Raccolta degli alberi
A un occhio inesperto questo non sembra certo un luogo molto promettente per la raccolta di bonsai potenziali, in realtà è il posto tipico. Le varietà più facilmente reperibili saranno il ginepro comune, dei pini e larici.
Si possono prendere in considerazione alberi di ogni dimensione, anche se è meglio che non siano troppo grandi. In particolare i bassi ginepri comuni tendono ad avere un tronco contorto e interessante e possono diventare dei piacevolissimi piccoli bonsai.
È noto che generalmente i bonsai più belli sono quelli ricavati da alberi raccolti all'aperto. Questo accade perché tali alberi sono stati formati e scolpiti dalla natura e il risultato ha determinate qualità che non si possono facilmente ottenere in modo artificiale. In Cina ed in Giappone c'è una lunga tradizione nel raccogliere alberi all'aperto. Ancora 40 o 50 anni fa in Giappone molti 'cacciatori di bonsai' di professione si guadagnavano da vivere raccogliendo in luoghi nascosti e inaccessibili, come crepacci e pareti di montagna^ bellissimi esemplari molto vecchi.
Ora questi cacciatori non esistono più, perché le aree montagnose selvagge del Giappone sono state purtroppo spogliate da questa raccolta indiscriminata. Quanto è successo in Giappone fa capire quanto sia importante raccogliere alberi in modo responsabile. Togliere degli alberi dal loro ambiente naturale, anche se si prestano alla trasformazione in bonsai, può diventare una forma di vandalismo ecologico. La presa di coscienza dell'importanza della tutela dell'ambiente naturale ha spinto molti paesi a introdurre leggi che vietano la raccolta di piante rare o di alberi da zone protette, come pure l'esportazione di soggetti rari.
Nonostante il bonsai non entri in questa categoria, gli alberi vistosamente vecchi e fuori dal comune non dovrebbero essere tolti dal loro ambiente se non sono già minacciati di distruzione a causa di lavori stradali o altre forme di intervento umano. Vi sono tre circostanze in cui la raccolta all'aperto può essere giustificata. Se il materiale si trova su un fondo privato e il proprietario acconsente alla raccolta, non si creano problemi di alcun genere. Se, come detto prima, la zona dove l'albero si trova è interessata alla realizzazione di una nuova autostrada o ad altri progetti di costruzione, migliaia di potenziali bonsai rischiano di essere inutilmente distrutti.
Spesso mi è accaduto di percorrere foreste in cui vaste zone erano state sconvolte e gli alberi abbattuti.
Anche il prosciugamento di paludi e di stagni crea l'occasione per raccogliere del buon materiale. Queste zone sono normalmente considerate come terreno di poco conto, nel senso che il suolo e le condizioni di sviluppo non sono certo i migliori. È proprio in queste condizioni, però, che si producono gli alberi più adatti per farne bonsai. Essi d'altra parte non hanno praticamente alcuna possibilità di soprawivere e perciò la loro raccolta è completamente giustificata. Raccogliere alberi in natura non deve essere visto soltanto come un modo poco costoso per creare ottimi bonsai. Anche se ciò è vero, non deve essere questa la ragione principale della raccolta. La cosa importante è procurarsi soggetti vecchi che non è possibile ottenere in altro modo.
La possibilità di raccogliere in natura da ovviamente grande piacere. Poche cose sono più divertenti di una spedizione per la raccolta di alberi con un Bonsai club o con alcuni amici entusiasti.
L'eccitazione dovuta al ritrovamento di un bel soggetto, dopo aver camminato per chilometri, è veramente un'esperienza memorabile.
Non dimenticherò mai l'emozione provata quando sul fianco nudo di una montagna ho trovato una distesa enorme di meravigliosi piccoli vecchi ginepri. Fortunatamente quel luogo apparteneva a un signore molto comprensivo verso i cacciatori di bonsai. Io comunque mi sono molto limitato e ho raccolto solo alcuni alberi scelti.
Alla scoperta dei luoghi alternativi
Può essere certamente piacevole raccogliere alberi dai luoghi tradizionali, come montagne e cime di colline: ciò sta però diventando sempre più difficile dal momento che in una parte sempre maggiore di queste zone la raccolta è vietata per ragioni di conservazione o per altri motivi.
