II primo requisito per avere successo nel bonsai è probabilmente una buona conoscenza della fisiologia vegetale.
Bisogna sapere come vivono e crescono le piante per essere in grado di 'gestirle' nel modo migliore. Molte di queste conoscenze possono essere acquisite attraverso gli errori, ma certo i suggerimenti e la competenza degli esperti possono aiutarvi a evitare alcuni inconvenienti.
Le note che seguono vanno intese più come suggerimenti che come regole immutabili. Esse possono essere modificate, per adattarle alle singole situazioni ambientali. In altre parole, fate affidamento prima di tutto sul vostro buon senso.
Il terriccio bonsai
L'importanza del terriccio bonsai spesso è sottovalutata o fraintesa: in effetti è forse l'elemento fondamentale nella coltivazione bonsai. Alcuni piantano i loro bonsai in un terreno ricavato direttamente dal giardino, mentre altri usano all'opposto solo substrati artificiali. Il meglio, come sempre, sta a metà fra i due estremi.
Tutti i giardinieri sanno che se un terriccio è troppo pietroso o sabbioso, oppure se è troppo ricco di torba e di argilla, non è certo l'ideale per le piante. In realtà una sorta di argilla sabbiosa è generalmente considerata come il substrato ideale, perché offre un buon drenaggio ed è allo stesso tempo capace di trattenere una sufficiente quantità di umidità.
Inoltre il terriccio deve contenere un'adeguata quantità di sostanza biologica o humus che consente la vita di importanti e benefici microrganismi e un sufficiente nutrimento per le piante.
Questa natura del terreno, espressa in termini così vaghi, può essere interpretata in molti modi. In ogni caso, un accettabile terriccio per bonsai dovrebbe consistere in un miscuglio relativamente omogeneo di argilla, torba e sabbia, al quale andrà mescolato un po' di fertilizzante. L'importanza di un buon drenaggio non sarà mai sufficientemente ribadita, poiché le radici hanno bisogno di aria: la presenza stessa di sabbia grossolana nel terriccio bonsai dovrebbe garantire una buona ventilazione.
Un buon terriccio è quello in cui i vari componenti si trovano in un corretto equilibrio. Le loro proporzioni comunque possono cambiare a seconda della specie dell'albero che vi si coltiva. Pini e ginepri vivranno bene in un terriccio fatto con molta sabbia; rododendri e azalee amano un terriccio ricco di torba o composta, mentre le piante da fiore, come il glicine o il melo, necessitano di abbondante argilla.
Fertilizzanti
Tutte le piante devono essere fertilizzate per crescere in buona salute: i bonsai non fanno eccezione. Vivendo in un volume così limitato di terriccio, ne hanno semmai ancor più bisogno. Il segreto per fertilizzare correttamente il bonsai è fornirgli piccole quantità di fertilizzante a brevi intervalli, ma solo durante il periodo vegetativo (normalmente dal principio della primavera al principio dell'autunno).
Il fabbisogno nutritivo delle differenti specie può variare moltissimo. Le conlfere possono essere nutrite per un periodo molto lungo, come dire dalla primavera precoce all'inizio dell'inverno, mentre le piante decidue dovrebbero essere fertilizzate solo quando hanno le foglie, cioè dall'inizio della primavera a metà autunno.
In linea di massima, comunque, tutte le varietà di alberi dovrebbero essere fertilizzate con un concime ad alto contenuto di azoto durante la prima parte della stagione vegetativa e con un fertilizzante a basso contenuto di azoto, ma ricco di potassa, durante l'ultima parte dello stesso periodo: questa è una regola fondamentale che dovrebbe essere applicata senza eccezioni. Esistono in commercio numerose marche di fertilizzanti e non è necessario qui elencarle tutte.
Tutto ciò che occorre sapere è che un fertilizzante piuttosto ricco di azoto, come un 10-10-10 o addirittura uno non specifico come un 7-1-7, è una buona formula da usare durante la primavera e l'inizio dell'estate; un concime ricco di potassa, come un 4-7-10 o un 4-10-10, è invece migliore durante la tarda estate e l'inizio dell'autunno: aiuta infatti il bonsai a formare una buona resistenza al freddo dell'inverno.
Non è consigliabile l'uso di un fertilizzante ricco di azoto dopo la metà dell'estate, poiché questo promuove la formazione di una vegetazione troppo piena di linfa e rischia di ridurre la capacità dell'albero di resistere al gelo. Un concime indicato per pomodori o rose, che contiene potassa e magnesio, è ideale per le varietà da fiore, poiché aiuta la formazione di gemme che fioriranno e fruttificheranno l'anno successivo. Questo tipo di fertilizzazione dovrebbe essere eseguito verso la fine dell'estate o all'inizio dell'autunno.
Per il bonsai si potrebbe usare, in pratica, qualsiasi tipo di concime, a condizione che la concentrazione sia ridotta. In linea generale tutti i fertilizzanti dovrebbero essere usati a una concentrazione che sia metà o addirittura un quarto di quella consigliata dal fabbricante. Ci sono tre tipi di fertilizzanti: a lenta cessione, granulare o polvere, liquido.
Quelli a lenta cessione si mescolano al terriccio ed evitano di dover intervenire in seguito con altre fertilizzazioni, mentre i concimi a rapida azione (come quelli fogliari) possono servire per integrare una concimazione normale.
I fertilizzanti granulari o in polvere vengono sparsi sulla superficie del terriccio in modo da sciogliersi nello stesso ogni volta che si bagna il bonsai. I concimi liquidi vanno diluiti con acqua. Non si deve assolutamente usare un concime liquido concentrato. Quando si innaffia un bonsai con un fertilizzante liquido è buona norma porre il vaso in una bacinella, in modo da recuperare il liquido in eccesso.
