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dicembre 12, 2025

Il caprifoglio (Lonicera) è apprezzato per i loro fiori profumati e la crescita vigorosa, che le rendono una scelta popolare per l'arte bonsai.

Posted By: Fausto Baccino - dicembre 12, 2025

Un bonsai di Lonicera, comunemente noto come caprifoglio, è un albero in miniatura che può essere coltivato a partire da diverse specie di caprifoglio. Queste piante sono apprezzate per i loro fiori profumati e la crescita vigorosa, che le rendono una scelta popolare per l'arte bonsai.


Cura del bonsai di Lonicera:


Posizione:


I bonsai di Lonicera prosperano in pieno sole, ma è importante proteggerli dalle forti gelate, soprattutto in vasi piccoli.


Annaffiatura:


Annaffiare quando la superficie del terreno è asciutta, evitando sia l'eccesso che la carenza di acqua.


Concimazione:


Concimare ogni due settimane durante la stagione vegetativa.


Potatura:


Potare regolarmente per mantenere la forma desiderata e favorire una crescita densa. Potature più drastiche possono essere effettuate nel tardo autunno o in inverno.


Rinvaso:


Rinvasare in primavera, non appena compaiono i nuovi germogli, utilizzando un terriccio base per bonsai.


Propagazione:


Le talee radicano facilmente tra luglio e agosto. Possono anche essere propagate per margotta da agosto a novembre o per semina a febbraio o marzo.

 

Considerazioni aggiuntive:


Stile:


I tronchi di Lonicera tendono ad essere dritti, il che può rappresentare una sfida nella progettazione di un bonsai. Le curve possono essere realizzate ramificando rami primari e secondari o creando effetti di legno morto.


Specie:


Diverse specie di Lonicera possono essere utilizzate per i bonsai, tra cui Lonicera implexa, Lonicera japonica e Lonicera nitida.


Resistenza:


I bonsai di Lonicera sono generalmente resistenti e facili da curare, il che li rende un'ottima scelta per i principianti.


Posizione:


I bonsai necessitano di luce solare e aria fresca, quindi un luogo ben illuminato, come un balcone, una terrazza o un giardino, è l'ideale. In breve, il bonsai di Lonicera è un'opzione attraente e relativamente facile da curare che può aggiungere bellezza e profumo a qualsiasi spazio.

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dicembre 05, 2025

Il ligustro (Ligustrum) con il suo caratteristico fogliame, piccolo e tondeggiante, lo rende un soggetto ideale per la coltivazione a bonsai

Posted By: Fausto Baccino - dicembre 05, 2025

Il suo caratteristico fogliame, piccolo e tondeggiante, lo rende un soggetto ideale per la coltivazione a bonsai. Quella proposta è una specie che cresce spontanea nel sud della Cina: il suo habitat naturale è caratterizzato da un clima caldo, pertanto nelle regioni temperate più fresche va coltivata come bonsai d’appartamento. Gli stili a cui meglio si adatta sono: eretto, inclinato, su roccia, a due tronchi, a tronco multiplo.

ESPOSIZIONE
Nei lunghi mesi in cui rimane all’interno, occorre assicurargli una collocazione in posizione luminosa a meno di 1 metro dalla finestra, mantenendo la temperatura tra i 15° e i 23° C. Da maggio a settembre viene posto all'esterno in una posizione a mezzombra.

ANNAFFIATURA
L’annaffiatura ideale deve essere abbondante e regolare, facendo asciugare il terreno fra un annaffio e l’altro. Non ama i ristagni d’acqua, pertanto il drenaggio va tenuto sempre sotto controllo. In caso di eccesso d’acqua, le punte delle foglie diventano nere e gradualmente cadono. Deleteria risulta anche ovviamente la carenza d’acqua, che può essere considerata come una delle cause principali di moria del Ligustrum.

TERRENO
Il composto più adatto a questa specie è costituito da: 60% di akadama e 40% di terra pronta

RINVASO
Il periodo ideale per trapiantare questa specie è la tarda primavera o l’inizio dell’estate; la frequenza deve essere di 2/3 anni. Durante il trapianto si elimina 1/3 della terra sulla parte esterna del ceppo, accorciando le radici troppo lunghe.

POTATURA
Nel corso della stagione vegetativa fino alla fine di agosto, i rami possono venir potati in qualsiasi momento. Se l’intervento deve essere effettuato su rami di grosso diametro, è consigliabile intervenire in primavera-estate, avendo però la cautela di porre mastice cicatrizzante sulle ferite, per evitare fuoriuscite di linfa.

PINZATURA
Durante tutta la stagione vegetativa è necessaria una costante pinzatura della nuova crescita. Si procede sui germogli che hanno raggiunto le 5-6 coppie di foglie, cimandoli a due coppie.

AVVOLGIMENTO
I rami ed i germogli lignificati possono essere avvolti senza problemi durante tutto l’anno. Per non rischiare però di segnare la corteccia, bisogna fare molta attenzione a rimuovere il filo tempestivamente prima che inizi ad inciderla.

