OTTOBRE
Il primo mese dell’autunno è caratterizzato da rallentamento progressivo e arresto della vegetazione, maturazione dei frutti e caduta delle foglie. È sicuramente l’epoca in cui le foglie sono più belle, in modo particolare quelle degli aceri che assumono splendide tonalità dal rosso all’arancio.
Soprattutto al nord questo mese porta con sé i primi freddi e le piante si preparano ai rigori invernali.
Nelle regioni del centro-sud, invece, ottobre è un mese in cui molte piante continuano a vegetare, grazie alle temperature sensibilmente più alte rispetto al nord; di conseguenza, gli interventi da effettuare vanno decisi osservando il clima del luogo e non il calendario.
Innaffiamento.
Gli alberi iniziano ad entrare in riposo vegetativo, la necessità di acqua sarà minore, pertanto è possibile eliminare i sottovasi per evitae l’accumulo di un eccesso di umidità nelle radici. Non avviene la stessa cosa per le specie da interni le quali dovranno essere riposte in casa.
Fitosanitari.
Non sarà necessario usare un insetticida, ma un fungicida sistemico.
Fertilizzanti.
L’apporto di fertilizzante prosegue per tutto il mese, fino a quando le temperature si mantengono alte, usando concimi con un'alta percentuale di potassio, per aumentare la resistenza dei tessuti
vegetali; se invece inizia a far freddo è consigliabile sospendere le concimazioni, che andranno riprese in primavera.
Concimare leggermente conifere e specie da interno. Da novembre a marzo non occorre dare fertilizzanti.
Lavori da fare.
E' un mese adatto al trapianto di piante da frutta ed a foglie caduche.
Per le conifere potremo attendere, fino alla fine di questo mese o all'inizio del prossimo. In ottobre si fa la potatura dei grossi rami dei pini, poiché la linfa non circola più abbondante, i pini potati drasticamente dovranno essere un po' riparati in inverno.
È opportuno predisporre un luogo riparato dalle prime gelate notturne e preparare quindi una serra fredda.
È opportuno rimuovere dai vasi sia le foglie morte e sia gli eventuali frutti caduti, in quanto possono divenire, con la decomposizione, causa di sviluppo di malattie crittogamiche.
Le giornate si accorciano e le temperature calano, perciò, i bonsai vanno collocati in pieno sole per sfruttare al massimo la minore insolazione e il poco calore autunnale. Inoltre, nelle regioni più fredde, i bonsai da interno (Ficus, Serissa, Carmona ecc.) vanno riportati in casa quando le temperature scendono sotto gli 8 gradi.
Si possono iniziare a potare le piante sempreverdi verso la fine del mese; per le caducifoglie, invece, conviene aspettare che siano spoglie, sia per vedere meglio la struttura del bonsai, sia per essere certi che la vegetazione si sia arrestata.
NOVEMBRE
Specialmente di notte arriva l’inverno, la temperatura scende a livelli bassi per parecchie essenze, perciò è opportuno che i bonsai “da interno” più delicati (Ficus, Carmona ecc.) vengano portati in casa e posizionati in zone luminose.
Tutti gli altri bonsai vanno riparati in serra fredda (non riscaldata) o, almeno, sotto una tettoia, balcone ecc.
La parte più delicata per i bonsai lasciati all’aperto, è l’apparato radicale, quindi sarebbe opportuno coprire i vasi con un materiale isolante come argilla espansa, polistirolo, foglie, ecc.
Entro questo mese tutti gli alberi a foglia caduca devono restare senza foglie o averle già ingiallite. Il freddo comincia a farsi sentire ed i bonsai devono essere protetti, soprattutto quelli da poco trapiantati.
Innaffiamento.
In generale valgono gli stessi principi esposti per il mese precedente, quindi, poca acqua in quanto mantenere troppo umido il pane radicale, favorisce le malattie crittogamiche in particolare proprio dell’apparato radicale.
Fitosanitari.
Non sarà necessario l'uso di fungicida. Basterà l'applicazione di olio. Per le piante a foglia caduca, ora senza foglie, è l’occasione per un attento esame della corteccia, dove potrebbero annidarsi larve di afidi e parassiti in genere.
Fertilizzanti.
Da questo mese tralasceremo la concimazione fino all'arrivo della primavera.
Lavori da fare Questo è l'ultimo mese in cui si può trapiantare. Si consiglia di farlo soprattutto per pini e conifere. Proteggeremo i pini recentemente trapiantati. Possiamo anche potare ed avvolgere: ora , però, i rami saranno meno flessibili.
Ritirare le piante non significa metterle in serre o ambienti riscaldati, in quanto darebbero come risultato una alterazione del ciclo vegetativo.
Bisogna porle in locali freschi e arieggiati ove la temperatura non superi gli 8 °C.
Le parti di legno in cattive condizioni verranno eliminate e le ferite spalmate con mastice.
La potatura di formazione, in particolare per le latifoglie, può cominciare in questo periodo per una correzione dei rami, mentre il taglio eventuale dei rami principali deve avvenire verso la fine dell’inverno, prima della ripresa vegetativa.
DICEMBRE
Tutti gli alberi devono ora rimanere in letargo. Nelle zone fredde, devono essere protetti, in modo da non essere colpiti dalle gelate. I bonsai da interno devono ricevere quanta più luce possibile e non devono essere esposti a correnti di aria fredda, né al calore diretto del riscaldamento.
Innaffiamento.
Per le piante in interno, annaffiare abbondantemente, ma solo quando il terriccio è veramente asciutto; per umidificare l’aria circostante, seccata dai termosifoni, è conveniente mettere dei sottovasi riempiti di ghiaia umida sotto ai bonsai. All’esterno, ricordarsi di annaffiare la mattina tardi, in modo che la notte, quando il pericolo di gelate diventa più reale, il terriccio abbia drenato tutta l’acqua in eccesso.
Fitosanitari.
Potremo eventualmente eseguire un'applicazione di fungicida; di insetticida non è necessario. Questo è un mese di riposo.
Fertilizzanti.
Anche in questo mese non sono necessari fertilizzanti in quanto tutte le piante sono assolutamente a riposo.
Lavori da fare.
Si possono eventualmente proseguire le operazioni di formazione delle conifere, come la legatura con filo di rame, avendo cura però di lasciare il filo abbastanza allentato in modo che alla ripresa vegetativa non risulti troppo stretto, provocando l’incisione della corteccia.
Se dobbiamo impostare un bonsai, questo è il periodo migliore, sia perché le piante senza foglie lasciano vedere bene tutta la struttura, sia perché trovandosi “a riposo” possiamo potare anche grossi rami, o ffettuare il rinvaso, senza che i bonsai ne risentano.
Il primo mese dell’autunno è caratterizzato da rallentamento progressivo e arresto della vegetazione, maturazione dei frutti e caduta delle foglie. È sicuramente l’epoca in cui le foglie sono più belle, in modo particolare quelle degli aceri che assumono splendide tonalità dal rosso all’arancio.
Soprattutto al nord questo mese porta con sé i primi freddi e le piante si preparano ai rigori invernali.
Nelle regioni del centro-sud, invece, ottobre è un mese in cui molte piante continuano a vegetare, grazie alle temperature sensibilmente più alte rispetto al nord; di conseguenza, gli interventi da effettuare vanno decisi osservando il clima del luogo e non il calendario.
Innaffiamento.
Gli alberi iniziano ad entrare in riposo vegetativo, la necessità di acqua sarà minore, pertanto è possibile eliminare i sottovasi per evitae l’accumulo di un eccesso di umidità nelle radici. Non avviene la stessa cosa per le specie da interni le quali dovranno essere riposte in casa.
Fitosanitari.
Non sarà necessario usare un insetticida, ma un fungicida sistemico.
Fertilizzanti.
L’apporto di fertilizzante prosegue per tutto il mese, fino a quando le temperature si mantengono alte, usando concimi con un'alta percentuale di potassio, per aumentare la resistenza dei tessuti
vegetali; se invece inizia a far freddo è consigliabile sospendere le concimazioni, che andranno riprese in primavera.
Concimare leggermente conifere e specie da interno. Da novembre a marzo non occorre dare fertilizzanti.
Lavori da fare.
E' un mese adatto al trapianto di piante da frutta ed a foglie caduche.
Per le conifere potremo attendere, fino alla fine di questo mese o all'inizio del prossimo. In ottobre si fa la potatura dei grossi rami dei pini, poiché la linfa non circola più abbondante, i pini potati drasticamente dovranno essere un po' riparati in inverno.
È opportuno predisporre un luogo riparato dalle prime gelate notturne e preparare quindi una serra fredda.
È opportuno rimuovere dai vasi sia le foglie morte e sia gli eventuali frutti caduti, in quanto possono divenire, con la decomposizione, causa di sviluppo di malattie crittogamiche.
Le giornate si accorciano e le temperature calano, perciò, i bonsai vanno collocati in pieno sole per sfruttare al massimo la minore insolazione e il poco calore autunnale. Inoltre, nelle regioni più fredde, i bonsai da interno (Ficus, Serissa, Carmona ecc.) vanno riportati in casa quando le temperature scendono sotto gli 8 gradi.
Si possono iniziare a potare le piante sempreverdi verso la fine del mese; per le caducifoglie, invece, conviene aspettare che siano spoglie, sia per vedere meglio la struttura del bonsai, sia per essere certi che la vegetazione si sia arrestata.
NOVEMBRE
Specialmente di notte arriva l’inverno, la temperatura scende a livelli bassi per parecchie essenze, perciò è opportuno che i bonsai “da interno” più delicati (Ficus, Carmona ecc.) vengano portati in casa e posizionati in zone luminose.
Tutti gli altri bonsai vanno riparati in serra fredda (non riscaldata) o, almeno, sotto una tettoia, balcone ecc.
La parte più delicata per i bonsai lasciati all’aperto, è l’apparato radicale, quindi sarebbe opportuno coprire i vasi con un materiale isolante come argilla espansa, polistirolo, foglie, ecc.
Entro questo mese tutti gli alberi a foglia caduca devono restare senza foglie o averle già ingiallite. Il freddo comincia a farsi sentire ed i bonsai devono essere protetti, soprattutto quelli da poco trapiantati.
Innaffiamento.
In generale valgono gli stessi principi esposti per il mese precedente, quindi, poca acqua in quanto mantenere troppo umido il pane radicale, favorisce le malattie crittogamiche in particolare proprio dell’apparato radicale.
Fitosanitari.
Non sarà necessario l'uso di fungicida. Basterà l'applicazione di olio. Per le piante a foglia caduca, ora senza foglie, è l’occasione per un attento esame della corteccia, dove potrebbero annidarsi larve di afidi e parassiti in genere.
Fertilizzanti.
Da questo mese tralasceremo la concimazione fino all'arrivo della primavera.
Lavori da fare Questo è l'ultimo mese in cui si può trapiantare. Si consiglia di farlo soprattutto per pini e conifere. Proteggeremo i pini recentemente trapiantati. Possiamo anche potare ed avvolgere: ora , però, i rami saranno meno flessibili.
Ritirare le piante non significa metterle in serre o ambienti riscaldati, in quanto darebbero come risultato una alterazione del ciclo vegetativo.
Bisogna porle in locali freschi e arieggiati ove la temperatura non superi gli 8 °C.
Le parti di legno in cattive condizioni verranno eliminate e le ferite spalmate con mastice.
La potatura di formazione, in particolare per le latifoglie, può cominciare in questo periodo per una correzione dei rami, mentre il taglio eventuale dei rami principali deve avvenire verso la fine dell’inverno, prima della ripresa vegetativa.
DICEMBRE
Tutti gli alberi devono ora rimanere in letargo. Nelle zone fredde, devono essere protetti, in modo da non essere colpiti dalle gelate. I bonsai da interno devono ricevere quanta più luce possibile e non devono essere esposti a correnti di aria fredda, né al calore diretto del riscaldamento.
Innaffiamento.
Per le piante in interno, annaffiare abbondantemente, ma solo quando il terriccio è veramente asciutto; per umidificare l’aria circostante, seccata dai termosifoni, è conveniente mettere dei sottovasi riempiti di ghiaia umida sotto ai bonsai. All’esterno, ricordarsi di annaffiare la mattina tardi, in modo che la notte, quando il pericolo di gelate diventa più reale, il terriccio abbia drenato tutta l’acqua in eccesso.
Fitosanitari.
Potremo eventualmente eseguire un'applicazione di fungicida; di insetticida non è necessario. Questo è un mese di riposo.
Fertilizzanti.
Anche in questo mese non sono necessari fertilizzanti in quanto tutte le piante sono assolutamente a riposo.
Lavori da fare.
Si possono eventualmente proseguire le operazioni di formazione delle conifere, come la legatura con filo di rame, avendo cura però di lasciare il filo abbastanza allentato in modo che alla ripresa vegetativa non risulti troppo stretto, provocando l’incisione della corteccia.
Se dobbiamo impostare un bonsai, questo è il periodo migliore, sia perché le piante senza foglie lasciano vedere bene tutta la struttura, sia perché trovandosi “a riposo” possiamo potare anche grossi rami, o ffettuare il rinvaso, senza che i bonsai ne risentano.