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agosto 08, 2025

L’Eleagno, frequentemente coltivato in forma bonsai, è popolare anche per le sue alte potenzialità

L’Eleagno, frequentemente coltivato in forma bonsai, è popolare non solo come specie da frutto, ma anche per le sue alte potenzialità proprio a livello bonsaistico. Ne esistono diverse specie, che maturano i frutti dalla tarda primavera all’autunno e tutte rappresentano un materiale splendido per la formazione. Tra queste l'Elaeagnus pungens è robusto e facile da formare. Se si considerano le foglie, i frutti, il tronco, tutto lo rende una specie particolarmente adatta per essere trasformata in un bonsai. Generalmente se si domanda ad un amatore come mai non coltivi l’Eleagno, la risposta più frequente fa riferimento alla difficoltà di vederli in frutto. Tuttavia sono alberi con caratteristiche spettacolari, come la corteccia che diventa quasi nera con la maturità, e che se curati adeguatamente danno grandi soddisfazioni anche nella fruttificazione. In arte bonsai, gli stili a cui maggiormente si adatta sono: eretto informale, inclinato, prostrato e a cascata. Oltre all’Elaeagnus pungens, specie di origine giapponese, le specie più diffuse nel nostro Paese sono l’angustifolia e la multiflora.

ESPOSIZIONE


Se posto in vaso non sopporta i climi rigidi, pertanto in inverno va collocato in un luogo riparato, garantendo una posizione luminosa e fresca, con temperature sopra i 2°C. Dalla primavera fino a settembre andrà collocato all’esterno: la posizione ideale è in pieno sole in un luogo ben ventilato, posizione che permetterà di prevenire anche i facili attacchi di afidi a questa specie.

ANNAFFIATURA


Durante la stagione vegetativa necessita di abbondanti annaffiature, che verranno diradate in autunno-inverno, facendo però attenzione che il terreno non arrivi mai ad inaridirsi. In caso di mancanza d’acqua le foglie cadono, perdendo di conseguenza anche i frutti che si formano a lato delle foglie stesse. In estate è necessario controllare scrupolosamente le annaffiature, poiché è una specie che necessita di molta acqua.

TERRENO


Uno dei composti utilizzabili per questa specie è costituito da: 80% akadama e 20% terra pronta, ma se lo scopo è quello di far sviluppare più rapidamente le radici, si trapianta ad intervalli di due anni in akadama pura.

RINVASO


Si effettua ogni 2/3 anni all’inizio della primavera sulle specie a foglia caduca, a tarda primavera (aprile-maggio) su quelle sempreverdi. Gli alberi di questa famiglia producono, come le leguminose, dei noduli benefici a livello di apparato radicale, che non bisogna potare: sono batteri Azoto-fissatori che vivono in simbiosi con la pianta.

POTATURA


La sua facilità di formazione è rappresentata dalla possibilità di intervenire tre volte all'anno con la potatura. Nella fase di formazione i rami vanno lasciati crescere liberamente, potandoli solo quando appariranno eccessivamente lunghi. È indispensabile applicare mastice cicatrizzante con ormoni sulle grosse ferite, in modo da non provocare ritiri di linfa ai quali l’Elaeagnus è soggetto. Fiorisce da maggio a settembre a seconda delle specie e porta i frutti fino ai mesi di ottobre-novembre, ma per ottenere la fruttificazione bisogna evitare la potatura nel periodo di riposo invernale, rinviandola alla fine della primavera. Per riuscire ad avere un’abbondante fioritura l’anno successivo, si pota la pianta dopo la fioritura e un’altra volta alla fine dell’estate. Se si coltiva la varietà pungens, è possibile intervenire con la potatura praticamente in qualsiasi momento dell’anno.

PINZATURA


Le gemme da fiore si formano generalmente sui rami corti, pertanto la coltivazione sarà rivolta all’ottenimento di una grande quantità di questo tipo di rami. In primavera ed in estate si accorciano i nuovi germogli mentre si sviluppano. Generalmente si riduce ad un paio di foglie quando il germoglio presenta otto foglioline nuove. Se defogliato in giugno, non forma i fiori sulle specie a fioritura più tardiva. Quando si desidera presentare il proprio esemplare ad un'esposizione conviene limitarsi perciò alla pinzatura dei germogli.