CONCIMAZIONE
Alla ripresa vegetativa (marzo-aprile) concimare ogni 8-10 giorni abbinando il Concime Bonsan ad Azione Stimolante al Concime Liquido Organico Bonsan. Da aprile a settembre concimare ogni 8-10 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan oppure ogni 15-20 giorni con Bonsan Concime Solido Organico Aburukasu, evitando i mesi di luglio e agosto. Da settembre a febbraio utilizzare ogni 15-20 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan. Si consiglia inoltre, in modo particolare, la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.

CURE
È una pianta semipersistente a foglie lucide particolarmente apprezzata per la sua profumatissima fioritura. I suoi caratteristici fiori a grappolo sono seguiti in autunno da bacche nere. È un bonsai molto adatto ai principianti, poiché è facile da coltivare e da rinvasare e sopporta molto bene le potature, anche quelle drastiche.

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novembre 28, 2025

Il larice (Laryx) È particolarmente apprezzata per l’educazione a bonsai per la sua naturale forma colonnare e per le sue caratteristiche estetiche-

Posted By: Fausto Baccino - novembre 28, 2025

La specie maggiormente utilizzata per la coltivazione a bonsai è quella giapponese denominata kaempferi. Il suo impiego in arte bonsai si è ormai ampiamente diffuso anche nel nostro continente poiché questa pianta, rispetto alle nostre specie autoctone, ha una maggiore vigoria ed una conseguente notevole rapidità di crescita. È particolarmente apprezzata per l’educazione a bonsai sia per la sua naturale forma colonnare, che termina con il tipico apice conico, sia per le sue caratteristiche estetiche: i suoi germogli hanno un deciso colore rosso-violaceo, inoltre la tonalità grigio-verde delle sue foglie aghiformi fa apparire l’insieme di un caratteristico colore azzurrognolo; le piccole pigne sono sormontate da scaglie riflesse. Essendo una conifera a foglia caduca, in forma bonsai, alla caduta degli aghi, manifesta tutto il suo fascino mettendo in luce il suo tronco rugoso, squamato, dall’aspetto vetusto, con ramificazioni fini e internodi corti. Anche la vasta gamma di stili in cui è possibile formarlo, ossia tutti quelli generalmente utilizzati ad eccezione dello stile a scopa, costituisce un ulteriore stimolo per la coltivazione di questa specie a bonsai.

ESPOSIZIONE
Il Larice cresce bene in zone fresche e ventilate. Ama particolarmente la luce del sole ad esclusione di quella intensa dell’estate: gli aghi bruciati dai raggi troppo intensi rappresentano l’inconveniente principale di coltivazione di questa specie. Come tutte le piante trae beneficio da una collocazione che ricrei le tipiche condizioni ambientali del suo habitat naturale: solo se sottoposto a climi freddi e secchi dà origine ad una chioma compatta e formata da aghi corti; se posto invece in ambienti caldi e umidi, gli aghi si presentano lunghi e deboli. Pur essendo un albero originario di zone a clima freddo, se posto in vaso, durante l’inverno, va garantita una certa protezione dell’apparato radicale dalle gelate, ad esempio coprendo il vaso con foglie, segatura o sfagno.

ANNAFFIATURA
In primavera e in estate deve essere abbondante. Poiché il Larice non ama i ristagni d’acqua, è necessario controllare il drenaggio costantemente, in modo che non si verifichi una marcescenza radicale. Durante l’inverno le somministrazioni vanno diradate facendo attenzione, però, che il terreno non si asciughi mai completamente.

RINVASO
Generalmente il trapianto va effettuato ogni 4-5 anni sugli esemplari maturi e almeno ogni 2-3 anni su quelli più giovani. Il periodo ideale è l’inizio della primavera non appena le gemme iniziano a gonfiarsi, effettuando una potatura delle grosse radici capillari e riducendole al massimo di un terzo. Si raccomanda l’utilizzo di un terriccio ben drenato composto da 80% di akadama e 20% di ghiaia, facendo attenzione ad annaffiare frequentemente durante il periodo estivo.

POTATURA
Le potature di mantenimento e di formazione vanno effettuate esclusivamente in inverno, quando i rami sono spogli. In questa stagione è possibile anche lavorare la legna secca, che per il Larice costituisce una caratteristica propria della specie e al quale conferisce un fascino particolare. Si consiglia di non potare mai precipitosamente tutti i rami che non rientrano nella silhouette della pianta: come ogni conifera, questa specie, soprattutto negli esemplari maturi, dà luogo con difficoltà a nuove ramificazioni, quindi ci si potrebbe pentire di non avere più a disposizione rami in zone strategiche per il nuovo disegno della pianta.

PINZATURA
La pinzatura dei nuovi germogli va eseguita costantemente durante tutta la stagione vegetativa, mantenendo 1-2 gemme nuove, ossia circa 2-3 cm di crescita. Per non correre alcun rischio è meglio eseguire l’intervento utilizzando solo le dita. Mentre si effettua la cimatura delle gemme è consigliabile eliminare anche gli eventuali getti avventizi che dovessero formarsi sul tronco.