Fortunatamente le alternative cui ricorrere non mancano.
Ottimi alberi possono essere trovati in lughi di ogni sorta: vicino alle discariche, linee ferroviarie in disuso, frutteti abbandonati e vecchie cave.
Gii alberi provenienti da luoghi così inconsueti non solo eguagliano per qualità quelli reperibili in zone più tradizionali, ma si presentano in un assortimento di specie più vario
Gli alberi trovati nelle cave e vicino alle discariche normalmente hanno apparati radili.: assai compatti e poco profondi poiché sino cresciuti in substrati molto porosi.
Quelli raccolti nei vecchi frutteti o lungo le rotaie di una linea in disuso sono invariabilmente striminziti perché hanno subito negli anni le conseguenze di parecchi interventi di manutenzione.
Nelle aree urbane, i giardini di vecchie case in attesa di demolizione sono una ricchissima fonte di potenziali bonsai. Alla periferia di Londra ho trovato spesso splendidi faggi, ginepri e carpini che erano, stati coltivati come cespugli ornamentali e siepi per almeno 50 o 60 anni. Spesso chi possiede queste proprietà abbandonate è ben felice che qualcuno si offra di portar via quelle piante ormai inutili.
A un occhio inesperto questo non sembra certo un luogo molto promettente per la raccolta di bonsai potenziali, in realtà è il posto tipico. Le varietà più facilmente reperibili saranno il ginepro comune, dei pini e larici. Si possono prendere in considerazione alberi di ogni dimensione, anche se è meglio che non siano troppo grandi. In particolare i bassi ginepri comuni tendono ad avere un tronco contorto e interessante e possono diventare dei piacevolissimi piccoli bonsai.
foto raccolta degli alberi1: I vecchi bonsai come questo ginepro cinese dall'aspetto centenario sono normalmente alberi raccolti in natura. Importato dal Giappone negli anni '60. è alto 70 cm. con un tronco di 13. È notevole per la sua piacevole silhouette e la vistosa porzione di legno nudo.
A un occhio inesperto questo non sembra certo un luogo molto promettente per la raccolta di bonsai potenziali, in realtà è il posto tipico. Le varietà più facilmente reperibili saranno il ginepro comune, dei pini e larici.
Si possono prendere in considerazione alberi di ogni dimensione, anche se è meglio che non siano troppo grandi. In particolare i bassi ginepri comuni tendono ad avere un tronco contorto e interessante e possono diventare dei piacevolissimi piccoli bonsai.
È noto che generalmente i bonsai più belli sono quelli ricavati da alberi raccolti all'aperto. Questo accade perché tali alberi sono stati formati e scolpiti dalla natura e il risultato ha determinate qualità che non si possono facilmente ottenere in modo artificiale. In Cina ed in Giappone c'è una lunga tradizione nel raccogliere alberi all'aperto. Ancora 40 o 50 anni fa in Giappone molti 'cacciatori di bonsai' di professione si guadagnavano da vivere raccogliendo in luoghi nascosti e inaccessibili, come crepacci e pareti di montagna^ bellissimi esemplari molto vecchi.
Ora questi cacciatori non esistono più, perché le aree montagnose selvagge del Giappone sono state purtroppo spogliate da questa raccolta indiscriminata. Quanto è successo in Giappone fa capire quanto sia importante raccogliere alberi in modo responsabile. Togliere degli alberi dal loro ambiente naturale, anche se si prestano alla trasformazione in bonsai, può diventare una forma di vandalismo ecologico. La presa di coscienza dell'importanza della tutela dell'ambiente naturale ha spinto molti paesi a introdurre leggi che vietano la raccolta di piante rare o di alberi da zone protette, come pure l'esportazione di soggetti rari.
Nonostante il bonsai non entri in questa categoria, gli alberi vistosamente vecchi e fuori dal comune non dovrebbero essere tolti dal loro ambiente se non sono già minacciati di distruzione a causa di lavori stradali o altre forme di intervento umano. Vi sono tre circostanze in cui la raccolta all'aperto può essere giustificata. Se il materiale si trova su un fondo privato e il proprietario acconsente alla raccolta, non si creano problemi di alcun genere. Se, come detto prima, la zona dove l'albero si trova è interessata alla realizzazione di una nuova autostrada o ad altri progetti di costruzione, migliaia di potenziali bonsai rischiano di essere inutilmente distrutti.