AVVOLGIMENTO


La pratica dell’avvolgimento su questa pianta può essere eseguita tutto l’anno, in quanto i rami dell’Elaeagnus sono flessibili anche in inverno. Si tratta di una peculiarità che rende quasi nulli i pericoli di rotture durante l’applicazione del filo.

CONCIMAZIONE


Si fertilizza in primavera ed in autunno con concime organico a lenta cessione tipo aburukasu della linea Bonsan. Garantirle un nutrimento costante significa riuscire a stimolare efficacemente la fioritura e la fruttificazione. Utilizzare un concime a base di polvere d’osso è un piccolo trucco per ottenere più facilmente i frutti. Durante i mesi più caldi e quelli invernali, momenti in cui l’attività della pianta è ridotta, non si concima.

CURE


È soggetto soprattutto agli afidi, che compaiono sulle cime tenere dei germogli, alla cocciniglia e alla fumaggine. Si tratta comunque di patologie che si riescono a debellare senza problemi, se si agisce prontamente utilizzando i prodotti specifici.
Questa pianta molto resistente, che cresce rigogliosa dando un piacevole senso di natura selvaggia, è caratterizzata da una grande ricchezza di rami e di foglie. In maggio-giugno si ricopre di fiori penduli a campanula, che saranno poi sostituiti da deliziosi frutti commestibili di color ruggine all'inizio dell'autunno. Esistono sia varietà a foglia caduca che sempreverde.

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agosto 01, 2025

La coltivazione del Diospyros kaki come bonsai è relativamente facile.

Il Diospyros kaki come bonsai

Sono soprattutto i Cachi selvatici che portano i frutti del tipo astringente ad essere utilizzati per la coltivazione come bonsai, e nel nostro Paese essi sono particolarmente diffusi nei boschi del centro. La sua formazione non è difficile e risulta anche piuttosto semplice da seguire nel suo processo di crescita. Per questi motivi, è particolarmente consigliato ai principianti e ai bonsaisti meno pazienti, poiché, se curato adeguatamente, offre soddisfazioni in brevissimo tempo: si riesce a farlo fruttificare in un anno o due dalla coltivazione in vaso. Per conferirgli, invece, il carattere che solo un bonsai maturo riesce ad esprimere, saranno necessari anni di lavorazione e applicazione delle tecniche. Una delle qualità di questa specie è la possibilità di poterlo coltivare in numerosi stili tra i quali: eretto, cascata, litterati, due tronchi, tronco multiplo, a zattera e a bosco.

Esposizione.

La posizione ideale per questa specie è quella ventilata e soleggiata. Anche durante l'estate, il Diospyros kaki non ha bisogno di particolare protezione: solo nel caso in cui non si abbia la possibilità di controllare costantemente lo stato della terra è consigliabile ombreggiarlo. Nei mesi invernali, non vanno adottate particolari precauzioni, ad eccezione dei momenti in cui la temperatura scende sotto lo zero: in questo caso è necessario collocare l'albero in un luogo riparato, in modo che la terra non geli.

Annaffiatura.

Il Diospyros kaki necessita, per il proprio sviluppo, di abbondante acqua, soprattutto durante il periodo di fioritura. È bene annaffiare, accertandosi dello stato della terra, poiché va bagnata solo quando risulterà leggermente asciutta al tatto.

Terreno.

Il composto più adatto a questa specie è costituito da: 80% di akadama e 20% di sabbia.

Rinvaso.

Il periodo migliore per trapiantare questa specie è la primavera, prima del risveglio vegetativo. La frequenza con cui effettuare il trapianto è ogni 2-3 anni; superata la fase di crescita, a causa del rapido sviluppo delle radici, è meglio operare ogni anno.

Potatura.