Bisogna sapere come vivono e crescono le piante per essere in grado di 'gestirle' nel modo migliore. Molte di queste conoscenze possono essere acquisite attraverso gli errori, ma certo i suggerimenti e la competenza degli esperti possono aiutarvi a evitare alcuni inconvenienti.
Le note che seguono vanno intese più come suggerimenti che come regole immutabili. Esse possono essere modificate, per adattarle alle singole situazioni ambientali. In altre parole, fate affidamento prima di tutto sul vostro buon senso.
Il terriccio bonsai
L'importanza del terriccio bonsai spesso è sottovalutata o fraintesa: in effetti è forse l'elemento fondamentale nella coltivazione bonsai. Alcuni piantano i loro bonsai in un terreno ricavato direttamente dal giardino, mentre altri usano all'opposto solo substrati artificiali. Il meglio, come sempre, sta a metà fra i due estremi.
Tutti i giardinieri sanno che se un terriccio è troppo pietroso o sabbioso, oppure se è troppo ricco di torba e di argilla, non è certo l'ideale per le piante. In realtà una sorta di argilla sabbiosa è generalmente considerata come il substrato ideale, perché offre un buon drenaggio ed è allo stesso tempo capace di trattenere una sufficiente quantità di umidità.
Inoltre il terriccio deve contenere un'adeguata quantità di sostanza biologica o humus che consente la vita di importanti e benefici microrganismi e un sufficiente nutrimento per le piante.
Questa natura del terreno, espressa in termini così vaghi, può essere interpretata in molti modi. In ogni caso, un accettabile terriccio per bonsai dovrebbe consistere in un miscuglio relativamente omogeneo di argilla, torba e sabbia, al quale andrà mescolato un po' di fertilizzante. L'importanza di un buon drenaggio non sarà mai sufficientemente ribadita, poiché le radici hanno bisogno di aria: la presenza stessa di sabbia grossolana nel terriccio bonsai dovrebbe garantire una buona ventilazione.
Un buon terriccio è quello in cui i vari componenti si trovano in un corretto equilibrio. Le loro proporzioni comunque possono cambiare a seconda della specie dell'albero che vi si coltiva. Pini e ginepri vivranno bene in un terriccio fatto con molta sabbia; rododendri e azalee amano un terriccio ricco di torba o composta, mentre le piante da fiore, come il glicine o il melo, necessitano di abbondante argilla.
Fertilizzanti
Tutte le piante devono essere fertilizzate per crescere in buona salute: i bonsai non fanno eccezione. Vivendo in un volume così limitato di terriccio, ne hanno semmai ancor più bisogno. Il segreto per fertilizzare correttamente il bonsai è fornirgli piccole quantità di fertilizzante a brevi intervalli, ma solo durante il periodo vegetativo (normalmente dal principio della primavera al principio dell'autunno).
Il fabbisogno nutritivo delle differenti specie può variare moltissimo. Le conlfere possono essere nutrite per un periodo molto lungo, come dire dalla primavera precoce all'inizio dell'inverno, mentre le piante decidue dovrebbero essere fertilizzate solo quando hanno le foglie, cioè dall'inizio della primavera a metà autunno.
In linea di massima, comunque, tutte le varietà di alberi dovrebbero essere fertilizzate con un concime ad alto contenuto di azoto durante la prima parte della stagione vegetativa e con un fertilizzante a basso contenuto di azoto, ma ricco di potassa, durante l'ultima parte dello stesso periodo: questa è una regola fondamentale che dovrebbe essere applicata senza eccezioni. Esistono in commercio numerose marche di fertilizzanti e non è necessario qui elencarle tutte.
Tutto ciò che occorre sapere è che un fertilizzante piuttosto ricco di azoto, come un 10-10-10 o addirittura uno non specifico come un 7-1-7, è una buona formula da usare durante la primavera e l'inizio dell'estate; un concime ricco di potassa, come un 4-7-10 o un 4-10-10, è invece migliore durante la tarda estate e l'inizio dell'autunno: aiuta infatti il bonsai a formare una buona resistenza al freddo dell'inverno.
Non è consigliabile l'uso di un fertilizzante ricco di azoto dopo la metà dell'estate, poiché questo promuove la formazione di una vegetazione troppo piena di linfa e rischia di ridurre la capacità dell'albero di resistere al gelo. Un concime indicato per pomodori o rose, che contiene potassa e magnesio, è ideale per le varietà da fiore, poiché aiuta la formazione di gemme che fioriranno e fruttificheranno l'anno successivo. Questo tipo di fertilizzazione dovrebbe essere eseguito verso la fine dell'estate o all'inizio dell'autunno.
Per il bonsai si potrebbe usare, in pratica, qualsiasi tipo di concime, a condizione che la concentrazione sia ridotta. In linea generale tutti i fertilizzanti dovrebbero essere usati a una concentrazione che sia metà o addirittura un quarto di quella consigliata dal fabbricante. Ci sono tre tipi di fertilizzanti: a lenta cessione, granulare o polvere, liquido.
Quelli a lenta cessione si mescolano al terriccio ed evitano di dover intervenire in seguito con altre fertilizzazioni, mentre i concimi a rapida azione (come quelli fogliari) possono servire per integrare una concimazione normale.
I fertilizzanti granulari o in polvere vengono sparsi sulla superficie del terriccio in modo da sciogliersi nello stesso ogni volta che si bagna il bonsai. I concimi liquidi vanno diluiti con acqua. Non si deve assolutamente usare un concime liquido concentrato. Quando si innaffia un bonsai con un fertilizzante liquido è buona norma porre il vaso in una bacinella, in modo da recuperare il liquido in eccesso.