acer palm. deshojio.
5.- La potatura serve per dare al bonsai la forma desiderata.
La potatura serve per dare al bonsai la forma desiderata, definisce la struttura del bonsai, si eliminano i rami non necessari, o con dei difetti e si crea spazio tra foglie e rami per consentire a tutta la pianta di ricevere aria e luce. Nella potatura di impostazione si lasciano dei rami non necessari per aumentare il vigore di alcune zone o per fare ingrossare il tronco. Per equilibrare il vigore dei rami si potano i rami forti e si lasciano crescere quelli deboli, generalmente il vigore maggiore dei rami è verso l'apice e nei rami più alti, controllando le gemme in inverno si può determinare la zona più forte ( gemma grande più vigore, gemma piccola meno vigore).
6.- Come accorciare I tempi: In termini di tempo, il bonsai è lento.
II ginepro comune (Junìperus communis) cresce sia in terreni acidi che calcarei. Questo soggetto ha una forma notevole ed è il tipico materiale che si può trovare in natura: la sua altezza di circa 1 metro e mezzo lo rende inadatto alla coltivazione bonsai.
In termini di tempo, il bonsai è lento: il procedimento per creare un albero piacevole può richiedere decenni. Bisogna pensare in termini di anni e stagioru vegetative piuttosto che in mesi o giorni. In un certo senso, ciò è tipicamente orientale dal momento che in quella cultura tutti accettano che certe cose semplicemente non possono essere fatte più in fretta.
7.- Azalea, bonsai del portamento elegante e dalla fioritura spettacolare.
L’Albero delle rose (rhododendron) è il nome in latino di questo bonsai dal portamento elegante e dalla fioritura spettacolare.
Le specie esistenti sono centinaia, con variazioni notevoli di struttura e di colore dei fiori, ma tutte sono adatte alla coltivazione a bonsai.
Infatti, la splendida fioritura, le piccole foglie, il tronco rugoso con le radici di base (nebari) che si allargano a raggiera, sono qualità che permettono di realizzare in pochi anni, degli esemplari di notevole effetto.
In Giappone, il Prunus mume è da sempre considerato un grande portafortuna, da regalare alla persona amata. La sua meravigliosa fioritura sui rami ancora nudi, che può essere bianca, o fuxia, appare come d’incanto in gennaio-febbraio, quando la natura circostante è ancora immersa nel lungo sonno invernale.
Grazie alla corteccia scura, aspra e irregolare, in pochi anni assume l’aspetto di un albero centenario, facendo sembrare un vero prodigio l’apparizione dei suoi splendidi fiori. Pur essendo un albero da frutto, questo bonsai ha una buona resistenza agli attacchi dei parassiti, sia animali, sia vegetali; inoltre, è una essenza molto rustica, che può essere gestita anche dai bonsaisti meno esperti.
9.- Quercia, simbolo di forza e maestosità.
La quercia, fin dall’antichità, è citata come simbolo di forza, di maestosità e di lunga vita.
In effetti, il bonsai di Quercia irradia una senzazione di potenza e vigoria, che poche altre piante riescono a trasmettere. Il tronco è robusto e squamato, i rami sono potenti e affusolati, mentre le foglie, alterne e dentate, possono resistere anche due anni prima di cadere; infine, la produzione delle ghiande evoca nell’osservatore dolci ricordi giovanili. Le specie di questa famiglia sono moltissime ( Farnia, Rovere, Cerro, Leccio, Sughera, ecc.) ma in questo capitolo parleremo della Roverella. Questa pianta, che deve il suo nome (Quercus pubescens) alla microscopica peluria presente sulla pagina inferiore delle foglie, in natura vegeta benissimo sia nel caldo della Sicilia, sia nel freddo delle Alpi, fino ai 1500 metri di altitudine; sopporta i terreni calcarei e resiste molto bene alla siccità. Le doti di resistenza appena elencate, unite all’aspetto maestoso ed affascinante, anno permesso a questa essenza di diventare una delle specie più utilizzate nella tecnica bonsai.
10.- Il meglio di Hobby Bonsai nel mese di Giugno 2013: i 10 articoli più cliccati.
Le azalee sempreverdi del Lago Maggiore.
Arbusto d’origine orientale, adattatosi ai nostri climi sin dall’Ottocento, possiede oggi una vastissima offerta varietale, composta da differenti specie, da vecchie cultivar del lago e da recenti ibridi belgi ed americani.
E’ una pianta rustica, molto longeva, ed il suo apparato radicale ridotto è ideale per la coltivazione in vaso, ma splendida per la formazione di macchie policrome nei parchi e giardini. La produzione interessa arbusti accestiti, compatti e molto fioriferi, con una gamma cromatica assai ampia ed una miriade di variazioni intermedie, composte anche da variegature e marginature dei petali.
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