Per quanto riguarda questa operazione, vanno tenuti presenti gli obiettivi per cui viene applicata: se lo scopo è la formazione dei rami, la potatura dovrà essere effettuata da ottobre a febbraio, successivamente alla caduta delle foglie; nel caso in cui invece l'obiettivo riguarda la fruttificazione, nel mese di giugno, quando i frutti interrompono la loro crescita, si potano i rami, selezionando quelli che si intende lasciare. È sempre meglio intervenire sui rami giovani, poiché quando raggiungo i 15-20 cm di lunghezza, diventano estremamente rigidi.

Pinzatura.

Poiché il Caco, diventa particolarmente affascinante nel momento in cui porta i suoi frutti, l'obiettivo primario della pinzatura è quello di ottenere il maggior numero possibile di gemme da fiore. Il metodo migliore consiste nel pinzare a due gemme il ramo, ogni volta che ne presenta quattro, durante il periodo vegetativo.

Avvolgimento.

Due sono i periodi ideali per applicare il filo sul Caco. Se è necessario curvare grossi rami, il momento migliore è l'autunno, quando le foglie cominciano ad ingiallire. Il filo va applicato, facendo attenzione a non schiacciare nessuna gemma. Si tenga presente che i rami di questa pianta sono piuttosto fragili, quindi è meglio provvedere alla piegatura in due tempi: inizialmente si curva leggermente e dopo due/tre giorni si completa la curvatura. Generalmente, il filo verrà rimosso dopo la fioritura dell'anno successivo. Se invece occorre modellare le nuove vegetazioni, si opera in giugno, prima che si lignifichino: si riuscirà a dare forma ai rami senza sforzo e senza correre rischi di rottura. Non appena il filo inizia ad incidere la corteccia, occorre toglierlo.

Concimazione.

Alla fine della fioritura, dopo la potatura, somministrare Concime Stimolante Bonsan unito a Concime Organico Liquido Bonsan per 3 volte ad intervalli di 8-10 giorni. Tale concimazione può essere sostituita da una somministrazione di Concime Stimolante Bonsan più Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro per 2 volte ogni 15-20 giorni. Negli altri periodi utilizzare il Concime Organico Liquido Bonsan ogni 15 giorni fino ad ottobre, oppure Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro ogni 15-25 giorni, escludendo il periodo di luglio e agosto. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.

Cure.

Se si esclude la cocciniglia, non è particolarmente soggetto a malattie. In ogni caso, per evitare che, come tutti gli alberi da frutto, venga attaccato da funghi e virus è importante effettuare periodicamente dei trattamenti preventivi.

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luglio 25, 2025

In arte bonsai, la Cydonia è molto apprezzata per la bellezza dei suoi frutti.

In arte bonsai, la Cydonia è molto apprezzata per la bellezza dei suoi frutti e per la forte dinamicità del suo tronco. Inoltre, essendo un albero vigoroso e robusto, risulta piuttosto semplice da formare. Gli stili a cui meglio si adatta sono: eretto, inclinato, prostrato, a cascata, a 2 tronchi, a ceppo comune, a tronco multiplo, a zattera e a gruppo.


ESPOSIZIONE


Ama essere esposta tutto l’anno in pieno sole.

 

ANNAFFIATURA


Durante la stagione vegetativa deve essere quotidiana. In particolar modo si abbia cura di controllare meticolosamente le annaffiature dopo la fioritura, poiché la causa principale della perdita dei frutti, quando sono ancora immaturi è proprio la mancanza d’acqua.

TERRENO

 

Il composto più adatto a questa specie è costituito da: 90% akadama e 10% terra pronta

 

RINVASO


Il rinvaso si effettua ogni due-tre anni in primavera.

 

POTATURA


L’obiettivo principale della potatura degli apici dei rami di questa specie è quello di deviare l’energia di crescita concentrata nelle zone periferiche, verso l’interno, in modo da stimolare la formazione di gemme. Questo intervento, quando necessario, si effettua in primavera.

 

PINZATURA


Durante la fase di formazione dei rami, che può durare anche qualche anno, non ci si deve preoccupare della comparsa dei fiori, ma pinzare ogni qual volta serve per far ramificare i nuovi germogli. Superato questo periodo, bisognerà concentrarsi sulle gemme da fiore, rinviando ogni pinzatura dei nuovi germogli alla fine di giugno, lasciando solo un paio di internodi, allo scopo di conservare le gemme da fiore.

