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ottobre 26, 2013

Come creare un mame da una talea di Olmo cinese (2a parte).

Subito dopo ho potato anche le radici, che si erano sviluppate molto.

 

Purtroppo, come si nota anche in foto, ho trovato alla base della pianta tre radici principali un po' troppo grosse, ma l'olmo tende a fare queste radici cicciotte, quasi tuberose: con i prossimi interventi cercherò di eliminare le radici grosse e sostituirle con più radici ma più piccole, ma per questa volta le ho solo potate.

 

Poichè la pianta non doveva più crescere indisturbata e veloce ma dovevo cominciare a creare un apparato radicale fine e fitto e soprattutto la ramificazione, ho rinvasato la pianta in un vaso più piccolo, un vasetto bonsai, sempre sovradimensionato per la pianta, ma più piccolo della precedente ciotola.

come creare un mame da una talea di olm o cinese_01
In questa foto fatta durante il rinvaso si vedono i fili con cui ho legato la piantina ai fori di drenaggio del vaso:
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Come substrato ho usato un mix di tefralite (un tipo di lapillo simile alla pomice), sabbia e un po' di Terriccio Universale.
Marzo del 2012: ottimo e vigoroso risveglio dalla stasi invernale:
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Aprile del 2012: nuovi getti in allungamento:
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Inizio Giugno del 2012:
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A questo punto era giunto il momento per un altro intervento: cimatura dei rametti e prima impostazione.


Questo era proprio il momento più adatto per queste operazioni. Si consideri infatti, per esempio, la foto di aprile 2012: si vede bene come i rametti in allungamento sono ancora erbacei e le foglie tenere; a questo stadio crescono ancora con la spinta delle riserve accumulate precedentemente, è dunque un errore potare i rametti in questo momento, perchè si costringerebbe la pianta a ricrearne di nuovi, con nuovo dispendio di energie, senza averle dato il tempo di accumularne di nuove. Nella foto di giugno si nota bene invece che i rametti sono belli lignificati e le foglie belle coriacee: a questo stadio stanno facendo già da un po' il loro lavoro di fotosintesi di sostanze nutritive. Oltre al discorso energetico c'è anche il discorso ormonale da tenere presente, e in definitiva, in generale, la fine della primavera è un buon momento per fare le cimature dei nuovi rami spuntati in primavera; giugno infatti è un classico per questo intervento (che garantisce in questo modo la partenza di molte gemme anche arretrate), come anche per eliminare rami di sacrificio eventuali, e anche per la defogliazione (nei pochi casi in cui dovesse essere il caso di farla).


Dunque a giugno del 2012 ho fatto la classica "prima impostazione" di questa piantina, ovvero un intervento di potatura e modellatura con il filo che si fa su un prebonsai per dare la prima impronta di base della futura forma del bonsai.
Questo era l'aspetto della piantina dopo la sola potatura:

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La sola potatura solo in rari casi può essere sufficiente; in questo caso, come nella maggior parte dei casi, era necessario imprimere la giusta forma ai rami e/o tronco con del filo metallico (rame o alluminio). Applicare il filo metallico a una piantina così piccola non sembra ma è davvero un'operazione complicata: oltre alla delicatezza estrema che occorre usare per non danneggiare i rametti, occorre anche un'ottima manualità e precisione, perchè non si ha spazio di manovra, non potendo entrare con le dita in mezzo ai rami.


Ho usato fili del diametro di 1mm e 0.6mm. Poichè era la mia prima esperienza di impostazione di una pianta così piccola, mi ritengo molto soddisfatta. Ecco una foto:
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Come si vede in foto, ho dato la giusta impostazione al primo ramo (quello in basso a sinistra), al secondo ramo (quello a destra), e alla parte superiore del tronchetto (cioè la parte in alto a destra), secondo i canoni di un eretto informale. Ovviamente il moncone in alto a sinistra (che evidenzio con una freccia rossa nella prossima foto) non rientra nel disegno finale e dovrò eliminarlo; l'ho lasciato solo per ancorarci i fili e gli eventuali tiranti:
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A proposito dell'autore: Fausto Baccino

Un bonsai non è semplicemente una pianta. È una filosofia, un simbolo d’armonica condivisione con la natura. È un essere vivente sul quale vanno riversate tante attenzioni. Alcuni ritengono che per curarne uno sia necessario essere sereni con se stessi, in armonia con la natura.

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