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novembre 28, 2025

Il larice (Laryx) È particolarmente apprezzata per l’educazione a bonsai per la sua naturale forma colonnare e per le sue caratteristiche estetiche-

La specie maggiormente utilizzata per la coltivazione a bonsai è quella giapponese denominata kaempferi. Il suo impiego in arte bonsai si è ormai ampiamente diffuso anche nel nostro continente poiché questa pianta, rispetto alle nostre specie autoctone, ha una maggiore vigoria ed una conseguente notevole rapidità di crescita. È particolarmente apprezzata per l’educazione a bonsai sia per la sua naturale forma colonnare, che termina con il tipico apice conico, sia per le sue caratteristiche estetiche: i suoi germogli hanno un deciso colore rosso-violaceo, inoltre la tonalità grigio-verde delle sue foglie aghiformi fa apparire l’insieme di un caratteristico colore azzurrognolo; le piccole pigne sono sormontate da scaglie riflesse. Essendo una conifera a foglia caduca, in forma bonsai, alla caduta degli aghi, manifesta tutto il suo fascino mettendo in luce il suo tronco rugoso, squamato, dall’aspetto vetusto, con ramificazioni fini e internodi corti. Anche la vasta gamma di stili in cui è possibile formarlo, ossia tutti quelli generalmente utilizzati ad eccezione dello stile a scopa, costituisce un ulteriore stimolo per la coltivazione di questa specie a bonsai.

ESPOSIZIONE
Il Larice cresce bene in zone fresche e ventilate. Ama particolarmente la luce del sole ad esclusione di quella intensa dell’estate: gli aghi bruciati dai raggi troppo intensi rappresentano l’inconveniente principale di coltivazione di questa specie. Come tutte le piante trae beneficio da una collocazione che ricrei le tipiche condizioni ambientali del suo habitat naturale: solo se sottoposto a climi freddi e secchi dà origine ad una chioma compatta e formata da aghi corti; se posto invece in ambienti caldi e umidi, gli aghi si presentano lunghi e deboli. Pur essendo un albero originario di zone a clima freddo, se posto in vaso, durante l’inverno, va garantita una certa protezione dell’apparato radicale dalle gelate, ad esempio coprendo il vaso con foglie, segatura o sfagno.

ANNAFFIATURA
In primavera e in estate deve essere abbondante. Poiché il Larice non ama i ristagni d’acqua, è necessario controllare il drenaggio costantemente, in modo che non si verifichi una marcescenza radicale. Durante l’inverno le somministrazioni vanno diradate facendo attenzione, però, che il terreno non si asciughi mai completamente.

RINVASO
Generalmente il trapianto va effettuato ogni 4-5 anni sugli esemplari maturi e almeno ogni 2-3 anni su quelli più giovani. Il periodo ideale è l’inizio della primavera non appena le gemme iniziano a gonfiarsi, effettuando una potatura delle grosse radici capillari e riducendole al massimo di un terzo. Si raccomanda l’utilizzo di un terriccio ben drenato composto da 80% di akadama e 20% di ghiaia, facendo attenzione ad annaffiare frequentemente durante il periodo estivo.

POTATURA
Le potature di mantenimento e di formazione vanno effettuate esclusivamente in inverno, quando i rami sono spogli. In questa stagione è possibile anche lavorare la legna secca, che per il Larice costituisce una caratteristica propria della specie e al quale conferisce un fascino particolare. Si consiglia di non potare mai precipitosamente tutti i rami che non rientrano nella silhouette della pianta: come ogni conifera, questa specie, soprattutto negli esemplari maturi, dà luogo con difficoltà a nuove ramificazioni, quindi ci si potrebbe pentire di non avere più a disposizione rami in zone strategiche per il nuovo disegno della pianta.

PINZATURA
La pinzatura dei nuovi germogli va eseguita costantemente durante tutta la stagione vegetativa, mantenendo 1-2 gemme nuove, ossia circa 2-3 cm di crescita. Per non correre alcun rischio è meglio eseguire l’intervento utilizzando solo le dita. Mentre si effettua la cimatura delle gemme è consigliabile eliminare anche gli eventuali getti avventizi che dovessero formarsi sul tronco.

AVVOLGIMENTO
L’applicazione del filo, che va effettuata in inverno, è una costante che deve seguire tutta la vita del bonsai di Larice poiché il suo legno, essendo molto flessibile, perde in breve tempo la forma. Bisogna tener presente, però, che la corteccia di questa pianta è piuttosto delicata, di conseguenza il filo, al fine di non danneggiarla, dovrà essere rivestito con carta adesiva e avvolto facendo attenzione a non bloccare il passaggio della linfa.

CONCIMAZIONE
Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.