 

AVVOLGIMENTO


Si applica il filo sui rami allo scopo di abbassarli.

 

CONCIMAZIONE

 

Alla fine della fioritura, dopo la potatura, somministrare Concime Stimolante Bonsan unito a Concime Organico Liquido Bonsan per 3 volte ad intervalli di 8-10 giorni. Tale concimazione può essere sostituita da una somministrazione di Concime Stimolante Bonsan più Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro per 2 volte ogni 15-20 giorni. Negli altri periodi utilizzare il Concime Organico Liquido Bonsan ogni 15 giorni fino ad ottobre, oppure Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro ogni 15-25 giorni, escludendo il periodo di luglio e agosto. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.
CURE


È soggetta soprattutto a muffe e marciume.

In arte bonsai, la Cydonia è molto apprezzata per la bellezza dei suoi frutti e per la forte dinamicità del suo tronco

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luglio 18, 2025

Bonsai di Baobab africano e ciliegio nero!

Ciao a tutti, cosa posso dirvi? Il mio hobby preferito è coltivare degli splendidi bonsai e sapere quanto stanno bene!

Ecco il mio ciliegio nero che cresce benissimo, ho intenzione di farlo crescere tagliando i rami e lasciando solo le foglie alle estremità, buona idea?

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I miei due salici stanno crescendo molto bene e tra un anno o due dovrebbero crescere di nuovo robusti e frondosi!

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Splendido albero di Boaobab africano che sta davvero bene, ora che sta per entrare l'inverno, questi stagneranno e perderanno le foglie fino alla primavera, attualmente ne ho 3 di questi adorabili alberi

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Sopra e sotto il mio epico Fever Tree, così come un'altra acacia (Thorn Tree) e il delizioso Boabab africano del mio piccolo Jesse!

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Qui abbiamo il mio albero leopardo, uno dei miei preferiti, che promette di diventare un albero straordinario una volta maturo; l'altro è un adorabile albero della fortuna!

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Allora, cos'è questo? L'ho piantato da un seme che ho trovato in giardino, ma non ho idea di cosa sia. Qualche idea? Mi piace comunque!

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La natura è incredibile!

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aprile 08, 2025

La Cryptomeria è un simbolo del Giappone, venerato come sacro per il suo aspetto maestoso e la sua longevità.

La Criptomeria è molto ricercata come specie bonsai grazie alla sua chioma ed al suo portamento. Anche se può essere formata in diversi stili, eretto formale, su roccia, a doppio tronco e a tronco multiplo, quello a cui meglio si adatta è sicuramente il formale poiché ricalca proprio la tipica forma di crescita della Cryptomeria. La sua tendenza a crescere diritta è talmente marcata che anche avvolgendone il tronco per curvarlo, presto riprenderebbe la posizione verticale. Il suo sviluppo verticale è garantito da un nebari particolarmente forte; la pianta stessa è molto vigorosa, in continua crescita dalla primavera all’autunno, compresa l’estate. Questa caratteristica, se da un lato comporta una facile coltivazione, dall’altro fa perdere facilmente all’albero le giuste proporzioni e perciò è necessaria una costante attenzione nella modellatura. La grande popolarità che riscuote fra gli appassionati dell’arte bonsai riguarda soprattutto la sua velocità di sviluppo, grazie alla quale la Cryptomeria raggiunge un buono stato di maturità in pochi anni. Si tratta di una caratteristica che si può riscontrare anche osservandone la corteccia che rapidamente assume un magnifico aspetto vetusto e rugoso.

ESPOSIZIONE

Questa specie ama situazioni di caldo e umidità, ma gli esemplari più giovani non sopportano il sole diretto intenso. In climi particolarmente secchi, la posizione più adatta è a mezzombra, mentre in climi freddi è bene proteggere la pianta in inverno collocandola in serra fredda o in un luogo riparato, ma non riscaldato. In nessun caso, comunque, deve essere sottoposta a gelate continue. Va considerato inoltre che le piante adulte, contrariamente a quelle giovani, amano essere esposte in pieno sole poiché esso favorisce lo sviluppo di un fogliame minuto e compatto.