AVVOLGIMENTO
L’applicazione del filo, che va effettuata in inverno, è una costante che deve seguire tutta la vita del bonsai di Larice poiché il suo legno, essendo molto flessibile, perde in breve tempo la forma. Bisogna tener presente, però, che la corteccia di questa pianta è piuttosto delicata, di conseguenza il filo, al fine di non danneggiarla, dovrà essere rivestito con carta adesiva e avvolto facendo attenzione a non bloccare il passaggio della linfa.

CONCIMAZIONE
Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.

CURE
Se si rispettano le necessità di questa pianta relative soprattutto a esposizione e annaffiatura, difficilmente si andrà incontro a problemi fitopatologici. È bene tener presente, però, che il Larice è soggetto ad alcune patologie: una delle più diffuse è rappresentata dall’attacco di afidi lanigeri, che può essere facilmente evitato attraverso un’adeguata disinfezione preventiva invernale-primaverile. Altri agenti che possono intaccare la salute di questa pianta sono acari e ragnetti rossi che colpiscono le foglie in primavera, mostrando i sintomi solo in estate: in questo caso occorre intervenire per tempo con prodotti chimici specifici. Le radici possono essere soggette ad attacchi fungini se il terreno non è ben drenato.

È particolarmente apprezzata per l’educazione a bonsai sia per la sua naturale forma colonnare, che termina con il tipico apice conico, sia per le sue caratteristiche estetiche

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novembre 21, 2025

La Lagerstroemia come bonsai è interessante per la decorativa corteccia che si stacca in lunghe strisce-

Posted By: Fausto Baccino - novembre 21, 2025


In questo tipo di coltivazione oltre che per la fioritura, la pianta è interessante per la decorativa corteccia che si stacca in lunghe strisce, scoprendo un tronco grigio con zone rosa e marrone. Questa qualità corticale è apprezzabile per tutto l’anno e il suo momento migliore è l’inverno, quando la maggior parte degli altri bonsai fioriferi non offrono particolari attrattive. Viene modellata soprattutto negli stili eretto, inclinato, prostrato e su roccia.

ESPOSIZIONE
All’esterno in posizione a mezzombra; si deve fare attenzione in inverno che non sia sottoposta a gelate. Una combinazione di elevate temperature e scarsa illuminazione produce una crescita troppo allungata e tenera: è consigliabile crearle un microambiente fresco.

ANNAFFIATURA
Deve essere quotidiana dall’inizio della primavera all’autunno. Meno frequente durante la dormienza, controllando però periodicamente il terreno per non lasciarlo inaridire.

TERRENO
Il composto più adatto a questa specie è costituito da: Akadama 25%, terra pronta 50% e sabbia 25%.

RINVASO
Ogni due anni, in primavera, prima della ripresa vegetativa.

POTATURA
Va effettuata la potatura dei rami nell’arco dell’intero anno; quando presenta 6 foglie, si riduce a 2. In autunno, dopo che è avvenuta la fioritura, potare drasticamente.

PINZATURA
Dopo aver lasciato sviluppare la nuova crescita fino a tarda primavera, si procede ad accorciare ciascun germoglio.

AVVOLGIMENTO
Può essere educata con il filo tutto l’anno, eccetto durante la fioritura.

CONCIMAZIONE
Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.

CURE
È soggetta soprattutto agli afidi.

In questo tipo di coltivazione oltre che per la fioritura, la pianta è interessante per la decorativa corteccia che si stacca in lunghe strisce, scoprendo un tronco grigio con zone rosa e marrone.

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novembre 14, 2025

La Kadsura japonica è una piccola pianta rampicante originaria della Cina meridionale

Posted By: Fausto Baccino - novembre 14, 2025

La Kadsura japonica è una piccola pianta rampicante originaria della Cina meridionale. È caratterizzata dalle sue foglie sempreverdi, che diventano rosse in autunno e rimangono sull'albero, e dai suoi caratteristici frutti sferici a grappolo.
La fioritura inizia a fine estate.

I fiori possono essere maschili o femminili, ma mai entrambi presenti sulla stessa pianta. Ciò significa che entrambi i sessi devono essere in contatto affinché avvenga la fecondazione e si formi questo splendido grappolo di frutti.

Si tratta di una specie piuttosto rustica che si adatta sia al pieno sole che alla mezz'ombra e non è esigente in termini di scelta del substrato.

Altezza 15 cm; peso netto 3 cm.
Vaso 10 x 8 x 3 cm

Si tratta di una specie rara, ma molto apprezzata in Giappone, molto suggestiva per le sue foglie che diventano rosse in autunno e per i suoi frutti a grappolo. La fioritura inizia in estate e i fiori possono essere sia femminili che maschili, ma mai entrambi presenti sulla stessa pianta. Pertanto, affinché la fecondazione avvenga, entrambi i sessi devono essere in contatto.

Sebbene crescano bene in terreni neutri, preferiscono un substrato leggermente acido.

