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gennaio 12, 2014

Le foglie del Kaede (acero tridente) richiamano le zampe palmate di un rospo.

Le Aceraceae sono una piccola famiglia caratterizzata da un centinaio di specie arboree ed arbustive. Ampiamente distribuite nelle regioni temperate dell'emisfero boreale, sono per la maggior parte a foglia caduca. Sebbene molte presentino foglie palmate, esse possono essere semplici e caduche o composte addirittura da 15 lobi.

 

Anche il tessuto della corteccia è piuttosto vario. I fiori sono riuniti in grappoli, spesso unisessuali, e generalmente producono un frutto costituito da due parti. Circa sessanta sono le specie diffuse in Europa, ma in arte bonsai sono quelle originarie del Giappone le più conosciute e coltivate, per la bellezza e la varietà di forme e colori, fra cui l'Acer palmatum e l'Acer buergerianum. (

acero tridente

Il bonsai.

Il suo nome giapponese "Kaede", significa "mano di rospo" e in effetti le sue caratteristiche foglie a forma di tridente richiamano le zampe palmate di un rospo. Con il suo tronco eretto dalla corteccia marrone chiaro, che invecchiando si sfoglia, questa pianta è particolarmente suggestiva in autunno, quando le sue foglie assumono vivaci tinte aranciate. È piuttosto adatta alla coltivazione a bosco. Si tratta di una specie robusta, generalmente in grado di resistere al freddo quanto al caldo. È longeva come essenza coltivata a bonsai, inoltre è facile da modellare e risponde bene alle tecniche di coltivazione.

 

Esposizione.

Come già accennato, si tratta di una pianta piuttosto resistente sia nei confronti del caldo che del freddo. Comunque, per non danneggiare il suo splendido fogliame, è bene proteggerla dai raggi solari estivi più intensi, mentre non va sottratta da un’esposizione totale al sole in autunno, poiché così si intensifica la colorazione del fogliame. In inverno, nonostante tolleri bene le basse temperature, è meglio riparare l’apparato radicale dalle gelate.

 

Annaffiatura.

La regola comune dell’annaffio che indica di bagnare ogni qualvolta il terreno risulta asciutto al tatto, è ideale anche nel caso dell’Acero, considerando però che nei periodi più caldi e in presenza di forte vento, bisogna intervenire con maggior frequenza. Spesso, infatti, in questi casi il terreno rischia di rimanere completamente asciutto. È bene inoltre tener presente che sia la mancanza, sia l’eccesso d’acqua possono creare gravi scompensi alla pianta. Più precisamente la mancanza d’acqua provoca l’afflosciamento delle foglie ed una crescita stentata; l’eccesso causa invece un annerimento delle foglie nella parte apicale.

 

Terreno.

Per quanto riguarda il composto, quello ideale deve essere poroso e in grado di trattenere sufficiente umidità, senza però infradiciarsi. Un terriccio che possiede tutte queste caratteristiche è quello costituito da akadama (50%), sabbia (20%) e terriccio (30%).

 

Rinvaso.

Ogni anno per i giovani Aceri, ogni 2/3 anni per quelli adulti. Si effettua in primavera quando le gemme iniziano a gonfiarsi, ma prima che compaiano le foglie.

 

Potatura.

Il periodo migliore per effettuare una potatura selettiva dei rami dell’Acero è l’inverno, poiché essendo privo di foglie è possibile osservarne con più chiarezza la struttura completa, inoltre non si rischiano perdite di linfa visto che la pianta è a riposo. Soprattutto i rami grossi vanno sempre potati in inverno: se si intervenisse durante il periodo di crescita, anche l’applicazione di pasta cicatrizzante non riuscirebbe ad arrestare la fuoriuscita di linfa. Per quanto riguarda la potatura di sfoltimento è bene tener presente che le gemme degli Aceri appaiono in coppia, una su ciascun lato del ramo. Mediante la selezione delle gemme e la potatura appropriata dei rami, la nuova germogliazione rispetterà la direzione della gemma scelta. Seguendo un buon schema, sulla base della direzione del ramo principale, i rami secondari e terziari non devono incrociarsi, ma formare una densa e completa rete orizzontale. Una volta formata la fronda, che si ottiene in circa 5 anni, ogni 4-5 anni è necessario potare l’albero energicamente per mantenerne la dimensione e il disegno.

 

Pinzatura.

In primavera quando si sono sviluppati i nuovi germogli, si pinza lasciando solo 1 o 2 paia di foglie. Se non si intervenisse in questo periodo, i germogli si svilupperebbero liberamente con internodi lunghi, dando luogo ad una crescita disordinata, esteticamente sgradevole. La cimatura dovrà proseguire durante tutto il periodo di crescita, con frequenza minore per i rami bassi, che è bene rimangano più lunghi. Sugli esemplari giovani è consigliabile defogliare ogni 2 anni, in maggio/giugno, eliminando tutte le foglie, ma mantenendo il picciolo.

 

Avvolgimento.

Bisogna premettere che a causa della delicata corteccia dell’Acero, la modellatura si ottiene soprattutto attraverso la potatura, quindi l’avvolgimento va applicato solo in casi di assoluta necessità. Il filo, a causa del rapido ritmo di crescita di questa specie, non deve mai rimanere per più di due mesi. Il periodo migliore per avvolgere è la primavera, poiché in inverno, nonostante ci sia una maggiore visibilità della struttura, lo scorrimento della linfa è rallentato, per cui rami e tronco sono poco flessibili e rischierebbero di spezzarsi.

 

Concimazione.

Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.

 

Patologie.

Gli agenti patogeni che si riscontrano più spesso su questa specie sono afidi, ragnetto rosso e oidio. Gli attacchi generalmente si verificano tra la primavera e l’inizio dell’autunno. Nel caso degli afidi si procede applicando aficida specifico ogni 10 giorni, effettuando almeno 3 interventi. Per prevenire la formazione del ragnetto rosso, è bene mantenere la pianta in un ambiente ventilato: in caso di attacco intervenire con acaricida.

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A proposito dell'autore: Fausto Baccino

Un bonsai non è semplicemente una pianta. È una filosofia, un simbolo d’armonica condivisione con la natura. È un essere vivente sul quale vanno riversate tante attenzioni. Alcuni ritengono che per curarne uno sia necessario essere sereni con se stessi, in armonia con la natura.

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