ANNAFFIATURA

Generalmente richiede annaffiature più frequenti rispetto alle altre specie sempreverdi; in estate può essere necessario bagnare anche 3, 4 volte al giorno, tenendo presente che, dalla primavera all’autunno, necessita costantemente di cospicue somministrazioni d’acqua. Anche in inverno però non bisogna trascurare di garantirgli l’indispensabile grado di umidità, intervenendo regolarmente sia sulla parte aerea attraverso la nebulizzazione degli aghi, sia sul terriccio con l’annaffiatura, evitando di farlo seccare completamente.

TERRENO

Il composto più adatto a questa specie è costituito da: akadama 70%, terra pronta 20% e sabbia 10%.

RINVASO

Poiché la Cryptomeria produce radici nuove in abbondanza, il trapianto è molto semplice e non comporta grossi rischi. Si interviene una volta ogni 2-3 anni per gli esemplari in formazione ed ogni 3-5 anni per quelli più maturi, sempre a metà primavera.

POTATURA

Visto che lo stile tipico di crescita della Cryptomeria è l’eretto formale, significa che la collocazione dei rami lungo il tronco è ben definita: ramificazione alternata, a destra e a sinistra, rami posteriori a partire dal primo ramo e frontali nell’ultimo terzo superiore dell’albero. Praticata la prima potatura di formazione, con la quale si modella la struttura di base, raramente capiterà di dover potare dei rami importanti; tuttavia se fosse necessario, si usi pasta cicatrizzante per evitare fuoriuscite di linfa, ricordando che l’epoca migliore in cui intervenire è la fine dell’inverno. Per quanto riguarda la potatura di mantenimento, è bene tener presente che questa pianta tende a crescere compatta, producendo un’infinità di germogli e foglie secche all’interno: per modificare questo processo naturale, è necessario sfoltire costantemente i rami, separando i palchi di vegetazione, in modo che ogni ramo possa risultare chiaramente delimitato e la luce riesca a raggiungere anche le zone più interne.

PINZATURA

La pinzatura è il lavoro più importante per questa specie e si pratica durante tutto il periodo di crescita, all’incirca fino alla fine di settembre. L’obiettivo è quello di ottenere rami sufficientemente folti e distribuiti a palchi. L’intervento deve essere effettuato solo utilizzando le dita, strappando la cima di ciascun germoglio; in nessun caso si utilizzino le cesoie, altrimenti le punte tagliate seccano. Prima di procedere indiscriminatamente con questa operazione, bisogna considerare che con la pinzatura si mantiene una buona silhouette della pianta, ma se ne rallenta lo sviluppo, di conseguenza se è necessario far ingrossare un ramo ci si deve astenere dal pinzarlo.

AVVOLGIMENTO

Si tratta di una tecnica che si applica solo in fase iniziale per correggere il tronco o collocare i rami nella posizione adeguata, tenendo presente che il periodo migliore in cui intervenire va dalla tarda primavera all’autunno. In seguito, poiché i rami diventano molto densi, l’avvolgimento sarà piuttosto difficile da applicare: se fosse assolutamente indispensabile, converrà ricorrere all’impiego di tiranti.

CONCIMAZIONE

Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.

 

CURE

Le patologie che più frequentemente interessano questa specie sono il ragnetto rosso e la cocciniglia. Per entrambe, la soluzione consiste nell’utilizzo di un acaricida e di un insetticida sistemico, mantenendo l’albero pulito da aghi secchi. Tendenzialmente non subisce attacchi da parte di funghi se il composto è caratterizzato da un drenaggio adeguato e se la collocazione è in un luogo ben ventilato.

Nei paesi d'origine, Cina e Giappone, questa confiera ad alto fusto dal tronco rugoso e dalle foglie aghiformi, perenni, che diventano rosse in inverno, raggiunge i 60 metri d'altezza. Con la coltivazione a bonsai è possibile miniaturizzare questa pianta senza ridurne la suggestione: infatti nei boschetti di Cryptomeria si crea uno scorcio di bosco montano, mantenendone integra la magia.

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