Nonostante le sue foglie siano grandi, la spettacolarità dei suoi frutti rende questa specie una delle preferite in Giappone per la coltivazione di alberi di dimensioni shohin.

Trapiantata in vaso tokoname, in akadama e kiryuzuna.

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novembre 07, 2025

lo Juniperus rigida e lo Juniperus chinensis, costituiscono addirittura gruppi a sé stanti nelle esposizioni e nelle collezioni.

Posted By: Fausto Baccino - novembre 07, 2025

Sicuramente nell’arte bonsai i Ginepri sono tra le piante maggiormente utilizzate: in Giappone e in Cina, lo Juniperus rigida e lo Juniperus chinensis, costituiscono addirittura gruppi a sé stanti nelle esposizioni e nelle collezioni e questo sia per il gran numero di esemplari esposti, sia per la bellezza che li distingue. Anche nel nostro Paese sono particolarmente diffusi poiché, grazie alla loro adattabilità alle più svariate condizioni, sono piante ideali per la coltivazione a bonsai. Rispondono bene a tutte le tecniche, in modo particolare a quelle legate alla lavorazione della legna secca con le quali gli alberi assumono un carattere forte e suggestivo. A causa della loro lenta crescita i risultati della coltivazione affiorano col tempo, ma attenendosi alle regole di coltivazione e applicando correttamente le tecniche, si otterranno esemplari dalle qualità eccezionali.

ESPOSIZIONE
La sua collocazione ideale, come facilmente intuibile, è esterna, in luogo ben ventilato e soleggiato. Va protetto unicamente dagli eccessi di calore e dal freddo molto intenso. Difficilmente queste piante presenteranno problemi dovuti alle condizioni atmosferiche, poiché in natura si sviluppano anche in zone particolarmente impervie, sottoposte alle più avverse condizioni climatiche, che anziché danneggiarle, ne esaltano il loro particolare carattere forte e maturo.

ANNAFFIATURA
La terra deve rimanere sempre leggermente umida, evitando sia di annaffiare eccessivamente, sia di far mancare l’acqua. È utile applicare anche una vaporizzazione quotidiana sugli aghi e sui rami, preferibilmente nelle prime ore della giornata, o verso mezzogiorno in inverno. Attenzione a non lasciarsi ingannare dal fatto che in natura vivano in terreni quasi aridi, i Ginepri hanno sempre bisogno di una certa umidità per crescere in modo vigoroso.

RINVASO
L’epoca ideale per trapiantare i Ginepri è la metà primavera, nel momento in cui le gemme iniziano a gonfiarsi. Le piante giovani, in fase di crescita, si trapiantano ogni 2 anni, mentre quelle già formate ogni 4/5 anni. In entrambi i casi, durante la potatura delle radici bisogna intervenire con molta cura su quelle fini per non comprometterne il loro importantissimo sviluppo.
L’akadama può sicuramente essere considerata come il terriccio migliore per questa specie.

POTATURA
Bisogna distinguere due tipi di potatura: quella di formazione e quella di mantenimento. Nel primo caso la potatura serve per eliminare tutte le crescite indesiderate, per mantenere uno sviluppo ed un equilibrio armonico delle diverse parti, in base alla forma che si intende raggiungere. La potatura drastica dei rami primari si può effettuare durante i mesi di riposo vegetativo, soprattutto tra febbraio e marzo del terzo o quarto anno di vita della pianta. Alla potatura drastica è comunque sempre preferibile quella graduale e progressiva. La potatura di mantenimento di un Ginepro ben formato consiste essenzialmente nell’eliminare tutti i germogli che nascono sul tronco e nell’accorciare quelli sui rami principali. Quando si vuole ringiovanire una parte della pianta, si mantengono uno o più germogli nuovi.

PINZATURA
I Ginepri vegetano continuamente dall’inizio della primavera fino all’autunno, pertanto bisogna pinzare durante tutta la stagione di crescita. Dirigendo il vigore dell’albero verso l’interno, si ottengono palchi folti di vegetazione in breve tempo. Per quanto riguarda i Ginepri ad aghi, si pinza tirando con la punta delle dita il cuore del nuovo germoglio quando si presenta a forma di pignetta.

AVVOLGIMENTO
Il processo di formazione si completa mediante l’avvolgimento, che si effettua con filo di alluminio ramato o di rame (se si ha una certa esperienza), da applicare direttamente sulla corteccia se il ramo non è molto rigido; in caso contrario è meglio prevedere una protezione, avvolgendo prima la ramificazione, sui cui va applicato il filo, con della rafia inumidita. L’epoca adatta per questa operazione è l’inverno (da ottobre a febbraio). Il filo può essere lasciato anche per lungo tempo, ma va rimosso tempestivamente non appena comincia ad incidere la corteccia per evitare che poi si formino antiestetiche cicatrici.

CONCIMAZIONE
Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.

CURE
I Ginepri sono piante generalmente forti, non particolarmente soggette ad attacchi parassitari. Bisogna in ogni caso fare attenzione ad afidi, cocciniglia e ragnetto rosso, cercando di prevenire eventuali attacchi attraverso una collocazione ottimale (luminosa e ventilata) e con frequenti nebulizzazioni della vegetazione.

Questa elegante conifera dall'armonioso portamento piramidale è caratterizzata da rami arcuati e penduli, aghi corti di un bel verde chiaro, e produce piccole bacche che a maturazione diventano nere. Come il Juniperus chinensis, è una pianta che si adatta benissimo alla coltivazione a bonsai, in particolare all'applicazione della tecnica della legna secca.

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ottobre 31, 2025

Nell’arte bonsai i Ginepri (Juniperus chinensis) sono tra le piante maggiormente utilizzate.

Posted By: Fausto Baccino - ottobre 31, 2025

Sicuramente nell’arte bonsai i Ginepri sono tra le piante maggiormente utilizzate: in Giappone e in Cina, lo Juniperus rigida e lo Juniperus chinensis, costituiscono addirittura gruppi a sé stanti nelle esposizioni e nelle collezioni e questo sia per il gran numero di esemplari esposti, sia per la bellezza che li distingue. Anche nel nostro Paese sono particolarmente diffusi poiché, grazie alla loro adattabilità alle più svariate condizioni, sono piante ideali per la coltivazione a bonsai. Rispondono bene a tutte le tecniche, in modo particolare a quelle legate alla lavorazione della legna secca con le quali gli alberi assumono un carattere forte e suggestivo. A causa della loro lenta crescita i risultati della coltivazione affiorano col tempo, ma attenendosi alle regole di coltivazione e applicando correttamente le tecniche, si otterranno esemplari dalle qualità eccezionali.

ESPOSIZIONE
La sua collocazione ideale, come facilmente intuibile, è esterna, in luogo ben ventilato e soleggiato. Va protetto unicamente dagli eccessi di calore e dal freddo molto intenso. Difficilmente queste piante presenteranno problemi dovuti alle condizioni atmosferiche, poiché in natura si sviluppano anche in zone particolarmente impervie, sottoposte alle più avverse condizioni climatiche, che anziché danneggiarle, ne esaltano il loro particolare carattere forte e maturo.

ANNAFFIATURA
La terra deve rimanere sempre leggermente umida, evitando sia di annaffiare eccessivamente, sia di far mancare l’acqua. È utile applicare anche una vaporizzazione quotidiana sugli aghi e sui rami, preferibilmente nelle prime ore della giornata, o verso mezzogiorno in inverno. Attenzione a non lasciarsi ingannare dal fatto che in natura vivano in terreni quasi aridi, i Ginepri hanno sempre bisogno di una certa umidità per crescere in modo vigoroso.

TERRENO
L’akadama può sicuramente essere considerata come il terriccio migliore per questa specie.

RINVASO
L’epoca ideale per trapiantare i Ginepri è la metà primavera, nel momento in cui le gemme iniziano a gonfiarsi. Le piante giovani, in fase di crescita, si trapiantano ogni 2 anni, mentre quelle già formate ogni 4/5 anni. In entrambi i casi, durante la potatura delle radici bisogna intervenire con molta cura su quelle fini per non comprometterne il loro importantissimo sviluppo.

POTATURA
Bisogna distinguere due tipi di potatura: quella di formazione e quella di mantenimento. Nel primo caso la potatura serve per eliminare tutte le crescite indesiderate, per mantenere uno sviluppo ed un equilibrio armonico delle diverse parti, in base alla forma che si intende raggiungere. La potatura drastica dei rami primari si può effettuare durante i mesi di riposo vegetativo, soprattutto tra febbraio e marzo del terzo o quarto anno di vita della pianta. Alla potatura drastica è comunque sempre preferibile quella graduale e progressiva. La potatura di mantenimento di un Ginepro ben formato consiste essenzialmente nell’eliminare tutti i germogli che nascono sul tronco e nell’accorciare quelli sui rami principali. Quando si vuole ringiovanire una parte della pianta, si mantengono uno o più germogli nuovi.

PINZATURA
I Ginepri vegetano continuamente dall’inizio della primavera fino all’autunno, pertanto bisogna pinzare durante tutta la stagione di crescita. Si prende tra le dita ciascun ciuffetto di vegetazione e si spezzano delicatamente le scaglie nuove che fuoriescono dal profilo a forma di ventaglio. Questa pinzatura favorisce lo sviluppo di germogli laterali, per cui occorrerà ripetere varie volte la stessa operazione. Dirigendo il vigore dell’albero verso l’interno, si ottengono palchi folti di vegetazione in breve tempo. A seguito delle potature drastiche del fogliame o dell’avvolgimento, l’albero può produrre foglie a forma di ago. L’albero recupererà la sua forma naturale, se non si interviene eliminando questi germogli ad aghi, quindi si seguirà il normale ritmo di coltivazione, fino a che non riappariranno germogli a forma di scaglie.
AVVOLGIMENTO
Il processo di formazione si completa mediante l’avvolgimento, che si effettua con filo di alluminio ramato o di rame (se si ha una certa esperienza), da applicare direttamente sulla corteccia se il ramo non è molto rigido; in caso contrario è meglio prevedere una protezione, avvolgendo prima la ramificazione, sui cui va applicato il filo, con della rafia inumidita. L’epoca adatta per questa operazione è l’inverno (da ottobre a febbraio). Il filo può essere lasciato anche per lungo tempo, ma va rimosso tempestivamente non appena comincia ad incidere la corteccia per evitare che poi si formino antiestetiche cicatrici.

CONCIMAZIONE
Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro; 3-4 volte all'anno è opportuno intervenire anche con la Soluzione Curativa Minerale Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.

CURE
I Ginepri sono piante generalmente forti, non particolarmente soggette ad attacchi parassitari. Bisogna in ogni caso fare attenzione ad afidi, cocciniglia e ragnetto rosso, cercando di prevenire eventuali attacchi attraverso una collocazione ottimale (luminosa e ventilata) e con frequenti nebulizzazioni della vegetazione.

Questa conifera presenta caratteristiche diverse a secona dell'età: nelle piante giovani le foglie sono aghiformi, lunghe, chiare e compatte; in quelle adulte sono piccole e squamiformi. Il ginepro produce delle bacche bluastre che diventano brune quando arrivano a maturazione ed è forse il sempreverde che più si adatta all'arte bonsai. Il suo legno, flessibile quando è verde, diventa infatti duro e resistente una volta scortecciato ed è perfetto per la lavorazione della legna secca. Una pianta per veri appassionati che può essere lavorata tutto l'anno, tranne in luglio e agosto.

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ottobre 24, 2025

L'Itea japonica, o falso gelsomino giapponese, è un piccolo albero deciduo, molto adatto alla coltivazione come bonsai.

Posted By: Fausto Baccino - ottobre 24, 2025

L'Itea japonica è un piccolo albero a foglie caduche, solitamente coltivato con un tronco multiplo. Le sue foglie diventano rosse in autunno e i suoi rami si riempiono di fiori bianchi in racemi in primavera. Sembra di essere in un bosco: avete visto come i raggi del sole attraversano le foglie e illuminano il tronco?

L'Itea japonica, o falso gelsomino giapponese, è un piccolo albero deciduo, molto adatto alla coltivazione come bonsai. Le sue foglie diventano rosse in autunno e i suoi rami si ricoprono di fiori bianchi a grappoli in primavera.

Caratteristiche dell'Itea japonica come bonsai:

Dimensioni:

È un albero di piccole dimensioni, il che lo rende adatto alla coltivazione in piccoli vasi come bonsai.

Foglie:

Le sue foglie sono ovali e dentate e diventano di un rosso intenso in autunno, aggiungendo interesse visivo al bonsai.

Fiori:

Produce fiori bianchi a grappoli pendenti in primavera, molto belli e profumati.

Tronco:

Può essere coltivato con un singolo tronco o più tronchi, consentendo diversi stili di bonsai.

Crescita:

È un albero a crescita relativamente rapida, il che lo rende facile da modellare e da usare come bonsai.

Considerazioni per la coltivazione:

Luce: Richiede luce solare diretta, ma può tollerare anche un po' d'ombra.

Terreno: Un terreno ben drenato è essenziale per evitare il marciume radicale. Si consiglia un terriccio per bonsai ben drenante.

Irrigazione: Annaffiare regolarmente, soprattutto durante i mesi più caldi, evitando però i ristagni d'acqua.

Fertilizzazione: Fertilizzare durante la stagione vegetativa con un fertilizzante bilanciato per bonsai.

Potatura: Potare per controllare le dimensioni e la forma dell'albero. La potatura di mantenimento può essere effettuata dopo la fioritura.

Rinvaso: Rinvasare ogni due o tre anni, o secondo necessità, utilizzando terriccio per bonsai fresco.

Protezione invernale: Nelle zone con inverni freddi, proteggere il bonsai dal gelo.

L'Itea japonica è un'ottima scelta sia per i principianti che per gli esperti di bonsai grazie alla sua facilità di coltivazione, alle sue caratteristiche attraenti e alla capacità di adattarsi a diversi stili.

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ottobre 17, 2025

L’Agrifoglio (Ilex) è uno degli alberi da frutto più facili ed eleganti da formare a bonsai.

Posted By: Fausto Baccino - ottobre 17, 2025

L’Agrifoglio è uno degli alberi da frutto più facili ed eleganti da formare a bonsai. Essendo una specie dioica, i fiori maschili e femminili compaiono su piante diverse: gli alberi che portano i fiori maschili sono caratterizzati da una maggiore delicatezza dei fiori e della ramificazione, ma solo quelli femminili producono il frutto. Altro pregio di questa specie è la spettacolare fioritura e l’adattabilità a tutti gli stili bonsai, rendendola una pianta particolarmente apprezzata da numerosi appassionati. Le varietà più utilizzate sono l’Ilex crenata, l’Agrifoglio del Giappone che presenta foglie e rami fini e l’Ilex serrata, con sottili foglie oblunghe che assomigliano più a quelle del Ciliegio o del Melo che a quelle lucide e spinose del classico sempreverde.

