Tra le specie Bonsai che mi entusiasmano maggiormente c'è sicuramente il Pino Silvestre, e in questo articolo voglio descrivervi il mio sistema di valutazione di una pianta prima della raccolta in natura.
Durante la ricerca faccio una selezione delle piante che osservo.
Il criterio adottato consiste nello scegliere piante molto vecchie, di dimensioni ridotte e, ovviamente,
con le caratteristiche tecniche che ogni buon bonsaista conosce.
Piante come quelle appena descritte, si trovano su termini molto rocciosi e poverissimi di sostanze nutritive.
Le grosse radici si sviluppano in profondità, nelle fessure della roccia, dove è costante l'umidità.
Altre crescono in superficie dove m accumulano piccole quantità di torba e aghi secchi.
Durante i periodi di siccità venscoe alimentate dai fittoni che penetrane in profondità, mentre le radici superficiali restano inattive.
Durante i mesi che precedono la raccolta della pianta, se questi sono caratterizzati dal clima precedentemente descritto, basgno la pianta con uno spruzzatore per mantenere attivo l'apparato radicale in superficie, che è quello che manterrà in vita la pianta stessa dopo la raccolta.
In ogni caso prima della raccolta osservo gli aghi dell'ultima vegetazione e se sono molto più corti di quelli dell'annata precedente e le gemme sono poco sviluppate, rinvio all'anno successivo il lavoro (consapevole di poter fare piacere a qualche altro bonsaista).
Precauzioni come queste, apparentemente eccessive, dovrebbero essere adottate da tutti i bonsaisti che rispettano la natura, perché "bonsaista" non equivale a "vandalo * come certi ben pensanti affermano, e non dobbiamo dare credito a queste voci.
Bonsai in natura.
Le sentinelle dei monti.
Modellati a bonsai dalla natura ma impossibili da raccogliere.
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog:
Durante la ricerca faccio una selezione delle piante che osservo.
Il criterio adottato consiste nello scegliere piante molto vecchie, di dimensioni ridotte e, ovviamente,
con le caratteristiche tecniche che ogni buon bonsaista conosce.
Piante come quelle appena descritte, si trovano su termini molto rocciosi e poverissimi di sostanze nutritive.
Le grosse radici si sviluppano in profondità, nelle fessure della roccia, dove è costante l'umidità.
Altre crescono in superficie dove m accumulano piccole quantità di torba e aghi secchi.
Durante i periodi di siccità venscoe alimentate dai fittoni che penetrane in profondità, mentre le radici superficiali restano inattive.
Durante i mesi che precedono la raccolta della pianta, se questi sono caratterizzati dal clima precedentemente descritto, basgno la pianta con uno spruzzatore per mantenere attivo l'apparato radicale in superficie, che è quello che manterrà in vita la pianta stessa dopo la raccolta.
In ogni caso prima della raccolta osservo gli aghi dell'ultima vegetazione e se sono molto più corti di quelli dell'annata precedente e le gemme sono poco sviluppate, rinvio all'anno successivo il lavoro (consapevole di poter fare piacere a qualche altro bonsaista).
Precauzioni come queste, apparentemente eccessive, dovrebbero essere adottate da tutti i bonsaisti che rispettano la natura, perché "bonsaista" non equivale a "vandalo * come certi ben pensanti affermano, e non dobbiamo dare credito a queste voci.
Le sentinelle dei monti.
Modellati a bonsai dalla natura ma impossibili da raccogliere.
Ricerca personalizzata
Se ti è piaciuto l'articolo , iscriviti al feed cliccando sull'immagine sottostante per tenerti sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog: