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febbraio 04, 2014

La pianta del tè viene importata dai paesi orientali ed arriva a noi nelle più svariate dimensioni e già in vaso.

La Carmona appartiene alla famiglia delle Borraginaceae. La si può trovare col nome di Carmona microphylla, di Ehretia microphylla o Ehretia buxifolia. Chiamata anche albero del tè da Fukien, nel nostro Paese non è conosciuta, se non come bonsai. Originaria della Cina meridionale è diffusa anche in altre zone: Taiwan, Vietnam, Corea e Giappone.

 

È un albero tropicale che può raggiungere i dieci metri di altezza. Le foglie, di forma ovale, sessili o spicciolate, presentano una pelosità ruvida e breve. Sono perenni, di piccola dimensione e di colore verde scuro brillante. Fiorisce in primavera ed in estate emettendo fiori bianchi, con infiorescenze cimose, in pannocchie terminali; il calice è a cinque divisioni, la corolla ha cinque lobi ottusi e patenti. Il frutto è una piccola drupa, spesso delle dimensioni di un pisello, di colore verde nel momento dello sviluppo, rosso quando maturo.

Carmona macrophylla

Essendo una specie da interno, il periodo di fioritura varia a secondo delle condizioni ambientali presenti, infatti, la Carmona può fiorire anche in inverno, se le variabili luce-calore sono quelle ideali e la concimazione è corretta. La sua corteccia grigia, negli esemplari maturi diviene rugosa. Queste piante piuttosto delicate, sono state introdotte nel nostro continente, già da circa centocinquant’anni, ma si sono diffuse soprattutto nei paesi a clima caldo, dove vengono spesso utilizzate nella formazione di parchi pubblici allo scopo di collocare qualcosa di originale rispetto alla consueta cerchia di arbusti.

 

Economicamente, l’interesse verso questa pianta si estende anche al suo legname, particolarmente pregiato per la costruzione di svariati utensili e, soprattutto in passato, di ruote di carri e carrozze, impieghi da cui si può dedurne il carattere elastico. L’uso delle sue foglie è diffuso soprattutto nelle Filippine per ricavarne una bevanda sostitutiva del tè.
 

La specie come detto viene importata dai paesi orientali ed arriva a noi nelle più svariate dimensioni e già in vaso. Quando proviene dalla Cina, spesso è accompagnata da rocce con sculture di argilla in miniatura rappresentanti monaci, pagode, ponti, ecc. In Italia i bonsai di Carmona si trovano facilmente in commercio; la loro diffusione è stata caratterizzata sia dalla possibilità di mantenerli all’interno, sia dal loro prezzo generalmente piuttosto contenuto. Assieme all’Olmo cinese, alla Sagerethia, al Ficus e alla Serissa costituisce una delle specie da interno più conosciute. Può essere formata in quasi tutti gli stili. La pianta del tè esiste in due varietà: la Carmona microphylla e la Carmona macrophylla. La Carmona microphylla rispetto alla macrophylla presenta un fogliame più piccolo e proporzionato.

Carmona macrophylla1
Esposizione.

Poiché si tratta di un albero di origine tropicale, necessita di temperature elevate costanti, ecco perché viene identificata come bonsai da interno. Mentre dalla primavera inoltrata in poi può essere collocata sul terrazzo o sul balcone o in giardino, nel momento in cui la temperatura esterna scende al di sotto dei 13°-15° C è necessario posizionarla all’interno, o comunque in un luogo riparato, dove sia possibile garantirle una fonte luminosa a meno di 1 metro e una temperatura compresa fra i 15° e i 24° C. Quando posta all’esterno, sopporta senza alcun problema il sole diretto, ad esclusione dei mesi estivi più caldi, durante i quali va collocata a mezzombra.

 

Annaffiatura.

L’annaffiatura per questa specie deve essere abbondante e regolare, facendo asciugare il terreno fra un annaffio e l’altro. Non ama i ristagni d’acqua, pertanto il drenaggio va tenuto sempre sotto controllo. La carenza d’acqua è una delle cause principali di moria delle Carmone, e purtroppo è difficile accorgersi della sofferenza di questa pianta in tempo utile, poiché non manifesta i sintomi dovuti alla mancanza d’acqua (rinsecchimento delle foglie), se non quando è ormai troppo tardi. In caso di eccesso d’acqua, invece, le punte delle foglie diventano nere e gradualmente cadono.

 

Terreno.

La mescola di terricci più adatta consiste in akadama (60%), terriccio (30%) e sabbia (10%).


Rinvaso.

Il trapianto si effettua ogni 2/3 anni in tarda primavera o inizio estate. Nel caso del primo trapianto l’operazione più delicata è togliere la maggior parte della terra argillosa che accompagna gli alberi importati e che non permette una corretta annaffiatura. Nei trapianti successivi si elimina 1/3 della terra sulla parte esterna del ceppo, accorciando le radici troppo lunghe.

 

Potatura.

La potatura drastica può essere effettuata in qualunque periodo dell’anno, anche se va detto che il momento più adatto è l’inizio della primavera, e il meno consigliato è quello invernale. Nonostante la Carmona non si debiliti particolarmente a causa dell’operazione, è ovviamente indispensabile coprire i grossi tagli con mastice cicatrizzante.

 

Per formare la Carmona si applica il metodo Lignan che consiste nel “lasciar crescere e potare”: gli alberi modellati con questo sistema presentano angoli marcati, fenditure brusche e cicatrici mezze chiuse, mostrando un aspetto piuttosto vetusto e affascinante. La potatura più spesso applicata è comunque quella di sfoltimento, con la quale si eliminano i rami che crescono in posizioni inadeguate: s’incrociano con altri, si sviluppano verso l’alto o verso il basso, ecc. Si tratta di una tecnica applicata soprattutto nei mesi primaverili, sporadicamente in inverno.


Pinzatura.

Per rifinire la struttura e la silhouette dell’albero si applica la pinzatura dei germogli troppo lunghi. Il modo migliore per effettuarla è tramite l’uso di forbici specifiche per bonsai, tagliando a 2 o 3 foglie ogni volta che i germogli ne presentano 7/10. La Carmona non tollera la pinzatura con le dita, a meno che non si desideri arrestare completamente la crescita di un ramo. Questa tecnica viene applicata durante tutta la stagione vegetativa.


Avvolgimento.

L’avvolgimento si applica solo in casi estremi, cioè solo se non vi sono alternative per dar forma ad un ramo, poiché la Carmona, malgrado il suo aspetto, presenta ramificazioni molto fragili. Inoltre la sua corteccia è particolarmente delicata ed il filo può inciderla perfino nella fase stessa di avvolgimento se si esercita troppa pressione. Se proprio si ritiene di dover applicare il filo è meglio usare il sistema dei tiranti, ancorando il filo ad una parte più bassa del tronco o al contenitore. Con questo metodo è possibile abbassare i rami che nascono dal tronco e tendono verso l’alto invece di svilupparsi orizzontalmente.


Concimazione.

Alla ripresa vegetativa (marzo-aprile) concimare ogni 8-10 giorni abbinando il Concime Bonsan ad Azione Stimolante al Concime Liquido Organico Bonsan. Da aprile a settembre concimare ogni 8-10 giorni con Concime Liquido Organico Bonsan oppure ogni 15-20 giorni con Bonsan Concime Solido Organico Aburukasu, evitando i mesi di luglio e agosto. Da settembre a febbraio è opportuno utilizzare ogni 15-20 giorni il Concime Liquido Organico Bonsan. Per stimolare la radicazione, utilizzare Concime Fluido Organico Minerale con vitamine B Bonsan al posto del Concime Liquido Organico Bonsan.


Patologie.

Gli agenti patogeni che di solito attaccano la Carmona sono afidi e cocciniglie, contro i quali si consiglia di usare un insetticida sistemico alla comparsa dei primi sintomi. In ogni caso, se la pianta è curata adeguatamente, difficilmente viene attaccata da insetti, acari o funghi.

Carmona macrophylla2

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A proposito dell'autore: Fausto Baccino

Un bonsai non è semplicemente una pianta. È una filosofia, un simbolo d’armonica condivisione con la natura. È un essere vivente sul quale vanno riversate tante attenzioni. Alcuni ritengono che per curarne uno sia necessario essere sereni con se stessi, in armonia con la natura.

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