ESPOSIZIONE
Trattandosi di una specie tropicale, ma molto tollerante anche verso le temperature rigide, può essere tranquillamente posta all’esterno durante tutto l’anno, purché vengano protette le radici nei periodi più rigidi dell’inverno e preservato il fogliame dai venti gelidi. Non ci sono problemi, invece, a lasciar esposto l’Ilex anche agli intensi raggi solari dell’estate. Solo le giovani piantine vanno protette nei momenti più caldi della giornata, arrivando però gradualmente ad abituarle anche a queste particolari condizioni. Considerando che per poter godere appieno della fruttificazione è assolutamente indispensabile evitare che si verifichi la perdita precoce dei fiori, che in tal caso non potrebbero essere impollinati e quindi fecondati, nei giorni di forte vento o pioggia intensa, l’Agrifoglio va protetto anche semplicemente ponendolo sotto al banco di appoggio, poiché questi fenomeni atmosferici possono danneggiare i petali o far cadere i fiori.

ANNAFFIATURA
Necessita di abbondante acqua, quindi bisogna riporre particolare attenzione nell’annaffiatura, soprattutto una volta formatisi i frutti, poiché se l’acqua viene a mancare, le bacche cadono o perdono colore e anche le foglie appassiscono. L’insufficienza d’acqua, inoltre, rende più lenta la maturazione dei germogli, causando anche uno sviluppo irregolare delle gemme da fiore, quindi, bisogna assicurarsi che il terreno rimanga sempre umido o meglio non asciughi mai completamente fra un’annaffiatura e l’altra. Mentre si bagna non si deve dirigere il getto d’acqua direttamente sui fiori, ma va indirizzato esclusivamente al substrato poiché, come la pioggia battente, il flusso d’acqua potrebbe danneggiare o far cadere i fiori, a scapito della fruttificazione.

RINVASO
Effettuare il rinvaso con una certa frequenza apporta grandi benefici all’Agrifoglio. Fino al suo decimo anno di vita è opportuno trapiantare ogni anno all’inizio della primavera, in quanto le radici sono fini e molto vigorose e di conseguenza arrivano a saturare il vaso in una sola stagione di crescita, rendendo difficile una corretta annaffiatura. Superato questo periodo, si potrà intervenire ad anni alterni. Il composto ideale per questa specie è costituito da 50% di akadama, 30% di terriccio e 20% di pozzolana o lapillo vulcanico.

POTATURA
Generalmente si pota in tardo autunno-inizio inverno, dopo aver ammirato l’albero ricoperto di bacche, mantenendo 2-3 gemme, oppure in primavera, tagliando al secondo-terzo nodo i rami che sono stati lasciati allungare ai fini della fruttificazione. Riuscire a mantenere la forma dell’albero, comunque, non è difficile, in quanto le gemme da fiore non si formano sui germogli ma sui rami dell’anno precedente, per cui si può potare senza rischiare di compromettere la fioritura. Trattandosi di una specie vigorosa, la potatura deve essere mirata anche al mantenimento di un buon equilibrio, quindi i germogli dell’apice vanno costantemente accorciati in maniera consistente, così come le estremità dei rami più forti. La potatura di formazione si applica a fine autunno-inizio inverno.

PINZATURA
Un’adeguata pinzatura garantisce una crescita compatta. È importante che venga effettuata con tempismo, per cui, non appena l’albero comincia a germogliare, si cimeranno i germogli che si sviluppano in posizioni indesiderate, a favore dei restanti che si lasceranno allungare fino al raggiungimento della misura ideale per la formazione.

AVVOLGIMENTO
Per modellare questa pianta risulta efficace anche l’avvolgimento, purché praticato nel periodo adeguato: fra la fine di maggio e l’inizio di giugno. Poiché presenta una corteccia molto sensibile, esso va applicato con estrema attenzione e possibilmente rivestendolo il filo con nastro adesivo. Il filo andrà poi rimosso al più presto non appena inizia ad incidere la corteccia. Se non si vogliono correre rischi, in alternativa al filo si possono usare pesi e tiranti.

CONCIMAZIONE
Un difetto comune nella coltivazione dell’Agrifoglio è l’eccesso di concime. Questa pianta è piuttosto vigorosa e resistente e pertanto non necessita di grandi dosi di fertilizzante. Si consiglia di usare soprattutto concime in pastiglie tipo hanagokoro dalla primavera all’autunno, evitando i mesi più caldi.

CURE
È soggetto soprattutto a bruchi, microlepidotteri e minatori. Il periodo in cui è più probabile che venga attaccata da questi parassiti è la primavera, quando comincia a vegetare. Un metodo efficace per evitare che questo si verifichi, consiste nell’effettuare trattamenti preventivi. Se la patologia si è manifestata, è necessario intervenire con un prodotto specifico, applicando almeno tre trattamenti a distanza di 10 giorni uno dall’altro.