CURE
Se si rispettano le necessità di questa pianta relative soprattutto a esposizione e annaffiatura, difficilmente si andrà incontro a problemi fitopatologici. È bene tener presente, però, che il Larice è soggetto ad alcune patologie: una delle più diffuse è rappresentata dall’attacco di afidi lanigeri, che può essere facilmente evitato attraverso un’adeguata disinfezione preventiva invernale-primaverile. Altri agenti che possono intaccare la salute di questa pianta sono acari e ragnetti rossi che colpiscono le foglie in primavera, mostrando i sintomi solo in estate: in questo caso occorre intervenire per tempo con prodotti chimici specifici. Le radici possono essere soggette ad attacchi fungini se il terreno non è ben drenato.

È particolarmente apprezzata per l’educazione a bonsai sia per la sua naturale forma colonnare, che termina con il tipico apice conico, sia per le sue caratteristiche estetiche

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novembre 21, 2025

La Lagerstroemia come bonsai è interessante per la decorativa corteccia che si stacca in lunghe strisce-


In questo tipo di coltivazione oltre che per la fioritura, la pianta è interessante per la decorativa corteccia che si stacca in lunghe strisce, scoprendo un tronco grigio con zone rosa e marrone. Questa qualità corticale è apprezzabile per tutto l’anno e il suo momento migliore è l’inverno, quando la maggior parte degli altri bonsai fioriferi non offrono particolari attrattive. Viene modellata soprattutto negli stili eretto, inclinato, prostrato e su roccia.

ESPOSIZIONE
All’esterno in posizione a mezzombra; si deve fare attenzione in inverno che non sia sottoposta a gelate. Una combinazione di elevate temperature e scarsa illuminazione produce una crescita troppo allungata e tenera: è consigliabile crearle un microambiente fresco.

ANNAFFIATURA
Deve essere quotidiana dall’inizio della primavera all’autunno. Meno frequente durante la dormienza, controllando però periodicamente il terreno per non lasciarlo inaridire.

TERRENO
Il composto più adatto a questa specie è costituito da: Akadama 25%, terra pronta 50% e sabbia 25%.

RINVASO
Ogni due anni, in primavera, prima della ripresa vegetativa.

POTATURA
Va effettuata la potatura dei rami nell’arco dell’intero anno; quando presenta 6 foglie, si riduce a 2. In autunno, dopo che è avvenuta la fioritura, potare drasticamente.

PINZATURA
Dopo aver lasciato sviluppare la nuova crescita fino a tarda primavera, si procede ad accorciare ciascun germoglio.

AVVOLGIMENTO
Può essere educata con il filo tutto l’anno, eccetto durante la fioritura.

CONCIMAZIONE
Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.

CURE
È soggetta soprattutto agli afidi.

In questo tipo di coltivazione oltre che per la fioritura, la pianta è interessante per la decorativa corteccia che si stacca in lunghe strisce, scoprendo un tronco grigio con zone rosa e marrone.

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novembre 14, 2025

La Kadsura japonica è una piccola pianta rampicante originaria della Cina meridionale

La Kadsura japonica è una piccola pianta rampicante originaria della Cina meridionale. È caratterizzata dalle sue foglie sempreverdi, che diventano rosse in autunno e rimangono sull'albero, e dai suoi caratteristici frutti sferici a grappolo.
La fioritura inizia a fine estate.

I fiori possono essere maschili o femminili, ma mai entrambi presenti sulla stessa pianta. Ciò significa che entrambi i sessi devono essere in contatto affinché avvenga la fecondazione e si formi questo splendido grappolo di frutti.

Si tratta di una specie piuttosto rustica che si adatta sia al pieno sole che alla mezz'ombra e non è esigente in termini di scelta del substrato.

Altezza 15 cm; peso netto 3 cm.
Vaso 10 x 8 x 3 cm

Si tratta di una specie rara, ma molto apprezzata in Giappone, molto suggestiva per le sue foglie che diventano rosse in autunno e per i suoi frutti a grappolo. La fioritura inizia in estate e i fiori possono essere sia femminili che maschili, ma mai entrambi presenti sulla stessa pianta. Pertanto, affinché la fecondazione avvenga, entrambi i sessi devono essere in contatto.

Sebbene crescano bene in terreni neutri, preferiscono un substrato leggermente acido.

Nonostante le sue foglie siano grandi, la spettacolarità dei suoi frutti rende questa specie una delle preferite in Giappone per la coltivazione di alberi di dimensioni shohin.

Trapiantata in vaso tokoname, in akadama e kiryuzuna.

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novembre 07, 2025

lo Juniperus rigida e lo Juniperus chinensis, costituiscono addirittura gruppi a sé stanti nelle esposizioni e nelle collezioni.

