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luglio 08, 2019

La Metasequoia come bonsai fino al secolo scorso era considerato estinto da due milioni di anni.

Fino al secolo scorso, si conoscevano solamente i resti fossili di questo albero, considerato estinto da due milioni di anni.

Poi nel 1945, in una remota regione della Cina, ne furono trovati degli esemplari giganteschi e da allora è iniziata la coltivazione di questa magnifica essenza, soprannominata Abete d'acqua.

Come si può immaginare, l'appellativo nasce dal fatto che la Metasequoia predilige i luoghi umidi e acquitrinosi, dove cresce vigorosa fino a raggiungere i 40 metri d'altezza, producendo una enorme quantità di foglie composite, lunghe fino a 20 centimetri, a loro volta formate da foglioline contrapposte lunghe 2-3 cm.

Pur appartenendo alla famiglia delle cupressacee, la Metasequoia è un albero spogliante e questo la rende particolarmente affascinante, per la vegetazione abbondante ma leggera e per la veste invernale, inusuale per una conifera.

La Metasequoia come bonsai.

Nella coltivazione a bonsai, si rivela una essenza di facile coltivazione e di grande soddisfazione, senza problemi di parassiti e senza bisogno di particolari interventi oltre la normale cimatura di inizio estate.



La configurazione nella quale esprime il massimo della sua bellezza è quella dello stile a bosco, ma può essere coltivata anche come pianta singola.

Esposizione.


In primavera, il bonsai va collocato in pieno sole; questo permette di ottenere ciuffi di foglie compatti, con internodi corti e rami robusti.

In estate, per evitare che il sole provochi la "sbiancatura" delle foglie, conviene tenerlo in posizione ombreggiata; inoltre, le irrigazioni devono essere costanti, in modo che il terreno non rimanga asciutto per più giorni.

In autunno, ci si può regolare come in primavera, rimettendo il bonsai al sole. Una esposizione ben illuminata, permette al bonsai di vegetare ancora e di arrivare all’inverno in condizioni ottimali.

In inverno, la Metasequoia non teme il gelo, perciò si può tenere tranquillamente all'aperto, anche nelle zone più fredde.

Annaffiatura.

Leggi anche: L'Olea europaea è entrato nel mondo del bonsai con le prime coltivazioni dell'anno 1970.
Le irrigazioni vanno effettuate frequentemente, appena il terreno inizia ad asciugarsi, per tutto il periodo vegetativo; mentre d'inverno, quando sono cadute le foglie, è sufficiente controllare ed eventualmente annaffiare il terreno ogni 10-15 giorni.

Potatura.


La potatura di rami importanti va effettuata d'inverno quando il bonsai è spoglio; invece la cimatura dei nuovi germogli, che si sono allungati eccessivamente, fa fatta a maggio-giugno.

Rinvaso.


Trattandosi di una specie particolamente vigorosa,  gli esemplari giovani possono aver bisogno di essere rinvasati ogni anno, mentre quelli più "anziani" ogni 2-3 anni. In ogni caso, prima di procedere al trapianto, bisogna togliere il bonsai dal vaso e controllare se ce n’è veramente bisogno.

Il periodo migliore per il rinvaso è quello invernale e si effettua riducendo l’apparato radicale di circa la metà. In caso di necessità si può anche operare a "radice nuda" cambiando completamente il terreno.



Il terriccio da usare al rinvaso deve avere un drenaggio non eccessivo, perciò, non è consigliabile utilizzare la terra Akadama, bensì un substrato contenente torba e sostanza organica (tipo Terriccio Pronto).

Concimazione.


Le concimazioni devono essere costanti per tutto il periodo vegetativo (da marzo a settembre, interrompendole da luglio a metà-agosto). Si possono usare fertilizzanti a lenta cessione (tipo Biogold o Hanagokoro) una volta al mese, oppure un concime liquido ogni 10 giorni.

Applicazione filo.

Per orientare i rami nella direzione voluta, si utilizza il filo di alluminio ramato.

L’avvolgimento può essere eseguito tutto l’anno, usando un filo dello spessore adeguato alla grandezza del ramo (in genere, 1/3 del diametro).

I rametti piccoli posso essere avvolti solo quando hanno lignificato.
Leggi anche: La specie Picea Jezoensis si adatta perfettamente a tutti gli stili bonsai a tronco eretto.
Nella stagione vegetativa, controllare il filo ogni 15 gg. per evitare che il legno resti segnato.

Difesa dai parassiti.


Questo bonsai normalmente non viene attaccato da parassiti, ma se vive assieme ad altre piante è conveniente estendere gli eventuali trattamenti antiparassitari anche alla Metasequoia.

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A proposito dell'autore: Fausto Baccino

Un bonsai non è semplicemente una pianta. È una filosofia, un simbolo d’armonica condivisione con la natura. È un essere vivente sul quale vanno riversate tante attenzioni. Alcuni ritengono che per curarne uno sia necessario essere sereni con se stessi, in armonia con la natura.

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