Spesso mi è accaduto di percorrere foreste in cui vaste zone erano state sconvolte e gli alberi abbattuti.
Anche il prosciugamento di paludi e di stagni crea l'occasione per raccogliere del buon materiale. Queste zone sono normalmente considerate come terreno di poco conto, nel senso che il suolo e le condizioni di sviluppo non sono certo i migliori. È proprio in queste condizioni, però, che si producono gli alberi più adatti per farne bonsai. Essi d'altra parte non hanno praticamente alcuna possibilità di soprawivere e perciò la loro raccolta è completamente giustificata. Raccogliere alberi in natura non deve essere visto soltanto come un modo poco costoso per creare ottimi bonsai. Anche se ciò è vero, non deve essere questa la ragione principale della raccolta. La cosa importante è procurarsi soggetti vecchi che non è possibile ottenere in altro modo.
La possibilità di raccogliere in natura da ovviamente grande piacere. Poche cose sono più divertenti di una spedizione per la raccolta di alberi con un Bonsai club o con alcuni amici entusiasti.
L'eccitazione dovuta al ritrovamento di un bel soggetto, dopo aver camminato per chilometri, è veramente un'esperienza memorabile.
Non dimenticherò mai l'emozione provata quando sul fianco nudo di una montagna ho trovato una distesa enorme di meravigliosi piccoli vecchi ginepri. Fortunatamente quel luogo apparteneva a un signore molto comprensivo verso i cacciatori di bonsai. Io comunque mi sono molto limitato e ho raccolto solo alcuni alberi scelti.
Alla scoperta dei luoghi alternativi
Può essere certamente piacevole raccogliere alberi dai luoghi tradizionali, come montagne e cime di colline: ciò sta però diventando sempre più difficile dal momento che in una parte sempre maggiore di queste zone la raccolta è vietata per ragioni di conservazione o per altri motivi.
Fortunatamente le alternative cui ricorrere non mancano.
Ottimi alberi possono essere trovati in lughi di ogni sorta: vicino alle discariche, linee ferroviarie in disuso, frutteti abbandonati e vecchie cave.
Gii alberi provenienti da luoghi così inconsueti non solo eguagliano per qualità quelli reperibili in zone più tradizionali, ma si presentano in un assortimento di specie più vario
Gli alberi trovati nelle cave e vicino alle discariche normalmente hanno apparati radili.: assai compatti e poco profondi poiché sino cresciuti in substrati molto porosi.
Quelli raccolti nei vecchi frutteti o lungo le rotaie di una linea in disuso sono invariabilmente striminziti perché hanno subito negli anni le conseguenze di parecchi interventi di manutenzione.
Nelle aree urbane, i giardini di vecchie case in attesa di demolizione sono una ricchissima fonte di potenziali bonsai. Alla periferia di Londra ho trovato spesso splendidi faggi, ginepri e carpini che erano, stati coltivati come cespugli ornamentali e siepi per almeno 50 o 60 anni. Spesso chi possiede queste proprietà abbandonate è ben felice che qualcuno si offra di portar via quelle piante ormai inutili.
A un occhio inesperto questo non sembra certo un luogo molto promettente per la raccolta di bonsai potenziali, in realtà è il posto tipico. Le varietà più facilmente reperibili saranno il ginepro comune, dei pini e larici. Si possono prendere in considerazione alberi di ogni dimensione, anche se è meglio che non siano troppo grandi. In particolare i bassi ginepri comuni tendono ad avere un tronco contorto e interessante e possono diventare dei piacevolissimi piccoli bonsai.
foto raccolta degli alberi1: I vecchi bonsai come questo ginepro cinese dall'aspetto centenario sono normalmente alberi raccolti in natura. Importato dal Giappone negli anni '60. è alto 70 cm. con un tronco di 13. È notevole per la sua piacevole silhouette e la vistosa porzione di legno nudo.