Sicuramente nell’arte bonsai i Ginepri sono tra le piante maggiormente utilizzate: in Giappone e in Cina, lo Juniperus rigida e lo Juniperus chinensis, costituiscono addirittura gruppi a sé stanti nelle esposizioni e nelle collezioni e questo sia per il gran numero di esemplari esposti, sia per la bellezza che li distingue. Anche nel nostro Paese sono particolarmente diffusi poiché, grazie alla loro adattabilità alle più svariate condizioni, sono piante ideali per la coltivazione a bonsai. Rispondono bene a tutte le tecniche, in modo particolare a quelle legate alla lavorazione della legna secca con le quali gli alberi assumono un carattere forte e suggestivo. A causa della loro lenta crescita i risultati della coltivazione affiorano col tempo, ma attenendosi alle regole di coltivazione e applicando correttamente le tecniche, si otterranno esemplari dalle qualità eccezionali.

ESPOSIZIONE
La sua collocazione ideale, come facilmente intuibile, è esterna, in luogo ben ventilato e soleggiato. Va protetto unicamente dagli eccessi di calore e dal freddo molto intenso. Difficilmente queste piante presenteranno problemi dovuti alle condizioni atmosferiche, poiché in natura si sviluppano anche in zone particolarmente impervie, sottoposte alle più avverse condizioni climatiche, che anziché danneggiarle, ne esaltano il loro particolare carattere forte e maturo.

ANNAFFIATURA
La terra deve rimanere sempre leggermente umida, evitando sia di annaffiare eccessivamente, sia di far mancare l’acqua. È utile applicare anche una vaporizzazione quotidiana sugli aghi e sui rami, preferibilmente nelle prime ore della giornata, o verso mezzogiorno in inverno. Attenzione a non lasciarsi ingannare dal fatto che in natura vivano in terreni quasi aridi, i Ginepri hanno sempre bisogno di una certa umidità per crescere in modo vigoroso.

RINVASO
L’epoca ideale per trapiantare i Ginepri è la metà primavera, nel momento in cui le gemme iniziano a gonfiarsi. Le piante giovani, in fase di crescita, si trapiantano ogni 2 anni, mentre quelle già formate ogni 4/5 anni. In entrambi i casi, durante la potatura delle radici bisogna intervenire con molta cura su quelle fini per non comprometterne il loro importantissimo sviluppo.
L’akadama può sicuramente essere considerata come il terriccio migliore per questa specie.

POTATURA
Bisogna distinguere due tipi di potatura: quella di formazione e quella di mantenimento. Nel primo caso la potatura serve per eliminare tutte le crescite indesiderate, per mantenere uno sviluppo ed un equilibrio armonico delle diverse parti, in base alla forma che si intende raggiungere. La potatura drastica dei rami primari si può effettuare durante i mesi di riposo vegetativo, soprattutto tra febbraio e marzo del terzo o quarto anno di vita della pianta. Alla potatura drastica è comunque sempre preferibile quella graduale e progressiva. La potatura di mantenimento di un Ginepro ben formato consiste essenzialmente nell’eliminare tutti i germogli che nascono sul tronco e nell’accorciare quelli sui rami principali. Quando si vuole ringiovanire una parte della pianta, si mantengono uno o più germogli nuovi.

PINZATURA
I Ginepri vegetano continuamente dall’inizio della primavera fino all’autunno, pertanto bisogna pinzare durante tutta la stagione di crescita. Dirigendo il vigore dell’albero verso l’interno, si ottengono palchi folti di vegetazione in breve tempo. Per quanto riguarda i Ginepri ad aghi, si pinza tirando con la punta delle dita il cuore del nuovo germoglio quando si presenta a forma di pignetta.

AVVOLGIMENTO
Il processo di formazione si completa mediante l’avvolgimento, che si effettua con filo di alluminio ramato o di rame (se si ha una certa esperienza), da applicare direttamente sulla corteccia se il ramo non è molto rigido; in caso contrario è meglio prevedere una protezione, avvolgendo prima la ramificazione, sui cui va applicato il filo, con della rafia inumidita. L’epoca adatta per questa operazione è l’inverno (da ottobre a febbraio). Il filo può essere lasciato anche per lungo tempo, ma va rimosso tempestivamente non appena comincia ad incidere la corteccia per evitare che poi si formino antiestetiche cicatrici.

CONCIMAZIONE
Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.

CURE
I Ginepri sono piante generalmente forti, non particolarmente soggette ad attacchi parassitari. Bisogna in ogni caso fare attenzione ad afidi, cocciniglia e ragnetto rosso, cercando di prevenire eventuali attacchi attraverso una collocazione ottimale (luminosa e ventilata) e con frequenti nebulizzazioni della vegetazione.

Questa elegante conifera dall'armonioso portamento piramidale è caratterizzata da rami arcuati e penduli, aghi corti di un bel verde chiaro, e produce piccole bacche che a maturazione diventano nere. Come il Juniperus chinensis, è una pianta che si adatta benissimo alla coltivazione a bonsai, in particolare all'applicazione della tecnica della legna secca.

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