L’Agrifoglio è uno degli alberi da frutto più facili ed eleganti da formare a bonsai, adattabile a tutti gli stili.

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ottobre 10, 2025

Il Ginkgo (Ginkgo biloba) è una pianta piuttosto forte, resistente alla maggior parte delle malattie.

Posted By: Fausto Baccino - ottobre 10, 2025

In Oriente, fin dai tempi antichi, il Ginkgo è stata una delle specie più coltivate a bonsai, non solo per la sua bellezza, che si esprime in modo particolare attraverso i colori autunnali che lo rendono fortemente decorativo, ma anche per l’ottima rispondenza all'applicazione di tutte le tecniche bonsaistiche. Quest'ultimo aspetto determina l'interesse verso tale specie soprattutto da parte dei principianti. Come bonsai si cerca di riprodurre la sua caratteristica ramificazione espansa, che con l'età assume una conformazione più compatta, colonnare, attraverso una potatura mirata. Gli stili a cui meglio si adatta il Ginkgo sono l’eretto informale e il tronco multiplo; bisogna però tener presente che a causa delle dimensioni delle foglie (piuttosto grandi) e della ramificazione, non è indicata la creazione di bonsai di piccole dimensioni.

ESPOSIZIONE
L'esposizione più favorevole ad un buon sviluppo di questa specie è quella in pieno sole. Regola che viene infranta solo nel caso degli esemplari più giovani, per i quali è invece meglio una collocazione che garantisca una parziale protezione dai raggi diretti nei periodi in cui le temperature sono più elevate. Durante l'inverno, al verificarsi delle prime gelate occorre ripararlo, tenendo presente che andranno soprattutto salvaguardate le radici poiché esse trattengono molta umidità.

ANNAFFIATURA
È soprattutto durante la stagione vegetativa che il Ginkgo necessita di frequenti annaffiature. In inverno bisognerà invece diminuire particolarmente la somministrazione d’acqua, poiché come già visto, le radici tendono a trattenere l’acqua e quindi se troppo bagnate, potrebbero venire facilmente colpite dal gelo. Un segnale a cui far riferimento al fine di comprendere l'esigenza d’acqua del Ginkgo, è lo stato delle foglie: se si nota che esse pendono flaccide, significa che la pianta sta soffrendo a causa della disidratazione, sarà quindi necessario intervenire immediatamente con un'abbondante annaffiatura.

RINVASO
Finché l'albero è giovane (fino circa ai 10 anni), va trapiantato ogni anno, successivamente, una volta raggiunta la sua formazione, ogni 3 anni. Il periodo migliore per operare questo intervento è la primavera. Al termine del rinvaso è molto importante garantire alla pianta un'abbondante annaffiatura. Il composto più adatto a questa specie è costituito da: akadama 70%, sabbia 20% e terra pronta 10%.

POTATURA
Mentre si sta effettuando il rinvaso, all'inizio della primavera, si provvede a tagliare i rami non necessari e quelli che appaiono troppo cresciuti, allo scopo di migliorare la silhouette del bonsai, potando alla prima o seconda foglia. È molto importante seguire tale procedura costantemente, in modo da poter mantenere la tipica struttura di questa pianta, caratterizzata da una ramificazione espansa. Così facendo, col tempo il Ginkgo assumerà una gradevole forma compatta, inoltre le dimensioni delle foglie si ridurranno leggermente.

PINZATURA
La pinzatura su questa specie si effettua due volte nel corso dell'anno: la prima intervenendo sui germogli nuovi e teneri, posti all'apice, in primavera, in modo che successivamente la pianta produca germogli con internodi corti e proporzionati. La seconda si effettua sui germogli maturi in autunno, accertandosi però che siano presenti delle gemme dormienti retrostanti.

AVVOLGIMENTO
Tenendo presente che è sempre preferibile educare la pianta mediante la potatura, nel caso in cui si abbia la necessità di modellare alcuni rami attraverso l'avvolgimento, è possibile intervenire solo durante il mese di giugno, poiché in questo momento la crescita non è ancora totalmente lignificata, e quindi i rami possono essere modellati senza correre il rischio di rotture. Il tipo di filo che si consiglia di utilizzare è quello di alluminio ramato, facendo attenzione a rimuoverlo tempestivamente prima che cominci ad incidere la corteccia.

CONCIMAZIONE
Da aprile all'inizio di luglio, somministrare ogni 15 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan insieme al Concime Stimolante Bonsan, oppure, una volta al mese, Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro più il Concime Stimolante Bonsan. Dalla fine di agosto ad ottobre fertilizzare ogni 15 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan o con Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Due volte all'anno (in autunno e a fine inverno) somministrare Bonsan Concime Solido Organico Hanagokoro. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.

CURE
Il Ginkgo è una pianta piuttosto forte, resistente alla maggior parte delle malattie.

Le foglie, dalla caratteristica forma a ventaglio, arrotondato, offrono uno spettacolo impareggiabile in autunno, quando diventano color giallo oro.

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